18.
Quella mattina mi svegliai particolarmente presto.
Mi piaceva dormire nel mio letto, mi era mancato per mesi.
Certo, provocava in me nostalgia, avevo perso tutto ciò che era più importante per me.
Mi alzai a sedere e mi stiracchiai leggermente, stropicciandomi gli occhi.
C'era uno strano silenzio in casa così mi alzai ed uscii dalla stanza.
"Yoongi?" lo chiamai, ma non ricevetti risposta, così decisi di scendere le scale ed andare nel salone.
Del vampiro non c'era traccia e non seppi perché, ma il mio cuore cominciò a battere forte.
Non sapevo dove fosse, perché non lo avessi trovato in casa, ed ero spaventato.
"Yoongi, dove sei?" chiamai ancora.
"Se mi stai facendo uno scherzo sappi che non è affatto divertente" deglutii, ero da solo e avevo paura.
Per quanto potesse sembrare strano, stare con lui mi faceva comunque sentire al sicuro, ed ora che ero solo in casa un senso di inquietudine mi stava mangiando vivo.
Lo cercai dappertutto, corsi giù dove avevamo trovato quella stanza inquietante.
Ripensai a come ero riuscito in tempo a vedere che quella fosse una pozza di acqua santa e lo avevo spinto via.
Avevo davvero salvato Yoongi?
Sì.
Perché?
Non lo sapevo.
Mi era venuto istintivo, il mio corpo mi aveva imposto di reagire ed io l'avevo fatto senza neanche pensarci.
L'espressione sul suo volto era stupita ed aveva tutte le ragioni per esserlo.
Comunque non era neanche lì.
Improvvisamente sentii un tonfo che mi fece sussultare.
Proveniva da fuori, ne ero abbastanza sicuro.
Corsi su per le scale, nonostante fossi terrorizzato.
No, dopo tutto quello che mi era successo non avevo ancora imparato la lezione, la mia curiosità era ancora lì.
Corsi subito fuori e il mio cuore perde un battito.
Yoongi era lì, ma c'era anche un altro ragazzo.
Dai suoi movimenti fui certo che anche lui fosse un vampiro.
Era troppo veloce per essere umano.
E aveva un paletto di legno tra le mani.
"Oh cazzo" sussurrai tra me e me.
Santo cielo, Yoongi non aveva nulla in mano, e l'altro avrebbe potuto ammazzarlo in pochi istanti.
Dovevo fare qualcosa.
Non potevo lasciarlo così, dovevo, volevo salvarlo.
Ma come?
Insomma, un insulso umano contro due vampiri, non avevo abbastanza velocità e forza per fare qualcosa, ma corsi nuovamente le scale per entrare in quell'orribile stanza.
Cercai qualcosa, una qualunque cosa che potesse aiutarmi ad ammazzare quel ragazzo che stava lottando contro Yoongi.
Il mio sguardo cadde su quella che sembrava una balestra.
La presi senza neanche pensarci, non sapevo come funzionava ma era l'unica cosa che potesse essere abbastanza veloce e improvvisa da uccidere un vampiro.
Dio, come pesava.
Risalii il più velocemente possibile le scale, fino in camera mia e mi misi alla finestra.
"Dio santo, Yoongi" sussurrai.
Ma perché non mi aveva detto niente?!
"Okay okay, come si usa questa roba?"
Guardai le frecce di legno e poi quell'arma.
Ne posizionai una.
Non potevo sbagliare.
Non potevo permettermelo, o avrebbe capito che ero lì e sarebbe venuto ad uccidermi.
Sapevo di star per morire, ma valeva la pena tentare di salvarmi e salvare Yoongi.
Tanto non avrei comunque fatto una bella fine.
Puntai la balestra su quel tipo, che continuava a muoversi, era impossibile prenderlo.
Non sapevo neanche se avessi una mira quanto meno decente.
Successe tutto in un istante.
Yoongi riuscì a bloccarlo a terra e fu allora che tirai.
"Oh cazzo" alzai lo sguardo.
L'avevo preso.
L'avevo fottutamente preso.
Non sapevo come fosse possibile ma la freccia gli aveva trapassato il torace.
Yoongi si girò stupito verso di me, per poi tornare sull'altro, prendergli il paletto dalle mani e conficcarglielo nel cuore.
L'altro crollò morto a terra e tirai un sospiro di sollievo.
Ma poi anche Yoongi cadde a terra.
La freccia.
Quello stronzo prima di morire aveva trapassato la cassa toracica di Yoongi con la freccia che gli avevo tirato.
"No..."
Mi lanciai a capofitto sulle scale ed uscii nel giardino, correndo verso di lui.
"Yoongi!" urlai cadendo in ginocchio accanto a lui.
"T-toglila..." mormorò, gli occhi semichiusi.
"Come...io..." ero entrato nel panico, avevo paura e non sapevo cosa fare.
"Ti prego Jimin" supplicò.
Respirai profondamente prima di farlo.
Strinsi gli occhi e tirai via la freccia dal suo petto, sentendo Yoongi sussultare.
"C'è ancora..."
"L'ho tolta Yoongi" replicai stringendogli un braccio.
"N-no, c'è un..." sospirò. "Portami dentro"
"Ce la fai ad alzarti?" domandai.
"Io non... non lo so"
Il suo volto età sofferente, non lo avevo mai visto così, il legno doveva far davvero male anche senza uccidere.
L'entrata di casa era a pochi metri da noi, ed usai tutta la forza che avevo in corpo per portarlo dentro.
Lo feci sdraiare sul divano, ma non sapevo cosa fare.
"Yoongi, non so..."
"Devi togliere la scheggia che rimane prima che...prima che arrivi al cuore, t-ti prego" strinse gli occhi.
"Che?! Come dovrei fare scusa?!" esclamai guardandolo.
"Prendi qualcosa di tagliente"
"Qualc...non sono un fottuto chirurgo" dissi nel panico.
"Se vuoi lasciarmi morire allora fallo" sospirò lui guardandomi con aria sofferente.
"No io...okay" no che non volevo farlo morire.
Lo avevo appena salvato.
Corsi un cucina e mi girai intorno, prendendo il primo coltello che mi capitò davanti agli occhi.
"Jimin ora...devi fare ciò che ti dico, va bene?" Sfiorò la mia mano.
Deglutii, annuendo.
"Taglia la maglietta" ributtò la testa sul bracciolo del divano.
Feci come mi disse, e subito vidi quella "scheggia" conficcata nella sua carne.
Ma Dio, non era una scheggia, era di dimensioni maggiori, e non avrei saputo come toglierla.
Mi prese la mano con la quale tenevo il coltello affilato e la portò lentamente sul suo petto.
"È...troppo in profondità, devi..."
"No, ti prego non-"
Avevo capito cosa mi stava chiedendo, e avevo paura.
"Per...favore Jimin" supplicò Yoongi in un sussurro.
Presi un respiro profondo ed incisi la sua pelle proprio affianco all'entrata del pezzo di legno.
La sensazione della sua carne lacerarsi sotto il coltello mi fece rabbrividire, fu orribile.
Yoongi gemette dal dolore, stava soffrendo e odiavo vederlo così.
"E...ora come..." lo guardai con sguardo perso.
"Devi toglierla..."
"Come faccio?!"
"N-non lo so, fa male Jimin, ti prego"
Imprecai, odiando tutta quella situazione.
E poi feci quello che meno avrei pensato di fare.
Il taglio era abbastanza esteso per riuscire a togliere quella dannata scheggia, afferrai il coltello e lo mandai in profondità nella ferita, per poi fare leva sul pezzo di legno.
Sentivo che il mio stomaco stava chiedendo aiuto, e non appena infilai le dita nel taglio per afferrare la scheggia i conati di vomito mi travolsero.
Strinsi gli occhi, sentendo Yoongi lamentarsi ed imprecare, poi, senza neanche pensarci, la estrassi, ed un urlo uscì dalle sue labbra.
Mi sembrò di vederlo tornare a respirare dopo centinaia di anni.
Osservai la mia mano, ed era insanguinata, tra le dita avevo quella roba che avrebbe potuto ammazzare Yoongi. (*)
Poi guardai lui.
"Ho...ho bisogno di sangue, Jimin"
Annuii e corsi a prendere due sacche di sangue per poi portargliele.
Subito si nutrì, non lo avevo mai visto così, era famelico e bisognoso, gli occhi iniettati di sangue che subito chiuse dal piacere.
Gettò le sacche vuote a terra e si leccò le labbra, poi mi osservò.
La ferita ancora non si era rimarginata e mi chiesi perché, ma lui prese la mia mano e mi guardò negli occhi.
"Perché l'hai fatto?" chiese.
"Non ho f-"
"Mi hai salvato, Jimin. Per ben due volte" mi bloccò lui.
"Ho solo...anche tu mi hai salvato la vita più volte" abbassai lo sguardo.
"Dopo tutto quello che ti ho fatto avresti potuto lasciarmi morire, ma non l'hai fatto" sentii la sua mano stringere la presa sulla mia.
"Hai davvero un animo così gentile? Sei davvero un angelo come ho sempre pensato?"
I suoi occhi si incastrarono nei miei, e per quanto volessi distogliere lo sguardo non riuscii a farlo.
"Yoongi io...non lo so, non so perché l'ho fatto, ma non voglio che tu muoia" dissi a bassa voce.
"Vieni qui" mi fece segno di avvicinarmi a lui, e lo feci.
"Sono...sono contento che tu sia vivo" dissi sfiorando le sue labbra.
"Sono contento di non essere morto grazie a te"
Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra.
Era un sorriso diverso da tutti quelli che gli avevo visto fare fino ad allora.
Un sorriso stanco di ciò che era appena successo, e dolce.
Mi accarezzò il viso ed alzò leggermente il suo, per poi far scontrare le nostre labbra con delicatezza.
Sentii il sapore metallico del sangue pizzicarmi la lingua, ma non mi importò.
Ero troppo impegnato a godermi il momento.
Momento che durò troppo poco, perché poi si allontanò da me, con una smorfia di dolore sul volto.
"Scusa" sussurrai notando di aver toccato la sua ferita ancora poco rimarginata.
"Chi era quel tipo?" domandai poi.
"Non lo so, so solo che ho sentito un rumore poco prima che ti svegliassi e me lo sono ritrovato davanti" rispose alzandosi leggermente.
"Non so perché diavolo un vampiro volesse uccidere un'altro vampiro, ma ora non mi interessa, il legno non fa rimarginare così in fretta le ferite"
Annuii ed accarezzai il suo viso.
"Riposati allora, ci penseremo dopo"
Lui chiuse gli occhi al mio tocco, ed il mio cuore si strinse a quella vista.
Non andava bene.
I miei sentimenti per lui stavano crescendo, e non volevo ammetterlo.
(*) ho cercato molte cose sui vampiri, una tra le quali è il fatto che anche loro sanguinano.
Già c'erano stati dubbi su questo e ho voluto confermare ciò che pensavo.
Btw ditemi cosa ne pensate del capitolo perché io sono SOFT
Un bacio
All the love xx
Clau ♡
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