17.

"Yoongi-ah"

Sentii Jimin chiamarmi in lontananza.

"Che c'è?" domandai quasi urlando, posando sul tavolo il libro che avevo in mano.

"Credo di aver trovato qualcosa!" esclamò ad alta voce lui.

Ridacchiai leggermente, inconsapevolmente aveva urlato, ma lo avrei sentito anche se mi avesse chiamato a voce bassissima.

Mi allontanai dalla stanza in cui ero, incamminandomi verso la direzione dalla quale proveniva la voce.

Erano ormai cinque giorni che eravamo rinchiusi in quella casa, senza trovare assolutamente nulla.

Ero curioso di sapere cosa avesse scoperto Jimin, probabilmente una cosa superficiale come succedeva spesso.

Troppe volte era capitato che trovassimo qualcosa che alla fine si rivelava inutile.

Scesi le scale, la sua voce acuta proveniva da quella che credevo fosse la cantina.

"Cosa hai trovato?" domandai, senza ancora vederlo.

Jimin sbucò da una rientranza nel corridoio.

"C'è qualcosa qui Yoongi" indicò con la mano verso il muro.

Io lo guardai confuso.

"Io non vedo proprio un bel niente" sbuffai inarcando un sopracciglio.

"No, sul serio, senti" mi prese per un polso e tirò la mia mano verso il muro.

"Continuo a non sentire nulla, Jimin" ripetei.

"Aish, no, tocca lì al lato" insistette lui.

Feci come mi disse, e in effetti percepii come se ci fosse un piccolo spazio, una spaccatura nel muro.

"Sarà solo una crepa"

"No, è troppo dritta per essere una crepa, sono sicuro che ci sia da qualche parte qualcosa per..." iniziò a parlare.

Le parole gli morirono in bocca quando infilai le dita in quel minimo spazio e usai la mia forza per spostarlo.

"Ma che cazzo" si girò dall'altra parte lui.

Risi leggermente.

Quella che avevo spostato era una porta scorrevole di marmo spessa circa dieci centimetri.

"Che schifo" fece Jimin.

Entrambi avevano un'espressione disgustata sul volto, alla vista di un qualcosa ricoperto da un grosso strato di polvere.

"Io quella roba non la tocco" disse guardandomi.

"Oh, mi scusi principessa" alzai gli occhi al cielo io.

"Allontanati o morirai soffocato" aggiunsi poi.

Lui fece come richiesto, allontanandosi leggermente.

Con una mano cercai di togliere lo strato di polvere che copriva non so cosa, girando la testa di lato.

Davanti a me c'era una porta, e al centro di essa un foro dalla forma strana, romboidale.

"Jimin-ah, credo che serva qualcosa per aprire questa porta" lo richiamai, e in pochi istanti fu nuovamente accanto a me.

"Vedi? Sono sicuro che qui dentro ci vada qualcosa, ma non so cosa, non ho mai visto una serratura del genere in tutta la mia esistenza" spiegai guardandolo.

Jimin osservò la porta, incuriosito.

"Non...non ho idea di cosa sia tutto questo..." si portò una mano dietro la nuca.

Che carino.

"Non sapevo neanche dell'esistenza di tutto ciò, io...aspetta un secondo" vidi il suo sguardo illuminarsi.

Infilò una mano nella tasca destra dei suoi pantaloni e tirò fuori qualcosa.

"Che roba è?" domandai confuso.

"È...il ciondolo di mia madre, lo portava sempre al collo e quando...quando è stata uccisa l'ho preso io" mi spiegò con gli occhi lucidi. "Da allora l'ho sempre tenuto con me"

"E perché non te l'ho mai visto al collo?"

"Non lo indosso, lo porto sempre nella tasca dei miei pantaloni o felpe" si mordicchiò un labbro, abbassando lo sguardo.

"Posso?" chiesi tendendo una mano.

Lui annuì e mi cedette il ciondolo.

Lo osservai.

Era di colore bianco, e si divideva in tre punte sul finale.

"Credi che possa entrare lì?"

"Non lo so, proviamo"

Annuii e glielo restituii.

Jimin si avvicinò alla porta, e beh, ebbe ragione, perché il ciondolo entrò nella strana serratura.

Restammo immobili per vari istanti, poi la porta fece un click e si aprì leggermente.

"Cazzo Jimin, sei un genio" dissi spingendo la porta.

Ci ritrovammo in una sala, illuminata solo parzialmente dalla luce del sole.

Al centro vi era una sedia che non dava l'idea di essere troppo comoda, e ai lati...oh, era una stanza addetta alla tortura.

Indietreggiai.

Alla tortura di vampiri.

"Yoongi? Che succede?"

"Devo...sai cos'è tutto questo, non è vero? Sta' lontano da me" merda, stavo indietreggiando, eppure lo stavo facendo verso il centro della stanza.

"Cosa stai dicendo, io non ho mai...visto tutto questo, e la cosa mi terrorizza" il suo sguardo vagava per le pareti della stanza.

Non sapevo se fidarmi o no, lo guardavo, ed ero terrorizzato da ciò che mi circondava.

Boccette di acqua santa, pugnali, crocifissi, legno dappertutto.

"Yoon- cazzo!" Jimin urlò, e in un istante venni spinto contro il pavimento gelido.

"Ma che...Jimin?!" era sparito, ma dove?

Mi guardai intorno, finché non vidi la sua testa uscire da una pozza.

Una pozza piena d'acqua che non avevo visto.

Jimin tossì leggermente, avvicinandosi al bordo, ed io mi alzai confuso, per andare ad aiutarlo ad uscire dall'acqua.

Feci per prendere la sua mano ma lui la ritrasse.

"Non toccarmi" si allontanò stropicciandosi gli occhi.

"Perché?!"

"Leggi, è acqua santa" indicò verso il bordo della pozza.

Subito mi allontanai.

"Oh cazzo"

"Già" fece lui, facendo leva con le braccia per tirarsi su.

Era completamente bagnato.

Bagnato di acqua santa, e il minimo contatto avrebbe potuto ustionare la mia pelle.

"Mi hai...mi hai salvato, Jimin? L'hai fatto davvero?" mormorai incredulo.

Insomma, dopo tutto quello che gli avevo fatto passare, dopo tutti i pianti, il dolore e la sofferenza, aveva la possibilità di guardarmi bruciare senza che morissi e non lo aveva fatto.

Anzi mi aveva salvato, cadendo in acqua al posto mio.

"Sì Yoongi, ti ho salvato" sospirò lui.

"Grazie" dissi quasi impercettibilmente.

Un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra carnose.

"Di niente" mi rispose, per poi tirare indietro i suoi capelli scoprendo la sua fronte.

Cazzo, se solo non fosse stato zuppo di acqua santa e dentro ad una stanza delle torture me lo sarei scopato più che volentieri.

"Perché cazzo i miei avevano una cosa del genere?!" quasi urlò. "Sono così confuso"

Si portò le mani al volto e lo strofinò, sospirando frustrato.

"Jimin, la tua famiglia è più inquietante di quanto pensassi" dissi io continuando a guardarmi intorno.

Non riuscivo a sentirmi tranquillo.

Non lì dentro.

"Non capisco, non ho mai...sentito nulla o visto cose sospette, come posso essere così stupido...?"

"Questa stanza avrà sicuramente le pareti insonorizzate, o credimi, avresti sentito cose orribili" feci avvicinandomi all'uscita.

"Ora, possiamo uscire di qui, per favore?" quasi supplicai.

Jimin annuì, seguendomi. 

"Yoongi?"

"Mh?" Mi girai verso di lui.

"Se Jungkook è un vampiro e i miei torturano quelli come voi...com'è possibile che non si siano mai accorti di ciò che era..?"

"Non lo so, Jiminie, ma possiamo scoprirlo"

"È solo che...mi sento così stupido, avevo tutto sotto il naso e non mi sono mai accorto di niente..."

"Jimin, non potevi saperlo, non darti dello stupido" gli dissi. "Ora però vatti a fare una doccia, non posso neanche sfiorarti e muoio dalla voglia di baciarti"

Lui arrossì lievemente.

"Va...va bene, vado" rispose, per poi allontanarsi da me.

Quella storia era più contorta di quanto pensassi.

Quella famiglia lo era.

Erano cacciatori?

E anche Jimin era destinato a diventarlo?

Se lo era, allora perché non potevo essere bruciato da lui e il resto dei vampiri sì?

Non lo sapevo, ma volevo.

Perché Jimin aveva qualcosa.

Lo percepivo ogni volta che lo sfioravo.

E volevo scoprire cosa fosse quel qualcosa.

Lo volevo il prima possibile.

Avevate chiesto più punti di vista di Yoongi, ecco a voi un intero capitolo descritto da lui YAAAAAAY
idk ditemi cosa ne pensate, si scopriranno molte cose nei prossimi chapters UWU
AVETE VISTO QUESTE MERAVIGLIE?!

IO MORTISSIMA OKAY? OKAY.
A SPECIAL THANKS TO rebrauhl CHE MI HA SPAMMATO LE FOTO (TI VOGLIO BENE UNNIE )
All the love xx
Clau

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