11

Passai l'intera settimana successiva tra la biblioteca e la mia stanza.

Avevo a disposizione talmente tanti libri, e la mia voglia di conoscere era talmente tanta che ormai ne ero diventato dipendente.

Mi piaceva entrare in quella stanza ed essere travolto dall'odore dei libri antichi.

Mi piaceva sfogliare le loro pagine, così fragili ma allo stesso tempo così resistenti.

La lettura accompagnava le mie giornate, Yoongi entrava in stanza ogni tanto, si divertiva un po' e poi se ne tornava per i fatti suoi e io tornavo a leggere.

Ormai neanche piangevo più.

Ci ero abituato, mi aveva fatto suo talmente tante volte che mi ero rassegnato.

Però a volte entrava in stanza, si sedeva affianco a me e mi chiedeva cosa stessi leggendo.

Non sapevo se fosse realmente interessato, ma gliene parlavo.

Mi piaceva parlargliene.

Parlargli della trama, degli intrighi, dei momenti in cui scleravo per qualcosa o mi arrabbiavo per qualcos'altro.

E lui sembrava ascoltasse attentamente ogni mia parola, magari facendo qualche intervento su libri che aveva letto anche lui.

E sinceramente mi piaceva quando entrava in stanza con il solo scopo di parlare di libri.

Quella mattina mi svegliai stranamente di buon umore.

Non proprio di buon umore, ma comunque meno depresso del solito.

Mi sedetti sul letto e mi stiracchiai, sbadigliando, per poi alzarmi ed uscire dalla stanza.

Bussai alla camera di Yoongi, per poi entrare e cercarlo.

Era sdraiato sul letto e stava leggendo un libro anche lui.

Mi avvicinai.

"Yoongi?"

"Mh?" fece lui alzando lo sguardo su di me e posando il libro affianco a sé. 

"Cosa leggi?" gli chiesi.

"Oh, un libro che potrei bruciare da un momento all'altro" rispose lui tirandosi su e poggiando la schiena contro la testiera del letto.

Andai a sedermi accanto a lui, avevo voglia di parlare.

"E perché?"

"Perché parla di vampiri" iniziò Yoongi. "Vampiri che brillano al sole, ma ti rendi conto?!"

Lo guardai curioso.

"Jimin, brillano al sole. I vampiri bruciano al sole. Non brillano. È una cosa assurda e tutta la storia è così fottutamente patetica" gesticolò.

Io ridacchiai leggermente alla sua reazione.

"Com'è che si chiama il libro?"

"Twilight, tipo. Cazzo, vampiri che si alleano con i lupi mannari? Tipe che rimangono incinte? Da quando la nostra specie può procreare?!" esclamò. "Scopare sì, e tanto, ma fare figli?! Non possiamo mettere incinta qualcuna di noi ne tantomeno lei potrebbe rimanere incinta, questo coso è pieno di cazzate"

Mi morsi un labbro per trattenere una risata, ma Yoongi incazzato per un libro che diceva cavolate sulla sua specie proprio non me lo ero mai immaginato, ed era esilarante.

Scoppiai a ridere davanti ai suoi occhi, che mi guardavano confusi.

"S-Scusa ma tutto questo mi fa ridere" cercai di dire, buttandomi sul letto.

"Non c'è nulla da ridere, brutto idiota, non accetto queste blasfemie" mi spinse Yoongi.

"Yoongi-ah, non puoi chiamare blasfeme queste cose, quando la tua stessa esistenza è blasfema perché va totalmente contro Dio" gli feci notare.

"Oh beh, se la prendi da questo punto di vista..." ci pensò su lui. "Aish no, resta il fatto che queste cose non sono vere e mi fanno incazzare"

"Ma Yoongi, è un libro...sai quante altre stronzate dicono chissà quanti altri libri?"

"Finché sono su altri campi va bene, ma quando si tratta della mia specie non lo accetto" incrociò le braccia.

"Sei buffo" lo guardai piegando la testa di lato.

"Come scusa?" disse Yoongi inarcando un sopracciglio.

"Nulla" scossi la testa. "È solo che mi ha fatto ridere la tua reazione a quel libro"

Yoongi mi osservò a lungo, prima di farmi segno di avvicinarmi a lui.

"Vieni qui" mi disse a bassa voce.

"Perché?"

"Vieni qui e basta, sei stato tu ad entrare in camera mia giusto?" Alzò gli occhi al cielo.

Annuii e feci come mi aveva detto, gattonando verso di lui.

"Cazzo, sei proprio bello" disse a bassa voce, portando la sua mano sul mio viso.

Rabbrividii al contatto, e abbassai lo sguardo.

"No, voglio che mi guardi" impose lui.

Lo guardai, per quanto mi risultasse difficile, i suoi occhi erano così magnetici e mi mettevano in soggezione.

"Sei bello quando sorridi Jiminie" affermò, ed io arrossii non aspettandomi una frase del genere.

"E anche quando arrossisci"

"Smettila, ti prego" mormorai mordendomi forte il labbro inferiore.

"E invece quando fai così sei fottutamente eccitante" portò la mano dietro al mio collo e mi attirò a sé, baciandomi con prepotenza.

Portai le mani sul suo petto, cercando di respingerlo invano.

Era troppo più forte di me, la sua morsa sui miei fianchi era stretta e mi spingeva contro di lui.

"Yoongi asp-" tentai di dire staccandomi per riprendere fiato.

Ma lui non voleva saperne e si fiondò sulle mie labbra ancora.

"Sai cosa, Jimin? Ti sei comportato bene questa settimana, non credi?" fece allontanandosi.

"N-non lo so"

"Sì, l'hai fatto. Non mi hai fatto arrabbiare, e dovrò pur sempre premiarti, no?" sorrise leggermente, toccandomi i fianchi.

"E...e come?" Sussurrai.

"Starai bene angelo. Ti farò stare bene, neanche immagini quanto" mi disse, le sue labbra fredde sfioravano le mie.

Sentii il cuore fare un tuffo alle sue parole.

Cosa voleva fare?

"Yoon-" feci per parlare ma mi bloccò portando la sua mano alla mia bocca.

"Lasciami fare mh?" disse con voce profonda.

Non so come riusciva ad ammaliarmi così, ma lo faceva alla grande.

Era raro che capitasse, di solito non gli interessava di quanto soffrissi ogni volta.

Ma c'erano delle volte in cui riusciva a convincermi e a concedermi a lui completamente.

Quella mattina fu una delle poche volte che ci riuscì.

Capì perfettamente che ormai il mio buon senso era andato a farsi fottere e sorrise mordendosi un labbro.

Portò la sua mano sulla mia coscia e fece forza, facendomi ritrovare a cavalcioni sopra di lui.

Non riuscivo proprio a capire come ci riusciva.

Come poteva riuscire a convincermi anche solo parlando in modo così maledettamente provocante, con la sua voce profonda e sensuale, non lo capivo.

Come potevo cedere così facilmente quando lui era anche la causa dei miei pianti?

Non lo sapevo, e forse non lo avrei mai saputo, ma quella mattina mi mandò completamente fuori di testa.

Continuò a baciare le mie labbra, e io continuai a ripetermi che la sensazione delle sue, gelide sulle mie, mi faceva impazzire.

Le sue mani si intrufolarono sotto la mia felpa, e i brividi mi percorsero l'intero corpo al suo tocco, ansimai e potrò sentire le sue labbra aprirsi in un piccolo sorriso soddisfatto contro il mio collo.

"Ah, Jiminie, il tuo cuore batte troppo forte, calmati, come sei impaziente" mi prese in giro.

Feci finta di niente, ma arrossì involontariamente.

"Sei così innocente, non riesco a capire come sia possibile che riesca anche solo a sfiorarti senza bruciare come gli altri..." sussurrò alzando lo sguardo su di me.

"Yoongi-ah, smetti di dire così..."

"Dico sul serio, sei così...puro, e io così dannato" continuò, e sentii le guance continuare ad andare a fuoco.

Smettila Jimin, smetti di arrossire, per l'amor di Dio.

"Basta solo guardarti arrossire per capire come sei"

"Quando...quando andremo a casa mia?" cercai di chiedere per cambiare discorso.

"Tra pochi giorni piccolo" rispose lui guardandomi. "E scopriremo chi diavolo sei, a meno che tu non voglia dirmelo"

"No io...io non ne ho idea, non so per-"

"Ssh, va bene, ti credo, mh?" mi bloccò lui. "Ora lasciati andare, okay?"

Io lo guardai negli occhi.

Quegli occhi dannati e meravigliosi, non potei fare altro che dargli ascolto.

"Okay" sussurrai piano.

Lui sorrise ancora, e in pochi istanti il mio corpo si ritrovò tra Yoongi ed il letto.

Lo stavo davvero facendo.

Mi stavo davvero lasciando andare completamente a lui.

E mi piaceva.

Da morire.

EEEEE BOH, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, buona giornata, e un bacio.
Vi amo da morire.
All the love xx
Clau

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