10.

"Yoongi-ah" dissi cercandolo in quella che doveva essere una sala da pranzo.

Lui alzò lo sguardo su di me.

"Dimmi, Jiminie" mi rispose guardandomi.

"Mi annoio..." dissi con un lamento io.

"E cosa vorresti fare, sentiamo?" Yoongi si alzò dal divano avvicinandosi a me.

"Pensavo...mi accompagni in quella stanza...?" chiesi guardandomi i piedi.

"Non ho una stanza dei giochi Jimin" ridacchiò lui. "Ma se vuoi posso crearla solo per te, ti piace la violenza no?" si morse il labbro.

Aveva davvero fatto allusioni a quel "libro/film" di 30 anni prima?!

"No, idiota, parlavo della stanza dei libri" puntualizzai arrossendo violentemente.

"Ohw, che carino con le guanciotte rosse" fece lui pizzicandomi le guance. "E non chiamarmi idiota o la prossima volta ti faccio male"

Mi scansai da lui sbuffando e aggrottando le sopracciglia.

"Sei qui da un po' Jimin, ancora non l'hai vista?" chiese poi girandosi verso di me.

"No, questa casa mi inquieta, già è tanto se riesco a dormire" mormorai.

"Ma piccolo, nessuno può entrare qui, ci siamo solo noi due" mi rispose Yoongi, portando la sua mano gelida ad accarezzare il mio viso.

Rabbrividii a quel contatto, come sempre, vedendo il suo volto avvicinarsi al mio.

Le sue labbra incontrarono le mie e per quanto volessi allontanarmi da lui, la voglia di continuare a baciarlo era troppa.

Non sapevo il perché, lo odiavo così tanto, con tutto me stesso, ma c'era qualcosa di lui che mi attraeva come una calamita.

"Vieni, ti faccio vedere" disse staccandosi da me e prendendomi la mano.

Mi fece strada per quell'enorme e buia casa, ormai sapevo come erano disposte le stanze principali, eppure quella stanza, piena di libri, non l'avevo ancora trovata.

Era lontana da tutte le altre, mi pareva di essere in un film dell'orrore, ma ahimè, quella era la realtà.

Yoongi aprì la porta, e subito un odore di antico e carta mi travolse in pieno.

Mi guardai intorno, era tutto in penombra ma ormai i miei occhi erano abituati.

Quella stanza era davvero piena zeppa di libri.

Alzai la testa, era immensa, non era una biblioteca, ma per essere una semplice stanza di 4 metri quadrati ne aveva di libri.

"2349 libri e tomi" disse Yoongi ad un tratto. "Il più antico risale al 1100, fino ad arrivare al 2016, poi non ho più collezionato altro perché mi sono stancato"

Cavolo, già il 2016 sembrava più che lontano, erano passati 4 decenni dall'epoca.

Il 1100 mi sembrava un altro mondo, mille anni prima di noi.

"I libri più recenti, se così si può dire, non sono solo enciclopedie e robe pallose, ci sono molti romanzi, decisamente più piacevoli da leggere" fece girandosi verso di me.

Io annuii.

"Comunque puoi fare ciò che vuoi, prendi un qualsiasi libro, è tutto tuo"

"Uhm...grazie" risposi a bassa voce.

Mi avvicinai agli scaffali, era tutto così pulito e in ordine, tutto così affascinante.

Toccai i tomi più antichi con la punta delle dita, avevo quasi il terrore che potessero distruggersi ad un tocco meno delicato.

Erano belli, intriganti.

Ed il ero terribilmente incuriosito.

Lo ero sempre stato e di quella la causa della mia presenza in casa di un vampiro.

La mia sete di sapere, sapere più cose possibili su un certo argomento.

Il computer poteva dare molte informazioni, sì, ma i libri, soprattutto quelli antichi, loro sì che davano risposte concrete.

E averne a disposizione così tanti fu per me qualcosa di a dire poco meraviglioso.

Guardavo quei volumi con aria sognante, facendo avanti e indietro per la stanza.

Ne avrei voluto leggere a decine, ma alla fine optai per un classico del 1900 e presi quel piccolo libro.

"Il buio oltre la siepe"

Chissà, magari era interessante. O almeno così sembrava dalla trama.

Mi girai verso Yoongi, che non aveva smesso neanche un istante di osservarmi.

"Credo...credo di aver scelto" dissi imbarazzato.

Lo vidi mordersi il labbro, per poi uscire dalla stanza ed aspettare che facessi lo stesso.

"Quindi ora passerai l'intero pomeriggio a leggere?"

"Forse, ma vorrei evitare di diventare cieco leggendo praticamente al buio" dissi facendo per entrare in camera.

Yoongi sbuffò. "Aspetta"

Entrò anche lui, e si avvicinò al mobile affianco al mio letto.

Si abbassò leggermente e trafficò con qualcosa, fino ad accendere una abat-jour.

"Oh" esclamai ad occhi spalancati.

Luce.

C'era della luce nella mia stanza.

"Aish, grazie grazie grazie" saltellai felicemente e lo abbracciai, posando un bacio sulla sua guancia, con un sonoro schiocco.

Mi venne automatico, non so ancora per quale motivo lo feci, ma il mio corpo e il mio cervello mi dissero di farlo.

Mi allontanai velocemente e guardai la sua espressione stupita.

"Preferirei che me lo dessi qui, un bacio" disse poi, indicandosi le labbra.

Abbassai lo sguardo arrossendo leggermente, ma lui mi alzò il viso.

"E dai Jimin-ah..." mi osservò.

Sospirai, d'altronde che altro potevo fare? E poi le sue labbra mi piacevano così tanto...

Mi avvicinai nuovamente a lui, chiusi gli occhi e posai le labbra sulle sue, lasciandovi un bacio delicato.

"Questo è il ringraziamento?!" esclamò Yoongi.

"E cosa dovrei fare, sentiamo"

"Baciami, Jiminie. Fallo per bene" disse mordendosi un labbro, e guardandomi.

"Non fare quella faccia come se non sapessi che ti piace baciarmi" sbuffò poi.

Distolsi leggermente lo sguardo dai suoi occhi, sapendo che aveva perfettamente ragione.

Mi alzò il viso. "Fallo tu, per una volta, angelo" mormorò.

E lo feci.

Le mie labbra furono sulle sue in pochi istanti, e subito le dischiusi, leccando il suo labbro inferiore con la punta della lingua.

Subito Yoongi aprì la bocca, facendo scontrare la sua con la mia.

Portò le sue mani a stringermi i fianchi mentre le me finirono a tenere la sua testa attaccata alla mia.

Non sapevo perché stesse succedendo, non sapevo perché lo stessi facendo con così tanta passione e voglia, ma stava accadendo davvero.

Io stesso stavo baciando Yoongi e mi stava piacendo decisamente troppo.

Mi allontanai con lentezza, a corto di fiato, ed aprii gli occhi guardandolo.

Le sue labbra erano gonfie e talmente belle che avrei tanto voluto baciarle di nuovo, ancora e ancora.

"Ah, Jiminie, ti si legge negli occhi cosa pensi, sai? Non riesci proprio a nascondere niente" sussurrò accarezzandomi il viso.

"Sai vero, che se vuoi, puoi farlo? Io sono qui, piccolo" aggiunse poi, passando un pollice sulle mie labbra.

Ma no, era una questione di principio, avrei voluto farlo di nuovo, ma mi rifiutavo di cedere.

Ero un ostaggio e sarei presto diventato carne da macello.

Nonostante questo, ci pensò Yoongi al mio posto, spingendomi contro il letto.

Sentii il libro cadere per terra e Yoongi fiondarsi sulle mie labbra nuovamente.

Si allontanò dopo vari istanti, per poi scendere sul mio collo.

Ogni volta che lo faceva il terrore mi distruggeva, terrore che potesse mordermi ed uccidermi.

Ma non era mai così.

Mi mordeva, sì, ma non a tal punto da forare la mia pelle e succhiare il mio sangue.

La sua bocca lasciava segni violacei sul mio corpo praticamente ogni giorno, ormai ero suo, non potevo assolutamente farci nulla.

Scese a baciare il mio petto, aprendo la mia camicia.

Il mio respiro era pesante, irregolare, e mi stupii a pensare che mi avrebbe fatto piacere essere preso sul mio letto seduta stante.

Sussultai quando Yoongi mi morse il fianco destro, per poi scendere sempre più giù.

Feci forza sulle braccia e mi tirai su tenendomi con i gomiti, lo osservai, stava slacciando il bottone dei miei jeans.

Lo stava facendo davvero o me lo stavo immaginando?

No, stava succedendo davvero.

Tirò giù i pantaloni, e alzò lo sguardo su di me, mordendosi un labbro.

"Una sola mossa sbagliata e smetto, chiaro?"

Annuii vigorosamente, l'eccitazione era ormai diventata troppa, ne avevo bisogno.

Abbassò i miei boxer e in un attimo sentii la sua bocca circondare la mia erezione.

Gettai la testa all'indietro a quella sensazione, accorgendomi solo in quel momento di quanto mi fosse mancata.

Erano più di due anni che non succedeva e quasi mi ero scordato di come fosse, ma Dio, Yoongi ci sapeva proprio fare.

Le mie braccia cedettero e crollai con la schiena sul letto quando la sua lingua leccò la punta.

Strinsi le gambe attorno alla sua testa come per riflesso e subito lui si bloccò.

"Dimmi, Jiminie. Vuoi che continui?"

Annuii.

"No, dolcezza, voglio sentirtelo dire" disse con voce profonda.

"Sì, ti prego continua..." sussurrai.

"Con piacere" disse solamente, per poi tornare ad occuparsi di me.

I suoi movimenti velocizzarono progressivamente, non resistetti e portai le mani tra i suoi capelli, stringendoli.

"Y-Yoongi oddio-" gemetti chiudendo gli occhi.

Non resistevo più, alzai il bacino verso di lui che subito mi accontentò.

"A-ah cazzo Yoongi" non riuscii neanche a finire di parlare, strinsi gli occhi e venni con un sonoro gemito.

Lui risalì all'altezza del mio viso e si leccò le labbra.

"Sei buonissimo, in tutto e per tutto, piccolo. Sappilo" disse mordendosi il labbro.

"P-Perché l'hai fatto...?" domandai confuso.

"I favori si ricambiano, no? E poi...mi andava proprio" lasciò un breve bacio sulle mie labbra e si alzò.

"Buona lettura" mi fece l'occhiolino ed uscì dalla stanza, lasciandomi totalmente confuso.

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