~CAPITOLO 4~

09:30 A.M.

aprii lentamente gli occhi venendo accecata da una luce che proveniva da una grande finestra.

-finalmente si è svegliata.-disse Andrés seduto sulla sedia in una camicia da notte che gli stava da dio.

-Andrés? che ci faccio qui? no aspetta non dirmi che...-mi interruppi pensando che fossimo andati a letto insieme.

-eh si è successo, io sopra di lei, da vero dominatore, è stato bellissimo, non se ne sarà pentita?-chiese e io mi coprii il viso con le mani.

-no comunque non è successo, sfortunatamente.-aggiunse lui ridendo.

-menomale, come sfortunatamente?-chiesi scioccata mentre sotto sotto sorridevo.

-ha dormito sulla sedia?-cambiai argomento.

-si.

-perché?-chiesi.

-perché una tizia ubriaca si stava facendo quasi stuprare da un tizio e ho dovuto salvarla e portarla in casa mia facendola dormire sul mio letto.-disse riferendosi a me e io diventai rossa ma lui sorrise.

-andiamo a fare colazione dai.

-ok.

-non vorrà uscire così?-chiese guardando il mio vestito da sera.

-non ho altre cose, non vado mica in giro con l'armadio.-dissi.

-e poi è carino.-aggiunsi facendo una piroetta.

-è troppo provocante.-disse lui.

-e quindi?-chiesi.

-non voglio che la guardino.-quasi svenivo a quelle parole.

-è geloso per caso?-mi avvicinai.

-non mi provochi i finisce male io la avverto e comunque si sono geloso, le ho già detto che lei è mia.-disse serio come non mai e quasi mi fece paura.

-allora penso che uscirò così se le dà fastidio.-feci un altro passo verso di lui.

si avvicinò pericolosamente a me e mi prese per i fianchi spingendomi contro il muro.

-lo tolga, per favore, non ho molta pazienza.-disse, io abbassai lo sguardo e lui mi prese il mento con le dita constringendomi a guardarlo negli occhi.

-è così bella quando mi tiene testa sa.

-inizierò a farlo più spesso allora.-sussurai e lui mi diede un bacio sul collo facendomi venire i brividi.

volevo di più, eccome se lo volevo, ma lui si allontanò e andò all'armadio in cerca di qualcosa da farmi mettere.

-tenga.-mi lanciò dei vestiti, una camicia elegante che mi sarebbe stata enorme un paio di pantaloncini della tutta di una donna.

-erano della mia ex, non metto cose da donna non si preoccupi.-disse e mi sorrise mentre io pensavo a come ci fossero finiti lì.

-vado in bagno a vestirmi.-dissi ma lui mi fermò per i polsi.

-perché non si cambia qui?-chiese maliziosamente mentre sorrideva come un ebete.

-so che le piacerebbe vedere lo spettacolo ma magari un altro giorno, che ne dice?-sorrisi e lui mi indicò la porta del bagno dove entrai mentre sentivo il suo sguardo guardarmi il culo.

uscii e mi stavano abbastanza bene, probabilmente non gli avrei ridato la camicia mai più.

-wow.-sentii dire appena uscii dal bagno.

-possiamo andare se lei è pronto.-dissi osservando il fatto che si fosse cambiato.

-si, ma adesso possiamo anche darci del tu non credi?-disse e io annuii.

salimmo in ascensore e guardate un pò, si bloccò.

-cazzo.-dissi.

-ho già schiacciato l'allarme di emergenza tranquilla.-disse.

-e poi sei qua con me, è un vanto eh.-rise lui.

-alloraa...grazie per avermi salvato, di nuovo. comincio a credere. che tu sia il mio angelo custode.-risi.

-mh, visto che abbiamo tempo di parlare. è vero che ti attraggo?-disse.

-devi essere sincera eh.-aggiunse e io sospirai.

-si. penso che quando passi per strada attrai tutte le donne in realtà quindi ci sarai abituato.-dissi.

-in effetti si.-si sedette accanto a me.

-sei fidanzata?-chiese.

-no, lo ero con quello da cui mi hai salvato la prima volta, ora sto cercando ma ho già fallito miseramente, penso che non lo troverò mai.-dissi.

-mai dire mai no?-disse e io annuii.

-e tu?-chiesi.

-no, ho avuto 5 mogli e molte fidanzate ma nessuna faceva al caso mio.-disse sorridendo.

-perché dovrei diventare tua? e perché ti interesso così tanto, è evidente che non provi nulla per me e che sono una bambina in confronto a te.-chiesi e lui rise.

-perché in questo momento se tu quello che voglio. non penso ci possa essere qualcosa tra noi più del sesso però potrebbe essere divertente questa conoscenza.-disse e io ci rimasi un pò male ma feci finta di nulla.

-chi ti ha detto che voglio fare sesso con te?-chiesi.

-tutti vogliono e poi te lo leggo negli occhi.-mi alzai e lui mi seguii.

-non penso.-dissi provocandolo.

-invece si.-si avvicinò e mi mise, di nuovo, al muro, fece scivolare una mano sul mio fondoschiena e l'altra sul fianco mentre mi diede un bacio sul lobo, un gdmito uscii dalla mia bocca e lui rise.

-visto, non mi resisti.-mi sussurrò.

-perché devi essere tu a comandare questo gioco?-chiesi.

-perché mi piace così.-disse.

lo feci indietreggiare fino alla parete dell'altro muro, ora ero io a prendere il controllo, ma lui non mi fermò e mi fece provare.

gli baciai il collo, la mascella e l'altra mano finì suoi suoi addominali, gli uscii un piccolo gemito e io risi.

-adesso finiamo il lavoro.-disse rispondendomi al muro.

mi baciò con foga cercando l'apertura della mia camicia ma si fermò sentendo i rumori dell'ascensore che scendeva.

-cazzo.-disse e io risi facendogli l'occhiolino.

[SPAZIO AUTRICE]

scusate il capitolo troppo lungo ma visto che non ho scritto per un pò ho voluto accelerare le cose.

AVVISO IMPORTANTE

non scriverò nel fine settimana e nemmeno durante le vacanze di natale o almeno lo farò quando posso.

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