~Pequeña amistad
📍Austria
luglio 2021
🎶Coldplay- Yellow
George Russell, pilota della Williams, la mia crush, ha una figlia? "Cara, hai trovato Elly?" La voce dell'inglese, mi riporta alla realtà "Si, G!" In un batter d'occhio, è al fianco della sorella. Solo quando lo vedo guardare intensamente verso di me, mi ricordo che la bambina è scesa dalle braccia della zia, e si è nuovamente attaccata alla mia maglia "L'hai trovata tu?" "Si può anche dire così..." lo sento abbracciarmi, stringendomi forte a lui, impedendomi di finire la frase "Grazie, Karol!" Poi, come se niente fosse, si stacca e prende in braccio sua figlia. "Perché sei scappata, piccolina?" Lo sento chiedere a quell'esserino, che riposa tranquillamente la sua testa ricoperta di capelli castani sulla spalla del padre "Non voglio tornare a casa papà. Voglio restare con te!" È l'ultima cosa che sentiamo io e Veronica, prima che i Russell se ne vadano.
Decido di tenere questa nuova scoperta per me. C'è un motivo se George non ha reso pubblica questa parte della sua vita. C'è un motivo se, fino ad ora, nessuno sapeva che lui avesse una figlia. Convinco me stessa che non lo dirò a nessuno. O almeno ci proverò.
"Lando! Tu non puoi capire cosa ho appena scoperto!" Però, alla fine, ho resistito una settimana al silenzio assoluto. So che non è giusto, che non spetta a me rivelare questo, ma non ho intenzione di fare una conferenza stampa, lo dirò solo a Lando. L'idea iniziale era di raccontargli tutto con calma- con tanto di un'accurata premessa per non scioccarlo troppo- ma, alla fine, non aspetto neanche una risposta da parte sua prima di esclamare che George ha una figlia. Come avevo previsto- o forse no- si gira di scatto verso di me, e vista la troppo ravvicinata distanza, mi da per sbaglio una spinta che mi fa cadere a terra "Ahia, Lando!" "Che cosa hai appena detto?!" "Che mi hai fatto male?" Faccio l'ingenua, sapendo perfettamente cosa mi sta chiedendo in realtà "No, stupida! Cos'è che hai detto prima di questo?" "George Russell ha una figlia!" Ed eccola di nuovo, quella faccia esterrefatta. Forse dovevo farla davvero quella premessa.
Dopo qualche minuto, vedo il colorito del suo viso tornare normale, e lo sento parlare "Sei andata a letto con uno che ha una figlia!" Inizialmente lo guardo male poi, pensandoci, aggiungo "Sono innamorata di uno che ha una figlia!". È la prima volta che lo ammetto esplicitamente e ad alta voce, sia a me stessa che a qualcun'altro. Una volta fatto, pensavo- speravo- di sentirmi più leggera, sollevata. E, invece, non è cambiato assolutamente nulla, se non che Lando mi sta abbracciando per confortarmi, credo "Ho una domanda" "Dimmi tutto" "Potrebbe esserci la possibilità... che la bambina sia di quella ragazza... non mi ricordo il nome..." "Carmen?" Annuisco "Probabile... però avevo anche sentito dei rumors in giro per il paddock, che dicevano che i due si erano lasciati..." all'improvviso alza le sopracciglia al massimo, spalancando gli occhi, come fa ogni volta che gli viene in mente una genialata- si fa per dire- "Se ti mostro una sua foto, mi sapresti dire se le assomiglia?" "Ci possiamo provare. Non perdiamo niente nel provarci"
Alla fine Lando ci mette qualche minuto a trovare una foto di Carmen perché, secondo quello che mi ha detto, ha il profilo Instagram privato e George non ha mai pubblicato delle foto con lei. Ha dovuto ricorrere alle pagine di gossip per trovarne una più o meno decente. "Non ci vedo molte somiglianze... la bambina assomiglia particolarmente a George... però i capelli hanno la stessa tonalità di castano scuro, quelli del padre sono di una colorazione un po' più chiara" "Quindi... potrebbe essere lei?" Annuisco, incerta "Potrebbe. Per ora solo che Ellery non è che voglia molto bene a sua madre" il suo sguardo è interrogativo, così spiego "L'ha chiamata 'donna cattiva'. E non voleva tornare a casa neanche sotto tortura"
La piccola Russell non esce mai dalla mia mente. In qualche modo, lei e le sue parole- non particolarmente gentili- rivolte alla madre mi hanno colpita. Quella donna deve averle fatto qualcosa di veramente brutto. Di solito, i bambini di tre o quattro anni non sono biologicamente predisposti all'odio, quello arriva crescendo, maturando.
Passa un'altra settimana, altro weekend di gara in Austria, casa RedBull. Di sera, in hotel, sto bevendo una birra insieme a Vanessa quando, dal nulla sento qualcuno che tira la mia maglietta dal basso "Ciao! Ti ricordi di me, Karol? Sono Ellery!" questa bambina ha la memoria migliore della mia. Ci siamo viste una volta, tre settimane fa, e lei ricordava precisamente come fossi fatta "Certo, Ellery. Come stai? Non sei scappata di nuovo, vero?" "No! Papà sta parlando con un ragazzo molto carino laggiù" indica la parte opposta della stanza rispetto a dove ci troviamo, e noto che il "ragazzo molto carino" è Lando "lo conosci?" annuisco sorridendole ma, prima che potessi esprimermi a parole, la Sainz si aggiunge alla conversazione "È il bellissimo fidanzato di mio fratello Carlos, ed è anche il migliore amico di Karol" "Davvero?!" "Si! Ci siamo conosciuti perché le nostre case erano attaccate... e lui mi ha lanciato una macchinina" la piccola Russell scoppia a ridere, senza controllo. Quando ride assomiglia ancora di più al padre, penso.
"Che succede? Ti hanno raccontato qualcosa di divertente queste belle ragazze, Elly?" George mi si piazza davanti, prendendo tra le braccia sua figlia, che sta ancora ridendo "Il ragazzo molto carino ha tirato una macchinina a Karol" "Cosa?" Penso che lui non sappia a chi si riferisce sua figlia, così decido di soccorrerlo "Quando eravamo piccoli- ognuno nel proprio giardino-, Lando è inciampato su un giocattolo e mi ha lanciato addosso la macchinina che aveva in mano. Siamo diventati amici così, noi due" vedo dai suoi splendidi occhi- di quel colore indefinito tra il verde e l'azzurro- il divertimento "È assolutamente da Lando fare amicizia grazie alla sua infinita sbadataggine" "Concordo!" Aggiunge Vanessa la quale, nel frattempo, aveva ordinato un'altra birra per il pilota numero 63. Lui la rifiuta, facendo cenno verso la piccolina che sonnecchiava tranquilla tra le sue braccia, nonostante il rumore.
Andando a dormire, quella stessa sera, mi ritrovo a pensare che non sarebbe per niente una brutta idea passare più tempo con quella tenerissima bambina, chiamata Ellery Russell.
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