~Los padres
📍Spa, Belgio
Settembre 2021
🎶Lana Del Rey- Brooklyn Baby
"¡Joder!" La mia imprecazione cattura l'attenzione di George, che nel frattempo aveva aperto ad un ingegnere per sapere delle condizioni meteo. Velocemente congeda l'uomo, tornando a sedersi accanto a me sul divanetto "Cosa succede, sweetie?" "Ti consiglio di dare un'occhiata al tuo cellulare".
La sua iniziale espressione di confusione si trasforma in una di sorpresa appena nota il post incriminante: i suoi occhi si spalancano e sento il suo corpo teso come una corda.
Aspetto che si riprenda dallo shock, per sapere cosa vorrebbe fare al riguardo. Tuttavia, quando vedo che sta per parlare, lo stesso ingegnere di qualche minuto fa apre la porta "Scusate l'interruzione. George, dovresti prepararti per la seconda sessione di prove libere. E alla signorina la stavano cercando in McLaren. Non sembrava molto urgente, però..." "Va bene, grazie Carter. Arriviamo subito" lui annuisce, per poi lasciarci nuovamente soli.
"Facciamo così, George: ora tu lasci tutti i pensieri che non riguardano il Gran Premio in questo motorhome. Stasera, dopo cena, ci incontriamo in camera mia per discutere sul da farsi... potrebbero esserci anche Lando e Carlos, però non è un problema, vero? Altrimenti posso disdire" allaccio le braccia intorno al suo collo, mentre lui mi cinge la vita "Non ce n'è bisogno. Non ci farebbero male dei pareri in più" mi lascia un bacio a stampo, poi apre la porta "Ci vediamo sta sera, cabròn" "A stasera".
"...Ed è per questo che, secondo me, voi dovresti lasciare tutto così com'è. Non date dichiarazioni o interviste. Lasciate credere ai fan quello che vogliono poi, appena vi sentirete pronti, date l'annuncio a modo vostro, non come vogliono gli altri".
Come avevo previsto, dopo aver mangiato, mi ritrovo in camera ad aspettare quei tre.
Il primo ad arrivare è stato George, in pigiama e ciabatte, per stare comodo- parole sue-.
Quello che non mi aspettavo, però, è che Lando e Carlos arrivassero con un computer portatile e un proiettore attaccato ad esso.
In poche parole, quello stupido del mio migliore amico, ha avuto il tempo di creare una presentazione PowerPoint, in cui spiegava in diversi punti il suo punto di vista: io e George dovremmo fare come lui e Carlos, lasciando libere le persone di credere ciò che vogliono, tenendo per noi la verità fino a quando non ci sentiremo pronti per rivelarla.
L'idea mi piace. Quello che mi ha spiazzata è stata la presentazione: tutti sanno l'amore di George verso di esse, ma non mi aspettavo che Lando ne sapesse fare una così bene.
"Grazie Lando. Sei stato molto esaustivo della tua spiegazione. E il PowerPoint è fatto veramente bene" il pilota numero 63, seduto al mio fianco sul letto, sorride all'altro inglese, il quale risponde con un inchino, mentre lo spagnolo scollega il tutto, ridendo sotto i baffi "Almeno Vanessa fa qualcosa di utile, quando non è qui con noi".
Alla fine prendiamo per buona questa trovata, e dopo aver chiacchierato d'altro per un'altra oretta, i due piccioncini si ritirano nelle loro stanze "Non dormite insieme di nascosto, oggi?" Fa George, vedendoli abbracciarsi come se non si dovessero vedere per giorni interi "John ha deciso che non devo avere distrazioni in questa seconda parte di campionato, e ha preso una camera comunicante con la mia. Se non mi vede rientrare entro l'ora prestabilita, mi farà fare delle sessioni in palestra il doppio più di dure" "Resisti per altre due settimane, mi amor. Dopo Monza, passiamo una settimana solo io e te, dove vuoi tu, e poi andiamo a Sochi con il mio jet. Che ne pensi?" Il mio amico annuisce, veramente felice, e abbraccia nuovamente Carlos prima di dividersi, per dirigersi ognuno nelle proprie stanze.
"Tu non vai a dormire, G? Elly ti sta aspettando" gli chiedo dal bagno, sentendolo ancora camminare per la camera "In realtà, la signorina ha voluta dormire con i nonni questa notte. Volendo potrei restare qui, con te" "Come a casa mia?" Mi avvicino, già con i capelli raccolti in una crocchia e in pigiama "Esattamente" "Ma il tuo allenatore non si farà domande se non ti trova nella tua stanza domani mattina?" "Non se ne farà se non lo sa. Di solito, passa a svegliarmi poco prima delle 8. Metterò una sveglia per le 6, così lui mi troverà lì" sembra come se lui avesse già programmato tutto nella sua testa, però non glielo farò pesare "Come vuoi, cabròn. Basta che ti muovi. Io ho sonno" "Ai suoi ordini, sua maestà" ruoto gli occhi divertita, intanto che lui sparisce nel bagno per fare le sue necessità.
A causa della pioggia, domenica i ragazzi sono costretti a fare solamente due giri dietro alla Safety Car. In questo modo, il podio è costituito dalle posizioni guadagnate dai piloti in qualifica, e gli sono stati attribuiti la metà dei punti.
Ma la parte migliore è che, con queste regole, George è secondo! Questo è il suo primo podio in Formula 1! Con la Williams!
E anche se non è un vero e proprio podio, è comunque qualcosa di importante. Qualcosa di cui essere felici e da festeggiare.
Al contrario suo, Lando non ha avuto la stessa fortuna del connazionale: gli è stata data una penalità dopo le qualifiche, ed è scalato in quattordicesima posizione, restandoci.
"Karls, davvero, non ho bisogno di essere consolato. So di non aver guadagnato alcun punto per la squadra, però non è del tutto colpa mia. Quindi puoi muovere il tuo bel sedere, e andare sotto il podio dal tuo ragazzo!" Le sue parole mi hanno sorpresa, riempiendomi di orgoglio allo stesso tempo. Il mio migliore amico ha migliorato molto in fatto di autostima, complice la sua storia con lo spagnolo, azzarderei a dire.
"Sicuro? Al 100%? Niente spalla su cui piangere?" Lo sguardo fulminante che mi lancia, cancella tutti i miei dubbi prima ancora che lui apra bocca "Sicuro al 1000%! E ora, muoviti! Altrimenti arrivi a cerimonia conclusa!" Aprendo la porta, gli lancio un bacio volante "Sei il migliore!" "Lo so! Non servivi tu per farmelo sapere!".
Trotto felice fino a pochi metri dal luogo di arrivo, quando mi accorgo- e mi ricordo- della presenza dei genitori di George.
La mia testa va in tilt. Proprio mentre sto per girarmi e tornare da dove sono venuta, tuttavia, una squillante voce, che conosco fin troppo bene, rende nota la mia presenza ai suoi nonni "Karol! Vieni! Papà sta per ricevere il premio!".
Ellery mi prende per mano, posizionandomi in un punto in cui ho una perfetta visuale del podio, sulla terrazza sopra di me.
La prendo in braccio, sapendo che altrimenti non avrebbe visto granché. Quasi subito però, quello che riconosco come Steve Russell, il padre di George, mi si avvicina con uno sguardo che non riesco a comprendere molto bene "Signorina mi scusi, non volevo che mia nipote le desse fastidio. Può darla a me".
"Guardi signore che-" cerco di ribattere, venendo interrotta dalla bambina, la quale si aggrappa più forte alla mia maglietta della McLaren "No! Voglio stare con Karls! È la ragazza di papà e io le voglio bene!".
Gli occhi dell'uomo si riempiono di sorpresa, così come i miei. Sapevo, grazie a George, che Elly si sente a suo agio in mia compagnia, ma non mi aspettavo di valere già così tanto per lei.
Il signor Russell apre bocca- forse per scusarsi-, tuttavia la mandria di persone intorno a noi inizia ad agitarsi, segno che i tre piloti stanno facendo presenza "Papà!" "Salutalo, pequeña" la bambina si agita, cercando di attirare l'attenzione di George.
Non so come ma, in mezzo a tutte quelle persone, lui sembra notare solamente noi due: i suoi occhi incontrano i miei, poi si spostano su sua figlia. Sorride. Uno di quei sorrisi veri, che lo fanno quasi brillare. Infine, prima di sistemarsi per gl'inni, ci manda un bacio.
Ellery, come ogni bambina della sua età, si sporge un po' dalle mie braccia per "prendere" il bacio volante. La piccola mano con cui lo ha "imprigionato", si posa sulla sua guancia e sulle mie labbra. Sorrido intenerita, quando lei si ferma nuovamente.
"Tu e papà vi baciate sempre sulla bocca! Finché non scende, penso che questo ti basterà" mi scappa una risata. Questa è una delle ragioni per cui amo i bambini e, in particolare, lei: sono spontanei, non hanno paura di dire ciò che pensano e stanno attenti anche ai più insignificanti dettagli.
Mi accorgo di non sapere più dove siano i signori Russell, solo a cerimonia conclusa. George non ne fa un dramma, affermando che sicuramente sono andati a prepararsi per la cena.
Guardando il vestito bianco appeso nell'armadio, mi chiedo se sia stata una buona idea lasciare che il pilota della Williams lo scegliesse per me: è totalmente bianco, lungo e stretto. Il problema è che ha la schiena scoperta. Forse non è l'abito migliore da indossare la prima cena con la famiglia.
Ormai è troppo tardi per i ripensamenti. È l'unico vestito elegante presente in valigia. Il resto dei vestiti sono comodi e pratici per le prossime due settimane, vista l'impossibilità di tornare a casa tra un Gran Premio e l'altro.
Sospiro, iniziando a prepararmi al meglio. Dopodiché scendo nella hall, dove George e la piccolina mi stavano già aspettando.
Lui indossa dei semplici pantaloni neri abbinati ad una camicia azzurra, con i primi bottoni aperti, come sempre. Al contrario, Elly ha un vestitino abbinato al mio, bianco, ma più corto e la gonna è in tulle.
Suo padre è stato intelligente, mettendole delle calze per non farle sentire troppo il freddo di Spa durante le ore serali.
Anche in macchina mi sento agitata, soprattutto dopo quello che è successo poche ore fa con il signor Russell. Non so se a fare la brutta figura sia stata io oppure lui.
Il tragitto hotel-ristorante non è molto lungo. All'interno, il locale è chic, con tanto di musica classica in sottofondo.
Il cameriere ci conduce al nostro tavolo, dove notiamo Steve e Alison Russell già seduti "Ben arrivati" "Grazie, mamma. Vi vorrei presentare una persona" mi prende per mano, avvicinandomi a loro "lei è Karol Garcia. Ci stiamo frequentando da un po' e volevo farvela conoscere, visto che mi sta rendendo di nuovo felice" lo guardo e noto nelle sue iridi tutta la verità di quelle parole, che mi fanno sorridere ampiamente.
"L'abbiamo già conosciuta" George mostra un'espressione interrogativa alle parole di suo padre, mentre ci accomodiamo ai nostri posti "Davvero?" "Oggi. E tuo padre ha anche fatto una figuraccia" la donna prende in giro il marito "Senti Alison, ho visto mia nipote in braccio a qualcuno che non conoscevo. Pensavo le stesse dando fastidio" "Oh, papà. Devi sapere che Elly adora stare in braccio a Karol. Se ci si impegna, non riesci a staccarla finché non si addormenta" "Il che succede molto di rado" puntualizzo, ridacchiando insieme ai due Russell minori.
Complessivamente, questa cena con i genitori di George è andata più che bene: mi hanno fatto alcune domande per conoscermi meglio, abbiamo chiacchierato del più e del meno.
Ho anche scoperto che Alison si ricordava di me da quando correvo nelle Formule minori. Certo, mi conosceva come l'amica di Lando Norris, però è già qualcosa.
Sono stata anche spettatrice della ramanzina dei signori Russell nei confronti del figlio, per non avergli detto subito di aver firmato il contratto in Mercedes. Ho visto George in difficoltà per spiegare ai genitori la dinamica della vicenda.
E quando è arrivata la nostra cena, vedendomi aiutare Ellery a mangiare i suoi spaghetti, sono stati felici di veder sorridere nuovamente sia loro figlio che la loro nipote.
Quanto vorrei che facendogli conoscere TUTTA la mia famiglia, reagissero allo stesso modo dei signori Russell.
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