~Fiesta con sopresa
📍Monza, Italia
settembre 2021
🎶 Dua Lipa- Dance the night
"Allora Karls: Lando mi ha mandato un messaggio, affermando che dovevo URGENTEMENTE venire in camera sua con i vestiti e scarpe che credevo ti sarebbero state bene" Vanessa si fa strada nella camera di hotel dell'inglese, in cui sono presente solo io, dato che lui si è andato a preparare in camera di Carlos. Ti pareva che si faceva scappare questa occasione, per una volta che Ferrari e McLaren soggiornano nello stesso hotel? Già mi immagino quanto dovremo aspettarli io e la sorella dello spagnolo. Ci faranno fare un ritardo madornale! Che cose mi tocca sopportare, per aver scelto il secondo figlio maschio della famiglia Norris come migliore amico.
L'intero letto viene coperto da ogni tipologia di vestito possibile ed immaginabile: lungo, corto, a sirena, con la gonna voluminosa, da principessa, da bomboniera. Ognuno, inoltre, ha un paio di scarpe con il tacco- a dir poco vertiginoso- abbinato.
"Sono tutti stupendi, Nessa. Non so quale scegliere. Tu quale indosserai?" Le chiedo, credendo che uno di quegli abiti sia destinato a lei e che, logicamente, non avrei dovuto sceglierlo "Oh, non preoccuparti. Questi qui sono destinati a te, e solamente a te. Il mio l'ho appeso lì. Sull'armadio" indica il punto della stanza, e io rimango meravigliata.
Secondo me, il vestito grida proprio "Sono stato fabbricato per Vanessa Sainz Vasquez De Castro": è lungo, fino a terra, con il corpino stretto e la scollatura dritta, lasciando scoperte spalle e clavicole. Il pezzo forte, però è la gonna. Vedendolo appeso potrebbe sembrare una comunissima gonna che scende morbida sui fianchi però, in realtà, sul lato destro ha uno spacco profondo il quale, al contrario di ciò che si pensa, rende il tutto ancora più elegante e di classe. Perfetto per l'evento di questa sera.
Per non parlare del colore e delle scarpe: i sandali neri si abbinano alla perfezione al bianco brillantinato del vestito, staccando anche un po' tra i due.
"Ok, ho capito. Non credo di riuscire a superarti in bellezza questa sera. Mi farai sfigurare, amica mia" affermo in tono scherzando. La spagnola però non sembra carpire il divertimento dalle mie parole "Non credere che lo permetterò, tesoro" inizia ad ispezionare i vestiti sparsi sulle coperte, analizzandoli con lo sguardo, come cercando qualche difetto o imperfezione.
Passano minuti in cui io la guardo agitarsi, seduta comodamente sul divano, indossando ancora i pantaloni di oggi al circuito e la prima maglietta trovata nell'armadio. Vista la grandezza di essa, credo proprio si tratti di una di George. È più comoda delle mie però! È così ingiusto! Non la riavrà più indietro. Potrei indossarla tutto il giorno e resterebbe comunque larga e comodissima. Una sorta di pigiama, per intenderci.
"Trovato! Questo fa al caso tuo! Secondo me, ti starebbe benissimo!" Vanessa presenta davanti ai miei occhi un vestito nero, lungo fino a terra, senza spallina e con uno spacco sul lato destro che arriva fino a metà coscia "E le scarpe perfette sono queste!" Con l'altra mano alza un paio di tacchi che si allacciano "alla schiava".
Outfit stupendo. La Sainz ha proprio un occhio particolare per questo tipo di cose. Mi dovrò ricordare di chiederle se ha mai pensato di andare a lavorare per qualche casa di moda, dopo la laurea.
"Cosa stai aspettando? Fila in bagno, Karol Garcia! Io intanto preparo l'occorrente per trucco e capelli di entrambe" seguo i suoi ordini, ma prima di entrare nell'altra stanza, mi volto nella verso di lei "Tu non hai bisogno di una doccia?" "Nop! Me la sono fatta prima di venire qui. Ora muoviti!" Alzo le mano in segno di arrendevolezza. Prevedo una serata movimentata.
"Wow! Vane cosa ne hai fatto di Karol?! E chi è questa fotomodella?" "Finiscila Lando!" Gli faccio la linguaccia, ricevendo un abbraccio e un bacio sulla guancia in risposta "A parte gli scherzi: sei stupenda, Karls. Se George ti vedesse, non oso immaginare cosa ti farebbe" arrossisco, carpendo l'allusione sessuale della frase.
Alla fine, Vanessa non ha fatto niente di elaborato per i suoi capelli, sistemandoli semplicemente in delle onde morbide. Per il trucco, ha optato sul far risaltare maggiormente le labbra, colorandole di rosso vino, mentre gli occhi li ha lasciati più nude, applicando ciglia finte e mascara, per farli sembrare più grandi.
Ma su questo devo seriamente dare ragione a Lando- anche se mi duole ammetterlo- perché con me ha seriamente fatto un capolavoro: ha perso circa due ore a passare la piastra sui miei ricci, facendoli risultare perfettamente lisci, per poi tirarli su e legarli in una coda alla Ariana Grande.
Per il trucco ha utilizzato degli ombretti sulle tonalità del bronzo, andando a risaltare il mio verde, accompagnato da mascara e, infine, alle labbra ha donato un colorito più roseo, rimanendo comunque sul naturale.
"Mi amor, ragazze, io consiglierei di avviarci prima che ci diano per dispersi" annuiamo alle parole di Carlos, dirigendoci verso il garage, dove si trova l'auto dello spagnolo, che useremo per arrivare al locale che McLaren ha affittato per la festa.
I due ragazzi camminano davanti a noi, a braccetto. Tiro fuori il cellulare dalla borsa e gli scatto una foto. Non ho potuto evitarlo: sono troppo carini! Si sono vestiti entrambi con pantaloni e scarpe eleganti, lasciando però da parte giacca e cravatta, pensando che la semplice camicia fosse abbastanza per questa sera.
Entrando nel locale, la musica è ad un volume decente e tutti stanno parlando tra di loro. Persone che lavorano nel Team Papaya e i relativi accompagnatori sono suddivisi in tavoli. Cerchiamo il nostro, vagando per la sala- catturando anche qualche sguardo-, scoprendo finalmente di essere insieme a Daniel e Heidi. Se ci penso bene, non fa assolutamente una piega.
"Heilà gente! Ben arrivati!" ci saluta l'australiano, sempre con il suo ampio sorriso stampato in faccia "Siamo gli ultimi?" chiedo, andando ad abbracciare sia lui che la sua ragazza "Quasi. Alcuni meccanici sono peggio di voi" mi risponde la bionda, passando poi a salutare gli altri.
"Questa musica è noiosa! Ed ha un volume troppo basso per i miei gusti!" "Non siamo mica a una delle tue feste, cariño" l'inglese mette il broncio sentendo il suo ragazzo. Vedo dagli occhi del maggiore della coppia che l'unica cosa che vorrebbe fare sarebbe baciarlo, però si deve accontentare di appoggiare il braccio intorno alle sue spalle.
È vero che in McLaren siamo come una grande famiglia, però ci potrebbe essere qualche infiltrato di cui non ci siamo accorti, quindi meglio essere discreti.
"Lascia che finisca la cena, poi ve lo faccio vedere io cos'è la vera musica!" Sì, Zak e Andreas gli hanno davvero dato il permesso di andare alla console del dj per il dopo "Ho seriamente paura" dico, accomodandomi difronte al piatto con il mio nome davanti. Dios, questi tacchi già non li sopporto più "Ah ah, molto simpatica K. Tanto lo so che adori i miei remix" vero. Tuttavia, a lui non serve saperlo, si monterebbe la testa.
Solo una volta che tutti al nostro tavolo si sono seduti, noto una sedia libera accanto a me. È anche apparecchiato ma, a differenza degli altri posti a sedere, il foglietto con il nome non è presente. Forse si saranno sbagliati a contare? "Chicos, questo posto è in più, o stiamo aspettando qualcun altro?" Almeno uno di noi ne saprà qualcosa, no?.
I cinque si scambiano sguardi ambigui, come se effettivamente sapessero la risposta alla mia domanda. Nessuno apre bocca, sorprendentemente. Il che mi lascia abbastanza sconcertata. O, almeno, era così finché non sento QUELLA voce "Buonasera ragazzi. Mi sono perso molto?"
¡Oh Dios! Sto sognando! Per forza! Non può essere lui!
E invece, voltandosi nella stessa direzione da cui proviene la voce, un George William Russell mi sorride innocentemente, vestito di tutto punto, con camicia bianca e pantaloni neri eleganti.
"Mi hai presa in giro! Non avevi nessuna riunione dell'ultimo minuto con la Scuderia!" gli do uno schiaffo sul petto, ripensandoci poi, finendo per abbracciarlo "Non completamente. Abbiamo discusso di dati e strategie, solo che era solamente un modo per fare il resoconto del weekend, non una vera e propria riunione" mi stringe a lui per la vita, ricambiando l'abbraccio mentre mi sussurra all'orecchio "Sei bellissima stasera, sweetheart" nascondo il viso sulla sua spalla, per nascondere sia il mio rossore di guance che il sorriso nato sul mio viso.
Ci accomodiamo, lui sul posto libero misterioso tra me e Lando, dando ufficialmente inizio alla serata.
Tra una portata e l'altra mi viene raccontato come fosse una l'arrivo di George fosse una sorpresa che avevano organizzato loro, non appena è stata resa nota la festa.
Inoltre, l'inglese mi ha detto che Elly si trova con Alex e Lily, venuti ad assistere alla corsa dal box Red Bull, sebbene l'anglo-thailandese non abbia più un sedile con loro.
Il resto della cena trascorre tranquillamente tra chiacchiere e risate, però il vero divertimento inizia sul serio quando il mio migliore amico si appropria della console, con Carlos al seguito.
I tavoli e le sedie vengono spostati, permettendo così la creazione di una sorta di pista da ballo, per poterci scatenare sulla note dei remix di dj Lando.
Non so in quale momento, però un attimo prima sto tranquillamente ballando con George, scambiandoci qualche bacio ogni tanto, e un attimo dopo sono senza scarpe, io e lui abbiamo portato i bacetti a stampo a un livello avanzato e le sue mani si trovano sul mio fondoschiena.
"Che ne dici se torniamo in hotel? Potremmo fare cose molto interessanti lì" mi sussurra all'orecchio, provocandomi dei brividi quando il suo fiato caldo incontra la pelle del mio collo, dove poggia le sue labbra per un secondo di troppo.
Annuisco. Sarà una continuazione di serata molto interessante.
Il viaggio di ritorno in macchina mi sembra più lungo di quanto non sia stato. Complice forse la mano di George sulla mia coscia scoperta. Pericolosamente vicina ad una parte parecchio sensibile del mio corpo.
Non posso credere che, a distanza di mesi, stia per succedere nuovamente. E, questa volta, ricorderò tutto nei minimi dettagli: baci, carezze, sensazioni.
Entriamo in camera, togliendoci le scarpe all'entrata, e rimaniamo lì. Fermi. A guardarci negli occhi, cercando qualche segno di ripensamenti. Poi, il mio ragazzo inizia a sbottonarsi la camicia, fino a restare totalmente a torso nudo.
Non è la prima volta che lo vedo, ma ora lo guardo e non riesco a trovare un difetto in ciò che ho davanti agli occhi. Semmai lo trovo ancora più attraente.
Mi avvicino, passando le mani sul petto, scendendo giù, tracciando i contorni dei suoi addominali. Lo sento trattenere il fiato quando mi fermo alla cintura dei pantaloni. E mentre li slaccio, le sue mani salgono sulla mia schiena, tirando giù la zip del mio abito nero, che cade a terra, lasciandoci entrambi in mutande.
"Sei stupenda. E non lo dico solo per il tuo corpo. Tu sei una persona meravigliosa. Dentro e fuori" lo bacio, e la situazione si sposta sul letto dove, dopo pochi minuti, anche la nostra biancheria intima va a fare compagnia agli altri vestiti sul pavimento.
Le nostre mani percorrono l'una il corpo dell'altro, accompagnando i movimenti di bacino, che fanno entrare in contatto le nostre parti più sensibili, procurandoci qualche gemito.
E il piacere si fa più intenso quando, dopo avermi preparata per bene ed essersi infilato il preservativo, fa entrare il suo pene in me, in un solo colpo.
Restiamo immobili per farmi abituare all'intrusione. È da parecchio tempo che non ho rapporti sessuali con qualcuno, e George credo l'abbia capito, dal modo in cui mi guarda.
Concentrandomi su quello sguardo mentre inizia a muoversi lentamente, noto tutto l'amore vero che prova per me, il quale rende il tutto ancora più bello e romantico.
Non so quanto duriamo, ma quando sento l'orgasmo farsi strada nel mio corpo, dopo altre poche spinte lui mi segue, collassando al mio fianco.
"Ehi" le sue braccia mi avvicinano a lui, una volta esserci ripresi dal post-orgasmo "Ehi" rispondo, poggiando la testa sul suo petto "Posso confessarti una cosa?" "Certo" seguono secondi di silenzio prima che George ritrovi il coraggio di parlare "Credo di amarti, Karol Garcia" sussurra tra i miei capelli, ormai diventati un disastro.
Mi muovo, riportando la testa sul cuscino, in modo da poterlo guardare in quelle iridi verdi, così diverse dalle mie "Ti amo anche io".
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