~Ellery
📍Francia
giugno 2021
🎶Seafret- Atlantis
Dopo essere tornata a casa dall'Azerbaijan, sono andata subito a trovare i miei genitori. Non li vedevo da parecchio tempo- per colpa mia- e sono convinta che si meritino una spiegazione.
"È successo di nuovo, vero cariño?" Mi chiede mia madre. Quando sono entrata, ho trovato solamente lei- forse perché papà è al lavoro- e mi ha abbracciato, trascinandomi poi sul divano "Si, mama. Lando è venuto a salvarmi da me stessa anche stavolta" "Quel ragazzo è un tesoro. Da quando vi siete conosciuti, non ha mai smesso di essere al tuo fianco neanche per un secondo" sorrido tra me e me "E io non penso che sarò mai pronta all'arrivo del momento in cui capirà che sono una causa persa, abbandonandomi" "Karls, questo non succederà mai!" Guardo verso l'ingresso del salotto, dove si trovano Lando e mio padre "Sapevo che saresti venuta a trovarci oggi. Dopo uno dei tuoi momenti, passi sempre a salutarci. Così ho telefonato al tuo amico, proponendogli di venire a prendere un tè. Penso, tuttavia, che abbia capito subito che, in realtà, non era solo un invito cordiale ma anche una sorta di aiuto per te" con gli occhi lucidi mi alzo, correndo tra le braccia del riccio, circondandogli la vita con le gambe "Io e tua madre vi lasciamo un attimo da soli" fa mio padre "ci trovate in cucina".
"Penso di voler ricominciare le sedute dallo psicologo" affermo dal nulla, dopo un lungo periodo di silenzio. Lando, che fino a quel momento era stato seduto sul divano accarezzandomi i capelli, guarda in basso verso di me "Sei sicura? L'ultima volta non è finita molto bene..." "Lo so. Ma è anche vero che l'ultima volta quella poverina stava lavorando con una persona per niente sana di mente" "Sai che odio quando ti rivolgi a te stessa con quel termine, Karls. Non è ASSOLUTAMENTE colpa tua se quel coglione di Henry ti ha manipolato e fottuto il cervello".
Henry Greene corrisponde al periodo peggiore della mia vita fino ad oggi. Veniva nella mia stessa classe al liceo e abbiamo legato quasi subito. Era qualche anno più grande rispetto a me perché era stato bocciato, ma a me non importava. Siamo stati insieme per tre anni. Quando, però, ho iniziato a garaggiare in Formula 3, la situazione è degenerata. Ha cominciato a lamentarsi che non avevo mai tempo per uscire con lui, visto che dovevo viaggiare con la Scuderia. Poi ha anche cercato di vietarmi di uscire con Lando, perché era geloso. Quando mi sono rifiutata, mi ha dato uno schiaffo ed mi ha urlato in faccia. Fortunatamente, questo atteggiamento non è durato per molto. Non appena Lando l'ha scoperto- un mese dopo- ha preso dei provvedimenti immediati, i quali io tutt'ora non conosco, ma che hanno fatto sparire Henry dalla mia vita.
In seguito a questo avvenimento, mi è stato consigliato di ricorrere a delle sedute dallo psicologo. Ho rifiutato, non sentendomi così male da averne bisogno. Il vero problema è arrivato in seguito, quando mi sono trovata nel fare le lezioni di guida con un istruttore non particolarmente simpatico. La patente è stata la rottura della poca sanità mentale rimastami. Ogni volta che quell'uomo mi urlava contro o faceva un movimento brusco, il mio cervello tornava a Henry ed era molto difficile per me terminare la lezione.
I miei genitori si sono preoccupati quando mi hanno vista iniziare a piangere dal nulla, pochi giorni dopo essere riuscita a superare l'esame di guida. Chiedendomi spiegazioni, abbiamo constatato che la mia sanità mentale, dopo il mio ex, non era poi così stabile come credevo. Ho rivalutato l'opzione "psicologo" e sono andata a qualche seduta, le quali non sono finite molto bene. Da allora, ho promesso a me stessa che non avrei mai più ricorso a quell'opzione.
"Pensavo, comunque, di chiedere alla Scuderia di procurarmene uno... credi che devo scrivere subito a Charlotte e Zak di questa mia decisione, o aspetto fino alla prossima settimana?" "Fai quello che ti senti, Karls. Sempre" mi da un bacio sulla guancia.
Alla fine, ho deciso di presentarmi in Factory pochi giorni prima della partenza per la Francia "Ok, Karol. Non è un problema" mi dice Zak appena finisco di esporre la mia situazione e la conseguente decisione "Però sai che dovremmo dare una spiegazione al mondo sul perché ingaggiamo uno psicologo, vero?" respiro profondamente "Lo avevo messo in conto... prima o poi lo avrebbero scoperto, no?" "Se non è ancora il momento giusto, noi possiamo anche inventarci qualcosa-" "Solo... non andate nei particolari..." annuisce, congedandomi.
Da ora, inizierà la mia sfida di imparare a convivere con un trauma.
Il mercoledì, quando siamo atterrati a Le Castellet, mi è stato detto da Charlotte che avrei conosciuto la mia nuova psicologa, e il mio stupore è stato enorme vedendo di chi si trattava: Veronica Harris, la mia assistente di pista e personal trainer dai tempi della Formula 3 "Non mi avevi mai detto che hai una laurea in psicologia" le dico, dopo averla abbracciata "Non era fondamentale saperlo in quel momento. Ora, però, voglio aiutarti Karol. Più di quanto facessi prima".
Chi ha detto che parlare dei propri problemi con persone che si conoscono da prima, è facile? Si deve avere un rapporto quasi intimo- come il mio con Lando- per sentirsi in grado di raccontare qualsiasi cosa a quella persona. Veronica, inoltre, non conosce quella parte della mia vita. E so che non dovrei vergognarmene perché non è colpa mia, ma la mia testa non è d'accordo. Per questo motivo, la prima seduta- fatta venerdì, subito dopo le FP2- è trascorsa in totale silenzio, se non per delle semplici domande fatte dalla mia amica per cercare di capire come sto realmente.
"È normale le prime volte non riuscire a esporre il problema. Ci riproveremo la prossima volta, non preoccuparti" faccio sì con la testa. Non che io ne sia molto convinta, però se lo dice lei. La mia attenzione viene catturata poi da una bambina con indosso un vestitino verde molto grazioso e delle scarpette bianche ai piedi. Non l'avevo mai vista prima. Forse è la figlia di qualche meccanico. La guardo correre in giro per la pit lane, finché non ci nota e viene nella nostra direzione. Una volta davanti a noi, si mette dietro di me, attaccandosi con una mano alla maglietta della Scuderia che indosso.
Stranita, decido di parlare con lei per riportarla dai suoi genitori "Tesoro, ti sei persa?" Le chiedo, girandomi e abbassandomi per essere alla sua stessa altezza. Scuote la testa "No, sono scappata. Papà domani mi riporta a casa. Io non voglio tornare a casa" "Perché no, tesoro? Ti piace questo posto?" Le chiede Veronica "Non voglio tornare a casa dalla donna cattiva" non faccio in tempo a elaborare questa informazione, che un'altra voce entra nel mio campo uditivo "Ellery!" Si tratta di Cara, la sorella di George "Dio! Hai fatto spaventare me e tuo padre a morte! Grazie per averla trovata" "In realtà, è lei che ha trovato noi" cerco di scherzare, vedendo quanto è pallida la donna, mentre prende in braccio la bambina "È sua figlia?" Le chiede la mia amica "È mia nipote. Ellery è la figlia di George" cosa?
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