~Cita con él

📍Ungheria
agosto 2021
🎶The Vamps- Somebody to you

"Karls, tu mi stai dicendo che George, George Russell ti ha riaccompagnata in hotel, avete conversato tranquillamente, tu gli hai lasciato un bacio sulla guancia... e hai aspettato due settimane per raccontarmelo?!" "Sapevo che avresti sclerato. È per questo che ho aspettato per dirtelo!" "Non mi sembra un motivo sufficientemente valido!" "Lo è. Ora sta zitto e lascia parlare gli altri, Lando".

È passato un po' da quella sera a Silverstone e- come si è capito- io non ho mai detto nulla di quello che è successo tra me e l'inglese ai miei amici. Almeno fino ad ora, che ci troviamo in Ungheria per l'ultima gara prima della pausa estiva.

Le ultime due settimane sono state le più belle e spensierate della mia vita. Escludendo i vari impegni con la Scuderia, ho giocato molto a golf insieme a Lando e Carlos, ho passato delle giornate intere insieme ai miei genitori, facendo delle cose semplici come pulire casa e la macchina. Ma, soprattutto, ho trascorso dei giorni fantastici con George e, naturalmente, Ellery.
La maggior parte delle giornate, siamo semplicemente andati al parco, per rilassarci all'aria aperta però, sento che con loro anche la cosa più semplice diventa meravigliosa.

"Io non ci vedo niente di male sinceramente, mi amor" interviene Carlos, beccandosi un'occhiataccia da parte dell'inglese "Tu non conosci tutta la storia" lo rimprovera "No, è vero. Ma so capire molto bene quando due persone si piacciono a vicenda. Ti è mai capitato di soffermarti a guardare la faccia di George quando Karol parla o gioca con Ellery? Gli manca poco ad avere gli occhi a forma di cuore" cerco di non farlo notare ma, alle parole dello spagnolo, sono arrossita "Sono d'accordo con te, per una volta, fratellone. Karls, tu e Russell siete fatti l'uno per l'altra. Penso che lo sapevate già da un pezzo, però vi costa accettarlo. Sono dell'idea che dovresti buttarti. Se ci sbagliamo, amen, si torna alla vecchia vita a testa alta. Tuttavia se abbiamo ragione- e sono certa di avercela- potresti vivere una storia d'amore da sogno insieme al solo e unico George Russell".

Forse sono state queste parole da parte di Vanessa a farmi venire il coraggio ma fatto sta che, dopo un Gran Premio corso per poco tempo- causa pioggia- mi avvio a parlare con il pilota numero 63.
Appena entrerò nel motorhome di George per congratularmi con lui per i suoi primi punti in carriera però, l'inglese mi avvolge tra le braccia e, inaspettatamente, mi bacia. Le sue labbra sono morbide e hanno un leggero sapore di cioccolato.
Non ho la più pallida idea di quanto sia durato ma, quando ci stacchiamo per respirare, mi dice soltanto "Vieni a cena con me, stasera".
Mi trovo spiazzata per un attimo, tuttavia non impiego tanto a rendermi conto di tutta la situazione. E penso che il sorriso ampio che mi nasce in faccia gli abbia fatto capire la mia risposta ancora prima che pronunciassi "D'accordo, cabròn. Ma vedi di stupirmi", per poi lasciarlo nuovamente solo.
Dopo qualche secondo però mi arriva alla mente un pensiero che, finché ero con lui, era incredibilmente superfluo "Joder! Non so cosa indossare!"

Dopo aver completamente svuotato la valigia cercando di trovare un outfit adatto all'occasione, mi accorgo anche di non sapere il posto in cui mi porterà e, di conseguenza, non so se i pantaloni neri a zampa, in velluto, il body rosso con lo scollo a V e i sandali leggermente rialzati vadano bene per l'occasione.
Come se avesse sentito la mia crisi interiore nell'aria, mi arriva un messaggio da parte sua:
Busserò alla tua porta alle 20 in punto. Vestiti elegante, ma senza esagerare: non vorrei che catturassi troppo l'attenzione di altri ragazzi😂
Mi ritrovo a sorridere stupidamente leggendo la seconda parte di esso, accorgendomi che, se tutta questa storia finisse male, Veronica avrà bisogno di una terapia molto pesante, fatta di molti farmaci, per farmi riprendere completamente.

L'occhio mi cade sull'orario scritto sulla cima del display, facendomi accorgere di dovermi ASSOLUTAMENTE iniziare a preparare. Potrei anche farlo aspettare un po', giusto qualche minuto, per fargli pensare di averci ripensato. Così gli faccio pagare un po' per come mi ha fatta sentire a Montecarlo, anche se non c'entra molto.
Alla fine capisco che, comportarmi in quel modo, sarebbe davvero infantile.

Quando, all'ora prestabilita, sento un pugno entrare in contatto con la porta della mia stanza, facendo echeggiare il suono per l'intera abitazione, mi affretto a mettere gli oggetti essenziali- quali cellulare, soldi e chiave magnetica- nella borsetta prima di aprire.
E quello che mi ritrovo di fronte, sembra sceso direttamente dall'Olimpo: George, a prima vista, potrebbe non sembrare particolarmente elegante, visti i jeans neri che gli fasciano le gambe muscolose, ma la camicia bianca è decisamente il capo d'abbigliamento che lascia col fiato in gola.
Grazie a Instagram ho visto decine di due foto a torso nudo, e pensavo che non mi avrebbe abbagliato tanto una semplice camicia sul suo corpo. Mi sbagliavo. Molto. Decisamente.

"Wow" almeno ho fatto lo stesso effetto su di lui, a quanto pare. I suoi occhi di quel colore indefinito tra il verde e l'azzurro mi scrutano. Mi analizzano. Sento come se stesse cercando di spogliarmi con lo sguardo.
Una serie di brividi mi percorrono il corpo al solo pensiero, arrossendo di conseguenza, per i pensieri poco casti che mi affollano la mente.
"Che succede, cabròn? Non sei abituato a tanta bellezza?" faccio la spavalda, cercando di non concentrarmi su cose sconce "Fidati, García, in questo momento vorrei solo ripetere quello che è successo tra noi due a quella festa".

Le mie guance prendono fuoco. Tuttavia cerco ancora di farmi sembrare sicura di me stessa, uscendo dalla camera e affermando "Secondo me, stai andando un po' veloce. Vediamo se te lo meriterai, un giorno".

Inizio a camminare verso l'ascensore, e sebbene io sappia che George, dietro di me, ha lo sguardo fisso sul mio didietro, continuo imperterrita per la mia strada.
Spero che non credesse di potermi abbindolare così facilmente. Con due parole dolci e un bacetto. Potrò pure essere innamorata, ma lui non lo sa. Potrebbe essere un punto in mio favore.

Il ristorante scelto dall'inglese non è niente male: non è né scialbo ma neanche super elegante e sofisticato. Quello che mi stupisce di più sono i colori predominanti: rosa e beige donano un'atmosfera calma, contribuita anche dalla leggera musica in sottofondo. In più, il nostro tavolo è situato in una parte appartata del ristorante, in modo da garantirci la riservatezza di cui abbiamo bisogno.
Ma il pezzo forte è l'enorme vetrata con vista sulla bellissima Budapest illuminata dalle luci artificiali.

"Ti piace? Ho voluto cercare un posto dove possiamo sentirci a nostro agio, senza avere paura di essere seguiti da qualche paparazzo, e dove avremmo potuto godere della meravigliosa vista sulla città. So, grazie a fonti esterne segrete, che a te piace molto guardarle quando sono illuminate, di notte. Ti da tranquillità" lo dice con un tono di voce pacato, soave.

So per certo che glielo abbia detto Lando, in quanto solo lui sa di questi miei gusti. E il solo pensare che George Russell sia ricorso a consigli del mio migliore amico per rendere il nostro primo appuntamento indimenticabile, mi fa scaldare il cuore di gioia e amore.
Non mi sarei mai immaginata un gesto simile da parte sua. Mi ha decisamente stupita, in positivo.

La serata sembra volare, accompagnata da del buonissimo cibo locale, chiacchiere sulla Formula 1, su Ellery e sui nostri passatempi preferiti per conoscerci meglio. Abbiamo anche riso parecchio, raccontandoci aneddoti di quando eravamo bambini.

Tornando in hotel, mi sembra che siano passati solamente pochi minuti quando, in realtà, abbiamo trascorso quattro fantastiche ore insieme, concludendo il tutto con un dolce bacio sull'uscio della porta della mia camera "Buonanotte, sweetheart" "Buonanotte, Georgie".

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