thirty-six
Ester's POV
Nonostante siano già passati due giorni dall'arrivo a Firenze di Gabriel, mi sembra ancora incredibile il gesto che ha fatto nei miei confronti.
Sono quarantotto ore che lo vedo parlare con mio padre della Roma e del Barcellona, portare me e Alma a fare una passeggiata e fare videochiamate tra sua madre e la mia, che già si adorano.
Gabriel si è ambientato benissimo con la mia famiglia, persino mio padre lo ammira.
Tuttavia, ancora non abbiamo risolto tutti i nostri problemi.
Camminiamo mano nella mano per le vie del centro di Firenze, io stretta nel mio cappotto che copre le gambe coperte solo dalle calze e una gonna scura e lui nella sua giacca nera. Tra mezz'ora ci incontreremo con Chiara e Trigno (ospitato dalla famiglia Bacci) per fare aperitivo, anche se ci vedremo in meno di una settimana.
Infatti, prima di tornare a Roma, faremo tappa a Catania per partecipare al programma in diretta la notte dell'ultimo dell'anno "Capodanno in musica".
La produzione ha mandato a tutti una mail in cui ha spiegato che faremo due duetti ballo-canto a scelta nostra, aspetteremo la mezzanotte ed entro le tre dovremo stare nelle rispettive stanze d'hotel.
«Quindi no te ofendas se mi esibisco con Antonia, ¿verdad?» chiedo per la decima volta.
Vybes mi fulmina con lo sguardo. «Ma no che non mi offendo, stella. Non ci vedrei una ballerina di classico a ballare il mio inedito. È proprio una questione di stile».
Annuisco, sollevata.
Appena un'ora fa, infatti, la napoletana mi ha mandato un messaggio vocale in cui mi aveva chiesto ufficialmente di ballare su "Giganti".
Io e Gabriel camminiamo l'uno accanto all'altra.
L'aria natalizia non sembra essere svanita, nonostante il Natale sia passato già da due giorni. Le luminarie illuminano ancora i lampioni e lunghi fili di lucine i balconi delle case.
«No me parece real essere tornata alla vita di tutti i giorni, anche se per poco. Mangiare la pizza, usar el telefono liberamente, caminar por una strada diversa da quella che facciamo per andare in studio» rifletto, guardandomi attorno.
«Vero, anche solo essere qua senza microfoni o preoccupazione che le telecamere ci riprendano. Mi sento molto più leggero»
Mi porto una mano al petto. «Pero es strano non sentir el microfono» ridacchio.
«Almeno posso fare questo senza sentirmi osservato dalle telecamere» mormora prima di rubarmi un bacio a stampo che mi fa ridacchiare e scatena un'ondata di farfalle nel mio stomaco.
Proseguiamo la nostra strada fino ad arrivare ad un bar in Piazza della Signoria, nel centro di Firenze.
Appena proma di entrare, la mano di Vybes si stringe attorno alla mia e si blocca.
«¿Que pasa?» aggrotto la fronte.
«La lettera. La tua. Sono stato così tanto preso da tutto, da te... che me ne sono completamente dimenticato»
Gli appoggio una mano sul braccio. «No te preocupes, puoi leggerla stasera quando torniamo a casa, oppure posso fare lo sforzo di parlartene io. Tanto ancora por dos dias dormirai sul mio divano» ribatto con una risata.
I nostri sorrisi si ampliano non appena entriamo nel locale e, a poca distanza, vediamo i vampiri. Sui social la coppia di nostri amici sono conosciuti con questo nome, data la somiglianza con i protagonisti di "The vampire diaries".
«Elena y Damon, quanto tiempo» esclamo, stringendo sia Chiara che Trigno in un abbraccio.
Non appena iniziamo a parlare, non finiamo più. Chiacchieriamo tutti e quattro dei momenti più divertenti da settembre ad oggi, io e Chiara prendiamo in giro i due ragazzi (in particolare, Pietro per la sua mania della skincare e Gabriel per i suoi outfit alquanto discutibili) e questi ultimi si esibiscono in una perfetta imitazione di noi due durante una sessione di inciuci, con tanto di ospite speciale quale Teodora.
«Basta, è da quando ho saputo che ci saremmo visti tutti e quattro che ho questa domanda, non ce la faccio più. Zio, perché tu stai a casa sua ora?» domanda Pietro dopo un bel po'.
La sua ragazza gli tira un colpetto sul braccio. «Pietro!»
Scoppio a ridere. «Tranquila, infondo sabes que il tuo ragazzo è più gossipparo di noi due».
Poi, incrocio lo sguardo di Gabriel ed entrambi abbozziamo un sorriso imbarazzato.
«È complicato...digamos que siamo in buoni rapporti»
Più che buoni, pensando a tutti i baci famelici che ci siamo scambiati in questi due giorni.
Chiara alza gli occhi al cielo. «Non ne voglio sapere niente. Ester mi ha fatto una testa così per un mese, non sopporto neanche più il tuo nome» indica Gabriel.
Le chiacchiere si protraggono fino all'ora di cena.
Al momento dei saluti, le luci della piazza ci fanno da sfondo.
«Nos vemos en pochi giorni, Pietro. Fai il bravo» raccomando al corvino mentre lo stringo in un abbraccio.
Poi, passo alla mia amica. La prendo un po' in disparte, in modo da poterci sentire solo noi due.
«Stasera i miei y mi hermana non ci sono. Siamo solo noi due...» confesso, aggiungendo un'occhiata eloquente alla fine dell'affermazione in modo che Chiara capisca dove voglio andare a parare.
«E? È una cosa bella, no?»
«Claro, pero tengo un po' di paura. Non so neanche de que, ce l'ho e basta»
La castana mi prende il volto tra le mani.
«Amore stai tranquilla, gli piaci da impazzire e ci tiene a te, si vede lontano chilometri. Andrà tutti bene, okay? Poi fammi sapere»
Mi lascia un bacio sulla fronte e poi lei e Pietro si allontanano verso casa Bacci.
* * *
Non appena entriamo in casa, tutto tace.
Mi tolgo il cappotto, la borsa, i tacchi e le calze, per stare comoda. Vybes mi imita appoggiando la giacca sull'appendiabiti e mettendo le scarpe all'infresso.
«Siamo soli?» chiede Gabriel. Non mi sfugge l'occhiata che lancia a tutto il mio corpo, mentre sento le guance iniziare ad ardere.
Una strana tensione inizia a diffondersi per tutta la casa.
Come se entrambi sapessimo che sta per succedere qualcosa.
Annuisco «Cena di Natale da un'amica di Alma, hanno portato anche Miguel»
Il moro mi segue fino in salotto. Sembra completamente a suo agio, come se appartenesse già a casa mia e al mio ambiente. Il mio cuore fa una capriola.
«Allora, questa lettera?» domanda, impaziente.
«Nada, in pratica ho fatto la sottona» esordisco.
«Ho sbagliato anche yo, Gabriel. Y non dire de no solo por que vuoi essere gentile, así es como es. Non dovevo chiederti una "pausa" alla vista della primera difficoltà. Ho sbagliato ad essere celosa subito di Francesca e ad aver preteso forse troppo da te»
La mano del ragazzo si appoggia sulla mia gamba, che continua a muoversi velocemente per via del nervosismo che sto provando. E nuovamente il mio stomaco fa una capriola, mentre la tensione nella stanza si intensifica.
«Ester, guardami» con le dita mi prende dolcemente il mento, costringendomi ad alzare lo sguardo verso di lui.
«È normale avere alti e bassi in una relazione, specialmente se agli inizi. Non credo neanche colpevolizzarsi sia giusto, ciò che è fatto è fatto e l'unica cosa che ci resta da fare è rimediare ai nostri errori e andare avanti. Dimostrare a noi stessi che possiamo avere un futuro. So per certo che non voglio perderti, Ester. Non voglio perdere la ragazza più brillante, talentuosa, simpatica e bella che io abbia mai conosciuto per un litigio del cazzo»
Il cuore mi balza in gola.
«Se non esistessi dovrebbero inventarte. Dices siempre le cose giuste al momento giusto. Lo hai fatto quando ti ho parlato del mio disturbo, quando ti ho confidato le mie paure. Ci sei sempre, en silencio cuando sea necessario ma pronto a dire le cose che c'è bisogno di sentirsi dire. Y también lo siento por la mia gelosia nei confronti di Francesca, ma era troppo appiccicosa para mi»
Il volto di Vybes si illumina. «Mi è mancato parlare con te. Per favore, non prendiamoci mai più una pausa»
In un gesto inaspettato, Gabriel mi prende il volto tra le mani e la sua bocca si appoggia alla mia, dapprima dolcemente per poi sfociare in un bacio sfrenato.
La sua lingua si muove abilmente, sapendo esattamente come fare per far scattare ogni mio nervo con un semplice bacio.
Gli tiro leggermente il labbro con i denti, mentre le mani di Vybes vagano sui miei fianchi.
La tensione ora è alle stelle, condizionata anche dai nostri respiri già accelerati e dai gesti frenetici.
Senza staccarsi neanche per un istante, mi fa sdraiare con la schiena appoggiata sul divano.
I suoi gomiti si piantano ai lati della mia testa, per non schiacciarmi con il suo peso.
Involontariamente le nostre intimità si sfiorano, provocandomi un gemito di piacere.
«Mi sei mancata,» afferma nuovamente, soffiando sulle mie labbra. «e da gelosa mi fai impazzire»
Un brivido mi percuote la schiena, mentre una sensazione di calore inizia a diffondersi tutto intorno a noi.
«Allora lo sarò più spesso»
Le nostre labbra non riescono a starsi lontane e l'eccitazione cresce di secondo in secondo.
Una scia di baci che vanno dal mio collo alla clavicola mi fanno quasi dissociare dalla realtà, mentre rilascio un piccolo gemito.
«Ester,» sussurra Gabriel. «sei bellissima. Mentre balli, mentre ridi, mentre piangi, quando ti incazzi, quando sei sotto di me e sicuramente quando ci sarai sopra»
Mi allontano leggermente dal ragazzo, in modo da poterlo guardare negli occhi, e il mio cuore fa un salto mortale.
«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» domanda il moro, preoccupato.
«Gabriel, por Dios, toglimi la gonna. Ahora» ordino con la voce ansimante che tradisce la mia eccitazione.
Tutta la paura che avevo confidato prima a Chiara è sparita, lasciando spazio al crescente calore in mezzo alle mie gambe che chiede di essere alleviato.
Le dita del ragazzo salgono piano lungo la mia coscia, fino all'orlo della gonna.
«Non ti ho mai immaginata così, ma mi piace tantissimo questa versione di te» mormora, senza staccare le labbra dal mio collo.
«¿Así como?» ribatto, innocente.
«Sshh, parliamo dopo»
Le dita della mano destra raggiungono il bordo delle mie mutandine, già umide per via dell'eccitazione che sto provando e la brama di ulteriore contatto con il suo corpo.
Nonostante non volesse parlare, Gabriel si ferma.
«Sei sicura? Posso? Non voglio farti fare niente che non vuoi»
«En este momento voglio tutto. Continua» sospiro.
Con un piccolo sorriso, il moro ritorna con le labbra sul mio collo, dove lascia baci umidi e profondi e, di tanto in tanto, qualche morso.
Quei baci famelici mi fanno gemere disperatamente, mentre con la coda dell'occhio vedo il volto di Gabriel tingersi di un sorriso malizioso.
Più in basso, la sua mano oltrepassa il tessuto delle mutandine scure, arrivando nel mio centro.
Procede piano, mentre i battiti del mio cuore si amplificano.
Accarezza tutta la mia intimità, senza però entrare dentro di me.
Quel gesto così lento fa slittare i miei fianchi in alto, in attesa di piacere.
Le sue dita si appoggiano sul mio clitoride pulsante e iniziano a compiere gesti circolari.
Si muove abile, come se sapesse perfettamente che tasti toccare per farmi impazzire.
«Così, bravo» mormoro.
La stanza inizia a riempirsi di gemiti e sospiri di entrambi.
I minuti passano rapidamente, mentre il ritmo sul mio clitoride e la mia eccitazione aumentano.
Mi mordo il labbro inferiore per attutire i gemiti mentre i movimenti sulla mia intimità generano scariche elettriche tutto intorno a me.
«Non ti trattenere, per favore»
Alle parole di Vybes, un gemito acuto esce fuori dalle mie labbra.
Il movimento sul mio punto diventa sempre più veloce e profondo, tanto che sento a mia intimità iniziare a pulsare sempre di più.
«Gabriel» gemo nel silenzio della stanza.
Proprio mentre sento di star per venire, le dita del ragazzo rallentano.
Lo guardo, disorientata, mentre sul volto di Vybes giace un sorriso compiaciuto.
«Por qué...?» sussurro, con il petto ansante.
In tutta risposta, sento un dito stuzzicare la mia entrata.
«Non voglio che questo momento finisca» risponde il moro, facendo entrare definitivamente il suo medio dentro di me.
Mi si mozza il fiato, mentre rilascio un gemito rumoroso.
Alzo lievemente la testa per vedere la scena.
Il polso di Gabriel giace sepolto sotto la mia gonna, tra le cosce strette in un disperato bisogno di ricevere piacere, e i capezzoli turgidi spingono contro il tessuto della mia maglietta.
Anche il ragazzo li nota e lascia perdere il mio collo.
«Non porti il reggiseno» mormora, più rivolto a sé stesso che a me.
Non riesco neanche a scuotere la testa che le sue labbrano si posano sul mio seno sinistro coperto dalla stoffa beige, iniziando a succhiare il capezzolo.
«Gabriel, di più» ansimo, in preda al piacere che quel gesto inaspettato ha sbloccato in me.
Il dito che si trova dentro la mia intimità inizia a muoversi, dapprima spingendosi più in fondo per poi uscire con un ritmo lento.
Le pareti della mia intimità si stringono in una presa ferrea sulla mano del ragazzo che non si perde di vista neanche una mia espressione.
Accarezza il mio interno per poi uscire da me qusi del tutto. Il ritmo è rapido ma i miei fianchi assecondano ogni suo movimento per ricevere ancora più piacere.
«Cristo Ester, sei bravissima» soffia nel mio orecchio.
Il movimento della lingua calda sul tessuto della mia maglietta misto al calore sempre più crescente che provo in mezzo alle gambe mi mandano in tilt.
Le dita dentro di me ora sono due ed escono ed entrano in me con un ritmo incessante e veloce.
Spingono profondamente dentro di me ed escono con rapidità, senza perdere il ritmo che mi porta all'estasi.
Il movimento dei miei fianchi insegue le dita del ragazzo, continuando a farmi gemere vergognosamente.
Il rumore dei miei liquidi macchia la stanza.
«Dovresti vederti, Ester. Dovresti vedere quanto cazzo sei bella» quella frase soffiata sul mio capezzolo, mentre il pulsare del mio organo si fa sempre più forte, mi porta all'apice.
L'orgasmo mi investe, precipitoso e incontenibile.
Le pareti della mia intimità pulsano e si stringono velocemente attorno alle dita di Gabriel, ancora seppellite all'interno della mia intimità.
Un brivido mi percorre tutto il corpo, come se volessi ancora di più.
I miei fianchi si spingono in avanti in un gesto involontario, facendo ansimare anche il ragazzo.
Vengo con un gemito più rumoroso e duraturo di tutti i precedenti.
Gabriel si accascia affianco a me, con le dita lucide dei miei umori appoggiate sulla mia coscia.
I nostri petti coincidono, alzandosi lentamente l'uno contro l'altro in un tentativo di far calmare il nostro battito cardiato.
«Porca troia» mormora, dopo qualche minuto.
Un sorriso divertito compare sulle mie labbra. «Dovrei dirlo io. Y lo comparto: porca troia»
Poi, torno seria «No, seriamente. È stato fantastico. Tu sei fantastico. Gracias»
«E di che?»
«Di tutto» sussurro, lasciandogli a mia volta un bacio nell'incavo del collo.
Restiamo abbracciati per un tempo indefinito, finalmente con i cuori più leggerti e un sorriso sincero sulle nostre labbra.
* * *
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esterbernal
esterbernal mi vida recientemente, xsempre grata😭
mood del post: 🩰🎁🏠🫧🐾🎄
p.s. don't forget ti shine<3
imtrigno conosco le due pupe più belle di Firenze
➡️ esterbernal 😝😝
rebecca__ferreri manchi amore, spacca tutto
➡️ esterbernal mi amorcito😭
jacoposol ei pupa ti va uno spritz?
a vybes_official_ non piace questo commento
➡️ esterbernal no🤓
butchick_ loquita (teodoraolivia__) manchi solo tu
➡️ teodoraolivia__ mis amores🩵🩷💚
➡️ esterbernal superchicche 4l
estersshine brilli amore
a esterbernal piace questo commento
user4729101846 Brava 👏 baci da Assisi🥰 sei bellissima, se passi ti offro un caffè e anche altro...😉
➡️ esterbernal signore si contenga
antonianocca bona
➡️ esterbernal (g)nocca💜
alessio_di_ponzio rocket x groot (te quiero chica)
➡️ esterbernal ALEDP!! 🌳🦝
vybes_official_ la più bella del mondo🖤✨
➡️ esterbernal uaibs cantaci standard (tu eres✨🖤)
fpvybes ma il commento di vybes!? 😻
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