thirteen
Ester's POV.
Svegliarsi il lunedì mattina è sempre traumatico e faticoso, ma stando in camera con Alessia non posso neanche rimandare la sveglia di 5 minuti.
Infatti, la ventitreenne si alza dal letto alle sei e mezzo spaccate, trascinando anche me e Rebecca giù dal letto.
Dopo esserci rese presentabili agli occhi del mondo, andiamo tutte in cucina a fare colazione.
«Che avevate da dirvi ieri in relax, tu e Vybes?» domanda Rebecca, curiosa, preparando il caffè.
Stringo le spalle. «Complimenti vari».
La castana sembra pensierosa. «Non lo so, Ester... hai pensato a quello che ti ho detto la settimana scorsa?».
Mi irrigidisco sul posto, ma per fortuna entra in cucina il cantante protagonista dei nostri discorsi, così la conversazione cade.
«Buenos día» saluto Vybes con un sorriso, trattenendo una risata alla vista del suo volto ancora immerso nel mondo dei sogni.
«Buonfiorno» bofonchia, dopo aver addendato una fetta di crostata.
Dopo meno di venti minuti sono già in sala con Elena D'Amario per vedere l'assegnazione per la prossima pintata.
Le gioie di ieri hanno dato i loro frutti, perché non vedo l'ora di iniziare a lavorare oggi.
«Allora, Ester, ti spaventano i cambiamenti?» chiede la professionista, iniziando intanto con il riscaldamento.
«Mh, no sé. Creo que siano necessari nella vida, però certe volte non siamo pronti para cambiar».
Elena annuisce. «Oggi però saranno necessari i cambiamenti, perché la tua maestra mi ha assegnato per te una coreografia di contemporaneo».
Non ho mai studiato contemporaneo, ma è sempre stato uno stile che mi ha affascinata. Molto spesso le coreografie di questo stile sono delle vere e proprie opere d'arti mobili, in cui i ballerini trasmettono ogni sfumatura di emozione con il loro corpo.
Dopo aver visto il video, sorrido. «Sarà útil para sbloccare le mie emozioni».
Elena è soddisfatta, così non perdiamo altro tempo ed iniziamo a provare.
Dopo mezz'ora ho imparato la coreografia.
Dopo un'ora è venuta anche Debora a far visita alla mia lezione.
Dopo un'ora e mezza sto finalmente mettendo le emozioni che sento ascoltando il pezzo assegnato, "Young and beautiful" di Lana Del Rey.
Dopo due ore, ricevo i complimenti.
«Brava, Ester, hai lavorato bene. Quando balli questa coreo ricordati sempre di essere "young and beautiful", come dice la canzone» commenta la D'Amario, lanciandomi un'occhiolino.
Dopo aver ricevuto qualche parola anche dalla mia maestra, mi dirigo in sala relax.
Ormai sono le dieci e mezzo, orario dei cambi dell'ora delle lezioni, quindi quando entro in saletta la trovo abbastanza affollata.
Mi siedo al tavolo in cui Alessio e Daniele stanno parlando con Chiara e Cristiana.
«Ma quindi ad halloween che si fa? Mancano pochi giorni» chiede il primo.
«Algo simple, por favor» mormoro.
Non mi è mai piaciuto halloween, un po' perché ho paura anche della mia ombra, un po' perché nella mia famiglia si collegava principalmente alla figura dei morti.
«Macché simple, non ti capiterà più ti trascorrere halloween ad Amici!» esclama Daniele, ottenendo l'appovazione degli altri.
Mio malgrado mi ritrovo ad annuire. Chiara mi da una spallata. «Eddai sarà divertente, chiediamo l'occorrente alla produzione, ci vestiamo, mettiamo la musica...»
Il discorso halloween va avanti ancora un po', mentre le idee per i costumi passano da Barbie a Freddy Krueger fino a Britney Spears versione zombie o una versione sexy di Cenerentola.
Dopo un po', Chiara mi prende da parte e mi porta in bagno.
«Era da un po' che ti volevo chiedere questa cosa, non per farmi gli affari tuoi...» premette, guardandosi intorno con lieve imbarazzo.
«Un uccellino di nome Pietro mi ha detto che c'è qualcosa tra te e il suo compagno di stanza»
Aggrotto le sopracciglia. «Ma con Ilan neanche ci hablo» ribatto sarcasticamente, cercando di mettere la ballerina più a sua agio.
Quando ride, capisco di esserci riuscita.
«No, comunque, con Vybes c'è una relación strana... ho un po' di caos en mi cabeza» spiego, appoggiandomi con la schiena al lavandino.
La ballerina della Celentano annuisce, invitandomi ad andare avanti.
«Gli voglio bene, ma Rebecca mi ha messo in testa alguna dudas».
Chiara mi ferma. «Aspetta, che ti ha detto Rebecca?»
Velocemente le faccio un riassunto del discorso avuto con la mia compagna di stanza, e la reazione di Chiara non può lasciarmi più stupita.
Si porta un pugno alla bocca, alzando gli occhi al cielo.
«Non credevo si spingesse fino a questo punto solo per avere attenzioni. Che immaturità e bassezza»
Non sto capendo nulla.
«Chiara, cálmate y dime por qué Rebecca è immatura eccetera eccetera».
La ballerina della Celentano prende un respiro profondo e mi invita a sedermi affianco a lei sulla panca del bagno.
«Prima che entrassi qui, Maria aveva chiesto a noi di scrivere i soliti bigliettini, ok? Ecco, non so se Vybes te lo abbia raccontato o meno, fatto sta che aveva scritto una cosa carina a lei e Rebecca gli aveva dato palo».
Rimango sempre più scioccata ad ogni parola.
«Quindi ora è gelosa che da quando ci sei tu lui ha perso interesse nei suoi confronti» conclude la fiorentina.
Non riesco a dire una parola, sconvolta dalla falsità della mia stessa compagna di squadra e stanza.
«Non è che tu, Teodora e Angelica (n.d. Chiamamifaro) avete un letto in più en camera?»
***
Fortunatamente quando ritorno di corsa in casetta non ci sono né Vybes né quella che consideravo amica.
Raccatto tutte le mie cose in fretta e furia, non riuscendo a stare nella stanza arancione un minuto di più.
Attacco tutte le foto sulle pareti della stanza gialla, metto in ordine i vestiti e chiamo la produzione per cambiare colore delle lenzuola con il nome e il colore della sua camera che ognuno di noi ha.
Non riesco neanche a distinguere la rabbia e la delusione.
So solo che in questo momento prenderei Rebecca per i capelli. Con Vybes non sono arrabbiata, non era tenuto a dirmi del bigliettino né niente, ma parlerò anche con lui.
«Ester che cazzo fai? Dove sono finite le tue cose?» persino la sua voce mi urta in questo momento.
«Ho cambiado stanza, Reby, non ci dormo con le persone che si fingono amigos y poi sono solo invidiose»
Il viso della castana di sconvolge in un'espressione quasi oltraggiata. «Io? Invidiosa? Per quale motivo, scusa?» urla, facendo affacciare qualche ragazzo delle stanze attorno alla gialla.
«Por qué io mi soy confidata con te y tu ti sei dimostrata solo gelosa e in cerca di atención» esclamo.
Probabilmente se mi guardassi ora allo specchio vedrei il fimo uscire dalle mie orecchie.
Visto che sembra non afferrare il concetto (o magari non vuole), le spiego tutto.
« "Guarda che sicuramente ti piace solo che lui sia carino con te, le sue attenzioni" »
Magicamente, sembra capire.
La discussione si propaga per altri cinque minuti buoni e io sto veramente arrivando al limite.
«Rebecca, por favor, se non vuoi ammettere tus faltas, almeno rispetta la mia scelta di non voler avere a che far contigo» concludo.
Mi sento molto infantile ad aver avuto un discussione del genere soprattutto per un ragazzo.
Prendo le sigarette ed esco in giardino, dove trovo la stessa Chiara ad aspettarmi.
«Allora?»
«Allora ella dijo qué non era per attenzioni ma che pensava quello che mi ha detto y bla bla bla. Si vedeva che stava escalando uno specchio» borbotto, portandomi una Winston alle labbra.
In quel momento il cancello della casetta si apre, rivelando Pietro e Vybes. Il primo sparisce all'interno della casetta con Chiara, mentre il romano si siede vicino a me.
Con un sorriso, mi chiede:« Come è andata stamattina?».
E improvvisamente non sono più arrabbiata.
«Bien, prima che litigassi con Rebecca. Giorni fa mi ha detto delle cose e oggi ho scoperto che voleva solo avere l'atención di una persona in particular su sé stessa» risssumo, evitando di fare il suo stesso nome.
Gabriel annuisce. Sicuramente ha capito di c'entrare in tutto ciò, ma per fortuna non chiede altro.
«Ci sei rimasta male?»
Annuisco. «Era la mia compagna di stanza, hablamos di tutto».
Il cantante mi invita ad appoggiare il capo sulla sua spalla, lasciandomi un bacio leggero tra i capelli capace di moltiplicare i battiti del mio cuore.
«Ci vorrai fare pace?» indaga il cantante.
«Se mi chiede scusa, me encantaría, pero por lo demás no» borbotto.
Vybes esala una risatina, che contagia anche me.
«Lei ti piace ancora? Chiara me dijo del bigliettino».
Senza esitazione, il ragazzo scuote la testa. «No».
In questo momento non sento più alcuna emozione negativa dentro di me, solo l'eco del mio cuore che batte più forte del normale.
«A che pensi?» mi domanda il ragazzo, dopo qualche minuto di silenzio.
Volto il capo verso di lui, incastrando i nostri occhi.
«Que quiero besarte» sussurro, abbassando lo sguardo verso le sue labbra.
Il pomo d'Adamo di Gabriel si abbassa.
La tensione nell'aria si moltiplica.
Ci troviamo nella stessa situazione dell'ultima volta, quando Ilan si affaccia dalla porta a vetro della cucina per chiamarci a tavola per il pranzo.
«Oh cazzo, scusate» esclama poi, rendendosi conto di aver interrotto il nostro momento.
Gabriel alza gli occhi al cielo, seccato, mentre io mi limito a guardarlo, ancora con il cuore a mille.
Prima di entrare, il ragazzo mi espira il fumo della sua sigaretta dritto sul viso, cogliendomi di sorpresa.
«Bastardo!»
«Andiamo dentro, dai»
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