sixteen
Ester's POV
La sesta puntata del pomeridiano di Amici si apre, come sempre, con l'ingresso in studio di Maria De Filippi e gli applausi del pubblico.
Immediatamente, Trigno viene mandato fuori dallo studio con una sospensione da parte della Pettinelli, per aver violato più volte il regolamento della scuola. Lancio uno sguardo a Chiara, che si mordicchia nervosamente le unghie.
Tra noi ragazzi seduti ai banchi aleggia una tensione più pesante del solito. Infatti i cantanti dovranno esibirsi davanti a tutti con i loro inediti.
Da parte mia, l'agitazione per la coreografia di contemporaneo si fa sentire.
Ho provato tanto questa settimana e i complimenti in sala non sono mai mancati, ma non so perché il timore mi divora oggi.
Mi guardo intorno, mentre Maria annuncia i nomi dei giudici (ovvero Michelangelo e Neomi per il canto e Oriella Dorella per la mia categoria).
Vybes, accanto a me, continua a sistemarsi il capellino sulla testa.
Probabilmente sentendosi il mio sguardo addosso, il castano si gira e i nostri sguardi si incatenano.
«Todo andrà bene» mimo con le labbra, lanciando un sorriso calmo a Gabriel.
Lui annuisce un po' incerto, mentre Maria chiama la prima persona ad esibirsi.
Man mano che il tempo passa ripeto mentalmente la coreografia. Mentre Nicolò sta cantando, la conduttrice mi fa segno di iniziare a riscaldarmi.
Sono un fascio di nervi, un misto tra emozione ed agitazione.
Questa settimana è stata... importante. Il litigio con Rebecca, Halloween, la coreografia e soprattutto Gabriel.
«Vieni, Ester. Cosa balli?» chiede Maria, sotto lo sguardo attento del giudice.
«Un pezzo contemporaneo su "Young and beautiful" de Lana Del Rey» spiego, togliendomi poi il microfono.
La voce della cantante americana invade lo studio, dando via alla mia esibizione.
Stacco il cervello da tutto. Come sempre sul palco ci siamo solo io e la mia danza.
Non sono mai stata brava a parlare. Mi piace farlo, conversare, socializzare...ma non ho mai saputo usare correttamente le parole. Non so cosa dire in situazioni scomode, di disagio o di dolore. Così come raramente mi riesce dire a qualcuno che gli voglio bene.
Ballare è come gridare a tutti le parole che non riesco a pronunciare. Ogni accento, ogni passo, sono vocali e consonanti che formano una parola, proprio come una coreografia.
La musica sfuma all'interno dello studio e il pubblico applaude. Applaude forte, come non aveva mai fatto dal mio ingresso.
Inconsciamente mi ritrovo ad avere un sorrisone stampato sulle labbra. Deborah annuisce convinta, rifilandomi uno sguardo carico di orgoglio.
Oriella Dorella prende parola, catturando la mia più totale attenzione. «Su questo palco non ho visto una ballerina, ho visto una farfalla. Non solo ad un certo punto sembrava tu stessi volando, ma sei riuscita a far sentire anche chi ti guardava giovane e bella. Hai la grazia di una ballerina classica ma comunichi come una di contemporaneo. Davvero complimenti».
Il mio cuore si gonfia di fierezza, mentre ringrazio la giudice.
«Ester vai al posto, vieni Vybes» afferma Maria, con uno sguardo furbo.
Io e Gabriel ci incrociamo a pochi passi dai nostri banchi.
«Bravissima» sussurra lui al mio orecchio in un millesimo di secondo, tanto che quasi penso di essermelo immaginata.
Il mio cuore fa una capriola, mentre mi siedo al mio posto.
Per la prima volta dopo un lungo tempo sono orgogliosa di me stessa e della mia esibizione. Nonostante tutte le mie preoccupazioni per questo pezzo e per il fatto di essere uscita dalla comfort zone, è andata hermosamente.
«Come stai, Vybes?» indaga la conduttrice. Il pubblico è tutt'orecchi, segno che ancora la produzione non ha mandato in onda niente di ciò che è recentemente successo tra noi.
Il ragazzo abbassa il capo, probabilmente imbarazzato. «Bene» borbotta.
Lo sguardo di Maria non accenna ad abbassarsi, ma ad un certo punto vola verso di me. Arrossisco all'improvviso, con l'aggravante che anche Gabriel si è girato nella mia direzione.
Ora tutti (giudici e professori compresi) ci osservano curiosi.
Lorella Cuccarini, non celando la sua voglia di pettegolezzi, prende parola: «Maria che sta succedendo? Noi vogliamo sapere!»
Il pubblico sembra d'accordo, perché applaude nuovamente.
Vorrei diventare trasparente. Oppure scavarmi una fossa, dipende. Il peggio è che ancora non è stato detto nulla.
Stranamente Maria sembra capire il nostro disagio, quindi decide di lasciar cadere la conversazione e mandare la base dell'inedito di Vybes, "Standard".
Lo ascolto per tutto il tempo con le mani sotto al mento, senza perdermi un singolo movimento. Quando, ad un certo punto, inizia a camminare e incrocia la mia figura, un sorriso lo accompagna mentre canta.
Arrossisco, mentre Alessia alla mia sinistra mi tocca il braccio con la mano.
Non mi perdo il sorrisetto malizioso di Maria che si adagia su di me.
Quando Gabriel finisce di cantare applaudo più forte che posso, tanto che i palmi diventano rossi.
Noemi e Michelangelo fanno i complimenti al cantante, specialmente per la scelta dello stile e della scrittura.
Vybes torna al posto con un sorriso gigante sul volto.
«Hai spaccato» bisbiglio, sporgendomi verso di lui.
Dopo aver assistito a tutte le esibizioni, Maria mostra sul grande schermo le classifiche vuote, iniziando con quella del ballo.
Quando vedo il mio nome al primo posto spalanco la bocca e sgrano gli occhi.
«No es posible» sussurro, senza rendermi conto del microfono aperto.
«Vuoi dire qualcosa, Ester?» chiede la conduttrice.
«Sono muy feliz di questa posizione e ringrazio la giudice por le belle palabras»
Maria va avanti mostrando la classifica dell'altra categoria. Il mio essere stupita di prima raddoppia quando anche Vybes si posiziona al primo posto, a parimerito con Chiamamifaro.
Gli do il pugnetto, ma lui indugia sulla mia mano, accarezzandomi il dorso con il pollice.
Un'ondata di brividi mi pervade la schiena, ma il mio sorriso tradisce la felicità che sto provando.
«Sempre insieme, voi due» commenta Maria De Filippi, facendo crescere ancora di più la curiosità tra tutti i presenti in studio.
La puntata va avanti e, puntuale come sempre, alle ore 16 la linea passa a Silvia Toffanin e Verissimo.
* * *
In sala relax l'atmosfera è contrastante. C'è Ilan, sconsolato per l'ultimo posto in classifica; Sienna, arrabbiata per lo stesso motivo e infine ci siamo io e Angelica.
Abbraccio forte la mia nuova amica e compagna di stanza, facendole i complimenti.
Non appena mi stacco, non faccio in tempo a voltarmi che una presa mi afferra la vita e mi gira verso di sé.
Riconosco il profumo di Gabriel. Anche lui mi stringe in un abbraccio dolce.
«Sei stata fantastica, a 'na certa mi è sembrato che stessi per prendere il volo» mormora in modo che possa sentirlo solo io, con il suo marcato accento romano.
«Tu cancion es bellissima, non riesco a dire otro»
Restiamo abbracciati per un tempo indefinito, godendoci la nostra felicità e ignorando totalmente le persone intorno a noi.
È come se stessimo in una bolla. Le voci e i rumori si abbassano, fino a sparire del tutto.
Sento solo la sua mano sulla schiena e i nostri battiti sincronizzati.
Solo quando qualcuno tossisce alle mie spalle mi stacco da Gabriel, che mi lancia un ultimo sorriso e si allontana, vedendo chi mi trovo davanti.
Rebecca mi guarda con un piccolo sorriso. «Possiamo parlare, per favore?» chiede con una timidezza che non avrei mai associato alla sua persona.
Annuisco, invitandola ad accompagnarmi nel bagno delle ragazze.
«Allora, volevo scusarmi. Per tutto» esordisce, prendendo posto sulla panchina di metallo. «Mi sono comportata come una bambina immatura e non ho fin da subito voluto ammettere che un po' mi mancavano le attenzioni di Gabri» continua.
Un'ondata di irritazione si fa spazio all'altezza del petto.
«Nonostante questo voglio assolutamente assicurarti che da parte mia non c'è niente, che ci tengo a far decollare qualsiasi cosa stia accadendo tra me e Ilan».
«Gracias per la tua sincerità, finalmente. Si soy honesta, non mi interessa di te e Ilan, vorrei soltanto che tu ammetta subito la verità, la próxima vez».
E che non ti metta in mezzo tra me e Gabriel.
La ballerina annuisce con gli occhi bassi e azzarda ad aprire le braccia per un abbraccio.
Nonostante io abbia ancora una sensazione non molto positiva, ricambio la stretta della ballerina.
«Sono contenta che Gabri si riesca ad aprire con te e parlarti. Non avevo dubbi che tu fossi affidabile, ma credo tu sappia quanto per lui sia difficile affrontare il discorso della sua timidezza, la questione dell'ansia e soprattutto la dislessia...» dice poi, guardandomi negli occhi.
Dislessia?
Cerco di non far trasparire il mio stupore, annuendo lievemente.
Torno di filato in casetta, senza degnare di uno sguardo nessuno.
Dios, i problemi non finiranno mai in questa situazione.
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