CAPITOLO 46

ALISSA

«Ti prego, fai l'amore con me, Matt.» Ripeto la mia supplica, accarezzando le sue labbra con le mie. «Voglio solo te.» Sussurro, puntando le mie iridi nelle sue. Percepisco la tensione nei suoi muscoli, leggo la preoccupazione nei suoi occhi e sento il suo desiderio tra le cosce. E io voglio rassicurarlo, fargli sapere che per me c'è sempre stato lui e nessun altro. Che la mia bocca ha sempre atteso la sua, che le mie mani hanno sempre voluto accarezzare lui, che i miei occhi sono come stelle che brillano solo della sua luce riflessa.

Matt mi guarda come se mi vedesse per la prima volta. Non ho mai mostrato questo lato così sicuro di me stessa, forse perché non sapevo neanche io di averlo. Gli prendo il viso tra le mani, accarezzando con il pollice la guancia ispida a causa della leggera barba.

«Siamo solo noi.» Mi tiro leggermente su per baciare dolcemente le sue labbra e lui poggia la fronte sulla mia, chiudendo gli occhi.

«Solo noi.» Solleva nuovamente le palpebre per farmi perdere nel suo sguardo ardente. Riprende le mie labbra tra le sue, leccandone i contorni per aprirle. Mi bacia lentamente e sensualmente, mentre si struscia tra le mie gambe, seguendo il ritmo della sua bocca. Le mie mani tremano, mentre lasciano il suo viso e scivolano sul collo, fino ad arrivare sul petto. Riprendo a sbottonargli la camicia lentamente, sentendo sotto le mie dita i suoi addominali contrarsi al loro passaggio.

Appena libero l'ultimo bottone della camicia, Matt abbandona le mie labbra. Sembra un angelo ribelle, con i capelli spettinati a causa delle mie mani che li hanno torturati, la camicia aperta che lascia intravedere la sua pelle bronzea e i suoi muscoli sodi.

Faccio risalire le dita lungo il suo addome, fino a infilarle tra il tessuto leggero della camicia e le spalle possenti. Gliela sfilo, non smettendo di guardarlo negli occhi.

Matt nasconde il viso nel mio collo, facendomi piegare istintivamente la testa all'indietro. Lo accarezza con la punta del naso e inspira il mio profumo, prima di prendere a baciarlo.

Il respiro aumenta, così come la mia eccitazione, e il cuore pompa a una velocità inaudita. Trascina le labbra verso il basso, fino a raggiungere il mio capezzolo teso per intrappolarlo con la bocca. Un gemito abbandona le mie labbra, quando lo succhia talmente forte da farmi quasi male.

Abbandona il mio seno e si mette in ginocchio tra le mie gambe. I miei occhi seguono ogni suo singolo movimento, come sotto ipnosi. Le sue mani afferrano le mie mutandine di pizzo nero e le tirano lentamente verso il basso. Sollevo leggermente il bacino, per facilitarlo, facendo scivolare il perizoma fino alle caviglie, per poi far oltrepassare un tacco e un altro.

I suoi occhi si puntano proprio sulla mia intimità, mettendomi completamente in soggezione e facendomi perdere tutta la sicurezza che cercavo di ostentare fino a quel momento. Sono completamente nuda, con le gambe aperte e i suoi occhi che mi bruciano addosso. Di riflesso, serro le cosce e gli nego la vista della mia parte più intima, attirando la sua attenzione sul mio viso.

Ho paura che mi rimproveri, o che si infastidisca a causa della mia timidezza e del mio pudore esagerato. Ho paura che si domandi il perché sta facendo una cosa del genere con me, quando avrebbe potuto avere una bomba sexy, con due tette enormi e sicuramente meno problemi mentali di me. Ho paura che si penta, che si renda conto che tutto questo non è esattamente quello che vuole, che ha bisogno di ragazze sveglie e che se ne intendano parecchio di sesso.

«Smettila di pensare. Ricordi? Mille volte te.» Mi sorride teneramente, per poi concentrarsi sul cinturino dei miei sandali per sfilarmeli. «Avrei potuto scoparti con questi addosso perché, cazzo, sei veramente sexy così. Nuda e con solo i tacchi ai piedi.» Mi ammicca, facendomi avvampare dall'imbarazzo. «Ma mi sento piuttosto romantico, stasera.» Mi bacia la parte interna della caviglia, dopodiché si dedica all'altra scarpa.

Poi si alza e libera il bottone dei jeans, guardandomi dritto negli occhi e mordendosi il labbro inferiore. Si leva i pantaloni, rivelando dei boxer di Calvin Klein, che non nascondo nulla dell'erezione che gli tende il tessuto nero.

«Aspetta.» Mormoro per farlo fermare, non appena si appresta ad abbassarsi i boxer. Si acciglia e segue i miei movimenti con gli occhi. Mi muovo fino a mettermi seduta sul bordo del letto, ritrovandomi con il viso esattamente all'altezza del suo bacino. «Voglio farlo io.» Ammetto a bassa voce, mantenendo lo sguardo basso, incapace di vedere la sua reazione. Con due dita, mi alza il mento e mi ritrovo puntate addosso due iridi scure, piene di desiderio e passione.

«Allora sbrigati, perché ho voglia di sbatterti su questo letto e prendermi tutto ciò che il tuo corpo può offrirmi.» Sussulto, e un brivido mi attraversa la spina dorsale. Le sue parole, insieme alla sua voce calda e bassa, mi fanno fremere. Il suo livido, in bella vista sul suo addome, attira l'attenzione dei miei occhi. Lo sento tremare, quando ci passo un dito sopra.

«È davvero brutto.» Ci poggio le labbra sopra, senza mai distogliere lo sguardo dal suo.

«Non ci pensare, ora.» Mi prende le mani e le accompagna fino ai bordi dei boxer, per poi spingerle verso il basso, liberando il suo membro eretto, che punta dritto verso il mio viso. Sbatto le palpebre, ritrovandomi a osservarlo in tutta la sua maestosità e bellezza.

«Ti piace?» Mi parla e i miei occhi schizzano verso l'alto per incontrare i suoi. Sorride soddisfatto, e le mie guance si fanno completamente rosse e calde per essermi fatta beccare a fissarlo con le labbra semiaperte. «Vieni qui, piccola pervertita.» Mi canzona, passandomi un braccio attorno alla vita per sollevarmi leggermente e farmi rimettere sdraiata comodamente sul letto.

Matt mi allarga le ginocchia e si fa strada tra le mie cosce, mentre gli avvolgo le gambe attorno alla vita. Afferra la sua erezione in un pugno e strofina la punta sulla mia intimità. Sento il mio sesso tremare e stringersi, in preda a degli spasmi di eccitazione incontrollabile.

«Matt.» Gemo, inarcando la schiena e aggrappandomi alle sue spalle. Sento le mie unghie premere sulla sua pelle, quasi a volergliela perforare. Chiudo gli occhi e respiro affannata, al limite.

«Guardami.» Mi ordina, facendomi spalancare le palpebre, prima di baciarmi brutalmente. E appena la sua lingua si scontra con la mia, mi penetra con una spinta decisa che mi fa stringere maggiormente le gambe attorno al suo corpo.

Matt comincia a muoversi lentamente, per darmi il tempo di abituarmi a lui. Con gli occhi mi domanda se va tutto bene, e lo rassicuro con un bacio sulla punta del naso. Non servono parole in questo momento, i nostri sguardi comunicano per noi. Riesco a leggere tutti i suoi pensieri, esattamente come lui riesce a leggere tutte le mie insicurezze.

Progressivamente, le sue spinte si fanno sempre più forti e profonde. Velocizza il suo ritmo, e ogni suo colpo contamina un po' di più la mia anima, macchiandola indelebilmente con il suo nome.

Sento la sua mano stringersi attorno al mio fianco, in maniera possessiva, come se volesse rivendicare la proprietà del mio corpo. La sua bocca, invece, continua a marchiarmi il collo e il seno, lasciandomi bagnata dalla sua saliva. Il suo sudore si mischia con il mio, i nostri ansiti si perdono nell'aria e i battiti del nostro cuore si ricorrono l'uno con l'altro a tutta velocità.

«Prendi qualcosa?» Mi domanda affannato, ritornando a guardarmi negli occhi. Lo fisso, cercando di comprendere la sua domanda, ma sono troppo inebetita e distratta dalle sue spinte quasi violente per afferrarla.

«C-cosa?» Balbetto.

«Prendi la pillola?» Ripete, maggiormente esplicito.

«Sì.» Riesco a malapena a finire di rispondere, che sposta la mano dal mio fianco al mio sedere. Mi stringe forte una natica, mentre con la bocca scende a mordicchiarmi un capezzolo. Mi si mozza il fiato in gola. Mi sento sua, completamente riempita da lui. Lo sento ovunque, nel cuore, nello stomaco, ma soprattutto nella testa. Matt ha distrutto la mia razionalità, il mio autocontrollo e invaso qualsiasi mio pensiero. E ora che gli ho concesso la parte più privata di me, spero che non mi distruggerà in tanti piccoli pezzettini, come gli altri due unici ragazzi a cui l'ho concessa prima di lui.

«Il tuo culo mi fa completamente perdere la testa, lo sai?» Domanda a un soffio dal mio orecchio, facendomi ridacchiare.

«Mmh... come sei romantico.» Lo canzono, a fatica, con voce tremante a causa delle sue vigorose spinte.

Imprigiono le lenzuola tra le mie dita e mi trattengo dall'urlare. Non ce la faccio più. Vorrei lasciarmi completamente andare, ma sono consapevole che anche Liam è in questa casa, solo a qualche metro di distanza. Dovrebbe dispiacermi, dovrei preoccuparmi perché potrebbe sentirci, o perché Alex potrebbe accorgersi che io e Matt non siamo più nel locale o perché potrebbe tornare da un momento all'altro e trovarci insieme. Ma non è così. Non mi dispiace e non mi sento in colpa. Percepisco solo il cuore scoppiarmi in petto, e Matt. La sua bocca sul mio collo, la mano che mi stringe i capelli e l'altra il sedere. Vorrei essere la persona altruista di cui mi sono sempre vantata, ma probabilmente non ne ho la forza. Matt annulla tutte le mie volontà, tutti i miei buoni propositi. Mi fa infrangere tutte le regole. E quando sono con lui non ho paura di farlo. Non mi nascondo dietro la mia timidezza. Al contrario, io riesco a essere me stessa. Lui mi rende diversa, forse peggiore o migliore, non so dirlo. Però so non voglio condividerlo con nessuno, che non voglio farmi da parte, che non voglio alzare bandiera bianca e rinunciare a lui. Nemmeno per Alex. Voglio sentirmi libera di vivermi queste emozioni e se questo mi rende egoista, va bene. Non mi importa.

Incapace di trattenermi oltre, mi copro la bocca con una mano e la mordo. Ma Matt la prende e la inchioda al letto sotto la sua, intrecciando le nostre dita.

«Voglio sentirti, Alissa. La tua voce arriva dritta al mio cazzo.» Sussurra sensuale sulla mia bocca, e un gemito forte sfugge alle mie labbra.

«Ci...» Vorrei dirgli che non posso urlare o ci sentiranno, ma le parole mi muoiono in gola. Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro inferiore.

«Ho finalmente capito come farti chiudere la bocca.»

«Sta' zitto!» Sollevo la testa dal materasso e gli bacio il collo, scendo sulla clavicola e sul suo petto. Le mie unghie gli graffiano la pelle, e l'idea che domani tutti possano vedere i miei segni sulla sua schiena mi fa completamente impazzire.

Inarco la schiena per andare incontro ai suoi movimenti. Matt continua a spingersi con forza dentro di me, fino a portarmi al limite. Stringo le gambe intorno alla sua vita, i miei muscoli si contraggono e il mio sesso si stringe attorno al suo come a volerlo risucchiare. Vengo in un grido liberatorio, travolta da dei leggeri spasmi. Matt mi guarda e prosegue con il suo ritmo ancora per qualche minuto. Poi si ferma e chiude gli occhi, liberandosi dentro di me con un'ultima spinta, accompagnata da un gemito lungo e maschile.

«Cazzo.» Sospira, soddisfatto. Resta dentro di me e si appoggia sui gomiti accanto alla mia testa, per non gravarmi addosso. Mi accarezza i capelli sudati e mi sorride teneramente. Bacia la punta del mio naso, mentre io gli accarezzo la schiena completamente sudata.

Esce dalla mia intimità e sento il suo seme caldo bagnare l'esterno del mio sesso.

Matt si lascia cadere al mio fianco e mi attira a sé con un braccio. Il seno nudo va a sbattere contro il suo petto e la gamba si infila tra le sue. Mi sento completamente senza forze, nemmeno una sessione intensa di fitness riuscirebbe a ridurmi così.

«Non dimenticherai anche questo, vero? Non lo sopporterei.» Mi accarezza la guancia, dolcemente.

«No, idiota che non sei altro.» Lo prendo in giro, voltando la testa per baciargli il palmo della mano. «Non potrei dimenticarlo nemmeno se lo volessi.» Ammetto, pensierosa. Al contrario, vorrei che rimanesse impresso nella mia memoria ogni gesto, ogni parola, ogni bacio. Voglio ricordare tutto di questa notte. Una delle più belle della mia vita.

«Tu mi rendi insicuro. E io non lo sono mai stato. Mi fai dubitare di me stesso, perché ho una paura matta di deluderti, di farti stare male. E io non voglio.» Confessa. Rimango spiazzata, nel sentirlo. È sempre così fiero e orgoglioso, che dimentico che anche lui è un essere umano con le sue paure. Mi piace conoscere sempre un po' di più di lui, anche le sue debolezze. Mi ricorda che non siamo poi così tanto diversi.

«Ero completamente innamorata di te, prima di mettermi con Liam.» Alza la testa di scatto, guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite. «Eri tutto per me. Il mio mondo. Il mio sole. Il mio sorriso. La mia vita girava intorno a te. Fin da quando ti ho visto fuori dalla Sutton la prima volta.» Con l'indice, accarezzo il contorno delle sue labbra. Adoro il suo viso e la sua bocca morbida e calda. Adoro toccarlo, sentirlo vicino a me. Adoro tutto di lui.

«Cosa? Mi avevi già visto? Ed eri innamorata di me?» Sorrido e annuisco. «Perché non me lo hai mai detto?»

«Perché non credevo che ce ne sarebbe stato bisogno. Pensavo fosse palese, e che tu facessi finta di non capire perché non ricambiavi i miei sentimenti. E poi, tu sei Matthew Scott e io solo la tua stalker pazza, non mi sono mai sentita alla tua altezza.» La voce si spezza sulle ultime parole e gli occhi si abbassano a fissare il suo petto.

«Non dire queste stronzate. Mi fai uscire di testa quando lo fai.» Ribatte, innervosito.

«Perché ti arrabbi?» Domando, confusa.

«Perché mi dà fastidio sentirti dire certe cose. Io sono un coglione. Tu sei migliore di me, di Liam, di Mason. E mi hai perdonato così tante volte. E io sono così fortunato solo perché tu hai deciso di continuare a rivolgermi la parola e di non voltarmi le spalle.» Una lacrima traditrice scende sulla mia guancia. Non so nemmeno perché stia piangendo, so solo che Matt mi fa sentire emozioni che nessuno mi ha fatto provare mai.

«Quindi, puoi promettermi che non mi ferirai anche tu?» Mi specchio nelle sue iridi, improvvisamente velate da una certa tenerezza, forse nei miei confronti. Mi rendo conto di essere patetica ma, ogni volta che decido di concedere la mia fiducia a qualcuno, quello finisce per annientarmi.

«Te lo prometto, ma solo se non piangerai mai più a causa mia.» Raccoglie la mia lacrima con il pollice e mi stringe tra le sue braccia.

«Cosa dirò ad Alex? Non voglio che mi odi.»

«Glielo diremo insieme. E non ti odierà. Ora, non ci pensare.» Mi solleva il mento e mi stampa un dolce bacio.

«Chi ti ha ridotto così?» Gli domando, sfiorando il suo occhio che ormai sta diventando quasi blu.

«Non è importante.» Risponde, dandomi la conferma che la storia che ha raccontato ad Alex è falsa.

«Sono quasi morta dallo spavento quando me ne sono accorta, anche se in quel momento stavi facendo lo stronzo.» Lo rimprovero, mettendo il broncio.

«Lo so, mi dispiace.»

«Mi dirai la verità di quello che è successo, prima o poi?» Gli domando, speranzosa.

«Credo di sì. Ma ora, dormi.» Mi accarezza i capelli, mentre io mi spingo sempre di più addosso a lui e chiudo gli occhi, presa d'assalto dalla stanchezza.

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