CAPITOLO 34

MATT

Sbatto la porta d'ingresso, quando rientro in casa. Sono furioso. Chi è lei per venire qui, a giudicarmi? Si presenta a casa mia, senza preavviso, per parlarmi ancora di quel coglione del suo fidanzato. È da un mese che non faccio altro che sentire parlare di Liam, e tutto perché mi annientava vederla triste e con le lacrime agli occhi. E ora, mi giudica. Mi giudica, cazzo. Come se il suo ragazzo, o ex, o quello che cazzo è, fosse meglio di me. Diceva che era perfetto. Sì, così tanto che le ha messo le corna alla prima occasione, mentre lei si struggeva per lui. Almeno io lo ammetto di essere un coglione, non fingo di essere il principe azzurro che salva la damigella in difficoltà.

Mi siedo sul divano di questo enorme soggiorno vuoto e mi passo una mano sulla faccia. Non volevo che Alissa scoprisse di Brianna così, anzi avrei preferito che non lo scoprisse proprio. Ma come faceva a sapere il mio indirizzo? Se scopro che Harper gliel'ha dato, giuro che l'ammazzo. Qual era il suo scopo? Farmi beccare con la peggiore nemica di Alissa, così che sua sorella potesse odiarmi e io non mi sarei potuto avvicinare mai più? Appena la vedrò più tardi mi sentirà. Oh, cazzo, se mi sentirà.

«Se ne è andata la sfigata?» Brianna appare in soggiorno, ancora con il solo asciugamano addosso.

«Smettila di parlare così di lei.» Sbotto, mentre si avvicina.

«Ora la difendi? Devo ricordarti che sei tu che l'hai definita sfigata la prima volta?» Ridacchia e si ferma di fonte a me.

«Che diavolo dici? La conoscevo a malapena quando l'ho detto e non volevo offenderla.» Mi giustifico, come se Alissa fosse ancora qui e potesse odiarmi ancora di più di quanto non faccia già. E poi, lo avevo detto solo perché in quel periodo ero ancora più stupido di adesso. Ma non lo pensavo, non l'ho mai pensato. Ai miei occhi è sempre stata perfetta, anche quando mi chiede di ordinare la pizza al suo posto perché lei si vergogna di chiamare. È perfetta nella sua stranezza.

«Beh, a me non interessa di quella ragazzina immatura.» Lascia scivolare l'asciugamano per terra, rimanendo nuda. La guardo, è bellissima, ma non è la mia Alissa. Oddio, ho una donna stupenda di fronte a me, completamente nuda, e io comincio a pensare come quegli sfigati innamorati che non vedono che la loro ragazza. Due piccoli problemi: Alissa non è la mia ragazza e io non sono innamorato di lei... vero?

«Sono fottuto.» Borbotto tra me e me.

«Cosa?» Brianna mi guarda confusa. «Matt, sono qui, nuda, che diavolo stai aspettando?» Piego la testa all'indietro sul divano e mi metto le mani tra i capelli, strattonandoli un po'. Come mi ci sono ridotto così?

«Sono un po' nervoso, scusami.» Sento le sue mani afferrare il bordo dei miei pantaloncini, e alzo subito la testa, inarcando un sopracciglio. «Che fai?»

«Ti faccio rilassare...» Brianna si lecca le labbra piene e poi si morde quello inferiore, con così tanta sensualità, che non capisco nemmeno il motivo per cui non l'ho ancora sbattuta su questo fottuto divano. Lentamente, si posizione in ginocchio, facendosi posto tra le mie cosce. Mi sfila i pantaloni e lascio ricadere la testa all'indietro, mentre inizia ad accarezzarmi con le sue unghie lunghe, laccate di rosso. La sua mano risale dal ginocchio verso il mio uccello, fino a stringerlo in un pugno. Si piega leggermente con il viso e i capelli bagnati le ricadono ai lati della faccia, atterrando sulle mie cosce nude. Glieli tengo legati con una mano, mentre lei mi circonda con la sua seducente bocca. Cazzo, questo sì che mi farà rilassare.

Chiudo gli occhi e lascio andare la testa contro la spalliera del divano, mentre un sospiro di piacere si libera dalla mia bocca. Brianna è brava, ci sa fare, la sua lingua è esperta e sa come muoversi per dare piacere a un uomo. Peccato che la mia testa non faccia altro che pensare a un'altra persona, anche adesso, quando la bocca di una bellissima e sexy ragazza si sta dando da fare sul mio cazzo. La mia mente prende a volare di fantasia, concentrandosi solo e soltanto su una persona: Alissa. È sua, la bocca che mi circonda e mi risucchia. Sono sue, le labbra morbide che si muovono delicate sul mio sesso. È sua, la lingua che mi lecca per tutta la mia lunghezza, facendomi completamente impazzire.

Stringo maggiormente la mano attorno ai capelli di Brianna, tenendola ferma, mentre inizio a muovermi con il bacino per spingermi dentro di lei. Perché i pensieri su Alissa mi stanno sopraffacendo e il livello di eccitazione è arrivato a un punto quasi insopportabile. Merda, io voglio scoparle quella bocca più di quanto abbia voglia di respirare. E poi, voglio baciarla, sentire di nuovo il suo sapore e quello del suo rossetto alla fragola. Voglio sentirla addosso al mio corpo, voglio sentire il suo profumo al cocco sulla sua pelle e voglio che sia mia. Io. Voglio. Tutto.

«Cazzo, Alissa.» Mormoro, la voce rotta dal desiderio, mentre continuo a spingermi con sempre più forza e sempre più a fondo. Spalanco gli occhi, appena mi accorgo della grandissima cazzata che ho appena fatto. Brianna si ferma, alza la testa e si asciuga la bocca con il dorso della mano, fissandomi con sguardo assassino. Ha gli occhi lucidi e le guance rosse, a causa del mio modo irruento di fare – che a lei non è mai dispiaciuto, comunque.

«Come mi hai chiamata?» Si alza in piedi, risentita, raccogliendo l'asciugamano da terra e mettendoselo di nuovo addosso. «Mi prendi per il culo?» Prosegue, non ricevendo nessuna risposta da parte mia.

«E dai, stavamo parlando di lei, mi sono confuso. Un lapsus.» Cerco di giustificarmi, passandomi una mano tra i capelli.

«Confuso?» Spalanca gli occhi. «Dimmi che non ti sei preso una cotta per quella... stronza che mi ha dato della puttana.» Urla, e la sua voce stridula mi rompe i timpani. È fuori di sé e non c'è nulla che io possa dire per farla calmare, almeno, non adesso.

«No. E non ti devo nessuna spiegazione!» Sbraito e mi alzo dal divano per andare in camera.

«Non mi devi nessuna spiegazione?» Ripete. «Era la mia bocca quella sul tuo cazzo e mi hai chiamata con il nome di quella sciacquetta da quattro soldi. E dici di non dovermi spiegazioni?» Mi segue, mentre continua a frantumarmi le orecchie.

«Vado a farmi una doccia, è già tardi.» Dico, chiudendo la discussione. Non ho proprio voglia di sorbirmi la predica da una che mette le corna al fidanzato dalla mattina alla sera. Voglio spegnere il mio cazzo di cervello e non sentir parlare di donne mai più, soprattutto se si chiamano Alissa. Prendo un asciugamano pulito dall'armadio e vado verso il bagno, ma Brianna mi afferra per un braccio facendomi fermare.

«La vuoi? La desideri quanto desideri me?» Mi chiede con uno sguardo pieno di malizia.

«Certo che no!» Ed è la verità. Il sesso con Brianna è divertente, ma è solo un diversivo. Il sesso con Alissa sarebbe... Dio, sarebbe il Paradiso.

Mi guarda soddisfatta, anche se non comprende il vero significato della mia risposta. E a me va bene così. Mi libero dalla sua presa e vado in bagno. Il getto fresco dell'acqua mi rilassa immediatamente. Appoggio la fronte contro la parete, mentre l'acqua continua a bagnarmi i capelli e il corpo. Mi è passata la voglia di uscire e mi è anche salito un maledetto mal di testa. La giornata era iniziata così bene. Mio padre se n'era andato a fare in culo insieme alla sua gallina, Brianna aveva dato il meglio di sé al letto, tutto perfetto. E poi, è arrivata lei a rovinare tutto.

«Merda!» Sbraito, dando un paio di pugni alla parete della doccia, tanto forti da farmi sanguinare le nocche. Come ci sono arrivato a questo punto? Continuo a ripetermi che è solo una fissa, una sfida, che la voglio solo perché lei continua a rifiutarmi, che mi basterebbe averla una volta per finire con questa stronzata e togliermela definitivamente dalla testa. Ma la verità è che Alissa mi ha fottuto. Se lo volesse, sarei suo, completamente. La mia mente, il mio corpo, la mia anima, si è presa tutto. Ma lei non lo vede e io non riesco a confessarglielo. Ci provo, mi sono anche esercitato davanti a uno specchio come un coglione, ma poi di fronte a lei mi blocco. La paura di deluderla, di essere rifiutato, di essere allontanato da lei è più forte di tutto. La verità è che sono un codardo. Un ragazzino in preda al panico, alle prese con dei sentimenti che non conosce e che non ha mai provato per nessuno.

«Matt! È tardi, dobbiamo andare.» Grida Brianna da fuori la porta del bagno, trascinandomi con forza di nuovo sulla terra ferma. Esco dalla doccia, mi vesto e mi asciugo i capelli.

Mezz'ora più tardi, siamo fuori dal Delirium, un locale molto snob al centro di Manhattan. Dylan dice qualcosa all'energumeno all'entrata e poi ci fa cenno di raggiungerlo per entrare. Le persone in fila continuano a lanciarci degli sguardi omicidi, ma è questo che vuol dire avere amici importanti che contano realmente all'interno della società.

Sghignazzo e faccio l'occhiolino a una tipa che mi fissa imbronciata con le braccia conserte e la testa piegata di lato.

Arriviamo ad un tavolo un po' in disparte, dove ci attende già un secchio con dentro due bottiglie di champagne.

«Lo sai che ti amo, vero? Perché non lasci Harper e ti fidanzi con me?» Ammicco a Dylan, che mi guarda schifato.

«Nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla terra, non riuscirei a sopportarti per più di trenta secondi.» Mi dà una gomitata e si accomoda su uno dei divanetti intorno al tavolo.

«Giù le mani, Matt. È solo mio, cercatene un altro.» Lui sorride alla sua ragazza e la bacia sulla bocca con tanto di lingua. Non ho bisogno di cercarmi proprio nessuno. So benissimo di cosa e soprattutto di chi avrei bisogno. Ma è così maledettamente complicato.

«Vomito.» Commento la scenetta di fronte ai miei occhi, perché sono allergico al romanticismo e perché, cazzo, credo di essere un maledetto invidioso. Faccio vagare lo sguardo per il locale, prima che vada in coma iperglicemico. Scorgo una chioma bionda molto, molto familiare: quello stronzo di Liam. Che cazzo ci fa qui? E per di più con una bionda da paura, tanto bella da far schifo. Che viscido. Alissa è a casa a disperarsi per lui e lui è qui, a spassarsela con una delle sue troiette. Lei gli accarezza il braccio e gli sorride. La mia mano si chiude in un pugno e sento che sto per perdere il controllo. Mi alzo, sbattendo la mano sul tavolo. Brianna sussulta, mentre Harper e Dylan smettono di fare i piccioncini e si voltano a fissarmi.

«Stai bene?» Mi chiede Harper.

«Lo ammazzo, quel figlio di puttana.» Mormoro, mentre lo fisso. Cerco di respirare, ma più lo vedo con la bionda e più la collera mi assale. Riesco a vedere solo gli occhi di Alissa, riesco solo a sentirla singhiozzare e piangere per colpa sua. Dylan segue il mio sguardo.

«Ok, calmati, Matt.» Mi intima, voltandosi di nuovo verso di me.

«Ma che succede?» Domanda Brianna, totalmente in confusione.

«Dai, Matt, siediti e non fare scenate.» Continua Dylan, alzandosi a sua volta dal divanetto di fronte a me. Ma il mio cervello è ormai spento, la rabbia ha preso il sopravvento e mi precipito verso il tavolo di Liam. Sento il sangue pulsarmi nelle vene e non so se riuscirò a trattenermi dal prenderlo a pugni. Fremo dal primo giorno in cui ha posato i suoi occhi azzurri e impuri sul corpo di Alissa e ora ho proprio voglia di spaccargli la faccia.

«Matt!» Sento Harper chiamarmi. Ma che diavolo gli prende? Fa qualcosa!» Dice poi, probabilmente riferendosi a Dylan.

«Che cazzo ci fai qui? È questa che ti scopi?» Esordisco, sbattendo i pugni sul tavolo della coppietta felice. Liam alza lo sguardo su di me, stupito, e si acciglia appena mi vede. Non si aspettava che lo beccassi, il bastardo.

«Cosa?» Si alza e si piazza di fronte a me.

«È questa, la troia che ti scopi alle sue spalle?» Ripeto la domanda, con ancora più disgusto nella voce.

«Liam, ma chi è? Lo conosci? Che vuole da noi?» Domanda, terrorizzata, la biondina.

«Chiudi la bocca, non sai niente!» Mi risponde, irritato. «Vuoi picchiarmi? fallo, me lo merito, ma io non ti darò la soddisfazione di farmi cadere nel tuo patetico gioco.»

«Ed è per questo che tu sei quello perfetto e io lo stronzo. Io non mi farò problemi a metterti le mani addosso, tanto Alissa mi odia già.» Strigo i pugni, tanto da conficcarmi le unghie nei palmi delle mani. Dio, quanto vorrei spaccargli quel finto viso angelico.

«Ti brucia che te l'abbia portata via, così, da sotto il naso, non è vero?» Sul suo viso compare un sorrisino da vero sadico bastardo. La mia vista si annebbia per la rabbia e il mio corpo va a fuoco. Sto per ammazzarlo di botte. «Ti brucia che abbia scelto me e non te. Ti brucia che Alissa non si accorga di quello che provi per lei.» Le mie narici si allargano nel tentativo di incamerare quanta più aria possibile e le mie mani fremono dalla voglia di schiantarsi sul suo bel faccino. «E ti brucia che io abbia tradito la fiducia della donna di cui sei innamorato. Quindi, che aspetti a colpirmi?» Mi provoca, allargando le braccia e indicando il suo corpo.

«Liam!» Esclama la bionda, impaurita, alzandosi dalla sua sedia e aggrappandosi al braccio del suo amante, ma lui la allontana. Lo afferro per il colletto della camicia, accecato dalla collera, e il mio pugno si alza, pronto a colpirlo. Ma qualcuno mi blocca, prima che possa fare qualsiasi cosa.

«Matt! Ora basta.» Interviene Dylan, afferrandomi il polso e stringendolo per farmi fermare. Mi volto verso di lui, mentre fa un cenno di saluto a Liam. «Non credo che sia il posto giusto per parlare di queste cose. Scusa, Liam.» Prosegue Dylan, prendendomi per il braccio e portandomi verso l'uscita.

«Che cazzo fai?» Mi rimprovera, appena raggiungiamo la sua macchina.

«L'ha tradita e continua a farlo, senza scrupoli. Merda!» Do un calcio alla ruota della sua preziosa Ferrari, facendolo sospirare dalla rabbia.

«Primo: non prendertela con la mia macchina. Secondo: quella era la sorella.» Mi volto verso di lui, le sopracciglia alzate e la bocca schiusa. Mi poggio con la schiena alla sua macchina e mi passo le mani tra i capelli.

«Porca puttana! Che diavolo mi succede?» Borbotto, le mani a coprirmi la faccia. «È stata Harper a dare l'indirizzo di casa mia ad Alissa, quando sapeva benissimo che fossi con Brianna?» Domando, pronto a rientrare e dirne quattro a quella che dovrebbe essere la mia migliore amica.

«No, lei non ha voluto e solo dopo ho capito che l'ha fatto per pararti il culo come al solito. Sono stato io a darglielo... ma non sapevo che fossi di nuovo con quell'idiota. Come non lo sapevo quando ti ho invitato a fare colazione con noi. So che provi qualcosa per Alissa e sto cercando di aiutarti, nonostante mi trovi molto bene con Liam. Ma tu sei un mio amico, Matt. E mi dispiace vederti soffrire così. Ma tu non fai niente per semplificare le cose, cazzo. Al contrario, le complichi, eccome se le complichi.» Mi irrigidisco, la mascella serrata.

«Io non provo proprio un bel niente per nessuno... e non soffro.» Chiarisco, puntandogli l'indice contro. Alza un sopracciglio e mi guarda, esausto.

«Quando la finirai di nasconderti? Credi davvero che sia un coglione? Se non provi niente per lei, spiegami la sceneggiata di stasera.» Mi fa un cenno con le mani, in attesa di una scusa quantomeno accettabile. Ha ragione, ma io sono pronto ad ammetterlo ad alta voce?

«È solo una questione di principio.»

Scoppia a ridere, facendomi innervosire ancora di più. Sono a un passo molto breve dal distruggergli la sua bellissima Ferrari. Non so quanto gli convenga continuare a sfottermi.

«Principio, amico? Brianna si sposa tra un paio di mesi e tu ci vai al letto. Sei l'ultima persona al mondo che può coprirsi dietro a questa patetica scusa.» Sto per rispondere, ma Harper esce dal locale e cammina velocemente verso di noi, completamente furiosa. Devo dire che con quella faccia mi fa quasi paura. Ok, mi sono comportato da imbecille, ma io sono un imbecille, no?

«TU-SEI-UN-IDIOTA!» Mi urla, colpendomi con la sua borsa ad ogni parola.

«Ok, amore, calmati, ci ho già pensato io.» Dylan la afferra per le braccia e lei sembra calmarsi.

«Ma come ti salta in mente? Aggredire così il ragazzo di mia sorella. Ma che hai nella testa?» Ora, sembra più esasperata che arrabbiata.

«Ex! Ex ragazzo.» La correggo, stizzito. Lei sbatte le palpebre, confusa, mentre anche Brianna ci raggiunge. «L'ha tradita. E ora che lo sai, prova ancora a difenderlo.» Brianna mi lancia un'occhiataccia, di certo non ha apprezzato il fatto che mi sia battuto tanto per Alissa, soprattutto dopo quello che è successo prima.

«Q-questo... non ti giustifica, comunque. Non sei uno dei tuoi stupidi supereroi che deve salvare mia sorella dal male.» Dice, puntandomi un dito contro.

«Ok, ho sbagliato. Credevo che quella fosse l'amante quella, non sua sorella.» Harper scuote la testa, ma vedo un accenno di sorriso sulle sue labbra.

«Sei un vero imbecille.»

«Lo so.»

Mi da uno schiaffo sulla spalla, ma poi si mette a ridere. «E dobbiamo fare un bel discorsetto, io e te. Non credere che la passerai liscia così.» Annuisco, sollevato. Ma anche impaurito, perché ammettere ad Harper che provo qualcosa per sua sorella, lo farebbe diventare reale e non mi permetterebbe di tornare più indietro.  

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