Theodor Nachtigall
Personaggio per la storia "Chrisalism" di -nxptune_ , spero vada bene e mi scuso per il ritardo, in caso ci sia qualcosa di poco chiaro o di mancante non esitare ad avvertirmi qvq
________________________
Nome;
Theodor
Letteralmente "Dono di un dio", "Dono dall'alto". Theodor è un nome riservato solitamente ai primogeniti, visti come un piccolo miracolo che, con la forza divina, riusciranno a fare grandi cose ed a tenere alto il nome della famiglia. Soprannominato anche "Theo", Theodor sente l'importanza del proprio nome pesargli sulle spalle. In fin dei conti, è l'unico erede della sua famiglia, dunque un nome del genere è azzeccato e, tuttavia, egli è lieto che, almeno simbolicamente, con un nome del genere ha da parte la grazia degli dei.
Cognome;
Nachtigall
Letteralmente "usignolo", è la dinastia che da molti decenni ormai porta avanti la fiaba e le tradizioni della Principessa Biancaneve. Credo non serva dire che si tratti di una famiglia di alto rango sociale che, rappresentando una favola così importante, negli anni si è arricchita e al giorno d'oggi risulta piuttosto potente. I Nachtigall hanno casa nel Regno di Cristallo e vantano di una dimora a dir poco lussuosa e spettacolare e il giardino della tenuta è famoso per il suo meleto, dove, in onore dell'ava Biancaneve, vengono fatte crescere delle mele rosse di ottima qualità. Proprio a causa di questo rispetto verso l'ormai da tempo defunta principessa, la dinastia dei Nachtigall è molto devota alla dea Ariadne, protettrice della natura, che da molti decenni veglia sulla casata.
Età;
16 anni
Nato il 25 febbraio, di segno Pesci
Le persone nate in questo giorno appaiono solitamente creative, sensibili, affettuose, ma anche sognatrici, caotiche talvolta, ma delicate e ogni tanto pigre. Il loro universo interiore è, di fatto, molto sfaccettato, ricco di sfumature e bisogna disporre di una buona dose di intuito e di sensibilità per interpretarlo.
Dinastia;
Biancaneve ed i sette nani
La storia narra di una piccola principessa dai capelli neri come il legno, le gote rosse come il sangue e la pelle bianca come la neve, di nome, appunto, Biancaneve orfana di madre, che viveva nel castello con il padre e la nuova moglie di quest'ultimo , la sua matrigna. Questa pensava di essere la più bella del regno e ne chiedeva conferma ogni giorno ad uno specchio incantato, così, quando un giorno di questi lo specchio le disse che Biancaneve era più bella di lei, la regina invidiosa chiamò un cacciatore per liberarsi definitivamente della bimba. La regina ordinò al cacciatore di condurre la fanciulla nel bosco, ucciderla, e riportarle come prova dell'atto i polmoni ed il fegato della piccola, con come pena la vita stessa del cacciatore.
Il cacciatore ubbidì, ma una volta nel bosco non ebbe il coraggio di uccidere la bambina, e la lasciò andare dicendole di fuggire lontano e non tornare mai più al castello, poi uccise un cinghiale e ne portò le prove alla regina, che mangiò con gusto gli organi. In una radura in mezzo al bosco, intanto, Biancaneve giunse ad una piccola casetta, si avvicinò e vi entrò. Era tutto molto piccolo e ogni cosa era per sette, la fanciulla si mise ad ordinare un pò, poi preparo da mangiare e infine sfinita cadde addormentata sui sette lettini.
La sera i padroni di casa tornarono da lavoro, erano sette piccoli nani, che si insospettirono della luce in casa, il fuoco acceso, la casa ordinata, e la cena pronta... e a piccoli passi giunsero nella camera da letto dove scoprirono la bellissima fanciulla.
Nel frattempo al palazzo la regina era infuriata perchè lo specchio continuava a dirle che Biancaneve era più bella di lei, e decise di andarla a cercare e ucciderla lei stessa. La prima volta si travestì da mendicante e cercò di ucciderla con un nastro, la seconda con un pettine avvelenato, ma fortunatamente i nani rientrando dal lavoro la salvarono, la terza la regina si travestì da vecchia contadina e le fece mangiare una mela avvelenata. Al primo morso la ragazza cadde morta.
Piangendo i nani la adagiarnono in un a bara di cristallo che collocarono davanti casa, passò un principe che incantato dalla sua bellezza, si fermò e le diede un bacio. Biancaneve si svegliò e i due vissero insieme felici e contenti.
Genitori;
Ava Nachtigall;
51 anni, nata il 15/07;
Madre
Ava è una donna forte e decisa, non brilla per la sua bellezza, ma il suo coraggio e la sua intelligenza sono qualità da non tralasciare. Il suo rapporto con Theodor ha diverse sfaccettature: non può non amarlo in quanto suo figlio, ma nonostante ciò è perennemente insoddisfatta di lui e del suo operato, risultando spesso fredda e severa aglio occhi del giovane. In fin dei conti la donna desidera solo il meglio per il biondo e per la famiglia, e Theodor lo sa, ma i suoi modi distaccati non hanno mai dimostrato tutto l'affetto che realmente prova, dunque il suo rapporto con il figlio è sempre stato traballante.
Enrich Nachtigall Wagner;
50 anni, nato il 29/12;
Padre
Enrich è un uomo amorevole e sincero, ha seguito molto Theodor durante la sua infanzia ed ora non è così presente nella sua vita tanto quanto all'epoca. Quando ebbe il figlio non era molto giovane ma fece del suo meglio per non fargli mancare nulla e, anche se il piccolo non si dimostrò molto portato per le attività che il padre avrebbe voluto, l'uomo se ne fece una ragione e lo spinse a coltivare ciò che davvero gli piaceva. Naturalmente non manca di essere severo quando serve, ma per Theodor lui è sempre stato l'"anello debole" fra i suoi genitori, e dunque è a lui che porta scuse o confessa errori, spaventato dall'ira che ciò potrebbe suscitare nella madre.
Prestavolto;
Theodor è un ragazzo piuttosto alto, o almeno più alto della media vista la sua età, e, senza scarpe, raggiunge i 181 centimetri, mentre il suo peso è di 73 kg. La sua corporatura è asciutta e talvolta spigolosa e presenta arti piuttosto lunghi attaccati ad un corpo per nulla muscoloso. Nonostante la sua appartenenza alla dinastia Nachtigall, è innegabile che l'aspetto di Theodor non sia associabile a quello della principessa Biancaneve. Molte caratteristiche uniche della ragazza sono andate perse negli anni, e dei capelli corvini non è rimasta nemmeno l'ombra. Il giovane, infatti, presenta una chioma di folti capelli biondo cenere mossi, tagliati in un'acconciatura corta, rasata sulla nuca. Le sue sopracciglia sono piuttosto folte, ma il più delle volte non sono nemmeno visibili sotto le varie ciocche di capelli che compongono la frangia irregolare che copre la fronte del biondo. Ciò che forse lo rende più riconoscibile sono due nei che presenta sul volto, uno sotto l'occhio destro e l'altro a sinistra della bocca, le cui labbra sono sottili e abbastanza curate. Theodor non è propriamente definibile un ragazzo affascinante, certo, nessuno lo considererebbe brutto, ma il suo corpo fin troppo asciutto e l'incarnato olivastro non lo fanno rientrare nei canoni di bellezza che solitamente si associano ad un principe. Le sue braccia non sono forti a causa dei quasi nulli allenamenti che il ragazzo compie, e le sue dita sono lunghe ed affusolate, certamente più adatte a passatempi quali lo studio di strumenti musicali piuttosto che attività come gli sport e i lavori più pesanti. I suoi occhi non sono molto grandi ma la tinta castana delle sue iridi li fanno spiccare sul suo viso quasi cadaverico. Le gote del ragazzo, seppur dovrebbero essere "rosse come il sangue" presentano un colore piuttosto neutro e solo quando egli prova emozioni particolarmente forti esse si tingono di un rosa pallido. Alle orecchie porta degli orecchini dorati, unico elemento che dona preziosità e lucentezza al suo viso altrimenti spoglio e monotono, e non è raro che il giovane indossi altri gioielli color oro per dare una continuità ai colori che indossa.
Carattere;
Theodor si presenta come un ragazzo gentile, cortese e sorridente. Nonostante non sia particolarmente estroverso, non gli dispiace conoscere nuove persone e ascoltare le loro storie, reputando questo interesse una delle poche gioie nella sua vita sedentaria. Ad una prima occhiata appare palese che appartenga ad una buona famiglia, sia dagli abiti che indossa sia dai modi alle volte fin troppo formali con cui si rivolge alle persone che non conosce. Non è raro che usi un vocabolario adatto, per l'appunto, ad un discorso formale, ma la complessità delle sue parole è spesso addolcita dal perenne sorriso cordiale che adorna il suo viso.
Quando è felice il ragazzo non lo nasconde, al contrario, è facile scorgere sul suo volto un sorriso ogni qualvolta qualcosa di bello gli accade e ciò influenza di conseguenza il suo umore, che, non essendo particolarmente severo in principio, si addolcisce ancora di più. La differenza fra i meri sorrisi di cortesia che il ragazzo sfoggia il più delle volte e quelli genuini che indossa quando è veramente gioioso è abbastanza evidente e, se gli uni sono fatti solo per apparire educato agli occhi altrui, gli altri invece mostrano un lato di lui meno "limitato" che, pur rimanendo composto, appare più sincero e piacevole. Non è raro vedere il ragazzo in tali condizioni dato che le cose in grado di renderlo felice sono un'infinità e soprattutto non è raro che il suo cuore si scaldi per ogni minimo atto di gentilezza. Se da un lato questo comportamento appare carino e talvolta amabile, dall'altro, tuttavia, ciò è piuttosto pericoloso perché il giovane dona la sua fiducia agli altri fin troppo facilmente e finisce per convincersi di false verità e finire troppo vicino a persone poco raccomandabili, questo è il motivo per cui nella testolina del ragazzo vi sono fin troppe idee fondamentalmente sbagliate e inculcate a forza da altri. Theodor non è particolarmente bravo nel pensare di testa propria e spesso si fa influenzare dagli altri che, condendo i loro discorsi con belle parole, riescono a convincere il ragazzo del loro punto senza nemmeno che il biondo sia riuscito a capirlo appieno. Molti negli anni hanno tentato di influenzarlo con il proprio pensiero e, qualora due persone gli proponessero idee contraddittorie, il ragazzo si limitava ad abbracciare quella meglio argomentata, e purtroppo è ancora così. Il poveretto si rende poco conto di questa situazione e della sua ingenuità, e, convinto che ogni sua opinione sia tutta farina del suo sacco, continua a farsi usare, inconsapevolmente, diffondendo messaggi talvolta sbagliati.
Parlando di umorismo, il giovane non è in grado di fare battute o avere uscite divertenti, dunque suscitare il riso non è la sua specialità; a dire il vero non prova nemmeno a divertire chi gli sta intorno, come se, essendo una cosa che non ha mai fatto, allora anche provandoci sa non ci riuscirebbe. Al contrario, si diverte molto facilmente e basta poco per farlo ridacchiare fra se e se cercando di mantenere la sua compostezza. Non è detto che colga sempre il significato di una battuta e spesso gli capita di doverci pensare a lungo o di doverselo far spiegare, ma, appena ne coglie il lato spiritoso, ne ride piacevolmente, come se non fosse trascorso un briciolo di tempo fra quando lo scherzo è stato detto a quando è stato capito. Mostra interesse verso molte cose, principalmente quello che per lui è nuovo ed insolito, e non si cura di nascondere ciò. Il ragazzo è dotato di una grande curiosità e i suoi occhi si illuminano qualora impari qualcosa di nuovo. Per Theodor il mondo è come qualcosa di lontano e, non avendo potuto viaggiare molto nella sua vita, è estremamente affascinato da ogni sua stranezza e particolarità, dunque non è raro che faccia domande, anche molto specifiche, su alcuni aspetti della vita di qualcuno che lui trova interessanti.
È molto raro che si arrabbi e, se succede, tenta di non darlo troppo a vedere, preferendo tenere tutto per se sapendo che non sarebbe in grado di gestire un litigio. Piuttosto che parlarne o riversare la sua rabbia sugli altri, preferisce affrontare e gestire le cose da solo, placando la sua irritazione trovando soluzioni razionali alla situazione e, dopo ciò, risolvendo le dispute avute con parole di scuse. Ogni litigio o scontro, infatti, finisce sempre con la disfatta del giovane, che, incapace di affrontare una discussione, ogni volta torna irrimediabilmente dal suo interlocutore sventolando bandiera bianca senza nemmeno provare a lottare. Proprio per questo egli non risponde mai ad insulti e provocazioni e, anzi, non è nemmeno molto sicuro che, anche volendo, riuscirebbe a insultare qualcuno. Nel vocabolario di Theodor, infatti, sono bandite le così dette "parolacce" e, quasi come se fosse un bambino, il ragazzo rimane sorpreso e fortemente colpito quando qualcuno le usa. Oltre ad essere stato educato in questo modo, il giovane ritiene da se che l'uso di termini tanto volgari non sia necessario affatto e, nonostante sia dell'idea che i litigi e gli scontri dovrebbero essere in ogni modo evitati, pensa che, se mai qualcuno dovesse sentire il bisogno di ferire un'altra persona con le proprie parole, allora un vocabolario più contenuto sarebbe più che sufficiente.
Ma se Theodor non dimostra la sua rabbia, il discorso è diverso per la tristezza. Quando c'è qualcosa che affligge o preoccupa il ragazzo, è abbastanza evidente nei cambiamenti dei suoi modi di fare e dall'espressione triste sul suo viso. In questi casi, infatti, il comportamento del biondo diventa più schivo ed evidentemente giù di morale, portandolo a cercare di passare più tempo da solo. Non è mai stato abituato a parlare dei suoi problemi e non vede come il condividerli con altri lo aiuterebbe a risolverli quando essi riguardano, per l'appunto, solo lui, dunque si prenderebbe il suo tempo per pensare alle sue azione, su cosa dovrebbe fare e cosa dovrebbe cambiare, ed il più delle volte le faccende si risolvono così. Theodor non è un piagnucolone, ma può capitare che versi delle lacrime; in particolare quando un fatto o una notizia lo colpiscono all'improvviso, spiazzandolo, una delle sue prime reazioni potrebbe essere il pianto, com'è normale che sia. Il biondo non prova vergogna in ciò, ma preferirebbe che questo comportamento non attirasse l'attenzione, visto che, come già detto, vuole occuparsi dei suoi problemi da solo, e, nonostante il compianto degli altri gli faccia piacere, preferirebbe non doverli immischiare nella faccenda. In fin dei conti ha sempre affrontato così la tristezza e la solitudine che hanno caratterizzato la sua crescita: inon era raro, infatti, che, soprattutto quando era più piccolo, si sentisse inadatto e poco amato dai suoi parenti e conoscenti. Era come se, qualsiasi cosa facesse, il ragazzo non riuscisse ad essere all'altezza delle aspettative che le altre persone ponevano su di lui e ciò lo fece stare molto male. Tutt'ora alle volte gli capita di provare la stessa sensazione, e qualora ciò accada, egli si impegna al massimo per accorciare la distanza che c'è fra lui e fra il "lui ideale" nella mente e nei desideri degli altri.
Theodor non si definirebbe una persona paurosa, ma a dire la verità teme qualsiasi cosa metta esplicitamente in pericolo la sua vita. Che si tratti di luoghi pericolosi, animali feroci o attività rischiose, il giovane è sempre titubante all'idea di doverci aver a che fare e, se non spinto da qualcun altro, ne farebbe volentieri a meno. Solitamente non ammette in modo esplicito le sue paure, almeno non a parole, ma è abbastanza chiaro capire cosa metta o non metta a disagio il ragazzo in base alla sua espressione. Come quando è afflitto da profonda tristezza, infatti, il volto del biondo non nasconde nemmeno il suo timore e il suo viso già fin troppo pallido perde tutto il poco colore che ha in precedenza, mentre gli occhi castani rimangono un po' troppo spalancati. Nonostante ciò, tuttavia, basta solo un po' di incoraggiamento per spingere il ragazzo a voler essere all'altezza delle aspettative altrui, dunque, una volta fatto ciò, anche se con riluttanza, il giovane metterebbe da parte ogni paura, per quanto possibile.
Per concludere, dunque, Theodor è un ragazzo, che, anche se all'apparenza può sembrare complesso, in fin dei conti è abbastanza semplice. Si veste e si presenta come un principe, ma quando si tratta di esprimere certe emozioni appare fin troppo infantile ed in più scarseggia del coraggio per affrontare realmente le proprie paure e le altre persone. Non è bravo a pensare di testa propria, dunque nessuna opinione che ha può considerarsi veramente sua, e la volontà di essere sempre all'altezza delle aspettative altrui lo ha portato ha volersi migliorare per fare piacere agli altri. In poche parole, Theodor, quasi per assurdo, pensa poco a sé stesso, accettando tutto con fin troppa superficialità, e questo lo ha portato a maturare solo esteriormente, lasciandogli all'interno il cuore di un bambino che, in fin dei conti, non è ancora pronto ad affrontare la vita.
Storia;
In una calda mattinata d'estate naque un bambino baciato dal sole e dalla fortuna. Il suo incarnato era vivo e lucente, le sue gote rosse come il sangue e i suoi capelli scuri come l'ebano. I suoi genitori, tanto lieti per la nascita di un figlio bello ed in salute, decisero di dargli il nome di Theodor, dono divino. Il piccolo era gioioso e vivace e dovunque andasse portava sorrisi e felicità, e quando piangeva gli altri si dispiacevano insieme a lui. Con il tempo il bimbo si dimostrò portato per le materie letterarie e scientifiche e, durante i pomeriggi di sole, mostrava molto entusiasmo nei confronti dell'arte della scherma. Theodor era molto amato dai suoi genitori e, seppur fosse ancora un bambino, in lui erano riposte tutta la fiducia e tutte le aspettative della famiglia. Un malaugurato giorno, tuttavia, accadde una tragedia. Il piccolo aveva appena sette anni quando, lontano dagli occhi dei genitori, decise di prendere la spada con cui si allenava nella scherma e uscì fuori dai cancelli di casa, intento ad esplorare il mondo. L'arma non era un oggetto sicuro, forgiata nel migliore degli argenti, presentava una punta piuttosto affilata e assolutamente inadatta alle mani di un bambino, al contrario di ciò che pensarono i genitori. Quella sera Theodor non tornò a casa. Nè quella dopo. Né quella dopo ancora. Il suo corpo fu ritrovato in una giornata di pioggia in condizioni terribili, ad indicare che i suoi allenamenti con la spada non erano serviti a proteggerlo da una probabile svista, che, probabilmente dopo averlo ferito profondamente, l'aveva portato alla morte. Da quel momento, quasi come una punizione divina, ogni sciagura si abbatté sulla povera famiglia in lutto: dal diffondersi di una forte influenza ad un clima avverso e distruttivo, da un calo dei guadagni alla morte dei parenti più vecchi. Disperati e distrutti, i genitori decisero di affidarsi ad una vecchia incantatrice per consultarla sul da farsi e, una volta che ella compì i suoi riti, pronunciò tali parole: "A causa delle vostre sviste il sangue di un figlio del sole è stato versato. Non vi è perdono per tale errore, ma esiste un modo per alleviare la pena. Prenderete un seme bianco dalle terre del nord, lo pianterete in un vaso di cristallo e per dieci notti e dieci giorni verserete una goccia del vostro sangue per annaffiarlo. Se da ciò nascerà un germoglio, la vostra punizione sarà scontata e il cielo vi concederà un altro dono.". I due fecero come detto e, allo scadere della mezzanotte del decimo giorno, dalla terra nacque un piccolo germoglio, chiaro ed esile.
Dopo poco meno di un anno, in una fredda mattinata invernale, naque un bambino baciato dalla neve e dal gelo. Il suo incarnato era smorto e malaticcio, i suoi capelli candidi come la neve e i suoi occhi scuri come l'ebano. Per ringraziare il cielo di questa seconda opportunità, anche il piccolo prese il nome di Theodor. Il bambino era impacciato e goffo, temeva il mondo intorno a lui e non eccelleva nello studio. Il suo corpo fin troppo esile non era portato per le arti fisiche e i le sue giornate erano spese al chiuso, impegnato in passatempi poco faticosi oppure a riposare. Negli anni il giovane non mostrò talenti verso particolari discipline e, anzi, si scoprì che il piccolo non era nemmeno in grado di comunicare con gli animali. "È malato" pensarono i genitori, "deve esserlo, per forza", ma per quanto l'aspetto smorto del bimbo apparisse quasi anormale, le diagnosi dei dottori lo reputarono sano come un pesce. Insoddisfatti, i genitori si appellarono alla loro ultima risorsa e portarono il piccolo dall'anziana incantatrice. Ella, compiuti i suoi soliti rituali, sputò parole amare: "Questo bambino è figlio di una luna calante ed un destino infelice, è fragile come una foglia e come tale verrà travolto dalla bufera dell'avvenire e si staccherà dall'albero.". Udite tali parole, i genitori si allarmarono e, di comune accordo, decisero di tenere il piccolo al sicuro fra le mura della loro casa, permettendogli di uscire accompagnato ma non di allontanarsi più di qualche chilometro dalla residenza. Al piccolo furono imposte lezioni regolari per tenerlo impegnato e fu finalmente interdetto alle attività fisiche. Oggettivamente, il ragazzo appariva poco affidabile e fin troppo ingenuo, dunque i suoi parenti si affaccendarono per far maturare in lui opinioni ed ideologie che lo avrebbero portato a diventare un buon erede, cosa che non sarebbe stata necessaria con il Theodor precedente. I genitori lo iniziarono allo studio della musica e della filosofia e da solo si dedicò a passatempo quali i giochi da tavolo e la lettura. Crescendo, il ragazzo divenne alto ma la sua corporatura non variò e il suo incarnato rimase smunto ed olivastro; il suo carattere maturò relativamente, lasciandolo un bambino nel profondo del cuore, ed in lui nacque una grande curiosità verso il mondo che non ha mai potuto vedere, nonché un senso di inadeguatezza all'interno della propria famiglia. Theodor non sa di essere solo un mero e malriuscito rimpiazzo per una persona che sicuramente avrebbe ricoperto il suo ruolo molto meglio di lui, ma nonostante ciò, tenta come può di soddisfare le aspettative altrui.
Curiosità;
•Strumenti musicali.
Fin da piccolo Theodor è sempre stato legato alla musica, un po' perché lo desideravano i suoi genitori, un po' perché voleva colmare le sue carenze nel canto con lo studio di uno strumento musicale. Al momento il ragazzo sa suonare fluentemente il violino avendo seguito lezioni per diversi anni e non è raro che, quando arriva un ospite a casa, il giovane lo intrattenga con una melodiosa sonata. Oltre a ciò, compiuti i quattordici anni, il giovane si è anche dedicato allo studio del pianoforte e al giorno d'oggi riesce a suonare diversi brani in modo ben più che accettabile, nonostante non si senta ancora all'altezza di suonare per qualcuno.
•Senso dell'orientamento.
È triste da dire ma il senso dell'orientamento del ragazzo e perlopiù inesistente. Non è mai stato bravo a ricordarsi strade e percorsi, in più la poca conoscenza dei luoghi che lo circondano contribuisce il più delle volte a farlo perdere. La memoria visiva non è certo il suo forte e non è raro che il giovane finisca a percorrere più e più volte le stesse strade senza nemmeno rendersene conto.
•Té e latte.
A molti ciò farà storcere il naso, ma Theodor beve solo ed esclusivamente tè con il latte. Non sopporta il sapore fin troppo forte delle foglie di tè e il suo palato delicato non riuscirebbe nemmeno a bere una bevanda troppo zuccherina, dunque è giunto alla conclusione che, invece di usare lo zucchero per alleviare l'amaro sapore del tè, la soluzione più adatta per lui sarebbe stata laggiungere una abbondante dose di latte. Theodor non beve il tè quotidianamente, ma apprezza sorseggiarlo in un pomeriggio piovoso o una mattinata fredda, e lo accompagna sempre con piccoli biscottini dalla forma allungata.
•Animale domestico.
Quando da piccolo gli fu chiesto quale animaletto avrebbe gradito ricevere per il suo ottavo compleanno, Theodor stupì tutti con la sua risposta. Da ormai parecchi anni, infatti, la compagna del ragazzo, che gli tiene compagnia nei momenti di studio o semplicemente di noia, è una tartaruga di terra di nome Heidi. La tartaruga non è un animale che richiede molte cure, le basta la luce del sole, uno spazio ampio dove poter vivere e nutrirsi e un luogo idoneo dove svolgere il letargo, nonostante ciò, Theodor non ha mai fatto mancare niente ad Heidi ed ogni giorno si preoccupa della sua salute e la nutre con foglie di lattuga di ottima qualità.
Cosa gli piace;
•Le piante
Theodor adora le piante e nella non troppo grande serra di casa sua ama collezionarne di ogni tipo. È attratto dai fiori e dai loro aromi, ma ache foglie particolari e bizzarre non mancano di attirare la sua attenzione, dunque negli anni il suo piccolo catalogo è arrivato a contare almeno un paio di ventine di specie di cui il ragazzo va piuttosto orgoglioso.
•Lo strudel di mele
Il suo dolce preferito, nonché il suo cibo per eccellenza, è lo strudel di mele. Il sapore dolce delle mele e della pasta si coniugano perfettamente con la croccantezza dei pinoli e la morbidezza dell'uvetta, mentre la cannella corona tutto con un tocco pungente ma che non disturba. Theodor va semplicemente pazzo per questo piatto ed ovunque lui vada sente il desiderio di mangiarlo. Non è molto incline a provare le ricette di altri Paesi, preferendo rimaner fedele ai piatti che sa già di amare.
•I giochi da tavolo
Theodor adora i giochi da tavolo e uno dei suoi passatempi preferiti è proprio spendere le giornate a pensare a che mossa dovrebbe fare o a che strategia l'avversario potrebbe adottare. Solitamente predilige giocare a Dama, ma non si tira indietro nemmeno ad una partita a Scacchi, o altri giochi che conosce. Tuttavia, ama quando qualcuno gli fa conoscere cose nuove con regole mai sentire, gli sembra come un intero nuovo mondo da esplorare ed è possibile che, dopo averlo imparato, passi settimane intere su uno stesso gioco.
•L'autunno
Secondo Theodor la stagione migliore dell'anno è senza dubbio l'autunno. Adora vedere il mondo tingersi di rosso ed arancione e stranamente l'odore delle foglie bagnate lo rilassa. Gli piacciono i pomeriggi nebbiosi, quando il sole si nasconde fra le nuvole solo per far capolino di tanto in tanto, tingendo, a intervalli, il mondo con la sua luce. Theodor apprezza che in autunno il clima non sia caldo come in estate né freddo come d'inverno e anche le giornate di pioggia, in autunno, non lo rendono triste o malinconico.
Cosa non gli piace;
•Il buio
Niente di particolare, oltre a spaventarlo leggermente, il buio gli impedisce di fare molte cose e talvolta la luce artificiale non basta e il ragazzo viene costretto a rimandare i propri progetti al giorno dopo. Inoltre, non si può mai sapere cosa si può nascondere nelle tenebre, e questa incertezza rende il giovane inquieto e molto suscettibile agli spaventi.
•I cibi speziati o piccanti
Il palato di Theodor è piuttosto delicato, dunque il ragazzo sopporta a fatica cibi troppo saporiti e all'apice della sua lista nera ci sono senz'altro le spezie e il piccante. L'ipersensibilità del suo palato gli rende praticamente impossibile sentire il vero sapore di qualcosa se arricchito di peperoncino o spezie pregiate e, oltre a rovinargli il pasto, ciò si ripercuote sulla sua povera lingua anche dopo, lasciandole sopra tutte quelle spiacevoli sensazioni anche per un giorno intero.
•Le faccende stancanti
Purtroppo Theodor non è molto portato per gli sport o le attività che richiedano molta forza e dunque preferisce evitare ogni faccenda impieghi troppa fatica. La sua resistenza è minima e basta poco per fargli venire il fiatone, quindi predilige una vita tranquilla e sedentaria che, anche se molti definirebbero noiosa, il ragazzo trova tuttavia piacevole e gratificante.
Cosa ne pensa dei Sangue Argento e i Sangue Nero;
Gli uni sono buoni, gli altri sono cattivi, questo è quanto.
A dire il vero Theodor non ha una vera e propria opinione a riguardo, tutto ciò che pensa è quello che gli altri gli hanno inculcato in testa durante la sua infanzia. Ritiene che, come da tradizione, gli uni debbano essere buoni mentre gli altri cattivi, per l'appunto, e non si è mai soffermato a pensare troppo alla questione, ritenendolo un fatto certo e invariabile. Non vi è cattiveria o disprezzo in questi pensieri, o almeno non intenzionalmente, e Theodor rimarrebbe piuttosto sorpreso dallo scoprire che questa tesi potrebbe rivelarsi sbagliata. Nella sua testolina è fuori discussione che una regola tanto rigorosa possa essere infranta ed evidentemente non si rende conto che alla fine le persone sono tutte uguali, dunque rimarrebbe estremamente affascinato dal trovare qualcuno che non rispetta il principio del "buono" e del "cattivo".
È felice del suo futuro da Sangue Argento;
Sì? È così che deve essere in fin dei conti.
È difficile da spiegare, ma per Theodor la questione è abbastanza indifferente. Fin da piccolo sapeva che questo sarebbe stato il suo destino e la cosa gli è stata presentata come un fatto assolutamente deciso e invariabile, per questo non si è mai soffermato a pensarci troppo. Anche se avesse avuto motivi per aver da ridire su ciò, rinnegare la propria dinastia e la propria famiglia avrebbe portato solo che problemi, dunque, per non creare disturbo ai propri parenti e alle aspettative che essi riponevano in lui, Theodor ha deciso di lasciare la questione da parte, accettandola per com'era. Non che egli sia scontento del suo destino, anzi, ma è difficile definirlo "felice" di ciò visto che, a conti fatti, questa è l'unica opzione che gli sia mai stata data, dunque ha dovuto farsela piacere.
Abilità;
Comunicare con gli animali ✨
Purtroppo la dinastia Nachtigall è ormai antica e i geni della Principessa Biancaneve, quali aspetto e abilità, si sono pian piano persi negli anni. Nonostante ciò, Theodor è il primo fra tutti a non possedere la capacità di comunicare con gli animali tramite un dolce canto. La cosa gli ha portato diversi problemi e per molto tempo egli non è riuscito ad accettarla, tuttavia, anche se il ragazzo non ha questa capacità, in lui è rimasta parte di questa abilità e, anche non sapendo propriamente parlare con gli animali, riesce a capirli perfettamente.
Faccende domestiche ❎
Di tutte le capacità che Biancaneve aveva nell'occuparsi della casa, come cucinare o cucire, tristemente non rimane più nulla da diverse generazioni. È da anni, infatti, che i Nachtigall non si dedicano più a queste mansioni, preferendo relegarle alla servitù, dunque sono andate inevitabilmente perdute.
Orientamento sessuale e pronomi;
He/him; bicurioso
La bi-curiosità è un orientamento che si applica a qualcuno che, pur definendosi eterosessuale (in questo caso) o omosessuale, mostra più o meno occasionalmente un certo interesse o fantasia nell'aver relazioni con una persona del sesso da cui generalmente non è attratto. Solo recentemente Theodor ha iniziato a porsi domande sul proprio orientamento sessuale e, se prima non aveva mai considerato la possibilità di poter amare qualcuno del suo stesso, ora invece l'opzione lo incuriosisce, o per lo meno suscita il suo interesse. Come sarebbe stringere fra le braccia un ragazzo piuttosto che una ragazza, dargli un bacio prima di dormire, spendere la propria vita con e per lui? Ovviamente Theodor non lo sa, ma l'idea non gli sembra poi così malvagia. Certo, si sente senza dubbio attratto dalle donne in tutto e per tutto, ma questo piccola fantasia ha pian piano messo radici nella sua testolina, dunque, almeno finché non risolverà questo dubbio provandolo sulla sua pelle, sente di non potersi sentire al cento per cento eterosessuale.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top