Parte 9




SERA

Hinata's POV

Ero sottotono durante tutto l'allenamento.

E tu.. tu Kageyama non hai fatto altro che vomitarmi la tua rabbia addosso. Come ogni volta che mi ritrovo a sbagliare qualcosa.

"E' questa la tua vendetta per averti lasciato da solo con lei oggi? Ma non dovrebbe essere così?"

Gli occhi preoccupati di Suga-San erano sempre su di me, lo vedevo cercare di prendere lo slancio per venire ad aiutami ogni qual volta Kageyama iniziava ad urlarmi contro.

Gli feci solo un cenno con una mano, di lasciar perdere.

Dovevo prendermi quella rabbia, almeno quella era indirizzata a me.

" Puoi farlo Kageyama, puoi usarmi come preferisci.

Sarò il tuo sacco da boxe ogni qual volta sentirai il bisogno di sfogare la tua rabbia su qualcuno.

Ci sarò io ad incassare il colpo... perchè sono l'unico che può farlo.

Colpisci Kageyama, colpisci con tutta la forza che hai in corpo.

Colpiscimi ripetutamente, anche quando ti sanguineranno le nocche.

Lasciami stramazzante a terra, calpestami come solo tu sai fare.

Mozza il mio respiro ogni qual volta provo a riprenderlo.

Tieni la mia testa sott'acqua anche quando mi vedrai boccheggiare in disperato bisogno di ossigeno.

Mostrami tutto il tuo disprezzo, mostrami i tuoi occhi iniettati di odio.

Sputa pure sulla mia faccia, riduci a brandelli il mio cuore.. del resto non so che cosa farmene.

Non avere pietà di me, non lo merito.

Trattami come il verme strisciante quale sono, guardami con disgusto e repulsione.

Ricordami quale sia il mio posto, mostrami che non posso avere altro che questo. Fammi desiderare di avere solo questo.. per sempre.

Vomita il suo veleno su di me, intossicami ... non ho bisogno di respirare quando tu sei intorno a me."

- Ma stai ascoltando IDIOTA?- la sua voce ruggì più forte dell'incessante rumore che facevano i miei pensieri.

Solo in quel momento mi rendo conto di essere ancora seduto sulla panca dello spogliatoio. Erano rimasti solo lui, Daichi e Suga.

" Va tutto bene Suga-San, non preoccuparti per me, è questo quello che sono.. e adesso lo sto capendo.  Non potrà mai posare i suoi occhi su di me se non per urlarmi contro.  Io non sono...lei.."

- Kageyama, adesso basta dare contro ad Hinata. E' tornato da poco in campo, ha ancora bisogno di riposare.- La voce di Daichi appare lontana anni luce dalle mie orecchie

Lo sento sbuffare...

Fa per andarsene, mi volto e lo afferro per la felpa.

" Che cosa sto facendo? Non so a che cosa sto andando incontro facendo questa cosa?!

- Hinata..- sento Suga trattenere il fiato.

Lo vedo allungare una mano verso di me.

" Se non riesci a guardare Suga- San, va pure via..."

Lui si volta, infastidito.

Ecco quel suo sguardo, quello di puro fastidio che rivolge solo a me. Le sue pupille sono ridotte a fessure per quanto è nervoso.

Le sue iridi chiare sono scure di rabbia. Tutte le sue rughe d'espressione sono esattamente al loro posto, dove mi aspettavo di trovarle.

" Eccovi, mi siete mancate..."

- Colpiscimi Kageyama...- gli dico in un sussurro.

E' impossibile che lo abbia potuto sentire.

- Che cosa stai dicendo rincoglionito?- mi ringhia, liberandosi dalla mia stretta con un singolo movimento.

Vedo la faccia di Suga al di là di Kageyama, è bianca dalla preoccupazione.

Abbasso lo sguardo e vedo che nella mia borsa Tanaka aveva messo un giornaletto.

All'improvviso un conato di vomito mi bruciò la gola, ma ciò che vomitai non fu il mio pranzo bensì parole.

- Ma credi davvero che dicendo le tue solite bugie riuscirai a cambiare? Ti stai nascondendo nuovamente dietro la tua egoistica ombra.

TU NON PROVI NIENTE PER LEI... TU NON PROVI NIENTE PER NESSUNO.

TU SEI SOLO PIENO DI TE.. SEI  TROPPO UBRIACO DI TOBIO KAGEYAMA PER ACCORGERTI CHE C'E' QUALCUNO CHE VORREBBE DISPERAMENTE UN SORSO DI QUEL CALICE.

TU SEI IN GRADO DI VEDERE SOLO IL TUO RIFLESSO, DOVUNQUE TI TROVI.

NON RIESCI AD ANDARE OLTRE... NON NE SEI MAI STATO IN GRADO -

Stavo urlando trattenendo con tutte le mie forze le lacrime, l'ultima cosa al mondo che volevo era farmi vedere in lacrime da lui.

Mentre gli urlavo quelle cose contro rimaneva immobile, il suo disgusto era palpabile e a breve sono certo che avrebbe preso forma.

Daichi e Suga dietro di lui stavano trattenendo il fiato.

- TU NON LO SAI CHE COS'E' L'AMORE E FINCHE' NON RESTERAI CHE CON TE STESSO NON POTRAI MAI CONOSCERNE IL SIGNIFICATO.-

La sua mascella si serrò, strinse i pugni. Il suo volto era scuro... lo avevo ferito e non poco. Avevo colto nel segno. Mi ero sporto per guardare nell'abisso del suo cuore e lentamente ero finito per caderci dentro, risucchiato.

- Perchè tu lo sai vero? Tu, in quella tua testa bacata lo sai ? Tu non sai niente di me... eppure parli.. parli... non taci mai. Non sai come si fa a star zitti. Non sei nessuno per parlarmi così eppure lo fai. Non sei nessuno per venire a ficcare il naso nella mia vita eppure lo fai... di continuo. Che cosa vuoi Hinata? Vuoi che lasci la squadra?-

Quelle parole gelide mi ghiacciarono sul posto.

"Che cosa.. lasciare la... no... non lo farebbe mai... non..."

- Se ti bastano le mie parole per rinunciare alla squadra allora la pallavolo per te... non è mai stata abbastanza-

"Non era quello che volevo dire.. perchè sono uscite queste parole dalla mia bocca? Ma che cosa sto facendo..."

- Ragazzi adesso calmatevi, avete bisogno di una boccata d'aria...- Daichi provò ad inserirsi nella faccenda.

Ma era troppo tardi.

Avevo parlato troppo, avevo rovinato tutto.

Lo avevo spinto con forza fuori dalla mia vita.. nella speranza uscisse anche dalla mia testa e dal mio cuore.

"Quello che sento è sbagliato, quello che sento non può esistere. Devo darmi una scossa.. e per farlo io devo dirti addio. Ti devo allontanare, ti devo mettere nella posizione di odiarmi.

Se mi odierai sul serio e se me lo dirai ogni giorno... io finirò per crederci Kageyama. Ti chiedo solo questo favore. Ti chiedo solo di colpirmi.. con tutta la tua devastante forza.

Si avvicinò a me, mi prese per il colletto della maglia. Lo guardai negli occhi.

" Cos'è questa luce Kageyama? Cos'è questa sfumatura che vedo ?"

Proprio come se potesse sentire i miei pensieri.. proprio come se fosse un Dio misericordioso... lui mi colpì. 

Mi assestò un pugno dritto in faccia.  C'era tutta la sua rabbia li dentro, la sua delusione ed il suo rancore.

Potevo sentirli tutti distintamente quei meravigliosi sapori.

Le sue emozioni si riversarono tutte su di me e mi travolsero. Era un'onda carica di odio e repulsione che vedevo alzarsi all'orizzonte... scura ed alta. Nessuno era rimasto intorno a me.. solo io ero in attesa che si abbattesse con violenza a riva.

"Ti stavo aspettando, a braccia aperte. Era quello che volevo... e adesso eccomi qui, in balia di queste onde. Sarò in  grado di restare a galla? Sarò in grado di nuotare in queste acque Kageyama? Ti prego... rassicurami, dimmi che solo io posso.. dimmi che solo io sono in grado di andare contro corrente in questo mare in tempesta."

" La tempesta Hinata... sei tu"

Le parole del mio sogno tornarono a schiacciarmi il cuore.

Certo, ero io la tempesta.


Quello che seguì quella sera fu abbastanza confuso per me. Io caddì a terra dopo aver ricevuto il pugno di Kageyama, il taglio sul labbro si riaprì.. ed il sangue iniziò a sgorgarmi sia dal naso che dalla bocca. Mi fece mancare il respiro per un po'.. i miei polmoni bruciavano.

Daichi prese subito Kageyama per un braccio e lo tirò fuori dallo spogliatoio, richiudendosi la porta con violenza  dietro le spalle. Potevo sentirlo urlare fuori.

Sugawara invece fu subito sopra di me, per aiutarmi a rialzarmi. 

Sentivo la parte del viso dove mi aveva colpito intorpidirsi.

- Hinata... ma che cosa ti è saltato in testa??- disse con un sussurro smorzato dalla tensione che aveva accumulato.

Mi strinsi nelle mie spalle, iniziando a piangere.

Era un pianto liberatorio ed io ne avevo estremamente bisogno.

Suga-San lo capì. Rimase  al posto suo,  mettendo solo una mano sulla mia spalla.

Suga voleva accompagnarmi a casa, ma io dissi di no. Avevo bisogno di camminare da solo e di mettere un punto a questa faccenda.

Arrivai al parchetto vicino la scuola. Volevo restare a riflettere un po' per fatti miei.

La luna era già alta e luminosa in cielo, facendo risplendere ancora di più la meravigliosa notte stellata che avevo sulla testa.

Alzai lo sguardo. L'occhio destro mi faceva malissimo e la leggera brezza pungeva sulla mia pelle dolorante.

" Sono soddisfatto, adesso? Credo di no.

Ho rovinato ogni cosa e non posso più tornare indietro adesso. Va bene, Shoyo non piangere... va davvero bene così. Era necessario e tu lo sai. Certe cose non dovrebbero essere pensate... figuriamoci provarle. Doveva andare così, hai fatto bene."

" Luna.."

Alzai anche una mano come per afferrarla. Era così piccola, pallida... eppure così lontana.

Sospirai.

Ormai mi ritrovavo a farlo spesso.

Quella sera una parte di me... una nuova parte di me che si stava affacciando or ora al mondo, venne soffocata. Ho dovuto farlo, perchè altrimenti mi avrebbe fatto perdere la testa.

Sto bene così, ho fatto qualche casino.. ma adesso rimetterò le cose a posto. Adesso non ci saranno più problemi perchè io ho capito che tu mi odi.

"Perchè tu mi odi vero? Come potrebbe piacerti una persona insulsa come me? Non faccio che sbagliare, non faccio che infastidirti, non faccio che errori... uno dopo l'altro.

Non riesco a star mai zitto, non riesco mai a trattenermi quando devo dire qualcosa. Non riesco mai a riflettere prima di parlare e questo per te è insopportabile.

Ho capito adesso, forse l'ho sempre saputo ed io... avevo preso un'abbaglio. Ti chiedo scusa.

Ti chiedo scusa  Kageyama, per essermi illuso. Ti chiedo scusa se dentro di me ho pensato che tu perdessi la cognizione del tempo quando eri con me. Era solo una cosa senza senso ed  io, adesso lo so.

Ti chiedo scusa se ho pensato che quando eravamo assieme l'orologio non servisse.

Ti chiedo scusa per aver pensato che fossi tu.. la mia persona nel treno.

Ti chiedo scusa per essere stato cattivo con te, per averti ferito e per averti detto quelle parole.

Ti chiedo scusa, da qui, da lontano nella speranza tu possa sentirlo.

Tu meriti qualcuno che ti capisca, qualcuno che non ti dica niente che possa ferirti. Spero che Hirose sia in grado di navigare nel tuo mare Kageyama. Perché io sono appena annegato."

Sospirai, nuovamente.

Feci un salto sul posto quando una mano incerta si posò sulla mia spalla.

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