Parte 8

Hinata'POV

Suga andò via ad un orario indefinito della notte, prima di lasciarmi voleva accertarsi io stessi bene.
E no, non bastava che io lo dicessi.
Lui diceva che lo capiva dai miei occhi.

Suga mi raccontò della persona che gli fa perdere il senso del tempo. Per cercare di tirarmi un po' su.

Akimoto Kumiko.
Una ragazza del secondo anno che frequenta un'altra scuola.
Non ha voluto dirmi quale.
Mi disse che si erano conosciuti per caso, in treno.
Lei si avvicinò perché la calca l'aveva spinta fino da lui.
Disse che aveva dei lunghi capelli neri, raccolti in una coda con un nastro rosso. I suoi occhi erano scuri, altrettanto come i suoi capelli; erano stanchi.
Suga subito si offrì di lasciarle il posto a sedere.
Lei gli sorrise, con tutto il viso, con gli occhi.
Lui disse che quello fu il momento in cui capì che lei gli piaceva.
Per ringraziarlo della gentilezza lei si offrì di pagargli un gelato appena scesi dal treno. Accettò senza pensarci due volte.
Quel giorno nessuno dei due andò a scuola, rimasero a parlare tutto il tempo.
Mi disse che rimasero fuori fino la mezzanotte, senza neanche rendersene conto.
Ecco la prova che lui cercava.

"Deve essere una sensazione stupenda, sentire di amare qualcuno ... e venire amati di rimando "

Adesso loro stavano insieme ogni giorno dopo gli allenamenti di Suga e gli impegni di lei. Era poco tempo, ma per loro bastava.

" L'amore non fa per me... io non riesco a capire le sensazioni con la testa, io agisco di pancia... e inevitabilmente mi ritrovo a star male... ad essere sgridato. "

" Ma se non riesco a combinarne una giusta come posso trovare qualcuno che sia paziente a sufficienza?
Io devo solo concentrarmi sulla pallavolo, smettere di pensare alla vita di Kageyama... devo concentrarmi solo su me stesso. Fino a quando nel treno non troverò anche io quella persona."

" E se non la trovassi? "

Sospiro.
Non ha importanza, non ho bisogno di nessuno.

" Non sei speciale... finché continuerà ad alzare per me io starò bene. Che mi importa di quello che fa fuori dal campo? Finché sarà un buon alzatore io continuerò a giocare come sempre. "

"Questa è l'unica cosa che conta... ed io ne sono convito. Suga sbagliava... questi sono i miei sentimenti e glielo dimostrerò"

LUNEDÌ

Kageyama's POV

La giornata è iniziata come al solito.
Sono a scuola, in classe.
Mi sto annoiando terribilmente, non vedo l'ora di andare in palestra.
Tra meno di una settimana ci saranno le vacanze estive e noi trascorreremo una settimana a Tokyo per il ritiro promessoci dal Coach Ukai.
Il mio sguardo su posa su Hinata.
Stranamente silenzioso.

"Questo è un bene per me, non sentirò quella fastidiosa voce chiamarmi ogni poco..."

"Anche se... è un po' strano... generalmente non sta mai zitto."

Era lì, seduto al suo banco, sembrava più piccolo di quanto non fosse.
Teneva la testa girata verso la finestra, guardando fuori.

" Stai pensando anche tu al ritiro a Tokyo?"

Ogni tanto lo vedevo sospirare.

" Perché sospiri, idiota ?"

Il suono della campanella interrompe i miei pensieri.
Era stato tutto il giorno con il viso girato verso la finestra, non l'avevo visto in faccia neanche una volta.
Faccio per andare verso il suo banco.
Rimane immobile.
In silenzio poggio il mio bento sul suo banco.
Lui mi guarda e sorride.
Era un sorriso, strano, diverso dal solito... sembrava infinitamente triste.
Inizia a parlarmi del ritiro a Tokyo con la sua solita vivacità.

" Ci avrei scommesso ci stavi pensando"

Rispondo con altrettanta trepidazione, non vedo l'ora di nuove sfide e di mettermi in gioco a Tokyo.

La porta si apre ed Hirose entra in classe, con il suo bento.
A malapena mi accorgo di lei, è più che altro lo sguardo di Hinata che mi fa capire che si sta avvicinando.
La guarda con tristezza e dolcezza allo stesso tempo.
Quando quei due sono vicini mi sembra di guardare due gocce d'acqua.
È raccapricciante.

- Ciao Kageyama... ciao ... Hinata?-
Dice lei incerta.
Faccio per aprire bocca per scacciarla via ma Hinata mi precede.
- Ciao! Scusami non conosco il tuo nome! Ahahah - dice mettendosi nervosamente una mano dietro la nuca.

" Che cosa sta succedendo ?!"

Lei sorride.
- È colpa mia, non mi sono presentata: Miyako Hirose-
Tende la mano verso Hinata.
Lui la prende energicamente
- Shoyo Hinata. Siediti pure al mio posto, io stavo... andando giusto in bagno-

" Che cosa stai dicendo razza di imbecille ?!?"

Si alza e le fa cenno di accomodarsi.
Io resto fermo a vedere il loro scambio di posto.
È avvenuto realmente ?
Non ha senso, sono uguali! Che differenza c'è tra di loro ?
Hinata prende il suo bento e si fionda fuori dalla classe.
Lasciandomi da solo con lei.
Allunga una mano prendendo la mia, sempre con il sorriso.

" Che cosa sta facendo ... ? Non toccarmi le mani stupida!"

Lotto contro l'istinto di ritirarla.
Le sue dita sono delicate e sottili. Morbide, senza traccia di calli o imperfezioni.
Le mie dita sono abituate al contatto con la palla, sono callose e ruvide...
Sento quasi il bisogno di scusarmi per questo.

" Sono proprio le mani di una ragazza..."

Inizia a parlarmi della sua giornata.
Sospiro e fingo di ascoltarla.

Hinata's POV

Le mani mi stanno ancora tremando.
Scusa Hirose, non è colpa tua.
Non potevo restare, voi dovete... restare da soli, perché è giusto così.
Io sono di troppo.
Senza rendermene conto sono arrivato in cortile.
Mi siedo sotto un albero ed apro nuovamente il mio bento sulle gambe.
Non ho più fame, ma devo mangiare in vista dell'allenamento pomeridiano.
Vedo in lontananza qualcuno che mi agita una mano.

" Tanaka..."

Si avvicina rapidamente e subito si siede accanto a me.

-HINATA CHE COSA FAI QUI TUTTO SOLO?!?- dice spalancando gli occhi.

Un sorriso vuoto affiora sul mio viso.

- Non lo sai ?-

Fa per grattarsi la testa e poi gli si accende la lampadina.

- Chi l'avrebbe mai detto.. quel Kageyama... nessuno ci avrebbe mai scommesso neanche uno yen.
Non che io l'abbia fatto... non che io debba dei soldi a Nishinoya ... -
Inizia a ridere.

" Cosa c'è da ridere, Tanaka- Senpai ?"

-Tanaka-Senpai... sei innamorato di Kyoko-San?-
Le parole mi uscirono nuovamente fuori dalla bocca senza neanche rifletterci.
Inizia a strozzarsi con la sua stessa saliva e di conseguenza inizia a tossire.

- Hinata... ma come ti viene... cioè io... credo che... insomma ... forse... si?-

" I suoi pensieri sono confusi, non è semplice come per Suga-San? Non dovresti... sentirlo e basta ?!"

- Tanaka.. se tu non fossi sicuro di provare dei sentimenti... come potresti capirlo... ? -
- Ma che ti prende oggi? Fai delle domande così difficili...-

Si mise pensieroso alla ricerca di una risposta.

- Bhe penso che cercherei di passare del tempo con quella persona per vedere se... insomma.. se sento qualcosa... -

- E se non fosse possibile ?-
Sentivo nuovamente affiorare le lacrime ai miei occhi.

" Smettila di piangere, smettila ..."

- Mh... allora cercherei di " pensarla " intensamente per vedere che " reazione " mi provoca - rispose ammiccando.

- Che cosa.. vuoi dire ?-

La sua faccia divenne subito seria... quasi paurosa..

- Hinata, mio caro,  adesso il tuo Senpai sta per insegnarti qualcosa di molto... molto importante. -

Deglutisco spaventato.

- Vedi quello laggiù?- dice mettendosi una mano davanti la bocca  e indicatosi tra le sue gambe.

Sbarro gli occhi ed annuisco.
Passa un braccio intorno alle mie spalle.

- Vedi, quando pensi intensamente ad una persona... lui ti fa capire che è interessato. Se questo accade.. allora la persona ti piace, se non accade allora non ti piace.-
Mi fa l'occhiolino.
- Stai dicendo che... devo... -

"Mi sta dicendo che per capire se una persona mi piace o meno devo affidarmi alle... mie erezioni?"

Annuisce.

- Funziona sempre ed è... davvero fantastico. -

-Ma io... io non saprei... -

-TU NON LO HAI MAI FATTO ?!?-

Inizia ad urlare mettendosi le mani sulla testa.

- Tanaka-senpai ti prego... abbassa la voce.. -

- Tranquillo Hinata... ho il materiale che ti serve... Te lo fornisco dopo l'allenamento. Puoi anche tenerlo.. non preoccuparti...
Ci credo io che sei sempre così... potresti finire per farti piacere " cose " strane se non pensi alle ragazze in questo modo. -

Ci tiene a sottolineare quel " cose strane" con particolare enfasi.

" Cose strane... ? Perché dovrei pensare cose strane... io penso sempre ... sempre ..."

Mi da una violenta pacca sulle spalle e si allontana ridendo.
Sospiro.
Forse ha ragione, sono troppo concentrato su altre cose che sto perdendo di vista quello che davvero provo...

" Hinata tu .. non devi perdere te stesso "

" Suga-San, come faccio a perdermi se non so neanche dove mi trovo ?"

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