Parte 5
Hinata's POV
Shoyo Hinata
"Ehi! Ragazzi! Scusate per l'altro giorno.
Sto bene, il medico dice è stato per il troppo stress , dice che mi alleno troppo. AHAHAHA.
Stupido vero?
Comunque oggi ci sono, tranquilli :)"
Sospiro mentre invio il messaggio nella chat di gruppo.
Mi sono ripreso, ma una brutta sensazione continua a stringermi il cuore.
Ho bisogno di non pensare, di staccare la spina e queste sono le sensazioni che mi può dare solo la pallavolo.
Lo squillare incessante del telefono mi costringe a prenderlo nuovamente in mano:
Daichi Sawamura
" Hinata sono contento!
NON CI PENSARE NEANCHE OGGI DEVI RIPOSARE."
Daichi Sawamura
" SONO SERIO, SE TI VEDO IN PALESTRA OGGI NON TI FARÒ PARTECIPARE AL RITIRO A TOKYO."
Kei Tsukishima
" ;) "
Asahi Azumane
" Menomale Hinata! Però concordo con il capitano. Devi riposare anche oggi. Non preoccuparti."
Shoyo Hinata
" Daichi... sai essere estremamente convincente. T_T"
Sospiro.
Ci mancava anche questa.
Mi butto sul letto osservando il soffitto.
" Ma oggi è sabato, che cosa posso fare ?"
Inizio a sentire gli occhi pesanti e lentamente mi addormento nuovamente.
Mi trovo a scuola, seduto al mio banco.
Vedo Kageyama entrare in classe, faccio per salutarlo ma mi sento inchiodato al banco. Non riesco a muovere un muscolo.
Apro la bocca ma non esce alcun suono.
Lo vedo sedersi al suo banco con un immenso sorriso sul volto.
Vedere il suo sorriso mi rilassa. È così tranquillo... il suo volto è così disteso mentre sorride. Sembra per fino... bello.
Perché sorridi Kageyama? Vorrei chiedergli, ma la mia condizione mi impedisce di muovermi.
La porta della classe si apre nuovamente.
La ragazza dai capelli arancioni entra in classe, svolazzando leggera, come se fosse una farfalla.
La guardo incantato, soffermandomi sul suo viso.
Era bellissima, sorrideva felice e sembrava galleggiare in aria per quanto irradiasse sensazioni positive.
Cosa ci fai qui?
Lentamente nella sua danza, va a posarsi sull'unico fiore proibito dell'aula: Kageyama.
Tutto diventa più scuro.
Lei che lo abbraccia e lui che ricambia con una espressione deliziosa in viso.
Si baciano.
Il mio cuore sembra smettere di battere, succede tutto così rapidamente che non ho neanche il tempo di reagire.
La giornata luminosa che era diventa cupa e grigia. Ombre tremende e spaventose si proiettano nell'aula dalle finestre.
Nessuno sembra avere paura, nessuno tranne me.
Nessuno si accorge di quello che sta succedendo?
"Kageyama... Ehi! Kageyama! Guardami sono qui!
Non ti accorgi di quello che sta succedendo?! Guardami, ti prego... guardami"
Sento una voce parlarmi tra le risate.
" Perché dovrebbe guardare te? Non vedi che è impegnato ?"
Kageyama e quella ragazza continuavano a baciarsi appassionatamente, non credevo neanche lui fosse capace di provare sensazioni così intense.
" Ma io .. voglio aiutarlo... sta arrivando una tempesta e lui... lui sembra non accorgersene"
Un tuono squarcia il cielo.
Ma loro continuano a baciarsi, si avvinghiano l'uno sull'altra.
Le mani esperte e callose di Kageyama toccano le cosce di quella ragazza.
Lei lo lascia fare.
Le lacrime iniziano a scorrermi lungo il viso.
"Kageyama ti prego... vieni con me... sta arrivando una tempesta... non.... non toccarla così... Kageyama...."
Avido di quella ragazza, si lascia andare su di lei che lo accoglie tra le sue cosce e le sue braccia.
Nessuno sembra accorgersi di quello che sta succedendo.
Nuovamente quella voce:
" Ma non ti accorgi che sei tu, la tempesta ?"
" Cosa...? Io... io non.."
" Lui ha trovato la sua felicità... cosa pensavi? Che fosse felice solo insieme a te nel campo?
Credevi sul serio di potergli dare tutto quello di cui ha bisogno? Povero sciocco... TU NON SEI NESSUNO PER LUI"
"Non è vero... non è vero Kageyama.. diglielo... diglielo per favore. A te piace la pallavolo... a te piace alzare la palla per me... Kageyama...KAGEYAMA..."
-Kageyama!!!!-
Mi sveglio inzuppato nel mio stesso sudore, sento la pelle scottare.
Fa caldo, molto caldo.
La gola secca mi provoca dolore, ho estremamente bisogno di acqua.
Mi tolgo la maglietta e anche i pantaloni, restando solo con le mutande nella speranza di raffreddarmi un po'.
Vado in bagno, apro il rubinetto e bevo avidamente fino a quando non mi sento ristorato.
Il mio respiro è affannoso.
"Calmati scemo.. era solo un sogno"
Provo a respirare più profondamente, cercando di regolarizzare il mio respiro e di conseguenza il mio cuore.
Guardo il mio riflesso nello specchio.
I capelli arancioni arruffati, un viso tondo e un po' paffuto. Gli occhi grandi e nocciola, risultavano rossi in questo momento, per le lacrime e lo spavento dell'incubo dal quel mi ero appena risvegliato.
Guardo il mio corpo.
Magro ma definito, osservo il mio petto: i pettorali spuntano, sono tesi e duri.
Gli addominali si alzano e abbassano secondo il ritmo del mio respiro.
Le gambe mi tremano leggermente, hanno dei muscoli anch'esse. Una leggera peluria biondiccia è sparsa su alcuni punti del mio corpo.
Sulle braccia, sulle gambe... sull'addome.
Tiro in avanti i miei boxer per guardare all'interno.
La peluria chiara si scuriva un po' in prossimità della mia intimità, in quel momento a riposo.
Sospiro.
Non so neanche io cosa mi stava passando per la testa. Perché mi sono messo a guardare il mio corpo? E perché mentre lo facevo non riuscivo a togliermi d'alla testa l'immagine di quella ragazza.
Il suo corpo era proporzionato, forse era per fino più alta di me.
I fianchi era pronunciati e la vita stretta. Aveva le spalle strette ed un seno prosperoso.
"Perché accidenti sto pensando a questa cosa ORA ?"
Mi prendo a schiaffi in pieno viso.
" Stop, questo è il momento di andare a prendere un bel gelato"
-Natsu io esco!-
Non mi soffermo neanche a sentire la risposta della mia sorellina che mi chiudo la porta alle spalle.
Ho bisogno di camminare, di schiarirmi la mente per non pensare a niente... a nessuno.
-Ehi!- una voce familiare mi stava chiamando.
"No ti prego... non lui... non adesso"
Era proprio Kageyama, con la borsa della palestra e dei pantaloncini corti.
-Ehi.- gli dico in risposta, voltandomi
- Che ci fai qui Kageyama?-
- Sto andando in palestra a scuola, ma prima volevo passare a farti un saluto.-
"Che cosa?!"
-Da quando in qua vieni a farmi un saluto?-
Ecco la sua faccia che si irrita, ecco le solite rughe comparire nel suo viso.
Possibile che io riesca a dire solo cose che lo infastidiscono?
- Perché non posso?!? E comunque da quando hai deciso di svenire addosso a me e di passare una giornata in ospedale, che ho deciso di venire a vedere se fossi ancora vivo. IDIOTA- scandisce le ultime parole con estrema precisione, giusto per assicurarsi che il concetto mi sia più che chiaro.
"Già... idiota."
-Non era mia intenzione. Ma come vedi sto bene.- risposi
-Bene.-
Mi guarda per qualche secondo poi inizia ad incamminarsi, passandomi oltre.
-Dove vai?!-
- Ma sei anche sordo oltre che stupido?! Ti ho detto che sto andando a scuola.-
-Ti accompagno, prendo un gelato al mini market lì vicino e torno a casa.-
Mi guarda alzando un sopracciglio. So a cosa stai pensando, Kageyama.
-No, non ho intenzione di venire in palestra... Daichi potrebbe uccidermi se mi vedesse.-
*IN QUEL ESATTO MOMENTO NELLA PALESTRA MASCHILE DI PALLAVOLO NEL LICEO KARASUNO*
-ETCHIÙ-
-Salute Daichi! Cos'è ti stai buscando un raffreddore ?!- disse la voce allegra di Sugawara.
-Non credo... ho solo avuto una strana sensazione- rispose il capitano della squadra.
Hinata's POV
Percorriamo un tratto di strada in silenzio, come sempre. Parlare con lui non è mai semplice. Finché non prende la parola ed inizia a parlarmi di un'idea che gli era venuta nella notte.
Il discorso va avanti ed io mi sento tranquillo. Parlare della pallavolo con Kageyama mi rende tranquillo. Anche il suo volto è disteso, non si arrabbia spesso quando lo ascolto e quando appoggio le sue idee sulle strategia da mettere in campo.
Improvvisamente nella mia testa compare nuovamente il viso di quella ragazza.
Un brivido mi corre lungo la schiena.
-Kageyama.. cosa.. cosa hai intenzione di fare riguardo.. quella ragazza?-
Non ho bisogno di guardalo per capire che si è infastidito di nuovo. Non ho bisogno di guardalo per capire che mi sta di nuovo fulminando con lo sguardo.
- Ma si può sapere che cazzo ti importa?- la sua voce era molto aggressiva.
Me lo aspettavo, è sempre così.
- In realtà nulla. Chiedevo.-
Silenzio, per qualche secondo.
- Mi sembra ovvio, le dirò che non sono interessato.- rispose all'improvviso senza guardami.
Questa volta io però mi volsi per osservare il suo viso. Era serio, neutro.
Io però mi sentivo sollevato, non so di preciso per cosa.
-Come mai?- chiesi
Ecco ancora una volta che parlo senza tenere a freno la mia lingua.
-Ma seI una palla al piede, ma che cosa ti importa idiota?!-
-Ma possibile che non sai dire altro che idiota?!- alzo anche io il tono della mia voce
- Se sei un'idiota che altro posso dire? idiota.-
-Bene, scusa. Io mi preoccupo per i sentimenti degli altri a differenza tua.-
Questa volta mi tappo la bocca con le mani.
Non avrei dovuto dirlo, non a lui, non dopo quello che ha passato.
Lo vedo stringere i pugni.
- Kageyama, io...-
- Bene, accetterò la sua proposta. Ci uscirò insieme. Sei contento? Tengo abbastanza ai sentimenti degli altri adesso?!- inizia ad urlarmi contro.
La sua faccia era contorta in una smorfia di rabbia indecifrabile.
- Ma cosa stai dicendo.. io..-
-Tu che cosa? Non era quello che volevi? Sei felice adesso? STUPIDO IDIOTA.-
Eccolo che mette il turbo e in meno di qualche secondo, sono da solo al centro della strada.
Con le lacrime che rigano nuovamente le mie guance.
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