Parte 4

Kageyama's POV

Mi sento ancora scosso.
Siamo in ospedale assieme agli altri, Hinata è in una stanza, la 145 per la precisione, con dei medici che lo stanno visitando.
Ci hanno detto che ha ripreso conoscenza ma non riesco a smettere di tremare.
Non ho mai dato a vedere le mie emozioni e i miei pensieri perché ho sempre preferito tenerli per me. Non credo che gli altri possano capirmi, nessuno può comprendere il mio punto di vista... ed io ho smesso di farmi ferire dagli altri.

*FLASHBACK*
Era una partita semplice quella del pomeriggio.
Era venuto a guardarci anche Oikawa-Senpai, anche se ormai aveva lasciato la nostra scuola media per andare alle superiori.
Oikawa-senpi era circondato come sempre da una marea di ragazze che volevano parlare con lui.
Si pavoneggiava come suo solito e tutte quelle stupide non facevano che sospirare.
Che inutile spreco di ossigeno.

Ero stato immesso in panchina quella volta, poiché agli altri non piaceva il fatto che io urlassi sempre nel campo.
Non è colpa mia se siete degli incapaci, non è colpa mia se non riuscite a starmi dietro.
Idioti.
Mi sentivo umiliato a stare in panchina, mi sentivo inutile e non potevo fare a meno di notare gli errori fatti dai miei compagni.
Era più forte di me, io dovevo intervenire e salvare la situazione.
Scatto in piedi senza neanche accorgermene:
-IDIOTI QUELLA PALLA LA PRENDEREBBE ANCHE UNA BAMBINA DAGLI SPALTI! CORRETE DI PIÙ PER COPRIRE L'INTERA SUPERFICIE DEL CAMPO...-
In quel momento il Coach mi si avvicina, con una faccia tremendamente scura:
-È meglio se vai a fare una passeggiata Kageyama. - disse voltandomi le spalle.
Mi aveva appena cacciato dal campo.
*FINE FLASHBACK *

Scuoto la testa cercando di non pensare al passato, sono una persona nuova adesso.
Stringo i pugni.
Daichi si avvicina mettendomi una mano sulla spalla.
-Kageyama, sta arrivando la madre di Hinata, i medici hanno detto che è tutto ok al momento. Credo dovremmo andarcene.- la sua voce era molto ferma, ma nel suo viso potevo leggere la stessa  preoccupazione che avevo dentro.
Non dico nulla.
Mi metto a sedere su una panchina della sala d'aspetto.

"Stupido Hinata. Stupido deficiente, che cosa ti è preso?!"

-Credo sia meglio che lui aspetti qui, qualcuno dovrà parlare con la madre..- prova a dire Asahi.
Ma la decisione di Daichi era irremovibile, dovevamo andare via.
-Se qualcuno deve restare, sono io-
Mi alzo.

"Agli ordini capitano."

Ennoshita e Daichi si scambiano uno sguardo d'intesa dopodiché il primo ci esorta ad uscire.
Ecco la stoffa del leader, coloro che sono in grado di prendere decisioni senza mostrare alcuna debolezza. Si mostrano sempre sicuri di loro, così che noi possiamo cibarci di quella sicurezza e determinazione senza cedere alla pressione.

Vado a casa con ancora la testa dolorante.

Mi serve scaricare la tensione accumulata, penso che mi metterò a palleggiare fin quando non mi si intorpidiranno le dita.


IL GIORNO SEGUENTE

Kageyama's POV

Questa mattina il trillo del cellulare mi sveglia.

Ebbi un sussulto:

Era un messaggio di Daichi.

Daichi Sawamura
" Ragazzi scrivo qui così che possiate leggere tutti. Tranquilli, Hinata sta bene. Oggi gli faranno solo alcune visite di controllo, nel pomeriggio tornerà a casa.
Ci siamo presi un bello spavento ma è tutto risolto.
Oggi niente allenamenti, prendetevi una giornata di riposo anche voi"

Kōshi Sugawara
" Grazie per averlo detto anche a me.
Mi sento malissimo per non esserci stato ieri. Ho anche parlato con Hinata e sembrava tutto normale. "

"Quell'idiota , per fortuna sta bene"

Tobio Kageyama
"Grazie per averlo comunicato"

Il telefono continuava a vibrare, anche gli altri stavano rispondendo alla notizia di Daichi su Hinata. Non mi interessa leggere l'opinione di tutti, la cosa che mi premeva sapere era che lui stesse bene.

Non sono egoista, ma senza di lui nessun altro sarebbe riuscito a starmi dietro con quella caparbietà.
E poi è pur sempre un conoscente, è normale preoccuparsi, no?

Mi preparo per andare a scuola senza nessuna voglia.

La giornata segue noiosa esattamente come tutte le altre. Perché sono stati sospesi gli allenamenti? Abbiamo bisogno di migliorare per l'amichevole contro il Nekoma... per il torneo primaverile.
Tutti hanno bisogno di stare in palestra in questo momento, perché sospendere l'allenamento per colpa di uno stupido Hinata.

Essendo che non devo fermarmi in palestra, mi avvio verso il mio armadietto.
-Ciao...-

"Ci mancava solo che qualcuno decidesse di rivolgermi la parola adesso"

Guardo la mia interlocutrice con disinteresse, nella speranza se ne accorga e decida di andar via.
-Ecco... mi chiedevo se...- inizia a dire..

"Dio che voce fastidiosamente acuta, esattamente come quella di quell'idiota di Hinata"

- Non ho molto tempo.- mi affretto a dire
- Capisco... allora scusami... ma, io... ecco...-

Metto a fuoco la persona che ho davanti.
È una ragazza e credo di averla già vista.
Mi soffermo a guardare i suoi capelli. Sono arricciati e arancioni. Mi guarda con due occhi nocciola enormi, lucidi come se fosse sul punto di piangere.
È più bassa di me, ma non di troppo.

"Questa ragazza assomiglia in modo incredibile a Hinata"

Lo sguardo mi cade sul suo seno, nonostante avesse la divisa, la protuberanza era ben visibile; poteva essere una terza o forse anche di più.

"Hinata è piatto come una tavola a differenza sua"

Questo pensiero mi fa arrossire e lei accorgendosene arrossisce di rimando.
-Kageyama io... io sono venuta ieri...-
Annuisco con la testa, iniziando a fissarla negli occhi.
-Hai... hai per caso... letto....- ad un certo punto nasconde la faccia tra le mani.

"MERDA, lei è la tipa della lettera? Che cosa posso fare adesso ??"

Deglutisco qualcosa che non c'è, devo trovare qualcosa da dirle e devo farlo alla svelta.

-Vedi, un mio compagno è stato male ieri dopo l'allenamento..- dico iniziando a mettere le scarpe

-Oh.. oh... io... non lo sapevo, sono dispiaciuta. Tutto apposto ora ?-
Annuisco nuovamente.
-Devo andare a vedere come sta, parleremo... un'altra volta.-
Le parole uscirono con un fare robotico dalla mia bocca.
"Perché sono così impacciato con le ragazze?
Ma alla fine lei assomiglia a Hinata, basterà immaginare sia lui per scaricarla con facilità. "
Questo pensiero mi diede coraggio.
Mentre stavo per uscire, mi voltai verso di lei che era ancora ferma davanti il mio armadietto.
-Ti chiami Hirose, giusto? - dissi
Lei si voltò con un sorriso ampissimo, gli occhi le si illuminarono ancora di più e ogni traccia di incertezza svanì. Sembrava in preda alla pura gioia.

"È la stessa faccia che fa quell'idiota quando fa una schiacciata SEMPLICE, sulle mie alzate perfette"

Lei annuì e mi saluto con la mano, scappando poi nuovamente all'interno della scuola.

Questa cosa mi fa rimanere per un attimo imbambolato sul posto e mi trovo a seguirla con lo sguardo.

"Ma che cosa mi prende?!"

La mia migliore faccia infastidita viene a galla mentre mi incammino verso casa.

"Stupida ragazza... stupido Hinata."

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