Parte 22


Kageyama's POV

Non faccio neanche in tempo ad aprire la porta che ti sento urlare all'esterno.

-BAKEYAMA TI PREGO APRI, È SOLO UN MINUTO DI RITARDO....SOLO UNO!!!-

-Ma che cosa cazzo urli fuori dalla porta?!?-

Vengo ad aprirti indignato, guardandomi attorno con circospezione.

Ti tiro all'interno e mi richiudo la porta rapidamente alle spalle.

Sospirando di sollievo, poso il mio sguardo su di te.

Hai i pantaloni strappati su un ginocchio, sei sporco di terra, porti 2 buste da un lato e la mia borsa dall'altro.

-Ma si può sapere come sei conciato?-

Prendo la borsa e le buste così da permetterti di toglierti le scarpe.

- Ah allora te ne sei accorto! Sono caduto prima per strada, mi sono sbucciato un ginocchio. Sono corso come un pazzo per andare al mini market e prendere qualcosa, ma non sapendo che cosa ho preso cose a caso.
Poi stavo uscendo dimenticando il portafogli.
Poi stavo uscendo, con il portafogli ma senza buste.
Poi sono tornato indietro e ho preso sia il portafogli che le buste e poi mi sono precipitato qui.-

Non riesco a fare a meno di sorridere sotto i baffi.

- Ma davvero credevi ti avrei lasciato fuori?-

Gli lancio uno sguardo di sottecchi.

-Bhe mi sei sembrato molto... come dire... convincente.-

Questa è la seconda volta che vieni a casa mia, sei ancora molto impacciato e la cosa non potrebbe divertirmi di più.

Posso sentire quanto sei imbarazzato, dopo quello che è successo o meglio, che è quasi successo tra di noi.

Sono abbastanza agitato anche io.

Voglio che questa prima scoperta che facciamo insieme sia la più bella possibile per te.

Anche perché non so come reagirai quando scoprirai che ho dato il mio bacio ad Hirose.
Vorrei che almeno, il nostro, sia un qualcosa che ricorderai con piacere.

Guardo quello che hai preso al mini market, mentre ti sento seguirmi da dietro con circospezione.

Due sandwich all'uovo, due al tonno, 4 onigiri misti, una confezione di mochi al cioccolato, dei panini al latte.
E come non notare le 2 bevande al latte che hai portato.

-Guarda che puoi parlare. Di solito non stai zitto un attimo...-
Dico mentre sistemo le cose che hai portato per la sera.

Non rispondi.

-Hai avvisato tua madre?-

-NO! Cavolo! Questo per colpa tua che mi hai messo fretta!!!-

-MA PERCHÉ DAI SEMPRE LA COLPA A ME?! Sbrigati a chiamarla!-

Goffamente ti vedo prendere il telefono nella tasca di dietro dei pantaloni.

Vai vicino l'ingresso e ti metti una mano davanti la bocca nel mentre le parli al telefono.

Ma quanto devi essere imbarazzato?

Vorrei non origliare la tua conversazione ma è impossibile non sentire tua madre urlare dall'altro lato del telefono :
-Tesoro non combinare guai! Stai attento!-
E il tuo viso diventa paonazzo di conseguenza.

" Sembrano le raccomandazioni che i padri fanno alle proprie figlie in tv.
Ma tua madre ha capito che siamo due ragazzi?"

Chiudi la telefonata e torni in cucina.
Fermo ed impalato.

Il tuo essere così rigido inizia ad innervosire anche me.
Ma non dovrebbe essere qualcosa di... naturale?
Mi sento abbastanza impacciato e credo di iniziare a muovermi come un robot.

Ed io odio quando succede.

Ma in ogni caso, il tuo silenzio mi da il tempo di pensare a come poter passare la serata insieme.

- Bhe prima... insomma... prima, quasi ... e quindi adesso..!-  inizi a dire, quasi sottovoce

- Guarda che se farfugli così non ti sento. Se preferisci puoi darti una sciacquata, ti presto qualcosa da mettere.-

- AH CHE VORRESTI DIRE?!- dici facendo un salto all'indietro.

- MA PERCHÉ STAI URLANDO? Vai in bagno a cambiarti. IDIOTA.-

A grandi passi mi dirigo verso la mia camera per prenderti una maglietta ed un pantaloncino.
Non puoi restare vestito a quel modo, non dopo che sei caduto chissà dove.

Prendo un profondo respiro.

"Devo rimanere calmo e concentrato.
Non è un problema averlo in casa.
Andrà tutto bene..."

La tua permanenza in bagno mi da modo di calmare un po' l'agitazione dentro di me.

Quando torni, anche il tuo viso e tutto il tuo essere è più rilassato.
Inizio a parlarti con quanta calma possibile, cercando di non soffermarmi troppo su come quelle righe azzurre, della maglietta che ti ho prestato, facciano risaltare i tuoi capelli arancioni.

Parliamo della partita di oggi, come abbiamo sempre fatto e la tensione tra di noi sembra sciogliersi.

Mi segui in salotto sul divano.
Ti accomodi con le gambe incrociate ed io di fianco a te, lasciando un po' di spazio.

Non ho realmente voglia di vedere la tv, ma la apro come sottofondo alla nostra conversazione.

Credo di non essere mai stato così nervoso.
Ma sono sicuro sia il momento di riprendere quell'attimo che avevamo lasciato in sospeso.

Non è quello che vuoi anche tu?
Credo sia una prova necessaria per me, per capire se ricambio sul serio i tuoi sentimenti.

Quando baciai Hirose fu come dare un bacio alla mia prozia.
Senza un minimo di significato e senza emozione.

" Le ho pure messo una mano sul seno."

Sono tremendamente curioso di scoprire come sarà, baciare te.
Se ci penso, voglio proprio che il nostro primo bacio sia in casa mia.
Il pensiero di baciarti sul mio divano, di nascosto alla mia famiglia che tanto si oppone a quello che sono realmente... mi fa sentire malvagio.
E mi piace.

Non sapranno mai che il loro figlio degenere questa sera ti ha invitato a casa e ti ha baciato proprio sul loro divano.

"Che farete poi? Oltre che cacciare di casa me, cambierete anche divano?
Perché se così fosse, non mi limiterò di certo ad una singola stanza."

Non riesco a trovare un singolo attimo, che sia perfetto come oggi a scuola, perché tu non la smetti di parlare.
Da tutti gli sbaaam e swooosh che stai dicendo credo di capire che ti stai riferendo alla tua azione, dove segnasti quel punto imprendibile.

Devo ammettere che in quel momento, mi sentii molto geloso di Sugawara, per averti alzato quella palla.

Mentre parli, sprigioni un'aura di felicità così intensa da farmi tremare.
Non riesco ancora a credere che uno come te, possa provare dei sentimenti per qualcuno come me.

Prendi uno dei cuscini e te lo metti in grembo, per fingendo sia il campo da pallavolo, per mimare una scena che volevi spiegarmi.

Per un momento ti volti a guardarmi ed è proprio quello l'istante in cui scorgo quella scintilla nei tuoi occhi.
Quel piccolo guizzo di luce carico di desiderio e di attesa.

È questo il momento?

Mi protendo verso di te, tu arrossisci di colpo, smettendo di parlare.
Indietreggi spontaneamente fin quando la tua testa non tocca il bracciolo del divano.

Non puoi andare più indietro di così.
Sei praticamente in trappola.

Dalla tua bocca sento uscire parole confuse e sconnesse tra di loro, tra cui posso riconoscere:
"Che cosa stai facendo?"

Potrei allontanarmi, potrei fermarmi.

Ma i tuoi occhi sono più vogliosi e desiderosi che mai.
Sento il cuore impazzire nel mio petto, sono sicuro che anche il mio viso abbia appena preso fuoco.

" Te lo ricorderai, questo momento?
Te lo ricorderai, arrossendo, questo luogo quando ti capiterà di vederlo nuovamente ?"

Le tue labbra sono rosee e lucide, nonostante il taglio che hai sulla parte sinistra.
Come una sirena, sento il loro richiamo al quale non posso sottrarmi.
Sto per annegare.

Non appena la mia bocca sfiora leggermente la tua mi sento pervadere da un'eccitazione mai provata.
È stato solo un contatto rapido eppure mi ha fatto tremare completamente dall'interno.

Io non posso accontentarmi di questo.
Non posso accettare di abbeverarmi con una sola goccia, non dopo aver visto l'intero oceano.

Mi distendo ancora di più, su di te, mentre tieni ancora le gambe incrociate. Con una mano mi aiuto ad sorreggermi, mentre con l'altra prendo delicatamente la tua testa e la spingo verso la mia.

Un vorticare di emozioni si abbatte su di me nell'esatto momento in cui ti bacio.

Il caldo contatto è così confortevole, dolce e particolarmente piacevole.

Posso sentire il tuo sapore, posso sentire l'essenza di te, nella mia bocca.

Credo di aver atteso tutta la mia vita per questo momento.

Non riesco ad aprire gli occhi, vorrei osservare il tuo viso ma non voglio interrompere la magia che abbiamo appena lanciato.

Fuochi d'artificio si stanno levando alti nella mia mente.
Sono inebriato da questa sensazione.
Sento il tuo respiro nelle mie narici.

Timidamente porti una mano sul mio collo, per spingermi ancora di più verso di te.

Lentamente sento che vorresti distenderti completamente per permettere ad entrambi una posizione che lasci di più contatto ai nostri corpi.

Sollevo il bacino per lasciar passare le tue gambe mentre tu inarchi la schiena per permettere alle mie braccia di scorrervi al di sotto, per cingerti in un abbraccio.

Vorrei sapere a che cosa stai pensando e soprattutto vorrei sapere se quello che sto per fare possa in qualche modo dispiacerti.

Infilo la mia lingua tra le tue labbra calde alla ricerca spasmodica della tua.
Per tutta risposta mi stringi ancora di più aggrappandoti alla mia maglia.

Sento la tua invitante lingua assorbirmi del tutto e lasciarmi perso, in un mondo che non avevo ancora esplorato.

Sei ancora più dolce, assaporato così.
Sento il tuo respiro che si fa più pensante come il mio di conseguenza.
Ci manca l'aria ma ancora non siamo sazi.

L'intreccio che le nostre lingue creano ha un effetto collaterale su di me.
Mi fa diventare duro.

Spero tanto che tu non ti accorga di come sono vergognosamente eccitato in questo momento.

Sento il tuo corpo premere contro il mio, ti sento scottare di ardenti desideri.

Sei sicuro Hinata?

Ma soprattutto hai la più pallida idea di come si fa?

Questo pensiero mi fa palpitare.
Non avevo mai fatto un pensiero del genere su nessun altro e neanche per nessun altro.

Ci stacchiamo qualche secondo, per riprendere fiato.
Sei ansimante, sdraiato sul mio divano, con ancora gli occhi chiusi, leggermente inumiditi dalle lacrime.

Sento il mio viso andare a fuoco, quando li riapri e li incolli su di me.
Sono estremamente in imbarazzo che non so davvero che cosa dirti.
Cerco di guardare altrove e soprattutto cerco di posizionare il mio bacino in posizioni in cui tu non possa sentire il rigonfiamento del mio membro.

Potrei morire se tu ci facessi caso.

Allunghi le tue braccia e mi attiri nuovamente verso di te, mi stringi in un abbraccio così forte da mozzarmi il fiato.

Era questo quello che stavi aspettando da così tanto tempo?
Era questo quello che volevi, quello che hai desiderato fino ad oggi?

Non so se sono pronto per questo compito.
Ho una paura tremenda di ferirti e di deluderti.

Sai come sono fatto, sai che faccio molta difficoltà per tutto, sai che potrei essere freddo e distaccato delle volte.
Sai che potrei chiudermi in me stesso quando qualcosa mi preoccupa.

Riusciresti a riscaldarmi nuovamente con i tuoi baci?
Con la tua sola presenza?

-Sono così felice, Kageyama, sono così felice che non mi sembra vero.-
Mi dici mentre sento la tua voce rompersi per il pianto.

"Non piangere più, Hinata, credo tu lo abbia fatto già abbastanza."

Con un solo gesto, ribalto le nostre posizioni, sdraiandomi sul divano e facendoti stendere su di me.
Ti abbraccio e ti premo la testa sul mio petto.

Riesci a sentire, come batte quando sei insieme a me?
La posizione non sembra dispiacerti.

Ti accoccoli e chiudi gli occhi, cercando di sincronizzare il tuo respiro con il mio.

Posso vedere la tua testa alzarsi quando inspiro ed abbassarsi quando espiro.

Averti qui, tutto raccolto, mi fa stare bene.
Sono felice che tu sia venuto da me, ma non solo stasera.

Sono felice che tu sia venuto da me, quel primo giorno di scuola, in un pittoresco re-incontro.
Solo felice di averti rivolto la parola e sono felice tu abbia deciso di schiacciare le mie alzate.
Sono felice per tutte le nostre sfide, litigate e scontri.

Ma più di tutto sono felice che tu mi sia rimasto accanto.

Nonostante tutto.

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