Parte 20


Hinata's POV

Sei uscito dalla palestra non appena il sipario si è abbassato, dopo il nostro ultimo pezzo.

Sei ansimante e con un preoccupante velo scuro sul viso.

Immagino tu sia arrabbiato perché io non ti abbia detto nulla.

Sono già in posizione difensiva, pronto a subire la tua rabbia scagliarsi su di me.
Spero non sia solo questo... spero tu non voglia solo rimproverarmi.

Ti avvicini a passi larghi e più sei vicino più posso vedere quanto fa paura il tuo volto.

- Che cos'era quello?- mi dici appena sei ad una distanza udibile.

Faccio per aprire bocca ma non riesco a trovare una risposta soddisfacente, le gambe ancora mi tremano e la tua faccia Kageyama, non è delle più rassicuranti.

- Che cos'era quello?? Che cosa credevi di fare?!- il tuo tono di alza.
Abbasso lo sguardo.

"Ci risiamo..."

Kageyama muove un passo nella mia direzione, per avvicinarsi ancora di più.

Nio-San che era ancora di fianco a me, fece vibrare l'arco del violino, mettendolo tra me e lui, bloccandogli la strada.

-Adesso noi torneremo sul palco, ci prenderemo i saluti e gli applausi finali che lui merita.
Quando tornerà qui, TU....farai meglio ad aver riordinato le tue idee ed avere qualcosa di sensato da dire.-
Disse Nio-San costringendolo ad indietreggiare, spingendolo con l'arco del violino.

La sua voce era abbastanza minacciosa e non sembrava ammettere repliche.

La sua presa di posizione lasciò spiazzati sia me che te.
Il tuo viso era confuso, Kageyama.

Hai ragione Nio-San, anche io devo riordinare le mie emozioni per dirgli qualcosa di sensato questa volta.

Nio-San mi prende per mano e mi riporta dentro.
Saliamo nuovamente sul palco, assieme a tutti gli altri musicisti.

L'adrenalina è tornata a scorrere nel mio corpo.

" Quando scenderò da qui, nuovamente, io te lo dirò Kageyama.
Ti dirò quello che finora non ho fatto altro che pensare.
Voglio sentire anch'io che effetto fa dirlo ad alta voce.

Non mi vergogno più di quel che provo.
Ho provato a ignorare e seppellire questi sentimenti ma ciò che ho ottenuto è stato solo un immenso dolore.

Se devo soffrire... se proprio devo soffrire preferisco farlo a cuor leggero.
Preferisco scoprire le mie carte e attendere la tua reazione.

Se proprio devi odiarmi, almeno fallo sapendo che da parte mia c'è tutt'altro."

Il sipario si apre nuovamente e la folla scoppia ancora una volta in un fragoroso applauso.
Nessuno riesce a contente il proprio entusiasmo e quel calore mi riempie il cuore.

Sorrido, nonostante tutto.
Riesco a distinguere le facce di tutti in questo momento sotto al palco, riesco a dare un contorno ai loro visi felici e soddisfatti.

Riconosco anche alcune persone delle quali però non conosco il nome.

La mano di Nio-San si stringe di più intorno alla mia, per darmi forza, una volta che il sipario si richiude davanti a noi.

"È finita, adesso è davvero finita."

Tutti i ragazzi del club di musica si congratulano tra di loro, includendo anche me.
Sono davvero soddisfatti e si vede dai grandissimi sorrisi sui loro visi.

Iniziano a mettere a posto i loro strumenti e parlare del concerto appena concluso, facendo battute su cose che non riesco a capire.

Rivolgo loro un'ultimo sguardo.

" Grazie per avermi permesso di farlo, grazie a tutti voi per avermi permesso di liberarmi di un peso"

Mentre mi avvio nuovamente verso l'uscita sul retro, Nio-San si avvicina.

-Hinata, non sto dicendo che proverò ad origliare la vostra conversazione ma... qualora lui.... qualora lui si comportasse da idiota io sarò qui, pronta ad intervenire!-
Dice imitando alcune mosse di karate.

Scoppiai in una piccola risata.

-Spero davvero che non sia necessario...-

-Spera... per lui!-

Esco all'esterno.
La gente sta fluendo fuori dalla palestra ordinatamente, chi più e chi meno, e la confusione del vociare arriva anche all'uscita dove mi trovo io.

Mi guardo intorno, ma non ti trovo da nessuna parte.
Il cuore perde un battito e mi sento nuovamente instabile.

"Non è possibile... io non posso crederci..."

Faccio per muovere qualche passo in avanti, cercando di assicurarmi che tu non sia tra la gente che sta uscendo dalla palestra.

- Sono qui dietro, scemo.-

Mi volto trattenendo il fiato.
Ti eri seduto a terra quasi nascosto dietro la porta.

-Ma che cosa stai facendo a terra?-

La tua faccia si contrae in una smorfia.

- Non avevo idea di quanto ci avresti messo, così ho pensato che fosse il caso di sedermi. PERCHÉ?!-

Il tuo cambio di tono improvviso mi fa trasalire.

- No... niente perché! Hai fatto benissimo.-
Mi avvicino.

"Che cosa dovrei fare adesso? Sedermi vicino a te? Stare in piedi? "

Mi sento più nervoso che mai e tu ci stai mettendo troppo a parlare.

Da questa prospettiva, mentre sei seduto a terra, con le ginocchia alte dove poggi i tuoi gomiti, per guardarmi sei costretto al alzare il collo.
Per una volta sei tu che guardi in alto ed io in basso.

La posizione fa risaltare il tuo pomo d'Adamo che si abbassa ogni qual volta deglutisci.

" Smetti di guardarlo in posti strani. Sta per spezzarti il cuore e tu gli guardi il pomo d'Adamo?"

Il miei stessi pensieri mi fanno rabbrividire.
Effettivamente devo essere pronto.
So che dirai quelle parole ed io non posso farmi trovare impreparato.

"Hinata, scemo, non potrò mai provare sentimenti per te."
Questo è quello che dirai... o qualcosa del genere.
Ed io risponderò: " Ci avrei scommesso, ma... ma dovevo comunque dirtelo."

Sono arrivato al punto che il solo guardarti mi ferisce.
Sono davvero al limite, non so se è poco quel che ho tenuto dentro finora ... ma per me è stato terribilmente doloroso.
Ogni dettaglio di te, ogni singola cosa che fai o dici, inevitabilmente mi fa star male.

Non c'è stato un momento, in questi due mesi, in cui io sia stato spensierato.
Non c'è stata una notte in cui non mi sia addormentato piangendo, pensandoti.
Non c'è stato un solo secondo andato sprecato senza che io non ti avessi costantemente in mente.

- Hinata, che cos'era questa cosa che hai fatto?- dici guardandomi negli occhi.

Di nuovo le tue iridi chiare sono fisse su di me e non mi lasciano andare.

- Secondo te, cosa poteva essere?-

Alzi le spalle.

Un piccolo pezzo del mio cuore va in frantumi. Si sgretola ad una velocità incomprensibile.

" Va tutto bene, è solo il primo pezzo."

-Era solo un favore.. per Nio-San.- dico, senza smettere di guardarti.

- E quelle parole? Le ha scritte lei?-

Io annuisco.

" Che stai facendo idiota?! Che cosa stai facendo?!
Avevi appena detto a te stesso che glielo avresti detto!! CHE COSA STAI FACENDO?!"

- Perché hai indicato me, ad un certo punto? Su... quella frase?-

- Non stavo indicando te. Era un gesto preparato, mi avevano detto di farlo...Non mi ero neanche accorto tu ci fossi...-
Mi mordo con forza il labbro inferiore.

"Perché sto facendo questo ? Perché ho così paura della sua reazione da non riuscire a dirgli che per tutto questo tempo... tutto quello che ho fatto è stato per lui?!"

Ti alzi.

Un secondo pezzo del mio cuore si frantuma.

"Sbrigati idiota! Sbrigati sta andando via... sta per andare via e tu non hai detto una sola parola di quelle che pensavi.."

-Quindi, posso andarmene?- dici alzandoti.
Non riesco a guardarti.
Non dopo la figura del completo idiota che sto facendo.

Mi squadri dall'alto in basso e senza bisogno di vedere il tuo viso so che è contratto nel più totale disgusto.

Un terzo ed ultimo pezzo del mio cuore sta per  scomparire.
Posso sentirlo rompersi... posso sentirlo se mi concentro.

Davanti ai tuoi occhi tutta la sicurezza che credevo di avere, semplicemente svanisce.
Mi sento inerme e mi sento nudo.

Ma che cosa mi è saltato in testa... che cosa volevo dimostrarti se poi non riesco neanche a dirti di amarti?
Se non riesco neanche a dirti di restare?

Che cosa significano quelle parole se ora stai per andare via e questa volta sempre, mentre io resto qui, senza neanche il coraggio di guardarti negli occhi?

A cosa è servito tutto ciò se ora non riesco a trattenerti?
Se non riesco a farti scrutare nella mia anima?
A cosa è servito?

" Afferralo, muoviti, trattienilo... PARLAGLI."

Resti  ancora qualche secondo in attesa, dopodiché  riprendi a camminare.

"Sono un codardo... sono solo uno schifoso codardo."

Stringo i miei pugni e i denti.
Ormai non posso fare altro, non ho avuto il coraggio di parlarti e tu stai andando via.
Non potrò mai più avere un'occasione migliore per dirti quello che sento.

Ma forse, dopotutto neanche la merito.

Adesso andrai a casa e tirerai un sospiro di sollievo. Tornerai alla tua vita con Hirose e la tua famiglia sarà felice.

È questa la strada giusta che devi seguire... io non sono che uno stupido ostacolo che non hai fatto fatica a scavalcare.

" Mi sento così impotente... così patetico e triste."

All'improvviso mi sento sollevare dal colletto della maglia con una violenza inaudita.
I miei piedi si staccano da terra senza che io possa muovere un muscolo per oppormi.

Porti il mio visto, ad altezza del tuo, costringendomi a guardarti.

I tuoi occhi sono arrossati e iniettati di rabbia.

- Mi stai davvero dicendo di andarmene?!?
Mi stai davvero facendo andare via, stupido idiota che non sei altro ?!-

La rabbia nella tua voce mi colpisce in pieno viso.

Inizi a scuotermi.

- MA QUANTO PUOI ESSERE IMBECILLE.
E TI STA BENE COSÌ?
DOPO TUTTE LE STRONZATE CHE HAI FATTO TI STA DAVVERO BENE COSÌ?-

Mi lasci cadere a terra.

" Ti ho detto di andartene e tu sei rimasto..."

- MA CHE COSA DOVREI FARE ALLORA ?-
Ti urlo contro, iniziando a sentire le lacrime pizzicarmi gli occhi.

Sbuffi.

- NON LO SO COGLIONE, FORSE PARLARE CHIARO? O C'È BISOGNO DEL PROSSIMO CAZZO FESTIVAL SCOLASTICO?-

- MA TU CREDI CHE SIA SEMPLICE PARLARE CON UNO COME TE?? MA TI SEI GUARDATO ALLO SPECCHIO?-  Mi alzo, mi sistemo la maglietta stropicciata e avanzo verso di te.

- PERCHÉ INVECE CREDI CHE SIA FACILE AVERE A CHE FARE CON UN TRISTE E MALICONICO DEFICIENTE TUTTO IL SANTO TEMPO ?!-

-IO NON SONO...-
Fai un passo verso di me, accorciando la nostra distanza.
Posso sentire quanto sia affannoso il tuo respiro.

- CHE COSA SEI, HINATA?-

- IO SONO... io sono...-

Fai un ulteriore passo, sento che il cuore potrebbe uscirmi dalla bocca in qualsiasi momento.

Sono terribilmente incazzato con te ed anche così terribilmente agitato nel vederti così vicino.
Con il tuo brutto muso contratto in una indefinito ghigno di rabbia.
A tirarmi le parole fuori di bocca contro la mia volontà.

- Hinata, se non parlerai neanche questa volta, se dopo tutto quello che hai combinato non riesci a dirlo... io andrò via sul serio questa volta.-

Le tue parole sono come una pugnalata in pieno petto.

Non posso odiarti, hai ragione.
Dovrei dirtelo... adesso o mai più.

- IO...  io... MA NON CI RIESCO SE MI STAI COSÌ APPICCICATO!-

- QUINDI ADESSO LA COLPA DELLA TUA INCOMPETENZA È MIA?-

Muovi un ulteriore passo verso di me.
Inizio a distinguere i dettagli sul tuo viso, le tue lunghe ciglia scure, l'arco perfetto che disegnano le tue labbra... il tuo solito tick di nervosismo sotto l'occhio.

- MA PROVA TU A DIRE " MI PIACI " AD UN MUSO BRUTTO COME IL TUO.-

Sento il tempo fermarsi.

"L'ho detto, nel modo più sbagliato possibile.
Nel modo peggiore che avessi mai immaginato."

Come se fossimo a rallentatore vedo tutte le emozioni passare sul tuo viso.

-Che ha la mia faccia che non ti soddisfa?- 

-La tua faccia non ha niente che non va.
È la tua faccia arrabbiata che mi... mi blocca.-

-Se tu non facessi del tuo meglio per essere un'idiota... io non ti guarderei male.-

Non so cosa risponderti.
Effettivamente mi sono davvero impegnato questa volta per farti infastidire.
Ho fatto davvero del mio meglio per rovinare nuovamente tutto quello che avevo faticosamente costruito.

-Io non... io non sapevo come fare. Non sapevo se tu...-

- Se io, cosa esattamente?-  muovi ancora un passo verso di me.

Se muovessi un dito, anche di un solo cm credo che potrei toccarti.
Se fossi più alto, credo che a questo punto i nostri visi sarebbero davvero molto vicini.

- Se tu accettassi... quello che... se anche tu...se tu...-

- Ti rendi conto della difficoltà a cui mi costringi?-
Dici all'improvviso, interrompendo il mio balbettare insensato.

- Per la... tua fami...-
Non mi lasci finire, che prendi nuovamente a parlare.

-La difficoltà che costruisci da solo con le tue mani. Mi confondi, non mi fai capire.
E poi te ne vai come un cucciolo bastonato, guaendo,  se non capisco.
Come faccio a risponderti se non riesci neanche a farmi una domanda?-

" Hai stramaledettamene ragione. "

Mi sento umiliato davanti a te in questo momento.
Deglutisco e faccio un respiro.

-Kageyama. Tu.... tu mi piaci.-

Il mio viso avvampa come non aveva mai fatto davanti a te in questo ultimo periodo.

- E questo che vuol dire ?-

- Che io... io... forse... credo che... credo di essere innamorato di te.-

Potrei morire.
Potrei morire e nessuno saprebbe che sono morto di vergogna, prima ancora che per la tua rabbia.

Non dici nulla.
Non rispondi.

" Lo so che è una cosa impossibile. Ma ti prego... ti prego, almeno rifiutami con gentilezza."

-Credi? NON SEI MANCO SICURO DI QUELLO CHE SENTI?-

- OH MA SENTI IO MI SONO IMPEGNATO. IO NON HO FATTO ALTRO CHE TENERMI DENTRO QUESTI SENTIMENTI PER TUTTO IL TEMPO.

HO PROVATO AD IGNORARLI E HO PROVATO A FARMI ODIARE DA TE PER DIMENTICARE QUESTO MARTELLARE CHE HO DENTRO.

TU NON HAI FATTO NULLA IN QUESTO PERIODO,  SE NON CHIAMARMI IDIOTA E SCEMO.

NON CI POSSO FAR NULLA, NON È FACILE PARLARTI. NON È FACILE TROVARE LE PAROLE GIUSTE DA DIRTI SENZA FARTI ARRABBIARE.

COSA POTEVO FARE? ERO DA SOLO E...-

Non mi lasci finire il mio sfogo.
Non mi permetti di concludere tutto quello che avevo da dire.

Ho fatto questo discorso nella mia testa forse un centinaio di volte, ma mai avrei immaginato di dirtelo urlando.
Nel bel mezzo della scuola, mai avrei immaginato che ti avrei confessato quello che provo con tutta questa rabbia.

Ma non dovrebbero essere estremamente romantici questi momenti?
Non dovrebbero essere indimenticabili e dolcissimi queste situazioni?

Perché noi stiamo urlando, l'uno contro l'altro?

Interrompi anche le fila dei miei pensieri quando mi afferri per le spalle e mi stringi a te.

Sento il tuo cuore martellare contro la tua maglietta.
Sento il tuo petto abbassarsi ed alzarsi freneticamente per le emozioni che stai provando.

Le mie narici vengono inondate dal tuo profumo.
Le tue mani si stringono attorno alle mie spalle.

Tutti quei frammenti che credevo fossero divenuti polvere tornano indietro, ricostruendosi e mettendosi al loro posto.
Mi sento ricomporre, lentamente, accorgendomi solo adesso di come ero andando in pezzi in questo tempo.

Di come avevo desiderato ed immaginato un contatto con te, da quasi farmi male.

Non riesco a smettere di pensare a come sia caldo il tuo corpo a come tu sia inverosimilmente qui.
Dopo tutti quei fugaci contatti rubati adesso ti ho qui, tra le mie braccia.

" Se dovessi morire ora, morirei con il sorriso sulle labbra ed il tuo profumo ben impresso nella mia mente."

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