Parte 2

Hinata's POV

L'allenamento andò benissimo come al solito. Kageyama era in ottima forma e mi fece arrivare delle palle formidabili. Tutti erano davvero in ottima forma tant'è che anche il coach Ukai si congratulò con noi, dicendoci che la prossima settimana avremmo fatto un ritiro a Tokyo per un'amichevole contro il Nekoma.

"Kenma!" fu il mio primo pensiero
-Ben fatto ragazzi! Ottimo lavoro, grazie a tutti! Per oggi abbiamo concluso-
La voce del capitano Daichi mi riportò alla realtà. Aiutai a sistemare velocemente dopodiché andai a cambiarmi.
L'aria era calda, erano circa le 20 ed il sole era tramontato da un'ora.
Mi sentivo leggero, stanco ma molto leggero. L'allenamento era andato benissimo,  settimana prossima saremmo andati a Tokyo, niente poteva andare storto. Niente avrebbe potuto togliermi il sorriso dalle labbra.
Niente tranne:
-Ehi..-
Una voce femminile risuonò nel silenzio di quella sera. Nella mia testa c'era un tumulto di suoni e rumori, ma improvvisamente quella voce fece zittire tutto.
Fuori dal cancello della scuola, appoggiata al muro c'era la ragazza dai capelli rossi, assieme ad una sua amica.
Istintivamente sollevo una mano per indicare me stesso.
Lei muove un passo verso la mia direzione.
Mi volto per vedere se Kageyama fosse in dirittura d'arrivo, ma nulla.
Inizio a sentirmi un po' inquieto.
-Perdonami se oggi ho rovinato il tuo pranzo...- mi disse con voce tremante, guardandosi le scarpe.
- Ah non è niente, Kageyama sta sicuramente arrivando anche se..-
- No no no...- inizia a sventolarsi una mano davanti al viso.
- Io non voglio parlare con lui, io vorrei parlare con te, se non ti disturbo troppo.-
" Me? Che cosa vuole da me? Oggi ha dato una lettera a Kageyama e adesso vuole parlare con me ?"
-Oh .. ah.. si - fu tutto quello che riuscii a dirle
-Ecco io... qualche volta sono venuta ai vostri allentamenti, volevo farti i complimenti ..-
Un sorriso mi uscì spontaneo sulle labbra
-Vedi, riguardo ad oggi... se tu potessi dirgli... se tu potessi... -
La ragazza era più impacciata che mai, non riusciva a dirmi una parola di più ed io non avevo davvero idea di dove volesse andare a parare.
La sua amica con gli occhiali prende la parola
- Lei vorrebbe dirti se tu potessi semplicemente accertarti che lui legga la lettera. -
La sua voce era seccata, quasi irritata.
Sposto il mio sguardo su di lei.
Aveva un volto sottile, capelli scuri che ricadevano sulle spalle. Non avevano un taglio particolare, erano semplicemente neri e dritti. La frangia le ricadeva sugli occhi dorati che teneva dietro gli occhiali. I suoi occhi erano assenti, distanti e molto irritati.
Prese la ragazza rossa sotto braccio e voltarono l'angolo a passo molto svelto, lasciandomi da solo con i miei pensieri.
Immobile sul posto sentivo che la testa era tornata pesante. 
Un nuovo vorticare di pensieri prese il sopravvento.
Iniziavo a sentire il vociare dei ragazzi che stavano uscendo dallo spogliatoio. Anche Kageyama tra di loro.
Che cosa avrei dovuto fare? Parlare con lui in disparte? Magari gli altri avrebbero potuto darmi una mano.
Ma io, ho mai parlato con lui? Oltre la pallavolo, ho mai parlato con lui?
All'improvviso sento di non conoscere affatto quella persona, che diritto potrei avere di dirgli di leggere la lettera della ragazza rossa? Perché dovrebbe ascoltare me?
Da fuori possiamo dare l'idea di essere molto uniti ma... in realtà lo siamo ?
-Kageyama... torniamo assieme ?-
Le parole escono da sole dalla mia bocca lasciandomi incredulo.
I ragazzi ci salutano e noi salutiamo loro.
Facciamo un pezzo di strada in silenzio, come sempre, solo che questa volta mi sembra pesantissimo.
-Hinata, potremmo allenarci domani in pausa pranzo, ho pensato ad una cosa che vorrei provare con te.. avrei anche bisogno di Nishinoya a dire il vero ma..-
- Hai intenzione di leggerla?-
Il cambio improvviso di discorso lo fa irritare, lo sospettavo. Detesta quando non lo sto ad ascoltare.
Non mi risponde. Si infila semplicemente le mani in tasca e tira fuori quella lettera.
Il cuore inizia a battermi più forte, perché ? Che motivo c'è?
Mi rendo conto di aver aumentato il passo e di averlo lasciato leggermente indietro. Per tutta risposta lui mette la lettera in tasca e inizia a correre.
Inizio anche io.
Come al solito facciamo a gara, fino a quel tratto di strada che di solito facciamo assieme.
Correre mi fa alleggerire la testa nuovamente.
Non sono fatto per altro.
Sono fatto solo per la pallavolo.

Kageyama's POV

-Sono a casa!- dico a voce alta.
Mia madre mi saluta da dentro la cucina, mio padre da dentro il salotto. Tolgo le scarpe cercando di riprendere fiato dopo la corsa. Come al solito sono arrivato prima di quell'idiota.
"Non ce la fa a starmi dietro "
Un sorriso mi affiorò sulle labbra.
Vado in bagno a farmi una doccia per togliermi di dosso il sudore della giornata. Consumo la cena e mi metto a letto.
Sono abbastanza stanco, ma prendo comunque la palla e mi metto a palleggiare.
La sensazione di quando tocca le mie dita è impagabile. Una leggera pressione, come io decido che sia e lei si alza lasciandomi un formicolio piacevole sui polpastrelli, che già pregustano il momento in cui la toccheranno di nuovo.
Questo è quel che so fare meglio, non ho bisogno di altro.
"Forse dovresti fare i compiti se vuoi andare al ritiro a Tokyo... "
Giusto.
Mi alzo a prendere la borsa ma il mio sguardo si posa sui pantaloni della divisa scolastica.
" La leggerai quella? Stupido Hinata ficcanaso, cosa te ne importa... CI SONO è sicuramente geloso perché io ho ricevuto una lettera e lui no... AHAHAH Stupido Hinata! Stupido idiota!!"
Con un sorriso sulle labbra prendo la lettera. Non mi interessa particolarmente, ma ormai sono qui e il pensiero di dire domani a quell'idiota di averla letta, vedendo la sua faccia gelosa, mi riempie di soddisfazione.
Apro la busta, un foglietto scritto a mano ne scivola fuori:

Numero 9,
Ho così tanto che vorrei condividere con te che non so da dove iniziare.
Ti ho visto per caso mentre passavo dalla palestra maschile. Eri concentro sulla palla in aria, il tuo sguardo era fisso e concentrato che sicuramente non ti sarai accorto di me. Sicuramente non avrai notato come ho seguito i tuoi movimenti, non avrai notato come guardavo i tuoi muscoli prepararsi all'azione che stavi per compiere. Eri troppo concentrato sul tuo gioco per accorgerti di me, che ti osservavo senza parole dalla porta della palestra.
Il tuo gioco era calmo, pulito e preciso. Nonostante fossi così teso, in te non c'era traccia della minima insicurezza.
In quel momento anche se non capisco nulla della pallavolo io... ti ho ammirato.
Ho scoperto da poco che frequenti la 1-A e altrettanto da poco ho scoperto che ti chiami Tobio Kageyama.
Forse avrei dovuto conoscerti, tutti sanno chi sei, forse avrei dovuto trovare il coraggio quel giorno per dirti " Ottimo lavoro" .
Forse sto sbagliando anche in questo momento.
Scrivendoti questo ho raccolto tutto il coraggio che potessi trovare.
Ma non voglio sprecare ulteriori occasioni, non voglio restare in un angolo mentre giochi la prossima partita, non voglio non sapere altre cose di te.
Se me lo permetterai io.. vorrei tifare per te e ... fare in modo che tu sappia io sia lì per te.
Mi piaci dal momento in palestra, circa 3 mesi fa.
Aspetto una tua risposta , domani all'uscita del tuo allenamento.
Ti aspetterò ai distributori esterni.
Voglio renderti le cose semplici: ti basterà non presentarti per farmi capire.

Miyako Hirose

-Merda...-

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