Parte 17


PIÙ TARDI QUELLO STESSO GIORNO

Hinata's POV

La mamma era nera di rabbia.
Credevo di poter vedere del fumo uscirle dalle orecchie a breve.

Natsu per contro, continuava a chiedere cosa fosse successo e come mai stessimo andando via dopo a malapena un'ora.

- Che indiscusso spreco di  intelligenza! Che insulto alla nostra società... avere una mentalità del genere... trattare un figlio in questo modo... che vergogna!-

La mamma stava continuando a parlare da sola della faccenda nonostante io non dicessi una parola da prima.

La mia testa era un vorticare di emozioni.
Non potevo fare a meno di dimenticare la sensazione della mia mano nella tua.
Di come sono riuscito a toccarti così innocentemente e di come mi abbia riempito il cuore questo piccolo gesto.
Ma non potevo neanche fare a meno di pensare a quanta tristezza dovevi avere sepolta nel cuore.

"Sopportare tutto questo in silenzio.. come ci riesci?"
" Come fai a vivere una situazione così opprimente eppure essere così brillante in quello che fai ? Come riesci a scacciare i pensieri ?"

Improvvisamente una tristezza senza precedenti mi stringe il cuore.
Mi sento un egoista, un tremendo egoista per aver messo i miei sentimenti davanti ad ogni cosa.

Il mio stupido capriccio di volerti al mio fianco, mi ha reso cieco e non sono riuscito a comprendere la difficoltà che stai vivendo.
Sono stato cieco Kageyama e mi dispiace da morire... se potessi tornare indietro... se potessi io fare le cose diversamente...

Ma non è detto che sia troppo tardi.
Forse potrei ancora alleggerire le tue spalle di questo immenso carico che ti è stato assegnato.
Forse potrei ancora far qualcosa per te, senza stare qui a piangermi addosso.

Devo reagire, ti devo mostrare quanto sono determinato.
Devo farmi forza se credo realmente in quello che provo.
Se ho davvero deciso di seguire il mio cuore, non posso restare impassibile davanti a queste ingiustizie.

Ti devo mostrare che il sentimento che provo può essere in grado di schiarire la tempesta che stai vivendo.
Ti devo mostrare  che è possibile ottenere tutto quello che finora non hai potuto avere.

- Mamma... cosa direbbe papà, se fosse qui ?-
Dico improvvisamente, rompendo l'appena ritrovato silenzio di mia madre.

- Tesoro, tuo padre sarebbe fiero dell'uomo che sei oggi.- mi disse dolcemente accarezzandomi la guancia.

Il mio occhio nero era quasi guarito del tutto, ma la palle in quel punto era ancora sensibile al tatto.

- Lo pensi davvero?-

- Assolutamente si. Se potesse dircelo... credo che direbbe esattamente questo " Sono fiero di te Shoyo".-

Nell'esatto momento in cui mia madre pronunciò quelle parole i fuochi d'artificio per la festa d'inizio d'estate si levarono alti nel cielo.
Colori brillanti e allegri producevano ombre sui nostri visi, che inevitabilmente erano inclini al pianto.

"Grazie papà... "

Una lacrima che rifletteva i colori dell'arcobaleno in cielo mi scese solitaria.
Non era una lacrima dolorosa, come quelle piante in questo ultimo mese.
Non era una lacrima salata, era dolce come il mio ricordo di te.

"Mi manchi terribilmente..."

-Lo vedi tesoro? Mai chiedere l'opinione di tuo padre... non la smette più di parlare poi.- disse mia madre nascondendo il dolore in un bonario sorriso.

" Deve mancarti davvero tanto, vero mamma?"

In quell'istante mia madre mi sembro più piccola ed indifesa che mai.
Non riuscii a trattenermi dal volerla stringere a me.

I fuochi andarono avanti per una buona mezz'ora.
Dipingevano il cielo con mille sfumature e scintillanti forme geometriche.

Eravamo nel mentre arrivati a casa e la mamma continuava a ripetere quanto fosse incettatile il comportamento di quella donna.

- Mamma comunque... cosa ... insomma, lui... cosa ne pensi ?- dissi togliendomi le scarpe.

Volevo cercare di smorzare un po' l'atmosfera della serata.

- Bhe Shoyo, è un ragazzo davvero molto carino... ma... non credi sia un po' troppo alto per te?-

Le mie orecchie presero fuoco.
Volevo strangolarla ed abbracciarla nello stesso tempo.

- IO NON SONO BASSO MAMMA.- le dissi fingendomi offeso ed adirato.

- Ma certo che no... mio piccolo gigante.-

Continuai a fingermi offeso per un altro po', finché non ci scambiammo la buonanotte.

Sono terribilmente fortunato e me ne ero dimenticato.

Prendendo coraggio decisi di fare una telefonata , dopo essermi accertato che mia madre fosse andata a letto.

"Pronto?"

"Ehi, Hirose.. sono Shoyo Hinata. Scusa per l'ora."

H: "Tranquillo, sono appena rientrata. È successo qualcosa a Tobio?"

"Tobio? Da quando lo chiami solo Tobio?"

"Scusa, come lo sai ?"

H:" Dovevamo incontrarci questa sera, ha detto che mi avrebbe raggiunta... ma poi non si è più fatto sentire. Mi ha mandato un messaggio abbastanza strano.."

"Posso immaginare. Senti, scusami ma... avrei un favore da chiederti..."


Kageyama's POV

Mi sveglio di soprassalto quando sento il mio telefono vibrare.
Mi ero appisolato con la palla in mano.
Dovevo essere proprio esausto per non essere riuscito a cambiarmi e a posarla.
Strabuzzo gli occhi per cercare di vedere l'orario e soprattutto chi fosse a telefonarmi.

ORE 2:15 AM

CHIAMATA IN ENTRATA

TŌRU OIKAWA

"Si?"

La mia voce era ancora impastata dal sonno.

O: " TOBIO-CHAN SEI GIÀ ADDORMENTATO? HAI GIÀ LA MAGICA POLVERINA DEL SONNO NEI TUOI OCCHI??"

La frequenza della voce, anche attraverso il telefono era fastidiosamente alta.
Allontanai il telefono dall'orecchio per salvaguardare il mio udito.

"Potresti non urlare ? Che cosa vuoi ?"

O: " Un piccolo uccellino mi ha detto che sei nei guai. "

"Da quanto parli anche con gli animali?"

O:" Non lo so aspetta che controllo. Esattamente 25 secondi di telefonata, Tobio-chan."

Sospiro massaggiandomi le tempie.

O:"Tobio-chan, lo sai qualora avessi bisogno di una mano io ci sarei, vero?"

"Onestamente, non lo sapevo."

O:" Vedi che non c'è nulla di male nell'essere omosessuali. Non devi vergognarti. Non devi sottostare a stupide imposizioni se non vuoi."

La sua voce si fa improvvisamente seria e composta.
Tanto per iniziare io non sono omosessuale.
A me non piace nessuno, che sia uomo o donna.
Secondariamente è facile parlare quando si è dall'altra parte di un telefono.

"Io non sono..."

O:" Gay, certo. Possiamo passare questa parte ed arrivare direttamente a quella in cui per magia ti rendi conto di essere attratto dal tuo stesso sesso?
Posso fare anche la voce sorpresa, se preferisci."

La sua risposta mi lascia interdetto.
Non riesco a trovare una risposta adeguata da dargli.

O:" Lo sai che si può essere gay ed anche degli ottimi giocatori di pallavolo? Sai chi è gay ma è anche un GRANDISSIMO giocatore ? Uno dei più forti?"

"Ushijima?"

Dico sgranando gli occhi.
Improvvisamente l'immagine del viso cupo di Wakatoshi Ushijima mi fa rabbrividire.

O:" NO, idiota di un Tobio-chan! IO!"

O:" Quando i miei lo hanno scoperto è stato un po' come la divisione delle acque: Mia madre era felice mio padre voleva uccidermi."
O:" Ma io, dopo tutte le promiscue avventure che ho avuto, sono sicuro dei miei sentimenti per Iwa-chan..."

"Possiamo per favore non chiamare Iwaizumi, Iwa-chan?"

Fece finta di non sentirmi e continuò

O: " Vedi, delle volte non possiamo calcolare tutto. A volte è imprevedibile dove ci spingerà la corrente. Devi solo decidere se vuoi essere tu a nuotare o se preferisci farti trascinare. "

O:" Puoi essere un'eccellente alzatore, dopo il sottoscritto, ma sei ancora in balia delle onde. Ed eccomi qua a lanciarti un salvagente. Non ha importanza quale siano i tuoi gusti sessuali, non puoi lasciare che siano gli altri ad importeli! Devi reagire Tobio-chan. "

O:" Per questo io, dopo aver visto come mio padre si opponeva alle mie scelte di vita ho deciso di andarmene di casa. Ero stanco di sentire la sua voce farmi la predica. Voglio dire, sarò libero di usare il mio pene ed i miei orifizi come preferisco o no?"

" Questo era davvero necessario dirlo?"

O:" Non sei più un bambino Tobio. Devi iniziare a fare delle scelte. Anche se... dolorose."
O:" A me non interessa l'opinione che la gente ha di me. A me interessa solo cosa pensa Iwa-chan."

"Come ... come lo hai capito...? Insomma che..."

O:" Tanto per iniziare, leva tutto questo imbarazzo. È stato quando Iwaizumi mi disse di volersi trasferire. L'idea di non poter più vederlo, passare del tempo assieme a lui, allenarmi insieme a lui... semplicemente mi devastò. Era più di un semplice amico d'infanzia e non potevo o meglio volevo perderlo. È stato abbastanza semplice capirlo, non mi ero mai sentito così triste all'idea di dovermi separare da qualcuno. Così gli parlai e scoprii che lui era innamorato da me da ...."

Fece una pausa ed iniziò a contare gli anni.

O: " Circa 9 anni."

Concluse.

O:" Quel giorno gli diedi anche un pugno."

" Ma non hai appena detto di esserne innamorato?! Perché lo colpisti ?!"

O:" Ma è ovvio: perché non si confessò mai! Io stavo per perderlo, lui stava per perdere me eppure non ha avuto il coraggio di dichiararsi! Abbiamo perso 9 anni per stare assieme. Se solo avesse avuto più coraggio... se avesse fatto anche solo un minuscolo passo per farmi capire le sue intenzioni..."

"Magari aveva paura di essere rifiutato, essendo che avevi sempre una ragazza diversa accanto. Non voleva rovinare la vostra amicizia."

O:" Bhe, io avevo le ragazze intorno solo perché lui non si era ancora svegliato e non aveva aiutato me a svegliarmi! Lo avrei scelto anche 9 anni fa, lo avrei scelto ad occhi chiusi fra tutte."

O:" Con questo voglio dirti che non puoi perdere lo stesso tempo che ho perso io, non puoi essere schiavo dei pregiudizi rinunciando alla tua felicità. Il mandarino potrebbe cadere dall'albero nel momento in cui deciderai di svegliarti."

" Il mandarino...?"

O:" Il mandarino, la carotina, il pesce rosso, il succo d'arancia, il numero 10. Hinata Shoyo."

Sentii il viso andarmi in fiamme.
Ero mezzo irritato e mezzo stupefatto per l'affermazione che aveva appena fatto.

" A me non..."

O: " Oddio santo Tobio-Chan. Sei messo peggio di quel che pensassi. Bhe, possiamo stare qui a negare quanto vuoi, ma credimi quando ti risveglierai potresti accorgerti di aver sprecato del tempo prezioso. Lui potrebbe non essere più disposto ad aspettare che tu ti dia una scossa. Cosa farai in quel caso poi? "

Aprii la bocca per dargli una risposta ma mi zittì nuovamente.

O:" Te lo dico io cosa farai: Ti dispererai. Maledirai questa telefonata per essere stato così cieco. Maledirai te stesso per non aver visto prima quello che il tuo cuore cercava dispersamente di farti vedere. E credimi, farà più male di quanto ora possa fartene il non riuscire ad ammettere che tu sia gay."

O:" Bhe io il mio l'ho fatto. Spero di esserti riuscito a scuotere un po'. L'incantesimo è stato fatto, sta a te decidere se credi o meno nella magia Tobio-chan.
Buonanotte, mi devi una cena."

Riattaccò senza darmi la possibilità di rispondere oltre.

Mi aveva lasciato con mille dubbi.
Tra cui:
Come diamine faceva a sapere che mi trovavo nei guai?

Ma soprattutto , sono ancora capace di credere alla magia ?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top