❛ 𝒞𝒶𝓂𝒷𝒾ℴ 𝒹ℯ𝓁 𝓂ℯ𝓈ℯ ❜
Tommaso aveva lavorato nello stabilimento di Loris Armuzzi anche l'estate precedente. Nonostante i freschi diciotto anni era già un esperto del posto. Faceva il "bagnino", ciò in Romagna vuol dire tante cose: essere padrone di uno stabilimento balneare, oppure essere il tizio in rosso che salva le persone in mare e intorta le turiste, oppure essere il tipo che apre o chiude gli ombrelloni e pulisce la spiaggia.
Lui ovviamente apparteneva a quest'ultima categoria.
Rispetto all'anno prima, aveva imparato a gestire meglio la fatica fisica, si era abituato e alla fine non era così male come lavoro. Certo, nel weekend la cosa si faceva piuttosto pesante: doveva correre come un pazzo su e giù per quella fornace che era la spiaggia, ma nonostante ciò, riusciva a trovare anche del tempo per rilassarsi e, ultima ma non per importanza, guardare le tipe. Riusciva a farci persino qualche chiacchiera quando gli girava bene.
«Eh, non ci sono più quei cambi di una volta dove se ne andavano a migliaia con le macchine cariche.» si era lamentato Loris nel pomeriggio di domenica 29 luglio, che segnava il vero punto di svolta dell'estate, il cambio della guardia tra luglio e agosto. Guardava il cartellone delle presenze: non dico che fosse una settimana come le altre, ma poco ci mancava.
Tommy a dire il vero aveva la mente occupata da altro: era arrivata la famiglia Todisco. Todisco era il nome del marito della signora Barbieri, ma era la famiglia della signora che aveva da decenni una casa giù a Milano Marittima. Come ogni anno, diversi componenti della famiglia approdavano lì per trascorrere il mese d'agosto lontano dall'umido altoforno meneghino. E tra loro c'era Diletta.
Chi era Diletta?
Una bomba imbevuta di bellezza mediterranea che, con la sua pelle appena scura che avvolgeva un fisico cresciuto tumultuosamente, i capelli castano scuro e gli occhi del medesimo colore, inevitabilmente aveva iniziato a tormentare la mente di Tommy. Gli sorrideva e lo salutava tutte le volte che scendeva in spiaggia ma non andava oltre, subendo le immediate attenzioni di diversi ragazzi che bazzicavano per la zona.
E poi, dettaglio non trascurabile: era una '93.
Sì, ok, era di gennaio, quindi ne aveva quattordici e mezzo abbondanti, ma era pur sempre una '93. E lui di anni ne aveva diciotto. Sì, vabbè, da un paio di mesi, ma era pur sempre un '89.
Quattordici. Diciotto.
Quanto ci pensava a 'sta cosa, non potete capirlo, quasi non riusciva a concentrarsi la sera quando puliva la spiaggia. Un po' gli piaceva, un po' gli pareva strano, un po' lo faceva sudare.
«Lo sai che se vai con quelle delle medie ti arrestano, vero?» lo ammoniva bonariamente Cico Giorgini, il suo collega bagnino, una volta individuata la ragazza che Tommy scansionava con tanta passione a ogni occasione in cui la intravedeva.
L'anno prima non gli aveva fatto quell'effetto, per nulla. Sì, era carina, ma era palesemente una bimbetta delle medie, e in spiaggia passava decisamente di meglio. Come le gemelle Giuliani. Come la Viviani, che poi Tommy aveva convinto per una uscita dove per poco non si era addormentato a causa di un lunghissimo monologo di lei su come venivano fatte le borse di marca.
Ma quell'anno, mamma mia, Tommy non riusciva a liberarsi del pensiero di Diletta, tanto che il buon Cico non trovava nemmeno più divertente commentare con lui le turiste.
Poi arrivò San Lorenzo, dove Tommy rimase a lavorare in vista dei fuochi artificiali. E lei si presentò con un vestitino da esplosione coronarica, verde menta, abbastanza scollato, che le risaltava quelle curve selvatiche e il colore già abbronzato della pelle. Era giunta appresso ai genitori ma li aveva piantati dopo sette secondi per raggiungere i soliti tipi che le ronzavano attorno anche durante il giorno.
Cico, vedendola, pensò che in fondo Tommy avesse proprio un gran gusto in fatto di turiste, al netto del fatto che lei avesse appena finito le medie. Ma aveva anche una grandissima concorrenza, nella corsa alla sua conquista. Fra l'altro di gente con molto più tempo libero del suo collega.
"Che brutta roba essere gelosi senza averne il diritto." masticò amaro Tommy nel frattempo. Lavorò di pessimo umore e quasi non gli fece né caldo né freddo sapere che i fuochi venissero rinviati al giorno dopo per un vento impetuoso che aveva iniziato a soffiare dalle otto di sera.
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