3.2
Fu un rumore proveniente da fuori la finestra a svegliare Yoongi, che aprì gli occhi con lentezza, lamentandosi.
Volse lo sguardo assonnato verso la finestra e notò la pioggia bagnare i vetri.
Merda, non avevo chiuso le serrande
Si maledì mentalmente, per poi fare mente locale e ricordarsi ciò che era successo il pomeriggio precedente.
Il fastidio dovuto a quel risveglio venne ripagato quando volse lo sguardo alla figura minuta di Jimin, la testa poggiata sulla sua spalla e una mano sul suo petto, stretta in un pugno.
Gli occhi chiusi, le sue ciglia folte proiettate lievemente sulle guance a causa della penombra della stanza, le labbra carnose leggermente dischiuse, dalle quali uscivano dei sospiri quasi impercettibili.
Sembrava davvero un bambino, e Yoongi quasi si sentì in colpa per ciò che era successo ore prima, ma non doveva sentirsi colpevole.
Gli aveva detto di amarlo, non era mai capitato in vita sua che provasse amore per qualcuno, ma Jimin era stato in grado di sciogliere il suo cuore e prenderne possesso completamente, facendolo innamorare perdutamente.
Sorrise a quella vista e gli scostò i capelli dalla fronte, per poi lasciarvi un dolce bacio e cominciare ad accarezzargli la nuca.
Si girò verso la sveglia, che segnava le sei del mattino.
Avevano dormito per più di dodici ore, e credeva che Jimin avrebbe dormito ancora di più, ma non voleva allontanarsi da lui.
Ed effettivamente rimase in quella posizione, con il minore tra le braccia, per altre due ore, sonnecchiando di tanto in tanto.
Poi lo sentì muoversi leggermente e mugolare, così aprì gli occhi e continuò ad accarezzare i suoi capelli e la sua schiena nuda.
"Mh..." Jimin aprì un occhio, e ci mise vari istanti prima di ricollegare il tutto ed alzare la testa verso il maggiore. "Yoonie..."
"Buongiorno piccolo" sorrise dolcemente, facendo scontrare i loro nasi.
"Giorno..." mugolò lui, strofinando la guancia contro la sua spalla e circondando i suoi fianchi con il braccio.
"Come ti senti?" domandò Yoongi continuando a coccolarlo e guardandolo curiosamente.
Jimin arricciò il naso, sistemandosi meglio tra le sue braccia e sentendo ancora il dolore attanagliargli il corpo.
"Mi fa male tutto..." si lamentò stringendosi a lui ed arrossendo. "Però sto bene, sì...tu?"
"Hai appena detto che ti fa male tutto però..." lo guardò Yoongi, con preoccupazione e dispiacere.
"Il corpo, intendo, io sto benissimo" si corresse, e sorrise lievemente mentre lo guardava. "Ora, posso sapere come stai tu?"
Yoongi rispose al sorriso e gli baciò la punta del naso. "Anche io, benissimo davvero" rispose con voce roca. "Starei meglio se mi dicessi ancora due paroline, però"
Jimin sentì le guance arrossarsi e nascose il viso contro il suo petto, mugugnando qualcosa di incomprensibile che fece ridere il maggiore.
"Non ho capito cos'hai detto, Jiminie" disse poi, portando due dita sotto il suo mento e facendogli alzare il viso.
Il minore sbuffò, per poi avvicinare il viso al suo e guardare i suoi occhi scuri, in cui si perdeva ogni volta.
"Yoongi-ssi...ti amo tanto" sussurrò a fior di labbra, chiudendo gli occhi.
Il moro gli accarezzò la guancia con dolcezza e sorrise, sentendo lo stomaco fare le giravolte a quelle parole. "Anch'io piccolo, tanto tanto" disse poi, utilizzando lo stesso tono di voce per non rovinare l'atmosfera.
Jimin arrossì maggiormente e fece un piccolo versetto di approvazione, accoccolandosi maggiormente a lui, provocandogli una piccola risatina.
Il moro infilò una mano sotto il caldo piumone e la portò sulla sua schiena nuda, cominciando ad accarezzarla con delicatezza, passando la punta delle dita lungo tutta la sua spina dorsale, sfiorando la sua pelle liscia, mentre con le labbra lasciava piccoli e teneri baci sul suo viso, ancora gonfio di sonno, ma comunque bellissimo.
"Mh...hyungie, così mi riaddormento..." mormorò Jimin chiudendo gli occhi e rilassandosi sotto il suo tocco e i suoi baci.
"Puoi farlo, non te lo vieta nessuno" rise lievemente Yoongi, guardandolo con tenerezza.
"No...dovrei tornare a casa per pranzo, devo preparare qualcosa per mamma..." sospirò svogliatamente e con le poche forze che aveva si scansò dal maggiore. "Devo alzarmi prima che mi passi la voglia...non che ce l'abbia, ma..."
Yoongi sbuffò e si alzò a sedere, stiracchiandosi e scrocchiandosi il collo intorpidito, per poi girarsi verso il minore ed osservarlo attentamente. "Cavolo, come fai ad essere così perfetto pure da appena sveglio?" esclamò poi.
"Ma che dici, sembro un pesce palla" sbuffò lui, aiutandosi con le braccia per tirarsi su e sedersi sul bordo del letto. "Ouh..." strinse gli occhi, infastidito e dolorante.
"Oh, Jiminie, aspetta" il moro si alzò di scatto, dirigendosi verso di lui e bloccandolo sul posto, prendendo il suo volto tra le mani e guardandolo. "Oddio, scusami piccolo, mi dispiace, non volevo farti così male...ah, lo sapevo che non dovevo darti retta, ho esagerato, scu-"
Il biondo portò una mano sulla sua bocca, bloccandola dal continuare a parlare. "Yoongi, calmati ora, sto bene, okay? Sono solo stanco, è tutto okay" disse guardandolo negli occhi con dolcezza.
"Jimin, non riesci nemmeno ad alzarti, io- ti porto un antidolorifico, sì, aspetta qui, va bene amore?" disse avviandosi verso la porta.
Jimin lo lasciò fare, era visibilmente preoccupato per lui, e ne fu felice; insomma, non voleva che si preoccupasse, perché gli era davvero piaciuto moltissimo, e non voleva che pensasse il contrario.
A ripensarci le sue guance andavano a fuoco.
"Ecco, con questa tra poco dovrebbe passare tutto, mh?" disse Yoongi tornando in stanza con un bicchiere d'acqua ed una pillola bianca, porgendo entrambe le cose al minore e sedendosi accanto a lui.
Jimin portò la pasticca alla bocca e bevve due sorsi d'acqua, buttandola giù. "Grazie hyung" sussurrò poi, appoggiando la testa sulla sua spalla. "Sei adorabile"
"Io? Adorabile? Pff..." replicò lui.
"Sì che lo sei, ti preoccupi tanto per me, e questo ti rende adorabile" spiegò il biondo, chiudendo gli occhi.
"Lo sono solo con te però, mh" sbuffò Yoongi alzando gli occhi al celo, per poi prendere la sua mano e farla intrecciare alla propria, accarezzandone il dorso con il pollice.
"Yoon...è stato...è stato davvero bello, ieri sera" si fece sfuggire Jimin, arrossendo subito dopo e portandosi una mano agli occhi.
Il moro abbassò lo sguardo su di lui e sorrise. "Lo pensi davvero, Jimin-ssi?" chiese dunque.
Lui annuì titubante, portandosi il labbro inferiore tra i denti. "Lo penso...è stato uhm...intenso, credo. Ed ero...sono molto felice di aver avuto la mia prima volta con te, Yoongi, perché mi fido tantissimo, e mi fai stare bene e sorridere e perché...beh, perché ti amo..." mormorò nascondendosi contro il suo collo.
"E tu neanche immagini quanto io sia felice che tu ti fidi di me al punto tale da donarti completamente a me, Jimin, ti amo anche io" sussurrò di rimando Yoongi, baciandogli velocemente la fronte. "Anche se mi resteranno i segni delle tue unghie sulla schiena per gior-HEY!" esclamò quando il minore lasciò uno schiaffo sulla sua coscia nuda.
"Zitto"
"Tu non sei stato affatto zitto, Jimin, non mi aspettavo che fossi così selvaggio a dire la ver-ANCORA?!" disse ad alta voce quando l'altro gli tirò un cuscino.
"Smettila, non ricordarmelo o giuro che vado a piantarmi da qualche parte sotto terra" si lamentò Jimin coprendosi il viso con le mani e scuotendo la testa.
"Mh...e va bene, tanto avrò altre occasioni per risentirti, vero?" lo prese in giro il maggiore, baciandogli la spalla.
Il biondo mugolò qualcosa, poi sentì la terra mancargli sotto i piedi e venne sollevato a mo di sposa dal maggiore, con poca fatica.
Per paura di cadere, subito si aggrappò con le braccia al suo collo. "Yah! Ma che fai?!" esclamò spaventato, mentre l'altro si incamminava verso il bagno.
"Ti sto portando al bagno, così ti fai un bel bagno caldo per rilassare i muscoli e sentirti meglio, okay piccolo?" sorrise e schioccò un bacio sulla sua fronte, entrando nel bagno e facendolo sedere sulla tavoletta chiusa del wc, mentre si recava verso la vasca.
Un sorriso spontaneo si aprì sulle labbra del minore a quel gesto tanto dolce, e lo guardò.
"Va bene hyung, però..."
Lui chiuse il tappo della vasca e si girò verso il minore. "Sì?"
"Voglio le coccole, entri con me?"
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