2.2
La mattina successiva Jimin ci mise più tempo del solito per svegliarsi.
La sera precedente era tornato a casa alle due e mezza, era stato con Yoongi per più di due ore.
Ed era stato bene.
Lo aveva portato in giro a vedere i luoghi più famosi della città e poi a bere qualcosa -di analcolico- in un locale.
Di certo non lo avrebbe fatto ubriacare e neanche bere un minimo di alcol.
Si sentiva in dovere di proteggere quel ragazzino, e non gli avrebbe fatto fare nulla di stupido.
Jimin aveva visto la città da un altro punto di vista, nella notte era completamente diversa, piena di luci e bellissima.
Gli piaceva stare con Yoongi, anche troppo.
Era l'unico ad essere così gentile con lui, l'unico a rassicurarlo quando Doyun faceva lo stronzo, l'unico che sembrava tenere a lui.
Pensando a tutto questo Jimin passò la prima parte della giornata in Accademia, tra complimenti per la sua esibizione e prove per un nuovo futuro saggio.
Il tempo era passato velocemente, ma l'ora peggiore, quella più pesante, sembrava non passare mai.
L'ora di storia dell'arte.
Un'ora passata a sentire commenti e prese in giro da parte di Doyun sulla sua coreografia.
Una ragazzina, una puttanella da quattro soldi, un frocetto
Continuava a dire.
Evidentemente doveva annoiarsi parecchio, per perdere tempo ad insultare le persone.
Jimin sentì finalmente la campanella suonare e cominciò a sistemare le cose nello zaino, accorgendosi troppo tardi che gli altri lo avevano già fatto e stavano uscendo dalla classe, seguiti dal professore.
Sbuffò sonoramente per poi chiudere lo zaino ed alzarsi, scorrendo la tl di Instagram.
Perché devo essere sempre l'ultimo?
Si chiese camminando verso l'uscita.
Poi il telefono gli venne tolto dalle mani.
Alzò la testa di scatto per poi sospirare quando vide Doyun davanti ai suoi occhi.
"Dammi il cellulare" disse fiondandosi su di lui.
Ma l'altro era troppo forte rispetto a lui, più alto e robusto, e riuscì a tenerlo fermo con un braccio mentre con l'altra mano scorreva le immagini della tl di Instagram.
"Ah, cristo, lo sapevo io che ti piace succhiare cazzi, che schifo" bisbigliò mostrando lui una foto che aveva visto.
Era ovviamente di una pagina che seguiva, e quella era una foto di due ragazzi che si baciavano.
"Ridammi il telefono, ti prego" sussurrò Jimin, arrossendo violentemente.
Tra tutti coloro che potevano scoprirlo proprio lui? Proprio Doyun?
Sentì il proprio corpo venir sbattuto contro la lavagna a muro e strinse gli occhi, sentendoli pizzicare.
"Sei un frocio di merda, persone come te dovrebbero scomparire dalla faccia della terra" disse a denti stretti, con odio, e scaraventando il più piccolo a terra.
"A-aspetta non-" cercò di dire, ma il fiato gli mancò quando Doyun assestò un calcio nel suo addome.
"Sta' zitto coglione, non cosa? Non sei un suc-" la sua frase venne interrotta dal suono di una notifica.
Abbassò lo sguardo e lesse il messaggio.
Un semplice come stai, che però mutò in odio profondo.
"Oh, ora il pianista è diventato il tuo principe azzurro? Ah, dillo, non vedi l'ora di avere il suo cazzo nel tuo culo e farti sfondare a sangue, puttana" strinse i denti calciando nuovamente ma con più forza il suo ventre.
Jimin non riuscì a trattenere un urlo di dolore, ma le parole che aveva appena sputato Doyun erano state più dolorose di altri mille calci.
"B-basta..." supplicò, gli occhi pieni di lacrime.
"Che ti serva da lezione per come mi hai risposto ieri, ragazzino, e tieniti il tuo fottuto cellulare" disse lanciandolo accanto a lui, per poi uscire dalla classe.
Jimin rimase come bloccato, incapace di muoversi.
L'addome gli doleva terribilmente.
Solo quando sentì che tutti fossero usciti dall'accademia rispose al messaggio di Yoongi.
Jiminie: male, ti prego vieni qui
Yoongi: che succede?
Qui dove?
Jiminie: aula 19
Yoongi: arrivo
Jimin non aspettò molto, nel giro di un minuti Yoongi entrò nella stanza, trovandolo appoggiato al muro con le gambe al petto.
Corse verso di lui, e lo vide chiaramente iniziare a piangere non appena lo sfiorò.
"Chim, oh dio che succede?" chiese preoccupato, sfiorandogli il viso bagnato dalle lacrime.
"F-fa male..." mormorò lui.
"Cosa Jimin, che è successo?" cercò di capire Yoongi, accarezzandogli le braccia.
"Mi ha preso a...a calci e..." abbassò lo sguardo mordendosi il labbro per non scoppiare in un singhiozzo.
"Cazzo, lo faccio fuori quel piccolo bastardo" disse tra i denti, accovacciandosi davanti a Jimin. "Ora andiamo"
Prese le sue braccia e se le portò al collo, Jimin le strinse e Yoongi percepì che stava tremando.
Poi portò le mani ai suoi fianchi e fece forza su di essi, fino a prenderlo in braccio, facendogli attorcigliare le gambe attorno a lui.
Subito Jimin gli si aggrappò come fosse un koala, affondando il viso nell'incavo del suo collo, bagnandolo di lacrime.
Per Yoongi non fu difficile portarlo in braccio fino alla stanza in cui lavorava: Jimin era piccolo e leggero.
Lo fece sedere sulla scrivania e cercò di allontanarsi per vedere cosa gli avesse fatto, ma Jimin non sembrava avere intenzione di staccarsi da lui.
"Mi lasci o...?"
Jimin scosse la testa vigorosamente e sentì le carezze del più grande sulla sua schiena e i suoi capelli.
"Sto meglio s-solo se mi...mi abbracci" balbettò sentendo il suo viso andare a fuoco e coprendosi ancora di più contro di lui.
"Mi fa piacere Jimin, ma devo sapere che ti ha fatto quel figlio di puttana"
Fu allora che Jimin si staccò svogliatamente e abbassò lo sguardo.
Odiava farsi vedere così, era già successo e gli bastava.
"Jimin, devi toglierti la camicia, o almeno aprirla" gli disse Yoongi.
"No io...va bene così, devo...andare a casa" balbettò lui.
Di togliersi la camicia davanti a lui non se ne parlava proprio.
"Jimin, toglila o non posso fare nulla, dico sul serio" quasi impose il maggiore sbuffando.
"Ma io-"
"Per Dio, ti ho spogliato e rivestito mentre eri quasi incosciente, ti ho già visto senza maglia quindi ora togliti questa dannata camicia e fammi mettere questa crema, perché di sicuro hai un ematoma" sbottò Yoongi agitando le braccia.
Jimin abbassò la testa imbarazzato e annuì.
Aveva ragione, Yoongi voleva solo aiutarlo.
Strinse gli occhi ed iniziò a sbottonare la sua camicia per poi voltare la testa non volendo vedere il volto di Yoongi, e arrossì visibilmente.
"Guarda che ti ha fatto quello stronzo..." disse Yoongi stringendo i pugni.
Jimin fu costretto dalla curiosità ad abbassare lo sguardo sul suo addome, trovando una parte di pelle diventata violacea.
Sospirò affranti, faceva davvero male.
"Okay, allora, devi dirmi Jimin..." iniziò Yoongi portando la mano all'altezza del suo stomaco. "Se spingo qui ti fa male?"
Disse facendo pressione su un punto poco al di sotto della sua costola.
Jimin trasalì stringendo gli occhi, per poi annuire.
"E qui?" continuò alzando lo sguardo su di lui.
"Cristo, sì, fermati" si lamentò stringendogli un braccio.
"Mh...di sicuro non hai una costola rotta ma ti ha preso proprio male dandoti quei calci" sospirò Yoongi prendendo la crema e mettendone una discreta quantità sul suo addome.
"Sei anche un infermiere ora?" cercò di togliersi dall'imbarazzo Jimin, ridendo leggermente.
"Mi sono fatto male parecchie volte da imparare certe cose" rispose il moro iniziando a spalmare la crema sull'ematoma.
Il minore strinse le mani sulle sue spalle, mordendosi il labbro inferiore per cercare di non lamentarsi.
"Non...non è così c-che dovrebbe andare il giorno di un compleanno" mormorò vedendo l'altro allontanarsi avendo finito.
"Mi dispiace tanto Jimin...se potessi lo picchierei a sangue" fece il maggiore. "Ma ora ascolta, siamo ancorai nin tempo per salvare il tuo compleanno, andiamo a mangiare qualcosa, ti va?"
"Che? No, hai già fatto abbastanza ieri sera portandomi in giro, davvero non fa niente" lo fermò Jimin scendendo dalla scrivania.
"No, sul serio, prendi il tuo zaino e andiamo" quasi impose Yoongi.
"O-okay..." mormorò rosso in viso, facendo per uscire dalla stanza.
"Jimin, magari allacciati la camicia, che dici?"
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"Se mia madre lo scopre le prende un colpo, non voglio che si preoccupi" disse Jimin mangiando un pezzetto della rainbow cake che aveva preso.
"Non vuoi dirglielo?" Domandò Yoongi bevendo il suo bubble tema e osservando il più piccolo.
Jimin scosse la testa mordicchiandosi nervosamente il labbro inferiore.
Poi il maggiore si avvicinò più a lui con un sorrisetto e portò il pollice al lato della sua bocca, facendo diventare rosso Jimin.
"Eri sporco di torta" disse poi.
Il biondo arrossì ancora di più e distolse lo sguardo provocando in Yoongi una piccola risatina.
"Comunque...come è successo? Cioè, perché l'ha fatto?" chiese Yoongi curiosamente alzandosi per uscire dal bar.
Jimin lo seguì all'uscita ed iniziò a camminare cercando di non rispondere.
"Allora?" Insistette Yoongi guardandolo mentre camminavano.
"Lui ha...ha preso il mio cellulare e ha..." deglutì.
Lo stava davvero per dire?
Sì, lo stava per fare.
"Ha scoperto che...che io..."
"Che tu?" Lo incitò Yoongi.
"S-Sono gay" disse con un filo di voce, sentendo il sangue affluire nuovamente al suo volto.
"O-ora mi odierai anche tu, Dio, vado via" fece per allontanarsi da lui ma l'altro lo bloccò.
"Aspetta aspetta aspetta, Jimin, chi ti ha detto che sono omofobo e quindi anche etero?" inarcò un sopracciglio.
Jimin lo guardò con confusione. "Eh? No io...cioè tu...eri con...quella era una ragazza"
Disse più a sé stesso che all'altro.
"Parli del locale vero?"
Jimin si morse forte il labbro e annuì, incapace di guardarlo negli occhi.
"Jimin, sei cosciente che quello era un locale per gay, giusto?"
Il biondo strabuzzò gli occhi. "Che?"
Insomma, non aveva neanche notato che lo fosse, pensava fosse normale trovare di tutto in una discoteca.
"M-ma io...cioè cavolo, quella era una ragazza, ne sono certo" disse allora con più sicurezza.
"Non credi che se una ragazza va in un locale per gay è per scopare con un'altra ragazza e non con un ragazzo?" fece Yoongi osservandolo.
"Era un ragazzo, posso assicurartelo. Aveva i capelli lunghi ma era un ragazzo. Jimin, non provo alcuna attrazione per il sesso femminile" continuò poi, lasciando Jimin senza parole.
"Oh..." abbassò lo sguardo.
Yoongi era gay? Questo cambiava tutto.
"Quindi capisci che essere omofobo non rientra nei canoni del mio essere, Jimin" aggiunse infine. "Tu piuttosto, sei sicuro di esserlo? Cioè, se hai avuto esperienze forse-"
"Io...credo di sì, insomma non ho esperienza ma...neanche interesse per le ragazze" abbassò la voce. "Che stupido..."
Perché diavolo gli sto dicendo tutto questo?!
"Va bene non avere esperienze Chim, non dire che sei stupido. Credimi, è meglio così, devi dare tempo al tempo" si girò verso di lui accendendosi una sigaretta.
"Perché continui a dire così? Di dare tempo al tempo, intendo"
"Perché ho fatto tutto troppo presto e poi me ne sono pentito, non è bello a ventidue anni ripensare di essersi presi la prima sbronza a neanche quattordici anni e aver fatto...altro poco tempo dopo senza neanche pensarci su, all'epoca non stavo affatto passando un bel periodo, e credimi, me ne pento ogni giorno" disse aspirando la nicotina.
"E come...come hai capito di non essere etero?" Domandò curioso Jimin.
"Beh, se andando in giro per locali il tuo corpo non reagisce alle ragazze che si strusciano contro di te una domanda te la fai" fece spallucce.
Jimin annuì semplicemente, era troppo imbarazzato da quella conversazione per poter rispondere.
"Hyung ma tu...cioè, com'è avere una relazione con qualcuno?"
"In che senso?" chiese confuso l'altro.
"Nel senso...non lo so in che senso, volevo solo sapere se è bello o no, alcuni si lamentano che diventa opprimente altri che sia bellissimo...boh" si mordicchiò il labbro inferiore.
"A questo non posso rispondere, non ho mai avuto una relazione che durasse più di una settimana" rispose con tranquillità.
"Ah...capito, scusa"
"Perché ti scusi? Purtroppo ho un carattere di merda" rise quasi amaramente. "Oh, siamo arrivati"
Si fermarono davanti alla casa del minore e Yoongi lo osservò.
"Non è vero che hai un carattere di merda" ribatté Jimin appoggiandosi contro il muro.
"Sì invece, credimi"
"Con me sei davvero gentile Yoongi" abbassò lo sguardo.
"Già, con te, ma nessuno riuscirebbe a sopportarmi più di una settimana, odiano tutti il mio carattere" insistette Yoongi affiancando il minore.
"Io no" disse Jimin con un filo di voce, ma il moro riuscì a sentirlo.
"Cosa?" sorrise leggermente.
"N-niente" balbettò.
Yoongi sorrise leggermente per poi osservare il minore, che aveva come sempre lo sguardo basso.
Portò due dita sotto il suo mento e gli fece alzare la testa.
"Jimin?" lo chiamò poi.
"Sì hyung?" deglutì lui.
"Posso baciarti?"
Il cuore di Jimin si fermò a quella richiesta, e sentì il viso andare a fuoco.
"I-io...non...eh?"
Credeva di aver capito male, insomma, possibile che Yoongi gli avesse chiesto una cosa del genere?
Il maggiore rise leggermente alla sua reazione.
"Allora?"
"Non ho mai...ecco..." farfugliò qualcosa.
"Ti ho fatto una domanda, devi solamente rispondere sì o no, poi si vedrà" lo bloccò lui. "Dunque Jimin, posso baciarti?"
Jimin cercò di guardarlo, per poi annuire leggermente e volgere la testa verso sinistra, sentendo il cuore battergli forte.
"Gradirei che mi guardassi" disse Yoongi facendolo girare. "Come puoi essere così adorabile e...perfetto?"
Fece avvicinando il volto al suo.
"H-hyung io non...so come si-"
"Non è importante, lasciati andare e segui me, okay?" sussurrò accarezzandogli il viso.
"O-okay..."
Vide l'altro avvicinare ancora più le labbra alle sue e sentì il respiro mancargli, cercò di annullare le distanze ma Yoongi si ritirò leggermente sorridendo.
Gli piaceva farsi desiderare, ma ormai stava aspettando quel momento da troppo tempo.
Annullò finalmente le distanze tra loro, unendo le labbra a quelle di Jimin, che come immaginava erano morbidissime.
Si allontanò dopo pochi istanti per osservare la reazione del più piccolo e si morse il labbro vedendo che ancora aveva gli occhi chiusi, così lo baciò di nuovo.
Il cuore di Jimin prese a battere ad un ritmo insostenibile quando sentì le labbra dell'altro schiudersi sulle sue e la sua lingua chiedere accesso alla sua bocca.
Stava davvero dando il suo primo bacio a Yoongi, e di certo non se lo sarebbe mai aspettato.
Si sentiva impaurito dal fatto che non sapesse assolutamente cosa fare, ma fece come Yoongi gli aveva detto e si lasciò trasportare da lui.
Finalmente schiuse le labbra e la sua lingua scontrò quella dell'altro, decisamente molto più esperta.
Yoongi gli prese le braccia e le portò a circondare il suo collo, per poi prendere il suo viso tra le mani e tirarlo a sé, come a non volerlo lasciar andare.
Per quanto Jimin non avesse mai baciato nessuno, era talmente trasportato da quel bacio così intenso che i loro movimenti divennero completamente sincronizzati.
Le labbra si cercavano tra di loro, per poi trovarsi dopo tempo passato a desiderarsi, scontrandosi dolcemente nonostante tutta la passione.
Era lo stesso Yoongi a volerlo.
Voleva che il primo bacio di Jimin fosse dolce, intenso e soprattutto indimenticabile.
Voleva proteggere quel ragazzo a tutti i costi.
Non si era mai sentito così, mai nessuno gli aveva fatto provare emozioni così forti anche r semplicemente con uno sguardo, e voleva stare con Jimin, lo voleva davvero.
Si allontanò con poca voglia da lui, appoggiando la fronte sulla sua.
Jimin era a corto di fiato e aveva ancora gli occhi chiusi, troppo preso da quel momento, fin quando non sentì che l'altro lasciò un piccolo bacio sulla punta del suo naso.
"Aish, smettila di arrossire o rischio davvero di morderti le guance" disse Yoongi accarezzando queste ultime con i pollici.
Jimin non poté evitare di sorridere, stringendo con leggerezza i capelli del più grande.
"Grazie per...essere stato il mio primo bacio" sussurrò poi imbarazzato.
"Mi sento onorato ad essere stato il tuo primo bacio" rispose il maggiore guardandolo negli occhi. "Ma gradirei essere anche il secondo, il decimo e il milionesimo"
"Cosa vorresti dire Yoon?" chiese Jimin con un piccolo sorriso.
"Voglio dire che vorrei tu fossi il mio ragazzo, solo se ti va però" disse finalmente il maggiore.
Allora Jimin lo abbracciò forte, affondando la testa nell'incavo del suo collo ed inspirando il suo profumo, che tanto gli piaceva, per poi annuire.
"Sì che mi va" sussurrò poi.
Yoongi lo strinse ancora di più e lasciò un piccolo e dolce bacio sul suo collo. "Buon compleanno ancora Jimin, scusa se non ti ho fatto alcun regalo ma-"
"Sta' zitto, non avrei potuto ricevere regalo migliore" replicò il biondo sciogliendosi dall'abbraccio e facendo sorridere Yoongi a quell'affermazione.
"Ora però devo salire prima che arrivi mamma.." fece con un'espressione triste.
"Va bene Jiminie, ci sentiamo su whatsapp allora" disse quindi Yoongi.
Si avvicinò a lui e gli stampò un altro bacio sulle labbra per poi salutarlo e andare via.
Jimin si portò le mani al viso e trattenne un urlo di gioia.
Yoongi lo aveva baciato.
E ancora pensava che quello fosse tutto un sogno, eppure era reale eccome.
SONO TORNATA CON UN CAPITOLO BOOM VERO?
Mi perdonate l'assenza dopo questo capitolo, ehehe :3
No davvero, non ho mai scritto un capitolo così lungo per questa storia uwu mi sento fiera.
Ve lo avevo promesso giorni fa ma non ho proprio avuto tempo a causa del centro estivo rip.
Btw, COMMENTATE PER FAVORE E BOH, vi amo tanto
All the love xx
Clau
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