1.7
Jimin arricciò leggermente il naso, sentendo la testa esplodergli.
La voglia di aprire gli occhi era davvero minima, ma si costrinse di farlo.
Impiegò più di venti secondi per accorgersi di essere stretto a qualcuno, e che quel qualcuno fosse Yoongi.
Teneva la sua maglietta stretta in un pugno mentre il braccio del maggiore si appoggiava sul suo fianco.
"Mgh...hyung? Yoongi?!" lo scosse leggermente, e l'altro aprì gli occhi.
"Che diavolo c'è?" fece indispettito.
Di certo non gli piaceva svegliarsi.
"Che...che ci fai tu qui..?" Jimin fece per allontanarsi leggermente quando si accorse che le sue gambe erano intrecciate a quelle dell'altro.
Arrossì violentemente e si sganciò da lui, coprendosi il volto, rosso dall'imbarazzo.
Yoongi si stropicciò gli occhi, per poi guardarlo.
"Come sarebbe a dire cosa ci faccio qui? Non ti ricordi?" domandò inarcando un sopracciglio.
"Ricordo solo di...essere uscito dal bagno" rispose Jimin ricordandosi quell'orribile scena, ma decise di non dire nulla.
"Stavo cercando Hoseok ma non lo trovavo e...sono andato a bere qualcosa e..." abbassò lo sguardo.
"Sì, e sei un fottuto idiota, ecco cosa sei" fece Yoongi.
Jimin si girò di scatto. "Scusami?!"
"Hai preso tre cazzo di cocktail uno dopo l'altro ed era la prima volta che bevevi alcolici, cristo, volevi andare in coma etilico o cosa?!"'alzò la voce il moro.
"T-tre...?" mormorò Jimin.
"Sì, tre, e neanche te lo ricordi?"
"Non...non ricordo nulla..." il biondo si mordicchiò il labbro nervosamente.
"Bene, ti ho visto che eri quasi svenuto, eri da solo e ti ho portato a casa. Mi hai detto che nessuno avrebbe potuto aiutarti quindi sono rimasto qui" spiegò Yoongi alzandosi a sedere.
"Oh, e per la cronaca hai vomitato anche l'anima non appena hai messo piede in casa"
"Ah...p-perché ho questa roba addosso...?" chiese confuso.
"Te l'ho detto, dopo aver vomitato praticamente tutto ti sei buttato sul letto e non ti sei mosso più, non potevo di certo lasciarti con quello schifo addosso, quindi ti ho cambiato i vestiti" lo osservò Yoongi.
"M-mi hai..." il biondo arrossì violentemente.
L'idea che Yoongi l'avesse spogliato praticamente di tutto per poi rivestirlo era qualcosa di terribilmente imbarazzante.
"Sì Jimin, mi dispiace ma non potevo fare altrimenti"
"N-no, scusa...scusami tu..." disse a bassa voce Jimin, giocando nervosamente con le sue dita.
"Non devi scusarti, ma mi hai fatto preoccupare, bere così tanto la prima volta...non fa bene al tuo corpo Jimin" fece Yoongi guardandolo preoccupato.
"Lo so, è che..." stava per dirgli che la causa era lui, ma scosse la testa. "Insomma, ero da solo, Hoseok mi aveva detto che mi avrebbe aspettato ma..."
"Ma non l'ha fatto, Jimin ti ha lasciato solo in un locale che neanche avevi mai visto prima, cazzo, non è così che si fa"
"Aveva promesso che sarebbe stato figo e invece mi ha lasciato lì...cosa dovrei fare hyung?" domandò guardando il maggiore con sguardo triste.
Non era arrabbiato con Yoongi.
Piuttosto era deluso, ma d'altronde non poteva prendersela con lui perché si stava divertendo con qualcuno, non era il suo ragazzo, né lo sarebbe mai stato.
Ma con Hoseok, con lui sì che era arrabbiato.
Lo aveva lasciato completamente solo, sapendo che non avesse mai bevuto alcol e che non fosse mai entrato in una discoteca.
Lo aveva fatto vestire bene, lo aveva truccato e gli aveva promesso che si sarebbe divertito, invece era stato tutto il contrario.
Il suo cuore era stato spezzato e il suo unico amico se ne era andato senza neanche avvertire.
Yoongi si sedette a gambe incrociate davanti al minore.
Era pienamente cosciente che Jimin ricordasse cosa aveva visto in quel dannato bagno e che stava solamente fingendo di nulla.
"Non lo so Jimin, ma non si è proprio comportato bene, a prescindere dal fatto che porca puttana, hai sedici anni e non dovresti neanche entrarci in posti come quello, né tantomeno dovrebbero darti un cocktail senza chiedere un documento" iniziò. "A parte questo, non avrebbe dovuto lasciarti solo e va bene, ma quantomeno inviarti un dannato messaggio, quello avrebbe potuto farlo"
Jimin abbassò la testa, portandosi il labbro tra i denti.
"Hai ragione...ma cosa dovrei fare domani? Non parlargli più di punto in bianco?" lo guardò poi.
"Di sicuro non parlargli non risolverebbe nulla Jimin, dovresti affrontare la cosa e chiedergli per quale motivo ti abbia abbandonato così" propose Yoongi.
Jimin annuì, prendendo involontariamente un lembo della larga maglia dell'altro e giocandoci.
Un piccolo sorriso si aprì sulle labbra dell'altro a quel gesto pieno di tenerezza, gli sembrava un bambino, con le guance rosse, le labbra strette tra di loro e lo sguardo concentrato.
"E se mi arrabbio per poi scoprire che ha avuto un inconveniente? Magari si è sentito male o è successo qualcosa oppure-" si agitò poi.
"Jimin, calmati" ridacchiò Yoongi. "Non puoi saperlo finché non ci parli, no?"
"E se poi ci rimane male...? E se mi chiede scusa con quel facciano gentile? Io non resisterei e...aish"' urlò esasperato, buttando la schiena contro il letto.
"Non devi per forza non parlargli più, no? Solo chiarire" fece il maggiore seguendo Jimin e sdraiandosi nuovamente.
"Hyung mi scoppia la testa" disse Jimin in un lamento, per poi poggiare la fronte sulla spalla del maggiore.
Yoongi rimase stupito da quel gesto, si aspettava che Jimin fosse arrabbiato con lui, scontroso, distaccato, e invece si era appena accoccolato a lui.
"È normale Chim, quando bevi tanto, per giunta se non l'hai mai fatto prima" rispose accarezzando i suoi capelli titubante. "Prendi un antidolorifico e passa tutto"
"Mh..."
Jimin chiuse gli occhi e strofinò il naso contro la spalla dell'altro.
Sembrava davvero un bambino.
"Grazie per...avermi riportato a casa sano e salvo, hyung" sussurrò poi.
"È il minimo" buttò fuori Yoongi, per poi mordersi il labbro e pentirsi di ciò che aveva detto.
"Perché?" domandò curioso Jimin.
"Sei il mio dongsaeng, è mio dovere"
"Oh...giusto"
"Okay, forse dovrei alzarmi e andarmene" fece ad un tratto Yoongi, allungando un braccio per prendere le sue scarpe affianco al letto.
"Oh...cos-" alzò il braccio, trovando un manhwa proprio lì accanto.
Lo prese e lesse il titolo, era abbastanza sicuro di averlo già sentito.
"Uh, e cosa abbiamo qui? Oh, Jiminie non ti facevo un pervertito" sorrise non appena lo aprì.
"Cosa?! No, aspetta hey, non è come sembra, è solo un-" si difese Jimin arrossendo violentemente.
"Un fumetto per maggiorenni? Sì, ho notato" rise il maggiore allontanando il braccio.
"E dai hyung, non è porno, ci hanno messo un'infinità per arrivare a- Dammelo subito!" Urlò cercando di riprendere il suo fumetto.
"Specifica cosa" disse con un ghigno Yoongi.
"Spec- il fumetto Yoongi, ridammi il fumetto" esclamò Jimin, sentendo il suo viso andare ancora più a fuoco dopo aver capito il doppio senso del maggiore.
Yoongi portò una mano sul petto dell'altro, tenendolo fermo e leggendo.
"Oh Chunghee, più veloce ti prego!" lesse ad alta voce.
"Aish, smettila, ridammelo" fece disperatamente Jimin.
"Sicuro che non sia porno? Perché a me pare proprio di sì" lo derise il maggiore.
"Ti ho detto che ci hanno messo un'infinità per arrivarci, è solo una stupida, maledetta coincidenza che tu abbia vist-"
"Yah! Lasciami in pace, è interessante" lo spinse via il moro.
Jimin imprecò sottovoce e gli saltò addosso, cercando in tutti i modi di riprendere il suo manhwa.
Allungò il braccio ed in un modo o nell'altro si ritrovò a cavalcioni sul maggiore, sdraiato su di lui nel tentativo invano di riacciuffare il libricino.
"Yoongi-ah, per favore" disse disperatamente.
L'altro lasciò subito la presa, facendolo cadere a terra.
"Contento?"
"Vaffanculo" si imbronciò Jimin dandogli un leggero schiaffo sul braccio.
"Ah, a questo mondo servono giovani più rispettosi" lo guardò.
E solo allora Jimin si accorse di essere letteralmente sdraiato sul suo corpo.
Subito il sangue gli affluì al viso, ma i suoi occhi erano incatenati a quelli di Yoongi e non riusciva a staccare lo sguardo da lui.
Poi fece il terribile errore di guardare le sue labbra, e capì di non essere stato l'unico ad averlo fatto.
Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata, così velocemente che temette che Yoongi potesse sentirlo.
Ma Yoongi era troppo impegnato ad osservare Jimin, in tutta la sua bellezza, e quelle labbra.
Quelle dannate labbra, così belle, così carnose, così perfette che avrebbe perso la testa per baciarle anche solo una volta.
"Jimin..." sussurrò a pochi centimetri da esse.
"Sì?"
"Io..."
Poi entrambi sussultarono.
La porta di casa era stata aperta.
"Oh cazzo, mia madre" bisbigliò ad occhi spalancati Jimin, togliendosi dal maggiore ed alzandosi.
Yoongi fece lo stesso.
"Oh Dio, oh Dio, che diavolo le dico ora, non..."
"Jimin?"
"Mamma ciao uhm..."
"Oh, e lui chi è?" guardò incuriosita Yoongi.
"Lui uhm...lui è Yoongi hyung e..."
"Sono un suo compagno all'accademia, piacere signora" sorrise Yoongi porgendole la mano e con un leggero inchino.
"Mh...ma sembri più grande" fece lei dubbiosa.
"Sì ecco...sono all'ultimo anno"
"E come mai vi conoscete?"
"Oh, ecco..."
"Hoseok mamma, è un amico di Hoseok, c'era anche lui a fare un giro per la città ieri sera" si morse il labbro Jimin.
Yoongi annuì.
"È rimasto a dormire qui immagino?" incrociò le braccia al petto.
"Sì, Yoongi ha avuto un..."
Pensa Jimin, pensa, non puoi dirle che ti sei ubriacato e che se non fosse stato per lui non saresti qui
"Oh, mio padre mi ha chiamato mentre stavamo tornando dicendomi che si era guastato il tubo del bagno e ecco..."
"Ho capito, mi risparmierò i dettagli" fece la mamma di Jimin con un'espressione disgustata in volto.
"Mi scusi...Jimin era il più vicino, quindi si è gentilmente offerto di ospitarmi, ma ora vado via, mi dispiace averle recato disturbo, davvero" si portò una mano alla nuca.
"No, affatto. Sono felice che mio figlio abbia anche un altro amico, perché non resti a pranzo?" Sorrise lei.
Lo stesso meraviglioso sorriso del figlio.
"Mamma-"
"No, non si preoccupi, ho già disturbato abbastanza..."
"Ma no, mi farebbe piacere davvero, dai, andate in camera, mi tolgo la divisa e mi metto ai fornelli!" esclamò felice.
"La...la ringrazio"
"O-okay, torniamo di là" mormorò Jimin prendendolo per un braccio.
"Oh hyung, scusa" si batté una mano sulla fronte, chiudendosi la porta alle spalle.
"Non è colpa tua Jimin, stai tranquillo"
"Lo scarico del bagno, Yoongi?" il minore trattenne una risata.
"È stata la prima cosa che mi è venuta in mente" lo spinse il maggiore.
"Credo che tu mi abbia appena salvato da un mese di punizione, quindi grazie hyung" sorrise leggermente il più piccolo.
"Prego Jiminie"
"Cosa uhm...che vuoi fare?" domandò timidamente Jimin.
"Non è che potresti prestarmi quel manhwa?"
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