0.7
Yoongi era curioso.
Curioso di sapere come fosse fatto Jimin.
Moriva dalla voglia di conoscere quel ragazzino, ne era incuriosito.
Sapeva varie cose su di lui, ma non abbastanza.
Jimin era biondo, il che restringeva il campo ad una ventina di ragazzi circa.
Tra quei venti, ne conosceva almeno sette poiché da tempo frequentavano l'Accademia.
Ce l'avrebbe fatta.
Si sedette al pianoforte, sistemando davanti a lui gli spartiti ed aspettò che il gruppo entrasse.
Lezione di danza moderna.
Di sicuro Jimin era tra di loro.
Yoongi era abbastanza bravo in queste cose e non fu difficile per lui individuare tra i tanti una figura minuta, con i capelli di un colore chiaro.
Era il ragazzo del primo giorno che stava parlando con uno degli altri, a Yoongi pareva si chiamasse Hoseok, ma non ne era poi così sicuro.
Parlando per modo di dire, quel tipo era decisamente esuberante e il nuovo ragazzo, per quanto stesse ascoltando, aveva lo sguardo basso e non parlava molto.
Per un breve, brevissimo istante, i suoi occhi incontrarono quelli di Yoongi.
Gli bastò vedere il minore arrossire per capire ogni cosa.
Beccato.
Era stato davvero così semplice trovare Park Jimin?
Sorrise soddisfatto, era abbastanza sicuro che fosse lui, non poteva essere altrimenti.
L'insegnante di danza lo distolse dai suoi pensieri, facendogli un segno con la mano per iniziare a suonare.
Yoongi si girò verso il pianoforte e cominciò, ma spesso si girò a guardare il ragazzo ballare.
E Dio, lo faceva dannatamente bene.
Non riusciva a credere che ne fosse rimasto affascinato durante la sua prima lezione senza neanche sapere chi fosse e ora veniva a scoprire che quasi sicuramente quel ragazzo era Park Jimin.
Era davvero bellissimo, pensò Yoongi.
Non riusciva a vedere perfettamente il suo viso, ma il suo corpo, quello lo vedeva bene.
Era semplicemente perfetto, nonostante fosse un ragazzo minuto, il suo corpo era proporzionato meravigliosamente.
Yoongi riusciva ad intravedere i suoi muscoli dalla maglietta larga a maniche lunghe che indossava.
Era una visione che gli suscitava tanto tenerezza quanto attrazione, e non se ne capacitò.
Grazia, fluidità, leggerezza possedevano il corpo di quel ragazzo, ma anche potenza e seduzione.
Ha sedici anni Yoongi, smettila, per Dio
Scosse la testa e tornò a concentrarsi sui tasti del piano.
Nonostante fosse stato distratto dalla bellezza di Jimin, non aveva fatto neanche un errore.
Yoongi ed il pianoforte erano diventati da tempo una cosa sola, e gli errori erano più unici che rari.
L'ora passò in quel modo.
Yoongi suonava, Jimin ballava, entrambi scordando ogni singola preoccupazione nel fare la cosa che amavano di più.
Quando l'insegnante concluse, i ragazzi raggiunsero lo spogliatoio e Yoongi rimase solo a sistemare gli spartiti.
Era deciso ad andare da Jimin, ed instaurare una conversazione con lui.
Lo vide uscire dallo spogliatoio con lo sguardo basso e recarsi con gli altri fuori dalla classe, e solo dopo due minuti uscì anche Yoongi.
Lo cercò con lo sguardo, e lo vide salutare Hoseok, che si allontanò per andare in qualche altro corso.
Sorrise leggermente notando che l'altro fosse finalmente solo e finalmente decise di avvicinarsi.
L'altro era girato di spalle rispetto a lui, con la testa china su un foglio, probabilmente per studiare e capire in quale corso dovesse andare.
Allungò il passo, per poi toccargli una spalla con leggerezza.
"Jimin?" lo chiamò.
Il ragazzo alzò la testa e parve bloccarsi al suono di quella voce, sconosciuta ma decisamente bella e profonda.
Non poteva essere vero.
Non poteva averlo trovato così velocemente.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo.
Dai Jimin, che sarà mai, girati
E si girò, ma con lo sguardo basso e le guance rosse.
"Sei tu, vero?" piegò la testa di lato il più grande. "Sì, sei tu"
Era così prevedibile, non stava parlando ed era rosso in viso.
E magnificamente bello.
I tratti del suo viso erano delicati, la pelle chiara e liscia, il taglio degli occhi semplicemente perfetto.
Ma lo sguardo di Yoongi non poté fare a meno di cadere sulle sue labbra.
Delle labbra carnose e rosa, avevano una forma a dir poco perfetta, erano fatte per essere baciate.
"Sono...sono io" disse Jimin quasi impercettibilmente, facendo tornare lo sguardo di Yoongi ai suoi occhi.
"Suppongo che tu sia Yoongi?" arrossì ancora di più Jimin.
Il moro non poté fare a meno di sorridere a quella vista.
E la sua voce era acuta, sì, ma bella, sembrava una dolce melodia.
"Sì, sono io" rispose.
Jimin annuì, non sapendo cosa dire.
Era la prima volta che vedeva Yoongi da così vicino, e confermò che fosse davvero affascinante.
Avrebbe potuto morire alla vista della sua pelle così chiara, quasi bianca e bellissima.
"Che corso hai ora?" Domandò Yoongi osservandolo.
"I-io uhm...ora nulla" rispose con difficoltà il minore.
"Allora vuoi venire con me al bar? Così parliamo un po'" propose l'altro.
"Oh non...non posso uscire, non sono ancora maggiorenne" abbassò la voce Jimin.
"No Jiminie, il bar è qui dentro, vieni dai" gli fece cenno di seguirlo.
Jimin lo seguì, terrorizzato.
Aveva già fatto una figuraccia, il suo vocabolario diminuiva a quello di un bambino quando provava imbarazzo, ed iniziava a balbettare.
Odiava essere così, ma non gli dispiaceva passare un'altro po' di tempo con Yoongi.
Non gli dispiaceva affatto.
RAGA IL TEASER DI FAKE LOVE LA VICE DI JIMIN INSIEME A QUELLA DI TAEHYUNG FORMANO UNA MELODIA MERAVIGLIOSA.
Ogni membro dona al tipo qualcosa di presente negli short films Di Wings e riceve in cambio qualcosa che si collega all'higlight reel, o almeno io penso così,
BTW MIN FOTTUTO YOONGI CHE SI METTE IN BOCCA QUEL LECCA LECCA IN UNA MANIERA COSÌ SEDUCENTE MI HA FATTO SALIRE IL SESSO OKAY CLAUDIA SMETTILA.
Ditemi cosa ne pensate del capitolo ♡
All the love xx
Clau
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