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(Le ruote che lastricano la strada cullano il sonno di Helene. Sebbene sia addormentata, percepisce parole francesi ridacchiate con frivolezza, ventagli che danzano nell'aria, nitriti di cavalli che trasportano altre carrozze. La giovane apre lentamente gli occhi. Si ritrova circondata da morbidi guanciali di velluto verde. Le pareti interne del veicolo di trasporto sono scure, prive di fronzoli. Dal piccolo soffitto pende una lanterna. Helene, lentamente, fa capolino fuori dalla carrozza. Un cocchiere corpulento si lascia condurre dai cavalli in un vicolo attorniato da case amassate le une alle altre .)

Helene: ( assonata) Monsieur, dove siamo di grazia?

Cocchiere: (con un grugnito) Siamo arrivati a Parigi, mademoiselle Dufont.

Helene: Da.....da quanto tempo?

Cocchiere:( ride) Da tre giorni spaccati. Non ve ne siete accorta?

Helene: Temo di no, monsieur....

Cocchiere: (ridendo forte) Eh, certo. A forza di dormire non avete neanche saputo distinguere il tramonto dall'alba!

Helene: Oh....

Cocchiere: non vi preoccupate, mademoiselle. Queste sono cose futili! Comunque, ben svegliata! Mademoiselle Delacroix ha lasciato per voi una prima colazione.

Helene:( titubante) La ringrazio da parte mia....ma quale delle due Delacroix ha preparato per me le provviste?

Cocchiere: E che ne so? Forse sarà stata Cora Delacroix!

Helene:( divertita) una nobile che cucina. Interessante.

Cocchiere: Eh, le sorelle Delacroix sono belle strane. La sorella maggiore organizza feste in cui invita soltanto uomini, beve come un turco e non porta gioielli. Aiuta anche le cuoche a preparare le vivande.

Helene: E Violette? Che cosa fa di bizzarro?

Cocchiere: L'angelo della musica? Beh, legge libri per adulti, suona dalle cinque di mattina fino a mezzanotte, scrive poesie e non esce mai da casa, tranne per i concerti.

Helene: Monsieur, come fate a sapere queste cose?

Cocchiere: Eh, mademoiselle. Vivo a casa Delacroix da più di trent'anni. Conosco i membri della famiglia più dell'Ave Maria. Quella famiglia  è diversa dalle altre. Non sapete che un'antenata di Violette e Cora è stata un'attrice? E non avete mai sentito parlare di Gaston Delacroix? Ha fatto l'acrobata fin da quando aveva tre anni.

Helene:( sorpresa) La società ama le ragazze?

Cocchiere: E come se le ama! Grazie a Violette, la pianista, sia lei che Cora partecipano a molte feste. Alla gente non interessa il talento in sè di una persona. Le persone, quando pensano alla quantità di denaro di quel tizio o quella tizia, impazziscono e non comprendono nulla.

Helene: Quindi, se non sbaglio, le sorelle Delacroix vengono rispettate per il denaro che guadagnano grazie all'Angelo della musica?

Cocchiere: Eh si! Avete indovinato!

(La ragazza tace e appoggia il viso al finestrino. Davanti ai suoi occhi nuotano immagini sfocate di cappelli, abiti costosi, dolci raffinati esposte nelle vetrine, suore che si dirigono verso l'abbazia. Scruta anche la vasta figura della chiesa di Notre-Dame, il cui campanile sovrasta il cielo saturo di piccioni. La giovane, stupita dalla bellezza di Parigi, nota in lontananza il locale del Moulin Rouge, rischiarato dalla scritta della struttura. Finalmente, la carrozza si avvicina ad una casa dalle pareti in marmo, foriere di finestre dorate. Essa è circondata da un giardino recintato.)

Cocchiere: Toh! Siamo arrivati a destinazione! Potete scendere, Mademoiselle.

(Esterefatta, Helene scende dal veicolo e si dirige verso la sua nuova casa. Mentre attraversa il prato rosseggiato da delicati fiori purpurei, due occhi chiari la osservano da una finestra posta in alto nell'edificio.  La giovane donna alza lo sguardo e, subito, quelle iridi azzurre scompaiono dalla postazione da vedetta. Helene fa spallucce e entra nella dimora.
Ci troviamo in una larga sala. A destra c'è uno specchio di vetro, incorniciato da fiori argentati. A sinistra un maggiordomo aspetta di portare i soprabiti delle sue padrone. Oltre lo specchio si intravede una porta di vetro damascata.)

Maggiordomo:( avvicinandosi ad Helene) Benvenuta nella casa dei Delacroix, mademoiselle Dufont. Vi prego di attendere la governante, Madame Leontine Roussegant, la quale vi presenterà alla signora Cora Delacroix.

Helene: Va bene.

(Il maggiordomo scompare dalla scena. Dopo cinque minuti torna, preceduto da una donna alta, magra, dai capelli castani legati con una crocchia e vestita di nero.)

Maggiordomo: Come vedete, Madame Roussegant, Mademoiselle Helene Dufont è appena arrivata.

Leontine: Molto bene, puoi andare.

(L'uomo accenna un inchino e scompare dalla sala d'ingresso)

Leontine: ( avvicinandosi a Helene) Sei arrivata giusto in tempo, mia cara. Sono Leontine, la governante di questa casa. Piacere di conoscerti.

Helene: Anche per me è un onore conoscervi, Madame Roussegant.

(Le due donne, sorridendo con freddezza si stringono la mano)

Leontine: Madame Cora non è in casa, ma mi ha incaricato di mostrarti la tua camera e le tue mansioni.

Helene: se mi posso permettere, posso chiedere perchè la padrona non è qui?

Leontine: è uscita con due amici, mi ha detto. Non credo che quei signori siano soltanto amici(sorridendo maliziosamente)

Helene: Quindi la padrona è una....sgualdrina?

Leontine: può darsi, mia cara. Ora seguimi.

(La governante conduce la giovane per le scale di mogano. Attraversano vasti corridoi punteggiati da quadri costosi e salgono altre scale, fino ad arrivare all'ala dedicata alle camere dei servitori. La governante si avvicina ad una porticina e la apre, mostrandoci una soffitta.)

Leontine: questa sarà la tua nuova camera, Helene. Sistema i bagagli, perfavore.

Helene: si, signora.

(La nuova stanza della giovane è minuscola, ma rassicurante. Le pareti di legno chiaro sono illuminate da una candela poggiata su un comò, posto vicino ad un letto coperto da lenzuola bianche. Il comò e il giaciglio sono a sinistra, in fondo al palcoscenico. Al centro è stato sistemato un tavolino, con sotto un tappeto rosso cremisi. Su una sedia si trova una divisa piegata accuratamente. A destra c'è un armadio semiaperto. Vicino si trova un pannello per cambiarsi. )

Helene:( sistema le sue valigie sul suo nuovo letto) Non è male, questa camera. Scommetto che la camera di Violette sarà molto più bella.

(La ragazza apre i bagagli e sistema i libri regalati da Christine sopra il comò. Chiude nell'armadio l'abito donato da sua madre e nei cassetti la bottiglia di vino che le ha dato Erneste. Successivamente, Helene osserva il fermaglio di Jacques. Un velo di malinconia sovrasta i suoi occhi allegri.)

Helene:( sospirando) mi dispiace, Jacques. Ma non ho avuto scelta.

(Cercando di non piangere, pone sopra i libri la farfalla viola. Leontine fa capolino dalla porta.)

Leontine: Helene, non spaventarti. Sono qui per elencarti i tuoi nuovi incarichi.

Helene:( girandosi) Giusto. Venite pure.

(La governante entra nella soffitta e si siede sul letto. Helene fa lo stesso.)

Leontine: Ora devi ascoltarmi bene. Dovrai svegliarti alle cinque e pulire tutte le stanze della casa. Ti consiglio di cominciare dalla camera della signora Cora. È più piccola. Alle sette andrai nelle cucine per preparare la  prima colazione per Violette e sua sorella. Verso le nove andrai nella stanza della pianista. La troverai intenta a suonare qualcosa. Dopo la colazione dovrai aiutarla a vestirsi. Alle dieci e mezza dovrai andare al mercato per fare delle commissioni. Potresti tornare un po' più tardi, perché le sorelle vorranno libri, vestiti e spartiti musicali. A mezzogiorno, preparerai la colazione per tutti. Dalle quattordici alle diciassette dovrai spolverare il salone, gli spartiti più vecchi. Dovrai anche stirare gli abiti delle sorelle. Verso le diciotto preparerai il pranzo e alle ventuno i dolci per gli ospiti.  A mezzanotte assisterai Violette al riposto notturno. All'una potrai andare a dormire.

Helene: Voi vi occuperete di Cora?

Leontine: Esattamente. Ci sono molte cose da fare, vero?

Helene:( ridendo) Oh sì, spero di farcela!

Leontine: Ce la farai. Sei più forte di quanto tu creda. Penso che sia il momento per farti conoscere Violette.

(Le due donne escono dalla soffitta e procedono lungo i corridoi. Giungono all'ala costruita per i nobili. Da una porta bianca echeggia una melodia.)

Leontine:(sorride) È Violette. Entra pure.

Helene: Si

(La ragazza viene guidata dalla musica . Entra nella camera della sua padroncina.)

Nota autrice:
Scusate se ho fatto un copione così lungo. Ora che Helene è entrata nella stanza di Violette, che cosa succederà? La domestica e la pianista faranno amicizia? Si innamoreranno subito l'una dell'altra? Saranno alleate?
Comunque voglio fare una precisazione. Siccome la storia è ambientata nell'Ottocento, i nomi dei pasti sono molto diversi da quelli dei giorni nostri. La prima colazione corrisponde alla colazione della mattina. La colazione corrisponde al pranzo e il pranzo corrisponde alla cena. Spero di essere stata chiara.

Ciau^^

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