꧁Cap 9 - Bugie꧂


Ahvi non aveva idea, di come fosse riuscita a trovarsi tra le braccia del Marchese, mentre la teneva stretta a sé in una danza dolce ma dalle note frizzanti.
Non ricordava molto, dopo che Corina aveva rivelato al ragazzo davanti a sé, di essere promessa a colui con cui aveva passato, le ultime ore.
Jungkook era una statua, immobile, mentre fissava il pavimento, sconvolto lui stesso dalla rivelazione, incapace di formulare alcuna frase, neppure dopo gli innumerevoli tentativi di lei per farsi spiegare le parole della corvina, era stato tutto vano, perché dalle sue labbra non era uscito alcun suono.
Aveva sentito la gola chiudersi, e le lacrime salirgli. Aveva udito il suo cuore creparsi, e uno strano sentimento di disperazione farsi largo nella sua anima. Ma seppur stesse per crollare, la sua educazione datagli da suo padre, le aveva insegnato, che il miglior modo per uscire indenni, almeno all'apparenza da certe situazioni, era quello di mostrasi forti, più di quanto non ci si sentisse veramente.
Ahvi chiuse lentamente le palpebre, ispirando a fondo, girò su se stessa posizionandosi di fronte, congiungendo le mani, alzando lievemente il viso sorridendogli appena, mormorando un soave << congratulazioni >> un suono così lieve da risultare quasi un sussurro alle orecchie del corvino.
Si costrinse a rimanere impassibile, dopotutto lei per lui non era nessuno, solo un'amica aveva detto, una sorella per essere precisi....

[...
<< Ahvi...>>
<< non c'è nulla da dire Jungkook >> esordì la castana cercando di svincolare dalla presa ferrea che il corvino aveva sulle sue spalle.
<< Smettila di mentirmi! >> ringhiò << ti conosco da quando a malapena gattonavi! Conosco ogni vostro più piccolo segreto, ogni vostra più piccola espressione >> esclamò stringendo la presa << perché non mi dite ciò che pensate veramente? >> replicò
La castana, trattenne a stento le risate. Diceva di conoscere ogni suo più piccolo segreto? Ogni sua più piccola espressione? Eppure il suo comportamento rifletteva ben altro.
<< ve lo sto dicendo mio signore >> mormorò, cercando di sostenere lo sguardo in quello di lui
<< No! >> esclamò con fervore << Quello che mi state dicendo è dettato dall'etichetta! >>
<< quello che vi sto dicendo è...>>
<< è? >>
<< cosa volete che vi dica? >> sbottò esasperata, spingendolo lontano da sé, tanto da non sentire più le sue mani su di lei << sei promesso! e io l'ho saputo da una voce in corridoio! >> replicò  sfinita << sei stato con me tutta la sera a discutere su chi io possa o non possa vedere! Come se ne aveste diritto in primo luogo! E intanto voi? Voi vi siete fidanzato e io...>>
<< Ahvi...>> mormorò il corvino
<< sapete cosa c'è? >> sussurrò stringendo le labbra << Sono molto felice per voi mio signore >> disse, con tono flebile e sconfitto
<< perché mentite? >> urlò Jungkook di rimando, avvicinandosi di più a lei  << perché non mi dite ciò che vi leggo negli occhi? >>
<< perché mi chiedete? >> la castana immobile, si tratteneva a malapena, su ciò che voleva dirgli. Lo odiava, un sentimento che non gli era mai balenato in mente da quando lo conosceva, si la faceva ammattire, lui e i suoi scherzi. Si arrabbiava con lui più che con chiunque altro, ma mai aveva provato ciò che provava in quel momento << se lo sapeste cambierebbe qualcosa? Se sapeste ciò che dimora nella mia mente, vi gioverebbe? Ne sareste felice? Soddisfatto? Ditemi mio signore cosa accadrebbe se lo sapeste? >> 
Ahvi gli diede le spalle  << ve lo dico io, nulla...sarebbe solo un modo per mandare avanti questa....cosa! senza arrivare da nessuna parte, e io....sono stanca >> mormorò triste << sono stanca di essere manovrata, come se fossi di vostra proprietà! >>
Jungkook era sbalordito << cosa dite? io non ho mai... >>
<< site sicuro? È tutta la sera che mi private di poter conversare o addirittura passare del tempo con qualcuno che non siate voi! Dite che lo fate per me, perché ci tenete! Perché siamo amici! perché mi vedete come una sorella.. >> sussurrò abbassando il viso, triste e delusa  << ma io non sono vostra sorella! >> esclamò scontrando i suoi occhi color miele in quelli neri color antracite del corvino << e non ho affatto bisogno dei vostri servigi! >> urlò, scivolando con passo veloce oltre quel corridoio. Superò la corvina senza degnarla di uno sguardo fino a raggiungere colui che ancora l'aspettava, posizionandogli di fronte << sono pronta per il nostro ballo Marchese >> ...]

<< Allora, >> disse Yoon mentre i loro piedi si muovevano con grazia sulla pista  << devo dedurre che non gradite il nostro ballo? >> le domandò curioso
Ahvi alzò il volto << scusate? >>
<< avete passato più di un momento a fissare, >> mormorò << il ragazzo, e colei a cui è accompagnato, devo forse dedurre che è colui che detiene il vostro cuore? >> domandò curioso
<< Non è affatto così! >> si affrettò a dire
<< perché trovo difficile credervi? >> riflette lui.
Ahvi punto i suoi occhi chiari in quelli scuri di lui, se lui poteva essere diretto, poteva benissimo esserlo anche lei.
<< probabilmente perché, date per scontate un pò troppe cose sua eccellenza! >> esclamò puntigliosa << Se una donna non vi guarda, o non sviene in vostra presenza, decidete che il suo cuore sia già preso! >> concluse
Lui la guardò scioccato, e rise. Lasciando Ahvi senza parole
<< volete smetterla di ridere? >> sussurrò lei << state attirando tutta l'attenzione su di voi! >>
<< non è la mia risata che li attira Miss Kim, sono pur sempre un Marchese, il mio titolo basta e avanza per ricevere più attenzione di quanto io necessiti, >> replicò lui << per quanto riguarda invece, far svenire le giovani donne in mia presenza, bè lì dovreste essere voi a dirmi se è così oppure no >> 
<< siete così borioso >> mormorò lei alzando gli occhi al cielo
<< dite? >> domandò allargando il suo sorriso << siete in assoluto la prima donna a dirmelo, mi fate pensare che io non vi piaccia molto >>
<< c'è ne avete messo di tempo >> replicò lei allegramente << non siete di certo il primo degli idioti a invitarmi a ballare >>
Yoon sorrise apertamente, accentuando ancora di più le fossette ai lati delle guance << ah! non spasimanti? Ma addirittura Idioti >>
Lei si perse a guardarlo incuriosita dal vederlo divertito << mi pare chiaro che non vi dispiaccia essere chiamato idiota >>
<< se siete voi a chiamarmici, ne sono più che lieto >> disse sorridendo accattivante
<< lo confermo! voi non mi piacete >> esclamò stizzita
<< è un vero peccato, perché invece voi mi piacete, >> mormorò in risposta, puntando i suoi occhi sulla sua figura << e anche molto >>
Lei sollevò di scatto lo sguardo, sorpresa.
Lui le sorrideva, un sorriso seducente << devo dedurre che non siate abituata a certi complimenti >>
<< pare di si. Ma questo non cambia nulla! >>
<< così mi ferite Miss Kim! >> esclamò con fare drammatico
<< volete dirmi che basta così poco per ferirvi? >>
<< decisamente >>
Ahvi si ritrovò a ridere ancora prima di accorgersi di essere divertita.
Lui aspettò che lei smettesse di sorridere e le chiese << siete innamorata del Sig. Park? >>
Quella domanda pietrificò la castana << c-come? >> balbettò
<< non mi sembra una domanda così difficile >> replicò accentuando il sorriso
<< non mi sembra proprio una domanda da fare, se vogliamo essere precisi sua eccellenza >> puntualizzo infastidita
<< volete forse dirmi che vi rifiutate di rispondere? >> domandò canzonandola << suvvia vi ho visto tenere testa a quel signorotto, >> disse puntando gli occhi su Jungkook, che fissava la pista come un cane da guardia << non mi siete sembrata una codarda! Rispondete alla domanda >>
Ahvi sospirò, gli era ormai chiaro che non avrebbe smesso finché non avesse avuto la sua risposta.
Era anche vero, che il suo comportamento poteva destare più di un sospetto, soprattutto adesso che Jungkook era promesso.
<< non sono innamorata del Sig. Park >> esordì infine << siamo solo amici >>
Yoon si soffermò a osservarla << e vi sta bene? >> le domandò piano
La ragazza lo guardava confusa, gli aveva appena posto una domanda, che lei stessa non si era mai posta. Gli stava bene? Essere solo un'amica, la rendeva felice? Era ciò che voleva? Seppur sentisse una stretta al petto, la sua mente non gli stava fornendo nessuna riposta, lasciandola nella completa confusione.
<< posso essere franca? >> domandò in un sussurro
<< ma certo >> mormorò lui curioso
<< perché siete così interessato a sapere chi detiene il mio cuore? Dopotutto io per voi non sono nessuno, perché posate su di me tutto questo interesse? >>
Il Marchese che non smise nemmeno per un attimo di osservala, notò che aveva dei modi diretti e i suoi determinati occhi color miele non smisero per un attimo di guardarlo.
<< cosa vi cambia se sono innamorata? >> insistette
Il liscio la prese per il braccio avvicinando il viso al suo orecchio << se vi dicessi che è perché mi avete destato dalla noiosa monotonia a cui vengo sottoposto abitualmente mi credereste? Voi Miss Kim siete come la più seducente delle sfide >>
Lei lo fisso con una tale intensità che lui dovette trattenersi dal ridere, si rese conto che sconvolgerla era il divertimento migliore a cui poteva aspirare.
Se non fosse stato impegnato a ballare, si sarebbe di certo portato le dita alle labbra picchiettandole, fingendosi impensierito.
<< dalla vostra espressione posso dedurre che la mia risposta non vi sia piaciuta? >>
Ahvi serrava le labbra << ve l'ho già detto >> esclamò << voi..>>
<< si! >> la interruppe << io non vi piaccio >> disse ridendo, prima di aggiungere << o possiamo dire che non vi piaccio ancora >>
La castana cercò di rispondere ma il Marchese la fece volteggiare, con la musica che si avvicinava sempre di più al finale, mentre una figura alta, slanciata si avvicinava a passo spedito verso il ragazzo.
Fermandosi a pochi passi da lui << sua eccellenza >> lo chiamò << Il Duca la sta aspettando >>

Jim era di pessimo umore, tanto che decise che la miglior soluzione per quella serata, sarebbe stata la sua totale assenza.
Era furioso; con se stesso, con Taehyung, con la sua famiglia, e seppur non lo volesse, anche con la giovane che aveva lasciato in quella cucina.
<< Maledizione >> mormorò irritato, stringendo la mascella.
Decise che il modo migliore per passare inosservato e così, uscire senza essere visto, fosse fuggire dal giardino che dava per gli aranceti, dopotutto, anche se ci fosse stato qualcuno, il corvino era più che certo che avrebbero avuto cose più interessanti da fare che prestare attenzione a un giovane che con passo svelto cercava una possibile via di fuga.
Jim mise la testa oltre la porta finestra che dava per il giardino, notando con sua grande sorpresa che fosse deserto.
Gli parve molto strano considerando il gran numero di uomini e donne presenti in quella sala.
Decise che non fosse il momento più adatto, per perdersi a pensare come mai quel posto fosse così deserto, dopotutto nemmeno lui aveva pensato di portarci lì Asena.
Asena, pensò. Bloccandosi di colpo. Guardando dietro di sé, l'aveva lasciata sola in quella cucina, confusa per ciò che gli aveva detto.
Il corvino serrò la mascella, ponderando se non fosse stato uno stupido a lasciarla lì. Fece due passi indietro prima di bloccarsi di nuovo. E se lei ora l'odiava? Si chiese. Era uscito come una furia, arrabbiato per la sua confusione e il suo rifiuto. Ma se fosse tornato indietro lei lo avrebbe ascoltato?.
Jim si girò, portandosi le mani tra i capelli lisci, urlando per la frustrazione, riprendendo a camminare verso la sua destinazione, non poteva tornare da lei, non dopo il modo in cui gli si era rivolto.
Saltò con agilità oltre il muretto guardando di fronte a sè, prima di essere raggiunto da delle voci, piuttosto rumorose.

<< per quanto ancora dobbiamo nasconderci da nostra madre? >> si lamentò Hoseok, nascosto dietro una colonna di marmo bianco, nel gazebo.
<< scelta tua fratellino! Vuoi per caso avere l'onore di un'altro giro di ballo con la signorina Black? >> mormorò il maggiore canzonandolo
Hoseok corrugo la fronte, assomigliando lo sguardo visibilmente irritato << fallo tu un giro con lei! >> esclamò dandogli un pugno sul braccio << ti ho visto sai! Tu e quella ragazza dai capelli corvini! >>
<< parli di Celeste? >> domandò Namjoon
<< Celeste? >>
<< si! alta così! >> disse portandosi la mano destra sotto il pettorale << corpo minuto, capelli castani...>>
<< aveva un nastro nei capelli? >> domandò il minore
Namjoon ci pensò su, corrugando la fronte << non che io sappia... >> esordì
<< allora non è lei >>
Il maggiore si perse per un momento picchiettando le dita sul mento << ah! Allora stai parlando di Rosa! lei aveva un nastro tra i capelli! >> esclamò sorridente
<< il nastro era blu? >> domandò di nuovo Hoseok
<< no >> mormorò << credo fosse giallo >>
<< allora non è lei! >>
Jin nascosto insieme a loro alzò gli occhi al cielo << perché invece di litigare, su chi a ballato con chi! non andate a cercare le nostre sorelle?! >> disse isterico << così poi potremmo fare ciò per cui siamo venuti! Siamo vicini alla mezzanotte! >>
I due accanto a lui si girarono, rivolgendogli uno sguardo carico di rimprovero << sai Jin potremmo farti la stessa domanda! >> precisò Namjoon
<< io sono il maggiore! >> esclamò puntiglioso << il fatto che abbia deciso di fare da esca non è abbastanza per voi?! >> concluse il Visconte indignato
Namjoon e Hoseok, si guardarono rivolgendosi uno sguardo del " tu lo prendi e io lo lego"
<< dici che farai da esca con nostra madre! Ma caso strano sei ancora qui a nasconderti! >> lo rimproverò il minore.
<< questo è perché voi due siete ancora qui fermi! >> precisò il maggiore << in più mi ostruite il passaggio! >>
Namjoon, si guardò attorno, confuso  << ma se ci potrebbe passare pure un elefante accanto a noi! >> urlò << secondo me fratello stai solo cercando scuse per non adempiere al tuo dovere! >> concluse il più alto
Il maggiore lo guardò con sconcerto, del tutto fasullo. I suoi due fratelli conoscevano ogni sua più insolita espressione, e sapevano esattamente quando mentiva e quando no.
<< come puoi dirlo! >> disse Jin melodrammatico << e io che ho pensato a tutto proprio per evitarvi di venir trascinati da nostra madre! >> esclamò irritato
<< ma è questo il punto fratello >> cercò di spiegare Hoseok << sei ancora qui! E lei è ancora là che ci cerca! >> puntualizzò << finché non vai a distrarla non potremmo uscire da questo gazebo >>
Proprio in quel momento ci fu un leggero movimento, proveniente dall'ingresso, portando così la loro madre, a distrarsi.
<< dovresti andare ora >> disse Hoseok
<< si è il momento giusto >> concordò Namjoon
<< certo >> disse il Visconte
I due si girarono, notando come il maggiore non si fosse mosso, iniziando subito a urlarsi contro.
Jim che li stava osservando da un po' decise di avvicinarsi, curioso di cosa stesse succedendo << che state facendo? >> intervenne
I tre fratelli si girarono verso la voce, che li aveva interrotti, spaventandoli a morte
<< AH! >> esclamò Hoseok << o dio mio signo....Jim Park! >> urlò << mi avete provocato un infarto >>
<< perdonatemi >> si scusò abbassando lo sguardo 
<< che fate qui fuori? >> domandò il Visconte
<< ah...ecco io >> balbettò Jim, spostando lo sguardo sui sei occhi che lo fissavano incuriositi  << invece voi? >> domandò spostando così l'attenzione da lui << perché siete qui? Nascosti? >>
Il Visconte prese la parola << ecco vedi noi..>> mormorò fermandosi, cercando le parole giuste << quello che mio fratello non ha il coraggio di dire, >> intervenne Hoseok interrompendolo, portando Jin a fare una smorfia infastidita prima di aggiungere << hai del fegato a dirlo proprio tu! >>
<< e che è terrorizzato da nostra madre >> annunciò il castano con una scrollata di spalle.
Jim pensò che ciò che stava udendo non era possibile, aveva di fronte i fratelli Kim santo cielo! Erano i figli del Generale Kim, alti, belli, e atletici. Ogni donna che incontravano smaniava per loro.
Eppure eccoli lì, impietriti e terrorizzati, da una donna minuta, con l'unica attenuante che fosse effettivamente la loro madre.
<< Se mia madre mi vede >> spiegò il Visconte << mi avrà tra le sue grinfie, e io non avrò più scampo! >>
Namjoon soffocò una risata accompagnato dal fratello, a immaginarsi il maggiore trascinato per la sala da una ragazza all'altra.
<< in ogni caso i nostri accordi erano chiari, caro fratello, c'è la siamo giocata e tu hai perso! Tocca a te distrarla! >> precisò Hoseok incrociando le braccia al petto
<< potremmo rigiocarcela! >> propose il maggiore
<< per poi cosa? >> domandò Namjoon << farti bighellonare per i corridoi, facendo finta di cercare coloro che non vediamo da quando siamo arrivati! >> urlò << oltre il fatto che non abbiamo potuto allontanarci nemmeno per adempiere al piano iniziale! >> concluse prima di posare il suo sguardo ormai adirato sul più basso che non aveva ancora detto parola
<< e invece voi Sig. Park? >>
Jim alzò lo sguardo incrociando quello del ragazzo dallo sguardo serio << I-io? >>
<< si voi! Se non ricordo male vostro cugino ci aveva assicurato che avreste tenuto sott'occhio le nostre sorelle! >> esclamò << eppure non le vedo accanto a voi! >>
Il corvino deglutì a fatica, se Namjoon Kim avesse saputo ciò che era successo tra lui e Asena lo avrebbe ucciso, proprio lì, in quel preciso istante.
Non poteva dirgli che l'aveva trovata, non poteva nemmeno dirgli che non solo l'aveva trovata, ma aveva addirittura acconsentito a baciarla, a toccarla, a provare sensazioni che non sentiva da più di un anno, e che se non avesse aperto bocca preso dal desiderio sarebbe andato anche oltre. No! Quello che Jim doveva fare era mentire! mentire! fino alla morte.
<< Jim Park >> il richiamo fu forte, così forte che riportò la sua concentrazione di nuovo su Namjoon
<< mi dispiace mio signore >> mormorò il giovane << ma per quanto l'abbia cercata non sono riuscito a trovarla >> mentì, abbassando lo sguardo
Hoseok gemette frustrato << quelle due sono un pericolo pubblico! >>
<< molto bene! >> esclamò il più alto << io andrò a cercare Asena... >> disse pensieroso << Sig. Park? >>
<< si! >>
<< dove l'avete cercata? >> domandò serio
<< ai piani superiori...>> mormorò << non ho controllato... >> si stoppò pensieroso << L-le cucine >> disse infine
Namjoon lo osservò, c'era qualcosa che non gli sfagiolava, gli rispondeva con un tono insolitamente basso, con una voce fievole appena udibile, un atteggiamento molto diverso da quello che gli rivolgeva solitamente. Ma seppur sentiva che c'era qualcosa di strano, non aveva il tempo per scoprire cosa nascondesse.
<< bene la cercherò lì! >> disse prima di rivolgersi a Hoseok << tu cercherai Ahvi!>>
<< si fratello >> concordò
<< dobbiamo trovarle prima della mezzanotte >> esordì, passando lo sguardo sulla figura del Visconte, che con noncuranza strappava i petali delle rose accanto a sé << ora se nostro fratello si muove! >>
<< va bene! Va bene! >> urlò esasperato  il maggiore << ci vado! Ma ricordatevi che mi dovete un favore! >>
<< lo dici come se noi andassimo a far baldoria! >> urlò Namjoon di rimando, dando una gomitata divertita al fratello accanto lui
<< ah! Jin! >> lo richiamò Hoseok
<< mh? >>
<< sé nostra madre ti farà danzare con la signorina Black, sta attento ai passi di danza! >> disse trattenendo a stento le risate << potresti tornare a casa con i piedi doloranti! >> esclamò soffocando dal ridere
Ricevendo dal maggiore degli incomprensibili insulti, e gesti di deprecabili significati.

Asena era rimasta immobile, mentre Jim era scivolato fuori dalla stanza non prima di aver atteso da parte sua un richiamo, un gesto, che però non avvenne.
Con mano tremante si portò le dita alle labbra, passandoci i polpastrelli sopra, chiudendo gli occhi. Sentiva ancora sulla pelle il suo tocco, un tocco che per un attimo ad Asena parve famigliare.
La sua mente vagava, cercando una spiegazione, mentre il suo corpo fremeva per averne ancora, lasciando alla ragazza solo domande senza alcuna risposta.
Aveva scoperto di essere promessa al ragazzo per cui lei aveva sempre provato qualcosa, che quella sera il moro l'aveva baciata per poi tirarsi indietro, provocandole un dolore straziante nel sentirsi rifiutata, aveva sentito il cuore frantumarsi, mentre con fatica gli diceva che sarebbe andato tutto bene.
Prima d'incontrare per pura fatalità il corvino che era con lei pochi instanti prima, mentre lo pregava a sua insaputa, di togliergli quel dolore dal petto.
Ma ciò che la ragazza non si sarebbe mai aspettata, sarebbe stata la reazione del suo intero essere dopo che lui l'aveva accarezzata.
Come se riconoscesse quel tocco gentile e pieno di desidero, quei occhi scuri che l'avevano sempre allontanata per tanti anni, scivolavano su di lei come se fossero una piuma creata apposta per accarezzarle la pelle, e infine le sua labbra così carnose e soffici, da risultare anche troppo carine su un uomo, farle tremare le gambe più di una volta in quella calda cucina.
Asena, ancora ferma pensò di essere impazzita, eppure tutti i suoi pensieri conducevano alla stessa soluzione, il suo corpo l'aveva riconosciuto, ma la sua mente ancora negava l'evidenza.
Doveva sapere, doveva avere delle risposte. La mora si destò di scattò, non poteva lasciare che il corvino la lasciasse così, si affrettò a raggiungere la maniglia della porta e con un gesto secco l'aprì, trovando dinnanzi a lei, una donna, lunghi capelli biondi, mascherina alla mano, e uno stretto vestito che metteva in risalto il suo fisico a clessidra fin troppo provocante.
<< Miss Kim! >>
Asena bloccata sul posto, Priscilla dinnanzi a lei era raggiante
<< L-Lady Waterfrey...>> si stoppò guardando nervosa a destra e a sinistra << c-come mai qui? >> domandò agitata
<< passeggiavo >> gli disse giocherellando con la mascherina bianca << e voi invece? come mai siete così lontana dalla sala principale? >> le sue labbra si incurvarono in un sorriso felino
<< e-ecco i-io >>  balbettò nervosa, doveva trovare in fretta una scusa, se c'era qualcosa di peggio che incontrare Priscilla, era certamente le mali lingue << avevo bisogno di un po' d'aria, sapete troppo champagne >> disse con un'impacciato sorriso
<< oh capisco >> rispose, soffermandosi sulla sua figura anche oltre il necessario.
Asena era un fascio di nervi, più il tempo passava, e più Jim si allontanava da lei e da ciò che aveva bisogno di sapere, doveva trovare un modo per riprendere la sua ricerca, senza in alcun modo insospettire la bionda di fronte a lei.
<< Miss Kim? >> la richiamò
<< mh? >>
<< state bene? >>
<< si certo, mai stata meglio >> disse cercando di apparire rilassata e composta. Come se un'incontro con Priscilla Waterfrey potesse essere definito *rilassante*.
<< sapete, sono veramente felice di avervi incontrata >> disse raggiante.
Asena costatò come quella ragazza risultasse sempre bellissima, ogni capello dorato perfettamente a posto, una pelle immacolata, occhi di un intenso castano, e vestita sempre con abiti all'ultima moda.
<< me ne chiedo il motivo? >> gli domandò cortesemente
<< bè come posso dire, da quando mi avete invitato da voi quel pomeriggio, la mia vita è notevolmente cambiata! >> disse Priscilla con un risolino che destò alcuni sospetti nella ragazza di fronte a lei << ne sono lieta...>> disse con non curanza
<< non me ne chiedete il motivo? >>
Quando apparve chiaro che Priscilla attendeva una risposta da parte sua, la mora si costrinse a mostrare un certo interesse  << oh perdonami, avete ragione >> disse << ditemi! ditemi!, sono curiosa! >> esclamò disgustandosi di sé stessa, di come riuscisse a fingere interesse quando non ne provava alcuno, ma quel mondo era così, finto e disgustosamente falso.
<< sono promessa! >> esclamò sorridendo
<< p-promessa? >> domandò la mora in totale shock, per quanto nè sapeva, Priscilla non era stata fortunata nel trovare marito, infatti come per lei e Ahvi, era ancora in attesa di una proposta  << oh lady Waterfrey è meraviglioso! E se posso chi è il fortunato? >>
Priscilla sorrise, ma riuscì a trasformare quell'espressione in qualcosa di furbesco e crudele << Miss Kim! Non ditemi che avete già scordato il giovane che mi avete presentato a casa vostra? >> disse ridendo
Asena sentiva il cuore che gli rimbombava nel petto << n-non capisco >> balbettò
<< o suvvia! sforzatevi so che avete già capito di chi parlo >>
Nonostante il crescente nodo alla gola, la mora riuscì comunque a mantenersi composta << preferisco che siate voi a dirmelo, non sono mai stata brava a indovinare >>
<< sto parlando di Jim Park! >>
Asena non disse nulla, a malapena era in grado di respirare. Varie domande presero forma nella sua mente, trasformandosi in nuovi dubbi.
Jim era promesso a Priscilla? E se fosse perché aveva accettato di baciarla?
Nonostante i suoi innumerevoli pensieri, si costrinse a sorridere alla bionda che ancora la osservava in attesa di una reazione da parte sua
<< sono veramente felice per voi Priscilla >> mormorò sorridendo appena, cercando di risultare più naturale possibile.
Lady Waterfrey la guardava come se aspettasse un suo passo falso che però non avvenne. Sperava di ottenere molto di più, che un lieve balbettio dalla mora. Così decise di provare una tattica diversa.
Si avvicinò di più a lei avvicinandosi il tanto da potergli sussurrare all'orecchio << so che certe cose non si dovrebbero dire, ma è solo grazie a voi che ora posso vantarmi di avere un corteggiatore, >> disse con tono basso << siamo rimasti in una camera da soli per un po'...ovviamente non posso entrare nei dettagli...ma è un uomo che ci sa fare, se capite cosa intendo >>
Asena aveva la bocca secca, le tremavano le mani, e aveva la pelle ghiacciata.
Perché, sebbene non sapesse se ciò che stava dicendo era vero oppure no, un dubbio la stava divorando dall'interno come veleno.
<< Sorella! >>
Asena alzò lo sguardo e vide suo fratello Namjoon in piedi dietro a Priscilla
<< ti stavo cercando ovunque, vieni, tra poco arriverà il Duca! >>
<< oh! Giusto i Duca! >> esclamò Priscilla eccitata << penso che possiamo salutarci qui, non credete Miss Kim? >>
Asena annuì lentamente, lasciando a Priscilla una piacevole sensazione di vittoria, mentre con un inchino salutava l'uomo accanto a se << Sig. Kim >>
<< Lady Waterfrey >>
Priscilla si incamminò lungo il corridoio, ma non prima di aver rivolto ad Asena un'ultima occhiata << ci vediamo presto Asena >>
<< ma certo >> rispose la mora cercando di mantenere il sorriso
La bionda riprese a camminare, lasciando Asena con ancora più dubbi mentre si sorreggeva al braccio del fratello.

A Taehyung, non piaceva affatto sentirsi un'idiota, mentre con passo lento si dirigeva verso il tavolo imbandito.
Ogni volta che chiudeva gli occhi la sentiva ancora lì, tra le sue braccia, mentre si stringeva a lui tremante, e ogni volta che li riapriva, vedeva la sua espressione. Come se il ragazzo gli avesse strappato il cuore dal petto e lo avesse schiacciato proprio sotto i suoi occhi. Era rimasta immobile, con il suo modo composto ed educato, non una sola parola cruda o ferita era uscita dalle sue labbra, lasciando il moro, con ancora più odio verso se stesso.
Avrebbe voluto che gli urlasse contro, che lo picchiasse, tutto invece di quel sorriso, di quella espressione che gli lacerava l'anima.
L'aveva ferita, più di quanto volesse, si era sentito in colpa verso Jim, verso il ragazzo che era all'oscuro, di ciò che i loro genitori avevano escogitato. E seppur lui si era imposto, che qualsiasi cosa fosse successa, lo avrebbe sempre aiutato a conquistare il cuore di Asena, aveva commesso l'errore di innamorarsi lui stesso della suddetta ragazza.
A nulla era servito, prolungare il suo servizio alla fortezza, aveva pensato che allontanandosi, quei sentimenti si sarebbero di certo estinti, permettendogli di riprendere senza nessun intoppo ciò che la sua vita comportasse. sposare con una donna qualsiasi, procreare e alla fine morire. Taehyung non era in cerca dell'amore, per lui era un sentimento stupido, che provocava solo sofferenza, oltre che discutibili complicanze.
E c'era quasi riuscito, gli sarebbe bastato ancora un anno, e il moro era certo che sarebbe riuscito a dimenticarla.
Ma la sfortuna volle, che il Generale della sua compagnia, per ringraziarlo del suo impegno, lo mandò a casa un anno prima.
E per lui fu la fine.
Gli era bastato che lei gli sorridesse, che pronunciasse il suo nome, che lo guardasse con quell'espressione di pura felicità, per far riprovare di nuovo al moro tutto ciò che con fatica aveva cercato di nascondere nei meandri più oscuri della sua anima.
Aveva pensato che magari avrebbe potuto continuare a fingere, esattamente come aveva fatto fino a quel momento, di fingere che non provasse nulla a parte un tenero affetto, come quello per una sorella. Si era convito che ci sarebbe riuscito, che nessuno lo avrebbe scoperto. Eppure gli era bastato ritrovarsi con lei da solo in una stanza, averla vicina a lui, poterla stringere a sé lontano da occhi indiscreti, per far sì che tutti i suoi buoni propositi morissero.
Ma non appena la sua mente, gli focalizzò davanti agli occhi suo cugino.
Jim che maledizione, era la sua famiglia, il suo testicolo, più importante di un fratello, colui che lo aveva salvato da morte certa, colui che non gli chiedeva mai nulla, che era sempre lì seppur sbuffando il più delle volte. Colui per cui lui avrebbe dato la vita.
Non poteva fargli questo. Non poteva averla.
Fermo con un bicchiere in mano, scannerizzò la stanza in cerca della madre, decise che avrebbe chiuso questa storia assurda del matrimonio, prima che arrivasse alle sue orecchie.
Prima che Jim si sentisse tradito. E prima che lui stesso perdesse il nume della ragione.
<< Sig. Park! >> urlò qualcuno
Taehyung si girò in direzione della voce e vide il Sig. Erza Stormbow, suo conoscente con cui aveva fatto l'accademia. Ragazzo non troppo alto, capelli mossi di un castano ambrato fisico muscoloso, tutto sommato un ragazzo che non passava di certo inosservato.
<< quanto tempo! >> urlò Stormbow mentre si affrettava a abbracciare il moro che gli rivolse un educato sorriso.
<< è un piacere vedervi Erza, come mai qui? >> gli domandò Taehyung, per quanto ne sapeva il giovane che aveva davanti doveva essere ancora in servizio
<< oh, sono qui per accompagnare mia sorella, la più giovane >> disse compiaciuto << avrebbe dovuto presentarsi mio padre, ma sai com'è, nulla è più importante di una chiamata dal Generale Kim >> concluse sorridendo appena
Taehyung non rispose, troppo preso a cercare sua madre, fatto che non passò inosservato al giovane in piedi accanto a lui << state cercando qualcuno? >> gli domandò curioso
<< oh nessuno d'importante >> mormorò il moro << solo colei che mi ha dato alla luce >>
<< ah certo vostra madre, credo di averla vista poco fa in compagnia della Signorina Kim >>
Per Taehyung fu come ricevere un pugno << c-come? d-dove? >> balbettò agitato
Erza accanto a lui, lo osservò << Sig. Park state bene? >> gli domandò preoccupato
<< ditemi dove avete visto mia madre! >> esclamò con urgenza
<< vicino alle scale >> disse, soffermandosi a guardarlo, prima di affrettarsi a dire << in ogni caso volevo farvi le congratulazioni! >>
Il moro lo guardò stranito << le congratulazioni per cosa? >>
<< non fate il finto tonto Sig. Park! Vostra madre me lo ha detto sapete?! Avete avuto una bella fortuna, la signorina Kim è deliziosa! >>
Taehyung era senza parole, fermo a fissare il ragazzo sorridente mentre gli dava delle notevoli pacche sulle spalle, come se avesse vinto il cavallo migliore, fece venire al moro un terribile presentimento << è stata mia madre a dirvelo? >> domandò
<< non fate quella faccia! Dovreste essere felice! Vi siete conquistato una delle ragazze più affascinanti della città! Oltre che una delle ragazze più ambite! Far parte della famiglia Kim! È un grande onore non ne convenite? Se lo avessi saputo che sarebbe diventata una tale bellezza mi sarei fatto avanti io! >> disse porgendosi in avanti con fare lascivo << deve essere dura per voi >>
<< scusatemi? >> domandò sempre più confuso
<< non poter assaggiare il suo prezioso nettare fino al matrimonio >> disse il giovane con una risata oscena << io non riuscirei a rimanere calmo come voi, sarei sempre tentato di prenderla appena rimanessimo isolati >> disse prima di sorridere in un modo che mandò su tutte le furie Taehyung.
<< vi consiglio di smetterla >> lo avvertì
<< suvvia non l'ho insultata! >> sbuffò il castano
Il moro era un fascio di nervi, inclinò la testa ponderando su quale parte del viso sarebbe stato meglio per Erza ricevere un pugno.
<< immagino che vostro cugino si stia mangiando le mani a quest'ora >> continuò allegramente l'altro << passare tanti anni morendo dietro a qualcuno per poi farsela portare via da colui che potrebbe essere considerato suo fratello, ma bè peggio per lui no? Avrebbe potuto farsi avanti prima e cogliere lui il fiore >> disse lascivo << a proposito sapete dove si trova? Vorrei salutarlo >> aggiunse Erza, ignaro del fatto che il moro stesse flettendo le dita e valutando le dimensioni del suo collo << sono veramente curioso di sapere se sa già la notizia o no! >>
<< non saprei >> rispose il moro a denti stretti
Taehyung fermo a guardarlo, si interrogò cosa avrebbe comportato in termini legali l'uccisione di un pari del regno.
<< oh bè forse lo incrocerò prima o poi >> disse Erza allontanandosi, con un largo sorriso sul volto << sono stato felice di vedervi Sig. Park. Mi dispiace lasciavi ma devo andare da mia sorella, spero di vedervi presto insieme alla vostra futura moglie!>>
Taehyung lo fulminò con lo sguardo, ma Erza era troppo eccitato dal pettegolezzo per farci caso.
Il ragazzo l'osservò allontanarsi, la conversazione avvenuta con quel ragazzo, aveva peggiorato di gran lunga il suo umore già sul filo del rasoio, fecendogli decidere che per lui quella serata si poteva anche chiudere.
Appoggio con un tonfo il bicchiere e si incamminò a passo svelto verso l'uscita, ma appena mise un piede nel corridoio, si sentì di nuovo chiamare, quindi si voltò, trovando dinnanzi a sé, un giovane, dal portamento elegante, lunghi e lisci capelli corvini, sguardo privo di espressioni, un sorriso freddo  e due insoliti occhi blu, che lasciarono il moro senza parole
<< ve ne andate senza salutami? >>

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