❨ 𝟬𝟮𝟰 ❩
━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆
𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙
〔 capitolo ventiquattro . . . . the vampire diares〕
༄ // ❝ nuove scoperte ❞
Molly guardò dalla sottile finestra di vetro la stanza di ospedale in cui era ricoverato Kai. Il ragazzo Parker era appoggiato sul letto d'ospedale con flebo e bende dappertutto, e Jo invece era in piedi accanto a lui con un blocco appunti.
Molly non riusciva a sentire nulla, ma poteva capire dallo sguardo sul volto di Jo che Kai la stava infastidendo a morte mentre la povera donna cercava solamente di fare il suo lavoro. Jo alzò gli occhi al cielo, facendo un respiro profondo mentre si girava e usciva dalla porta, chiudendola silenziosamente dietro di sé, emettendo un sospiro frustrato.
"Starà bene." annunciò Jo e Molly cercò di non sembrare troppo sollevata dalla notizia per non destare sospetti, quindi si limitò ad annuire in risposta. "E tu come ti senti?"
Molly inspirò bruscamente, ripensando a quello che era appena successo. "Abbastanza bene, penso." affermò, guardando il pavimento. "Sono guarita piuttosto in fretta ma-"
"Gli incidenti d'auto fanno comunque paura." Jo finì la frase della bruna, facendo spuntare un cipiglio sul suo volto mentre annuiva.
Non solo le facevano paura, ma la terrorizzavano, in realtà. Un incidente d'auto era stato il motivo per cui aveva innescato la maledizione del lupo mannaro in primo luogo e le aveva impedito di guidare di nuovo per mesi.
"Molly." disse Tyler dal fondo del corridoio, quasi correndo per avvicinarsi a lei mentre la Denver gemeva, per niente felice che fosse lì. Dopo il suo ritorno dal misterioso viaggio in cui aveva cercato di fermare Liv da uccidersi, il ragazzo Lockwood continuava a invadere il suo spazio personale, non dandole il tempo di respirare.
"Cosa diavolo è successo?" chiese lui, ansimando velocemente mentre aggrottava le sopracciglia.
"Ehm, la tua ragazza ha cercato di uccidermi, ecco cos'è successo." disse la bruna, incrociando le braccia al petto mentre riviveva la scena di poche ore prima ━ Liv era apparsa dal nulla proprio davanti alla sua macchina, fregandosene del fatto che ci fosse anche Molly all'interno.
"Non stava cercando di uccidere te. Stava-"
"Cercando di uccidere Kai." Molly lo interruppe, sapendo già cosa stava per dire il suo fratello adottivo. "Mentre portava me, e l'intera congrega all'inferno con lui." disse, alzando le sopracciglia. "Lo sapevi?"
Tyler scosse la testa. "Pensavo fosse tornata a Portland con suo padre."
Molly si morse l'interno della guancia e annuì, non capendo ancora a cosa stesse pensando Liv. Poi lanciò un'occhiata alla stanza dove si trovava Kai ━ i suoi occhi erano chiusi mentre riposava, lividi e tagli gli segnavano le guance e bende leggermente insanguinate gli avvolgevano le braccia e le mani.
"È quello che si merita." dichiarò Tyler, girandosi verso la finestra per guardare anche lui Kai.
Molly abbassò lo sguardo verso i suoi piedi quando sentì le sue parole, non desiderando altro che urlare e gridare quanto Tyler si sbagliasse su Kai ━ era cambiato e tutti meritano una seconda possibilità.
"Cosa diavolo ci stavi facendo in macchina con lui?" chiese il ragazzo Lockwood dopo un minuto, girandosi verso la Denver con uno sguardo confuso e rimproverante.
Molly riportò rapidamente la sua attenzione su Tyler mentre un senso di panico le scorreva nelle vene, non sapendo che scusa usare questa volta. "Io-" mormorò, inciampando nelle sue parole e cercando di non rendere così ovvio quanto stesse pensando.
"Si è presentato a casa dei Salvatore quando c'ero anch'io e..." Tyler non sembrò molto contento. "Io avevo bisogno di parlargli." le parole le uscirono di bocca prima che potesse trovare qualcosa di meglio da dire. "Di quello che ha fatto."
Tyler alzò il mento, incrociando le braccia al petto. "Quindi l'hai fatto salire in macchina? Da sola?"
Molly alzò gli occhi al cielo, sbuffando. "So che potrebbe essere uno shock per te, ma non ho bisogno di essere monitorata 24 ore su 24, 7 giorni su 7."
"Quando sei vicina a uno psicopatico, allora si che ne hai bisogno." Tyler scosse la testa, stringendosi le tempie con una mano. "Dai, Molly, pensavo che fossi più intelligente di così."
"Non sono più una ragazzina, Tyler. So badare a me stessa." disse Molly frustrata. "E poi, perché non controlli di più la tua ragazza? A me sembra che ne abbia più bisogno di me." sputò velenosamente, tornando alla finestra per osservare Kai.
Tyler la guardò confuso. "Cosa ti prende ultimamente?"
'Detto dal ragazzo che pochi giorni fa mi ha urlato contro per qualcosa di cui non ho colpa' pensò tra sé e sé, stufa del comportamento ipocrita di Tyler.
"Cosa ho fatto adesso, Tyler?" chiese Molly infastidita, continuando a guardare Kai mentre incrociava le braccia sul petto.
Tyler seguì il suo sguardo verso il ragazzo sdraiato nel letto d'ospedale prima di scuotere la testa e parlare di nuovo. "Niente." rispose mentre stringeva la mascella. "Dai, andiamo."
La Denver gli lanciò una rapida occhiata, leggermente confusa. "Andiamo dove?"
"Casa?" disse lui come se fosse ovvio. "Non hai una macchina... e immagino che tu non voglia passare il resto della giornata in ospedale."
Molly annuì leggermente prima di guardare di nuovo Kai. "Va bene." mormorò piano, anche se in realtà avrebbe di gran lunga preferito rimanere in quella stanza di ospedale con il suo fidanzato.
Tyler annuì a sua volta e si girò, scioccato da quanto fosse stato facile convincere la ragazza a venire con lui. Era stata leggermente più testarda del solito nell'ultima settimana o giù di lì e sinceramente stava diventando irritante.
Il viaggio verso casa fu silenzioso e Tyler cominciò a chiedersi se sua madre si sentisse così quando litigava con lui. Sapeva che Molly non era davvero sua sorella, ma era comunque la sua famiglia ━ e odiava il fatto che non potessero mai andare d'accordo.
Sua madre l'amava come una figlia, ed era per questo motivo che sentiva di non poterla lasciare andare.
Quando i due entrarono nella grande villa, lei non disse nulla e si diresse direttamente verso le scale. Tyler sbuffò. "Vuoi che ordini una pizza... o qualcosa del genere?" le chiese, facendola girare al centro della scala. "Stasera esco." rispose semplicemente la bruna.
Il ragazzo Lockwood alzò le sopracciglia. "Ancora?"
La Denver alzò le spalle. "Sì?"
"Sono tornato a casa da una settimana e tu sei uscita letteralmente ogni singola notte." disse Tyler, pronunciando lentamente le ultime tre parole.
"Scusami se voglio uscire con i miei amici e non passare tutti i giorni della mia vita chiusa nella mia camera da letto." rispose Molly, alzando gli occhi al cielo. "Comunque dovrò prendere in prestito il tuo furgone più tardi." affermò, salendo le scale prima che lui potesse discutere ulteriormente.
Molly entrò nella sua stanza, chiudendo a chiave la porta dietro di sé e dirigendosi velocemente in bagno per aprire il flusso d'acqua della doccia, lasciandola riscaldare. Poi entrò tranquillamente mentre il vapore riempiva la stanza e l'acqua le bruciava leggermente la pelle, sciacquando via tutto il sangue secco che scese dal suo corpo fino ad arrivare nello scarico ━ il colore rosso scuro si mischiò con quello trasparente dell'acqua.
Dopo essere uscita e essersi asciugata, si vestì e si truccò leggermente, felice di essersi tolta i vestiti sporchi e insanguinati di prima. Un messaggio però la interruppe dall'applicare il mascara allo specchio.
cobrakai1972:
starò bene entro stasera. un po' di magia aiuta ad accelerare un po' il processo di guarigione.
molly denver:
sei sicuro? stavo per venire da te in ospedale.
cobrakai1972:
per quanto possa sembrare divertente, Jo ha il turno di notte e probabilmente sarebbe ancora qui. inoltre c'è puzza di naftalina qui dentro.
molly denver:
che schifo haha 😂
cobrakai1972:
come hai fatto??
molly denver:
fatto cosa?
cobrakai1972:
quella faccina.
molly denver:
omg sei così vecchio🙄 te lo mostrerò stasera.
cobrakai1972:
ok, allora ci vediamo dopo.
cobrakai1972:
❤️❤️😘😘
cobrakai1972:
guarda ho capito come farlo! 🥳
Molly rise leggermente mentre rimetteva giù il telefono con un sorriso sul viso, continuando a prepararsi per il suo solito appuntamento serale ━ anche piccole cose così la rendevano felice.
Dover andare al liceo e vedere tutti i suoi amici trovare dei fidanzati o fidanzate mentre lei continuava a essere lasciata sola perché erano troppo occupati con le loro relazioni era veramente miserabile.
Per la prima volta nella sua vita si sentiva completa, come se avesse trovato la sua persona. Non le importava se non piaceva ai suoi amici, perché più si avvicinava a Kai, più si rendeva conto di quanto la trattassero di merda. Prima pensava che fosse normale, ma in realtà era l'unica cosa che sapeva e per questo non lo trovava strano.
Kai era la sua ragione in questo momento. Kai era la sua ragione di vita, e la sua ragione di felicità, e la sua ragione per volersi alzare dal letto ogni giorno.
Non si era nemmeno resa conto di quanto fosse successo tutto in fretta, un giorno lo odiava e un giorno era completamente e assolutamente innamorata di lui.
Sapeva di essersi innamorata di lui il giorno in cui erano andati al lago nel mondo della prigione, quando lui si era gettato dentro l'acqua per salvarla dal suo finto annegamento. Anche se le sue intenzioni erano sbagliate, gli importava abbastanza da salvarla.
Molly non voleva altro che lui.
Dopo aver finito di sistemarsi, la bruna scese velocemente le scale, rendendosi conto che era leggermente in ritardo. "Io vado, grazie per il furgone." urlò di fretta mentre prendeva le chiavi dal tavolo della cucina e usciva dalla casa, non aspettando una risposta.
Quando la porta d'ingresso si chiuse, Tyler girò la testa dove precedentemente di trovava la Denver, prendendo il telefono e componendo il numero di Matt. "Amico, ho bisogno di una mano. Potresti prestarmi il tuo furgone? Devo andare in un posto."
. . .
Molly attraversò il bosco buio, camminando velocemente mentre si dirigeva verso il cimitero. Anche se sapeva che era in ritardo, nella strada per arrivare lì si era fermata a prendere delle ciambelle per Kai, sapendo che dopo l'incidente, dei dolcetti avrebbero alzato l'umore di tutti e due.
Incontrarsi al cimitero ogni sera alle dieci non era più necessario dato che alla fine Kai aveva affittato un appartamento nel centro della città, ma era una cosa simbolica la loro.
La brezza fredda la investì e un brivido le percorse la spina dorsale quando si rese conto di quanto fosse silenzioso quel bosco. Molly iniziò a guardarsi intorno mentre la strana sensazione di essere osservata la soccombeva.
Alberi alti con foglie che cercavano di sbocciare nel freddo mortale dell'inverno torreggiavano su di lei e la luna divisa a metà era la unica fonte di luce.
Quando arrivò al limite del cimitero, rallentò fino a fermarsi poiché Kai non era al suo solito posto sulla panchina vicino ad una lapide a croce. "Kai?" urlò, guardandosi intorno prima di cercare il telefono nella tasca dei suoi pantaloni.
molly denver:
sarò un po' in ritardo, mi sono fermata a prenderti una sorpresa!
molly denver:
sto arrivando!
La Denver corrugò le sopracciglia, guardando i messaggi che aveva inviato quindici minuti prima. Di solito Kai rispondeva subito, o se non rispondeva avrebbe comunque dovuto leggerli. Socchiudendo gli occhi, incominciò a scrivere un altro messaggio.
molly denver:
eiii?
molly denver:
ci sei?
Qualcosa squillò davanti a lei dopo che inviò i messaggi. Molly rimise lentamente il telefono in tasca mentre socchiudeva gli occhi sul punto da cui era venuto il suono, trovando una figura sdraiata a terra accanto al mausoleo.
Mentre i suoi occhi si abituavano all'oscurità, la figura prese le sembianze di Kai che si girò sul suolo, portandosi una mano al petto per il dolore mentre la bruna notava che il suo viso era coperto da tagli e lividi ━ che non erano quelli dell'incidente perché il sangue su di essi era fresco.
Molly emise un sussulto mentre correva verso di lui, inginocchiandosi accanto al suo corpo mentre il panico le attraversava il corpo. "Kai?!" disse Molly, esaminando la sua faccia insanguinata mentre lui tossiva sangue. "Cos'è successo?!"
Kai guardò oltre Molly e lei seguì il suo sguardo, voltandosi per trovare Tyler che si alzava debolmente da terra.
Dopo la sua partenza, il ragazzo Lockwood aveva seguito la Denver con il furgone di Matt e quando la bruna si era fermata al negozio di ciambelle, si era avvicinato alla sua macchina per scoprire dove stava andando ━ vedendo dal finestrino una mappa sul sedile del passeggero, su cui era disegnato un cuore nel punto del cimitero.
Molly non aveva mai avuto tanti amici, specialmente dopo la sua relazione con Rebekah che l'aveva portata di nuovo ad usare sostanze allucinogene per mascherare il dolore della rottura. Questo era il motivo per cui aveva deciso di seguirla, gli sembrava troppo strano che si vedesse tutti i santi giorni con degli amici di cui non aveva mai parlato.
Il sangue della Denver scorreva freddo, continuando ad aspettare di svegliarsi da quell'incubo che stupidamente non avrebbe mai pensato sarebbe successo ━ in quel momento odiò se stessa per essere stata così ingenua.
Tyler si avventò con rabbia verso di lei, afferrandole con forza il braccio e sollevandola da terra mentre la trascinava lontano da Kai.
Molly si liberò dalla sua presa prima che lui potesse portarla più lontano. Le sue labbra tremavano mentre respirava affannosamente, cercando di raccogliere le parole perché nessuno dei due voleva parlare.
"Cosa diavolo ci fai qui? Mi hai seguito?!" urlò Molly dopo un momento, scuotendo la testa incredula. "Devi tornare a casa." rispose Tyler, serrando la mascella con uno sguardo duro.
"Io non devo fare un bel niente." disse Molly a denti stretti, avvicinandosi pericolosamente al suo viso mentre il suo petto si alzava e si abbassava velocemente.
Tyler lanciò un'occhiata a Kai e poi di nuovo a Molly. "Uscivi con i tuoi amici vero? Quindi è questo su cui mi stavi mentendo per l'ultima settima?" Tyler scosse la testa, non tirandosi indietro. "Mentendo a tutti noi? Tutti i tuoi amici?!"
Molly rise seccamente, gesticolando con le braccia mentre alzava gli occhi al cielo. "Come se l'avessero notato."
Tyler alzò la voce. "Devi smetterla di buttarti addosso alla prima persona che ti dà anche la minima attenzione perché ti senti sola."
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Era stufa, arrabbiata, frustrata e chi più ne ha più ne metta. I suoi cosiddetti amici l'avevano abbandonata in quel mondo, lasciandola sola per letteralmente sette mesi mentre andavano avanti con le loro vite, non provando nemmeno per un secondo a cercarla.
E in più, mentre era via, tutti si erano praticamente dimenticati della sua esistenza ━ come si erano dimenticati dell'esistenza del suo vecchio appartamento e del suo amato gatto Sirius, che chissà che fine aveva fatto.
Tyler poi era l'ultimo che poteva parlare visto che in tutta la sua vita non l'aveva mai aiutata con niente ━ non l'aveva aiutata la prima volta che si era trasformata e l'aveva sempre trattata male per un motivo a lei sconosciuto. Quindi non esitò ad alzare la mano e schiaffeggiarlo in piena faccia.
Lui non la conosceva e non poteva dire niente.
Tyler si portò una mano sulla guancia mentre si voltava lentamente verso Molly, che si stava tenendo il palmo bruciante per la forza con cui l'aveva colpito. La bruna respirò pesantemente mentre la rabbia ribolliva sotto la sua pelle.
"Non gli importa di te. Non gli importerà mai di te." mormorò Tyler a denti stretti, guardandola con uno sguardo rimproverante. "Non sai di cosa stai parlando." rispose Molly. "Non lo conos-"
"-non lo conosci come lo conosco io?" Tyler interruppe la sua frase a metà. "È esattamente quello che hai detto di Rebekah. E guarda dove ti ha portato."
Le labbra di Molly tremarono di rabbia. "Ti odio." sussurrò con uno sguardo duro.
Tyler fece un passo avanti con rabbia e le afferrò i polsi, trascinandola via da dove si trovava. Molly protestò, tirandosi e dimenandosi dalla sua presa mentre Tyler la riportava rapidamente verso il suo furgone.
Molly affondò i talloni nel fango e si liberò dalla sua presa, inciampando all'indietro per la forza con cui l'aveva fatto ━ cadendo a terra mentre guardava di nuovo Tyler.
"L'hai fatto uscire tu, vero?" mormorò il ragazzo Lockwood dopo essersi preso un secondo per pensare. Molly strinse la mascella. "Sei tu la ragione per cui è uscito dal suo mondo prigione."
Molly non rispose, non ne aveva bisogno. Alzò il mento e fece un respiro profondo prima di rimettersi in piedi e parlare di nuovo. "Se metti di nuovo una mano su di lui o su di me, giuro su dio che sarà l'ultima cosa che farai." disse a denti stretti con rabbia.
La Denver attese che un senso di colpa le si formasse nella bocca dello stomaco, ma quando ciò non accadde, parlò di nuovo. "Ti suggerisco di andartene prima che le cose finiscano male."
Tyler indugiò in avanti per un secondo, cercando di controbattere ━ ma dalla sua bocca non uscì nemmeno un sussurro. Con un ultimo sguardo verso la bruna, si voltò lentamente prima di tornare verso il furgone di Matt.
Molly si voltò velocemente mentre una sensazione di panico le riempiva le vene alla vista di Kai ancora a terra coperto dal suo stesso sangue. Senza esitazione, si precipitò verso di lui e si chinò accanto al suo corpo.
Kai le afferrò debolmente il polso e mormorò un incantesimo sottovoce. Prima che Molly potesse reagire, i due furono trasportati fuori dal bosco e nel soggiorno dell'appartamento di Kai.
Il ragazzo Parker appoggiò la testa sul pavimento di legno duro ed emise un sospiro di dolore. Molly non sapeva cosa fare. "Stai bene?" fu l'unica cosa che riuscì a dire mentre esaminava le sue ferite fresche.
"Sono stato meglio." mormorò Kai debolmente.
Molly gli mise un braccio sotto il corpo e lo aiutò a mettersi a sedere. "Forza." disse, alzandolo in piedi. Kai socchiuse gli occhi per cercare di attenuare il dolore delle innumerevoli ossa rotte dal fratello adottivo della sua ragazza.
Molly lo condusse in bagno, accendendo la luce con la mano che non era avvolta attorno al corpo pesante di Kai. "Ecco..." mormorò, facendolo sedere sulla tavoletta del water.
Kai emise un gemito esausto mentre Molly iniziava a spostarsi tra gli armadietti del suo bagno. "Cosa fai?" chiese lui, appoggiandosi al muro e chiudendo gli occhi.
Gli armadietti di Kai erano completamente vuoti e la bruna sbuffò frustrata perché le cose di cui aveva bisogno non si trovavano da nessuna parte.
Se fosse successa un'altra cosa brutta, Molly avrebbe avuto un crollo mentale. Il suo filo di forza rimanente stava iniziando a sfilacciarsi e non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto tenersi insieme. Non vedeva la sua psicologa da mesi e questo non era un bene.
La sensazione di non sapere cosa sarebbe successo dopo le creò un buco nello stomaco. Tyler lo avrebbe detto a tutti, avrebbe detto a tutti che era stata lei a farlo uscire, che era lei la ragione per cui Luke era morto, che aveva mentito loro per mesi.
E la parte peggiore era che non le importava, non le importava più dei loro sentimenti.
Molly era stata per così tanto tempo la sua unica fonte di positività, di calore e conforto emotivo. Per così tanto tempo aveva sopportato il peso delle parole crudeli dei suoi amici, progettate per portare la sua autostima a zero, per distruggere il suo senso di autostima.
E poi si aspettavano che lei dimenticasse, che facesse finta di nulla, come se non fosse successo. Quando Elena non aveva l'umanità l'aveva quasi uccisa, quando Damon era appena arrivato in città l'aveva torturata per ore perché era un lupo mannaro. Ma tutti si aspettavano che andasse avanti, che li perdonasse e che facesse tutti i sacrifici necessari per ricreare un'atmosfera positiva.
Prese un asciugamano e lo bagnò con acqua, sedendosi sul bordo della vasca da bagno di fronte a Kai, che aprì debolmente gli occhi e la guardò mentre lei gli portava il panno sul viso, asciugando delicatamente il sangue dai tagli.
Kai sussultò per il dolore e si allontanò. "Stai fermo." disse Molly frustrata.
Kai si voltò verso di lei seccato. "Sto bene." mormorò, toccandosi il petto nel punto in cui le sue costole sembravano che si stessero deteriorando.
"Perché non hai reagito?" chiese Molly, afferrandogli di nuovo il viso e iniziando a pulire i tagli. "Perché hai lasciato che ti facesse questo?"
Kai serrò la mascella e fissò il muro davanti a lui, lasciando che la bruna cercasse in qualche modo di curarlo. "Perché se avessi reagito... lo avrei ucciso... e tu mi avresti odiato."
Molly sospirò. "Mi avresti fatto un favore." ammise, portandogli il panno sul labbro che era completamente pieno di sangue.
"Non è vero." Kai sapeva che la Denver aveva detto così solamente perché era arrabbiata in quel momento. "Non importa quanto tu sia arrabbiata con lui, fa ancora male." disse, parlando per esperienza personale.
Molly guardò i suoi occhi angelici e un nodo cominciò a crescerle in gola mentre abbassava il panno. "Mi dispiace tanto." mormorò mentre la sua voce si strozzava in gola. Kai la osservò mentre le portava una mano alla guancia. "Non dovrebbe essere così." sussurrò la bruna, trattenendo le lacrime mentre socchiudeva gli occhi.
Kai si sporse in avanti, appoggiando la fronte sulla sua.
Gli occhi della Denver si aprirono di nuovo e quando Kai li vide, una strana sensazione si instaurò nel suo stomaco. Erano freddi come il ghiaccio ed erano privi del loro solito calore. Molly era lì dentro, lui lo sapeva, ma era come se avesse fatto un passo indietro rispetto alla vita.
Kai voleva riaccendere il suo calore ma le sue viscere erano troppo bagnate dalle lacrime non versate durante gli anni. La bruna aveva sempre saputo di avere questo dolore dentro, ma ora era visibile sul suo viso e desiderava tanto che se ne andasse.
Forse si sbagliava, non serviva un'altra cosa brutta ━ si era già spezzata.
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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏
𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 3637
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