❨ 𝟬𝟬𝟵 ❩

━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆

𝒂𝒄𝒕 𝒐𝒏𝒆 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙

capitolo nove . . . . the vampire diares

༄ // ❝ feel real ❞















Dopo che Kai e Molly tornarono nella casa in cui si erano stanziati, lei si chiuse nella sua stanza per tre ore.

Le parole del sifone la continuavano a tormentare e non riuscì a togliersi dalla mente quello che le aveva raccontato sul suo passato.

Aveva cominciato a scrivere nel suo diario di lui. La affascinava, per quanto odiasse ammetterlo. A questo punto era arrivata a due pagine. Molly si tirò le coperte sulle gambe fredde e continuò a scrivere.

Un colpo alla porta la fece sobbalzare, non lo aveva più sentito da quando erano tornati. "Cosa stai facendo?" chiese Kai da fuori la sua porta. "Leggo." rispose Molly.

Il Parker scosse la maniglia da fuori, scoprendo che era chiusa a chiave. "La smetti di chiudere a chiave la porta?" implorò. "La smetti di cercare di entrare nella mia stanza senza il mio permesso?" ribatté lei, alzandosi dal letto e mettendo il diario sotto le coperte.

Molly aprì la porta, mostrando il viso angelico di Kai ━ lui non la degnò di uno sguardo, troppo impegnato ad esaminare la sua stanza. "Cosa vuoi?" chiese. "Sono annoiato." rispose lui, voltandosi verso di lei e sorridendo.

"Buon per te?" disse Molly confusa. Kai le passò accanto e si lasciò cadere ai piedi del suo letto. "Stavo cercando di capire come fare l'incantesimo per andarcene da qui, ma non sono arrivato da nessuna parte e il mio cervello sembra sul punto di esplodere." sospirò, massaggiandosi le tempie. "Andiamo a fare qualcosa."

Molly alzò le sopracciglia, come se stesse aspettando che scoppiasse a ridere e le dicesse che stava scherzando. "Sul serio?" disse sarcastica. "No."

"Perché no?" domandò lui. La bruna lo fissò senza capire. "Perché legare con te non è in cima alla lista delle mie priorità." gli rispose. "E cosa c'è in cima? Stare seduta nella tua stanza a scrivere di me nel tuo diario?"

Molly rimase sorpresa. "Non sto scrivendo di-"

Kai si allungò dietro di lui e prese il diario da sotto le coperte. Gli occhi della Denver si spalancano e si lanciò in avanti per afferrarlo dalle mani del sifone. Kai si alzò rapidamente e lo tenne sopra la sua testa mentre Molly si sforzava per raggiungerlo, guardandola con un sorriso sul viso.

"Come fai a saperlo?" chiese la bruna confusa. "Tipica intuizione delle streghe" alzò le spalle, abbassando il diario e aprendolo, cominciando a leggerlo. "Sebbene Kai sia stranamente bravo nella conversazioni, il suo passato oscuro e le sue astute capacità di aggirare le situazioni mi sconvolgono. Di solito gli psicopatici sono così affascinanti da farti dimenticare quello che hanno fatto?" Molly incrociò le braccia e distolse lo sguardo, imbarazzata.

"Affascinante?" Kai sorrise, osservando la ragazza. "Non montarti la testa." ribatté la Denver, afferrandogli il diario dalle mano. "Quando uscirò da qui e tu sarai rinchiuso in prigione, scriverò un libro sulla mia esperienza diretta con uno psicopatico. Non è un diario da bambini delle elementari, mi serve per tenere traccia dei miei pensieri."

"Includerai come siamo rimasti bloccati in un mondo creato da una congrega di streghe?" domandò alzando le sopracciglia.

"Esci dalla mia stanza." Molly sbuffò, spingendolo fuori. Lui si aggrappò allo stipite della porta e si girò. "Andiamo in spiaggia." propose Kai. "Siamo a Mystic Falls, idiota." la bruna socchiuse gli occhi verso di lui. "Non c'è un lago qui vicino?" chiese di nuovo il sifone. "Sì, ma non voglio uscire con te." rispose Molly.

"Oh. Se potessi provare delle emozioni quello che hai appena detto mi avrebbe ferito nel profondo." Kai aggrottò la fronte e si mise una mano sul cuore prima che Molly gli chiudesse la porta in faccia, bloccandola a chiave.

La Denver tornò nel suo letto e prese il diario, infilandolo in un cassetto ━ poi guardò fuori dalla finestra e pensò.

Molly andava molto di rado al lago. Di solito era pieno di adolescenti ubriachi e ragazzini che correvano senza meta, e quello non era proprio il suo ambiente. Ma adesso avrebbe avuto tutto il lago per sé, se fosse riuscita a sgattaiolare fuori all'insaputa di Kai.

Prese un asciugamano dal bagno, aprì la finestra e salì sul tetto prima che potesse cambiare idea

. . . 

L'unica cosa che riusciva a sentire erano le onde silenziose che si infrangevano contro l'unico molo di legno vicino alla riva. Molly sorrise debolmente mentre si toglieva le scarpe e camminava sulla sabbia scura.

Posò l'asciugamano sul molo, si tolse la maglietta bianca e i pantaloncini e iniziò ad abbronzarsi in reggiseno e mutande. Il sole era piacevole sul suo viso e finalmente poteva sdraiarsi con gli occhi chiusi e non preoccuparsi all'idea che qualcuno prendesse le sue cose o la prendesse in giro.

Non riusciva a capire se le piacesse davvero stare da sola, o se stava solo cercando di convincersi che non fosse poi così male.

Per la prima volta, Molly aveva dimenticato che giorno fosse a casa. Avrebbe dovuto tenere il conto, ma erano successe così tante cose solo nell'ultima settimana che si era completamente persa. Novembre, forse?

Si, era Novembre.

Se fosse stata a casa, probabilmente starebbe studiando per gli esami finali, anche se mancava ancora un mese. Guarderebbe i film natalizi come 'mamma ho perso l'aereo', inizierebbe i preparativi per il Natale perché era la sua vacanza preferita. Avrebbe fatto volontariato presso la struttura di Dave Thomas Foster Care, aiutando a preparare la cena del Ringraziamento per tutti i bambini. Avrebbe comprato a Sirius dei brutti maglioni, anche se lui era già ricoperto di pelliccia e non gli piacevano.

Molly sperava e pregava che qualcuno a casa si stesse prendendo cura di Sirius, o almeno lo avesse dato a una buona famiglia. Tutti sapeva quanto il suo gatto significasse per lei.

Era brutto, non sapere. Non sapere se qualcuno a casa tenesse abbastanza a te per venire a salvarti. Ma non c'era motivo di preoccuparsi, ecco cosa continuava a ripetersi Molly. Anche se nel profondo sapeva che senza nessuno che li riportasse dall'altra parte, era bloccata lì. 

Erano bloccati lì

Avevano tutto il mondo per sé, non c'era bisogno che lei e Kai vivessero nella stessa casa. Sarebbe potuta andare a vivere nella casa giallo pallido con le persiane verdi dall'altra parte della strada. Molly poteva fare quello che voleva, senza conseguenze.

Era una strana sensazione, a cui non si era ancora neanche lontanamente abituata.

E non appena cominciò ad addormentarsi, dei passi sul molo di legno la svegliarono. "Questo è un colpo basso." disse Kai da dietro di lei. Molly sobbalzò al suono della sua voce, i suoi occhi si aprirono di scatto, ma si richiusero quando il sole splendente li colpì. "Smettila di seguirmi." sputò, alzandosi e rimettendosi velocemente la maglietta bianca.

Poi si voltò verso di lui. Indossava un costume da bagno molto anni '90 e una maglietta nera. Molly cercò di tenere gli occhi lontani dal suo corpo notevolmente tonico. "Come potevo sapere che saresti stata qui dopo che mi avevi detto esplicitamente che non volevi andare?" chiese e Molly inarcò le sopracciglia infastidita. "Non ti sto seguendo."

"Non ti credo." disse mentre lui si toglieva le scarpe e la maglietta. Molly sapeva cosa stava facendo, lui si stava togliendo la maglietta come un adolescente rubacuori di una qualsiasi commedia romantica. Oppure si stava solo togliendo la maglietta e quello era il modo in cui Molly diceva a se stessa che era attratta da lui.

Come poteva non esserlo? Se non fosse stato un vero e proprio serial killer, sarebbe stato esattamente il suo tipo.

Cercò di distogliere lo sguardo dal suo corpo, ma notò comunque una piccola collana a forma di stella intorno al suo collo.

"Beh, il mondo non gira intorno a te." le lanciò un sorriso sfacciato e lei incrociò le braccia, serrando la mascella. "In questo mondo ci sono solo due persone, quindi c'è una probabilità del 50% che il mondo in effetti ruoti intorno a me." ribatté.

Kai emise una sottile risata prima di superarla di corsa e saltare giù dal molo. Molly lo osservò uscire dall'acqua, dopo essersi riparata dagli schizzi. La sua collana rifletté maliziosamente la luce del sole sulle sue labbra socchiuse.

Molly non parlò, limitandosi a guardarlo... e lui capì. Si passò le mani tra i capelli bagnati e nuotò verso il molo, incatenando il suo sguardo con il suo. La squadrò dall'alto in basso nel modo più malizioso e bramoso. "Mettiti pure la maglietta, perché me ne vado." disse la bruna, alzando le sopracciglia prima di chinarsi e afferrare il suo asciugamano.

"Non andartene." la implorò Kai, sfiorandogli delicatamente la caviglia quando la ragazza iniziò ad allontanarsi. Immediatamente, lampi di memoria attraversarono i suoi occhi ━ vide i suoi amici tornare a casa mentre Kai tratteneva il suo corpo sanguinante per la caviglia.

Tirò via la gamba immediatamente e si voltò a guardarlo, non infastidita, ma timorosa. Molly aveva lasciato che il suo fascino offuscasse ciò che aveva bisogno di provare per lui per sopravvivere ━ doveva odiarlo.

Altrimenti sarebbe stata così ingenua da innamorarsi lui, e sarebbe finita solo per farsi male di nuovo.

"Solo perché mi sono presentato non significa che tu ne debba andare, Molly." disse Kai, un po' offeso. Tirò su le mani e si spinse sopra il molo, alzandosi in piedi di fronte a lei.

Lei tenne gli occhi fissi nei suoi. "Quante volte te lo devo dire perché ti entri in testa?" Molly socchiuse gli occhi su di lui. "Non mi piaci."

Gli occhi di Kai si spostarono su un lato del suo viso mentre sollevava delicatamente la mano per tirare fuori una piccola foglia che era rimasta incastrata in una ciocca dei suoi capelli. Molly sussultò leggermente mentre lo osservava, i suoi occhi seguirono la sua mano prima che Kai gettasse la foglia nell'acqua.

Molly lo guardò confusa, e lui inarcò le sopracciglia. "Scusa, non stavo ascoltando. Cosa stavi dicendo?" chiese. La Denver scosse la testa e si girò, cominciando ad allontanarsi. "Sto scherzando." disse Kai, seguendola. "So perché sei così cattiva con me."

Molly si sentì quasi male, non era una persona cattiva. Aveva sempre fatto del suo meglio per essere gentile con tutti, ma questo non si applicava allo psicopatico che la aveva rapita e le aveva impedito di tornare nel mondo reale. "Allora sai anche perché non voglio starti vicino tutto il tempo." ribatté la bruna, dopo essersi girata verso di lui.

Kai si avvicinò a lei. "Io so... che se tu non fossi così cattiva con me..." era appena a un centimetro da lei. "Allora saresti sopra di me." sussurrò.

Molly deglutì mentre lo fissava. Anche se in parte aveva ragione, lui non meritava la sua gentilezza, o la sua compassione... o qualsiasi altra cosa. La Denver raccolse le uniche parole che riuscì ad elaborare nel suo cervello in quel momento. "Penso che valga per tutti e due." disse, alzando il mento verso di lui.

Kai tacque per un secondo mentre i due si fissavano intensamente.

Tuttavia Molly interruppe questo momento intimo voltandosi di nuovo e incominciando a camminare lontano da lui. "Pensi che io sia cattivo con te?" domandò il sifone. "Esattamente." rispose la bruna mentre il molo scricchiolava sotto i suoi piedi.

"Che cosa?!" Kai rise. "Sono così gentile con te. Ti ho anche preparato la colazione!"

La Denver raggiunse l'estremità del molo. E sapeva che sarebbe dovuta semplicemente tornare a casa, sapeva che era la decisione giusta ━ ma una parte di lei voleva restare e battibeccare con Kai.

Per quanto detestasse ammetterlo, anche a se stessa, lui la faceva sentire importante. Forse era il fatto che lui era l'unica persona con cui poteva stare, ma nonostante le discussioni e le sue tendenze psicopatiche un po' terrificanti, Molly era attratta da lui.

La Denver si voltò. "Hai ragione Kai." sorrise debolmente. "La tua colazione ha davvero compensato il fatto che mi hai sparato una freccia nello stomaco, mi hai fatto saltare in aria la macchina, mi hai colpito con un sasso, mi hai steso con un incantesimo, mi-"

"Mi ha incatenato due volte, bla bla bla." Kai la interruppe. "Non puoi andare avanti?"

"Andrò avanti quando sentirò di potermi fidare di te." ribatté Molly mentre la conversazione cominciava a diventare abbastanza seria. "Quindi stai dicendo che sei disposta a fidarti di me?" chiese il sifone.

La bruna fece un respiro profondo. "Sono disposta a fare tutto il possibile per uscire di qui." Kai alzò leggermente il mento e l'angolo della bocca si sollevò in un sorrisetto. "Qualsiasi cosa?" domandò maliziosamente.

Molly si sentì mancare il respiro, poi parlò. "Ecco. L'hai reso sconcio." disse, inarcando le sopracciglia. Lui non rispose, rivolgendole solamente un sorriso sfacciato. La Denver lo guardò confusa. "Cosa c'è?

Senza esitazione, Kai spinse Molly giù dal molo nel lago. La Denver si lasciò sfuggire un piccolo urletto prima che l'acqua gelida si impossessasse del suo corpo. Non le piaceva nuotare nel lago... o nell'oceano. La sensazione di non sapere cosa c'era sotto di lei era terrificante e il lago era completamente buio.

Quando tornò su prese più aria possibile prima di iniziare ad agitare le braccia nel tentativo di rimanere a galla. "Non so... nuotare..." urlò dopo aver bevuto un po' d'acqua.

Kai esitò, e Molly pensò che sarebbe rimasto lì a guardarla annegare, ma lui le saltò davanti e le avvolse il busto con una mano. Per una volta, la bruna non sussultò al suo tocco. Kai iniziò a nuotare verso la riva quando Molly scoppiò improvvisamente a ridere.

Lui si voltò verso di lei confuso. "Stai ridendo... perché ridi?" ansimò. "Perché stavo scherzando." confessò la Denver, divincolandosi dalla sua presa gentile mentre muoveva lentamente le braccia per tenere la testa fuori dall'acqua.

"Woah" Kai nascose un sorriso. "Non sapevo che avessi il senso dell'umorismo." Molly si accigliò per finta. "Ah. Ah." rispose sarcasticamente, prima di andare sott'acqua e nuotare verso la riva, che non era troppo lontana. Una volta che riuscì a sentire il terreno sotto di sé, camminò sulla sabbia e si sedette.

Molly si appoggiò sulle mani mentre calava rapidamente il silenzio, pensando tra sé e sé. Le piaceva parlare con lui, ma ogni volta continuava a ricordarsi cosa aveva fatto alla sua famiglia, e tutto ciò la confondeva.

Vedeva sempre il meglio nelle persone, il che a volte tendeva ad essere una cosa negativa.

"Kai..." iniziò a dire. "Si?" chiese lui dolcemente mentre disegnava nella sabbia con il dito. Molly esitò prima di parlare di nuovo. "Li hai davvero uccisi?" gli domandò, voltandosi verso il sifone con una faccia seria. "La tua famiglia?"

Lui non ci pensò neanche un secondo. "Sì." ammise, rispecchiando l'espressione severa sul viso della bruna. "Questo ti fa sentire a disagio?" chiese. Molly mise in dubbio la sua sanità mentale quando desiderò che le avesse semplicemente mentito e le avesse detto che non li aveva davvero uccisi. "Sì." rispose onestamente.

Gli occhi di Kai sembrarono diversi, più scuri. "Ho pensato di uccidere anche te." parlò piano, fissando la sabbia. Molly si sentì un vuoto allo stomaco quando sentì le sue parole. "Ci penso ogni volta che ti vedo. Penso a quanto sarebbe facile e veloce..."

"Fermati." mormorò la bruna. "Vengo nella tua stanza di notte mentre dormi e mi siedo lì per ore a pensare a come potrei farlo." continuò Kai. "E come reagiresti tu, e come reagirei io..." Molly iniziò a desiderare di non aver mai parlato.

"Ma per qualche ragione... io non ci riesco." disse, incontrando finalmente i suoi occhi. "Tecnicamente non ho bisogno di te per l'incantesimo. Solo della tua magia. Che potrei facilmente prendere per poi ucciderti." lui alzò leggermente le spalle. "Ma sono attratto da te, e non credo di essere mai stato attratto da qualcuno prima." socchiuse gli occhi mentre parlava e Molly deglutì nervosamente. "Quindi devo tenerti in vita."

Lei si voltò, ma gli occhi di Kai non la lasciarono per nemmeno un secondo.

"Penso che dovremmo smetterla di scherzare e trovare una via d'uscita." la Denver deglutì, evitando il contatto visivo. "Perché non sono sicura di poter andare avanti così per molto." serrò la mascella.

"Come mai?" chiese Kai, come se non fosse già chiaro. La bruna si voltò rapidamente verso di lui. "Perché mi fai paura." una lacrima che non sapeva fosse nel suo occhio cadde, rigandole la guancia.

"Non ti faccio paura." Kai sollevò leggermente il mento. "Tu hai paura perché anche dopo tutto quello che ti ho fatto mi vuoi ancora." il sangue di Molly si gelò mentre il sifone le si avvicinava.

"Io penso..." disse Kai, quasi in un sussurro. "Che tu vuoi che io ti tocchi." Molly poteva sentire il suo respiro sul viso mentre parlava. Il suo cuore batteva all'impazzata ━ doveva fermarlo, doveva alzarsi e andarsene. Ma ogni osso del suo corpo le diceva di restare.

Lentamente Kai portò la mano sulla gamba della bruna e Molly si sentì sciogliere al suo tocco. "E penso che, se mi sbagliavo..." sussurrò, mentre le sfiorava lentamente la coscia con le dita. "Ormai mi avresti fermato." finì, incatenando il suo sguardo con quello di Molly. Le sue dita incontrarono l'orlo della sua maglietta.

Gli occhi di Molly guizzarono verso la sua mano, poi tornarono ai suoi occhi. Lui si avvicinò ancora di più e le sfiorò le labbra.

Molly voleva soltanto che che lui la prendesse proprio lì ━ lo voleva proprio ora. Tutto quello che stavano facendo era fuori di testa. Lui l'aveva messa in una sorta di trance e lei aveva smesso di combatterlo.

Molly alzò il mento per cercare di unire le loro labbra ma Kai si ritrasse. La bruna divenne confusa e un sorrisetto si insinuò sulle labbra del sifone, che le portò una mano al viso e le accarezzò la guancia. La bruna emise un respiro profondo al suo tocco, ma poi lui si staccò completamente e si allontanò.

"Cosa stai facendo?" chiese Molly, alquanto confusa.

Kai si passò le mani tra i capelli bagnati e la osservò. "Dimostrando un punto."















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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏

𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2976

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