One-shot per contest
Traccia: "La Luna non esiste. È un ologramma, messa li da esseri sconosciuti. Una notte dice 'ERRORE 404' dove dovrebbe esserci la Luna. Vai a dirlo al tuo compagno di stanza ma tutto quello che trovi è un luminoso rosso 'ERRORE 404' dove dovrebbe star dormendo."
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Avevo una vita, una famiglia, degli amici e ora.... Ora scoprivo che era tutto una messinscena. Jem, il mio migliore amico, la persona che mi era sempre stata accanto, mi aveva consolato quando ero triste e insieme al quale avevo vissuto tante avventure era scomparso, al suo posto c'era la scritta "ERROR 404". Non era possibile. La mia intera vita era una menzogna.
Decisi di andare in giro per cercare qualche altro essere umano.... Anche se ormai avevo capito che probabilmente ero solo al mondo. Girovagai per tutta la città ma niente, solo una miriade di ERROR 404. A quel punto era arrivata l'alba e io stavo morendo di fame, quindi decisi di andare a prendere qualcosa al supermercato. Ero quasi arrivato quando notai un aereo in cielo. Allora c'erano altri esseri umani! Corsi dentro il supermercato e presi un pacchetto di fuochi d'artificio, poi uscii e li attivai: in questo modo mi avrebbero visto e sarei riuscito a mettermi in salvo. L'aereo, però, non dava segni di avermi avvistato. Solo dopo notai una cosa: si stava dirigendo verso il lato ovest della città, dove c'era l'aeroporto, e stava lentamente scendendo. Quindi, dopo aver mangiato il panino confezionato del supermercato, corsi fino a casa mia, presi la moto, e mi diressi a tutto gas verso l'aeroporto. Una volta arrivato cercai una via per entrare, ma l'unica via d'accesso per le piste d'atterraggio che non fosse sbarrata era quella per i viaggiatori. Allora feci tutto il percorso finché finalmente non arrivai. L'aereo era appena atterrato, ma quando le porte si aprirono uscì solo una persona. James.
<< JEM! >> Urlai e poi corsi verso di lui per abbracciarlo. Ma lui si scansò. Gli rivolsi uno sguardo interrogativo.
<< Ascolta Michael, non sono il James che credi tu... beh io sono un alieno. Lo so che potrà sembrarti strano, ma penso che di stranezze per oggi tu ne abbia viste abbastanza, quindi terrò la mia forma umana fino a domani, quando ti racconterò tutto. Adesso sali su questa navicella e fatti una bella dormita, ne hai bisogno >>
<< Non è divertente Jem, qua sta succedendo qualcosa di serio e tu ti metti a scherzare? E poi da quando mi chiami con il mio nome completo? >>
<< Te l'ho detto, ti spiegherò tutto dopo che tu avrai fatto una bella dormita >>
A quel punto volevo continuare a chiedergli cosa stesse succedendo, ma sentii gli occhi chiudersi contro la mia volontà e poi vidi tutto nero.
~
<< Cosa gli dirai? >>
<< Tutto >>
<< Non credi che sia un po' troppo da assimilare in una sola giornata? >>
<< Lo conosco, ci riuscirà >>
Sentivo due voci, una maschile, che associai a Jem, e una femminile, che però non sapevo a chi appartenesse, anche se mi suonava familiare.
Una volta che i due si furono allontanati lentamente aprii gli occhi e mi ritrovai dentro un luogo mai visto prima. C'erano pareti celesti con delle spirali dorate, il soffitto blu scuro con altre spirali, questa volta argentate. Ero steso su un letto scomodissimo, che assomigliava alla brandina che usavo all'asilo per dormire formato XL.
Mi alzai e vidi che ero solo in mutande, mi guardai intorno alla ricerca dei miei vestiti ma non li trovai. Vidi che c'era una sedia, sopra alla quale c'erano degli strani vestiti. Non volevo indossarli, però l'alternativa era andare in giro in mutande, quindi non avevo molta scelta. Quegli abiti consistevano in un paio di pantaloni lunghi di seta ed una maglietta dello stesso materiale. A terra c'erano anche un paio di pantofole orribili, che però davano l'idea di essere molto comode, così le infilai. Iniziai a girovagare per l'aereo finché non incontrai una donna dall'aria familiare.
<< Oh finalmente ti sei svegliato! Ora vieni con me, ti porto dal tuo amico.... Ti deve spiegare un bel po'di cose. Ah, a proposito, io sono Amie Roberts, ma preferirei che mi chiamassi dottoressa Roberts >>
Allora era a lei che apparteneva la voce che parlava con Jem! Però ancora non riuscivo a capire perché mi suonasse familiare.
Mi condusse lungo un lungo corridoio con molte porte, finché non entrammo dentro una stanza con due poltrone vecchio stile ed un tavolino di legno intarsiato sul quale era poggiata una tazza di tè. Seduto sulla prima poltrona c'era Jem, e sull'altra supposi dovessi sedermi io.
<< Allora Mike, devo spiegarti un bel po'di cose..... Da dove inizio?? >> cominciò Jem << Partiamo dal fatto che tutti all'interno di questa navicella, escluso te ovviamente, sono alieni. Io compreso. Però in tua presenza preferiamo rimanere con sembianze umane per una questione di legge. Noi alieni, o meglio, i più potenti tra di noi, qualche secolo fa svilupparono un certo interesse verso la specie umana e, notando alcuni loro particolari comportamenti, iniziarono a fare degli esperimenti. Molti di questi esperimenti non andarono a buon fine e chi non morì - e furono in pochi - fu costretto ad abitare sul nostro pianeta, perché aveva gravi danni mentali o fisici a cui nessun umano potesse dare una spiegazione ragionevole. Passò qualche secolo e sulla terra rimasero pochissimi umani... Un giorno altri alieni provenienti da un pianeta vicino al nostro ci hanno dato la colpa di quanto accaduto e per punirci ci hanno costretti ad assumere sembianze umane ed ad andare sulla terra per fingere che ci fossero ancora umani e cercare di evitare l'estinzione della vostra razza. Hanno inoltre creato un sistema tecnologico, dove erano segnati tutti gli individui puniti, che era sotto il controllo di un Alieno Supremo, chiamato Estron. In teoria questa condanna doveva durare un secolo, ma fu prolungata perché alcuni di noi di nascosto continuarono a fare esperimenti... Finché non rimasero solo due umani su tutta la Terra. Tu ed una ragazza che però abbiamo perso di vista da molto tempo.>>
<< Ah...>>
In quel momento avrei voluto porre un sacco di domande, ma ero talmente scioccato che sono riuscito a dire soltanto quello.
<< Ora ti starai chiedendo " come siamo arrivati ad Error 404? Alla scomparsa della luna? " beh allora quando rimasi solo tu erano già passati parecchi secoli e noi eravamo stanchi della punizione, quindi abbiamo deciso di ribellarci. Abbiamo costruito questa navicella in segreto, facendola sembrare un aereo così che Estron non si insospettisse. Una volta completata salimmo tutti a bordo ed iniziarono a scattare gli avvisi in tutta la città. >>
<< Ma in tutto questo, cosa c'entra la Luna? >>
<< La Luna è in realtà la navicella di Estron, da dove controlla tutto. Quando siamo arrivati abbiamo combattuto, molti sono morti, ma alla fine siamo riusciti ad ucciderlo e a quel punto abbiamo disattivato la navicella. Solo a quel punto comparve Error 404 anche lì. Noi abbiamo deciso di avvisarti per aiutarti a trovare la ragazza in modo da continuare la specie ed evitare che vi estinguate. >>
Wow. Semplicemente wow. Tralasciando il fatto che la mia vita era praticamente un'opera teatrale dove tutti sanno la propria parte tranne il protagonista, tutto ciò era davvero... Come dire.... ECCITANTE! Cioè, sono su una navicella spaziale, in compagnia di alieni, sono uno tra gli ultimi due umani sopravvissuti e poi, cosa più eccitante di tutte, tra qualche minuto sarei andato nello spazio! Un normale sabato da adolescente, no?
A quel punto sentii un avviso rimbombarmi nelle orecchie.
<
< PREPARAZIONE AL LANCIO. SI PREGANO TUTTI I PASSEGGERI DI SEDERSI AL PROPRIO POSTO E LEGARSI CON LA CINTURA, A MENO CHE NON VOGLIANO DIVENTARE PASTICCIO DI ALIENO >>
Beh simpatico. Però neanche io volevo diventare pasticcio di umano, quindi mi risedetti sulla poltrona di prima, sulla quale erano appena comparse delle cinture di ultima generazione, e mi legai. Di lì a pochi secondi sarei stato nello spazio!
<< LANCIO TRA...10...9....8...7...6...5...4...3...2...1... >>
E partimmo. Iniziammo a salire verticalmente e io iniziavo a non sentirmi più la faccia. Inoltre avevo una strana sensazione in pancia, sembrava che il mio stomaco volesse uscire dalla bocca e andarsi a fare una passeggiata da qualche parte. Per fortuna dopo pochi secondi la navicella si stabilizzò e, a quel punto, capii che eravamo nello spazio.
<< Se vuoi ora puoi alzarti e guardare dal finestrino >> disse Jem indicando una finestra vicino alla porta e rispondendo alla domanda che gli avevo posto con gli occhi. Mi alzai e corsi verso il finestrino. Il panorama era spettacolare. Rimasi ad osservare fuori per un bel po'di tempo, finché non mi parlò.
<< Pur avendola persa di vista molto tempo fa pensiamo che si nasconda all'interno della foresta Amazzonica quindi andremo lì a cercarla. In passato abbiamo già perlustrato la maggior parte dell'ambiente, ci manca solo un'area ristretta.>>
Detto questo si alzò e uscì dalla stanza, probabilmente per dare indicazioni al pilota. Passò qualche minuto e tornò, io intanto stavo ancora ammirando il panorama dal finestrino. Si sedette sulla poltrona e mi disse di fare la stessa cosa
perché tra qualche secondo avremmo iniziato ad atterrare.
Una volta sceso dalla navicella notai un veicolo sul quale era seduta la dottoressa Roberts. Si stava sbracciando verso di me e indicava in veicolo: probabilmente voleva che salissi. Mi avvicinai e lei mi urlò addosso in modo scherzoso...credo.
<< MA INSOMMA SONO TRE ORE CHE MI STO SBRACCIANDO E TU NON MI CALCOLI NEANCHE?! NON ABBIAMO UN'ATTIMO DA PERDERE! >>
<< Scusi non l'avevo vista >>
Detto questo la portiera si aprii e io salii. Jem non era venuto perché doveva gestire degli affari sulla navicella.
Sistemate le ultime cose finalmente partimmo. Accanto a me c'erano dei vestiti che la dottoressa mi disse di indossare, "non vorrai mica andare in giro per la foresta Amazzonica in pantofole!" . Feci ciò che mi aveva ordinato e indossai anche gli scarponcini, che al contrario di ciò che sembravano erano davvero comodi. Dopo qualche minuto di viaggio ci fermammo.
<< Da qui in poi andiamo a piedi >> disse la dottoressa Roberts prima di scendere. La seguii e in poco tempo ci ritrovammo in mezzo agli alberi.
Passò quella che mi sembrò un'eternità prima di trovare un indizio della presenza di un altro umano. Trovammo infatti delle orme che, dopo aver analizzato con uno strano aggeggio, seguimmo. Stavamo ancora camminando quando, improvvisamente, una sagoma scese da un albero e mi ritrovai un coltello puntato alla gola. Sentivo la lama gelida premere contro l'incavo del mio collo. Aprii gli occhi, che avevo precedentemente chiuso per lo spavento, e vidi una ragazza stupenda. Aveva pelle ambrata e capelli scuri raccolti in una coda disordinata, occhi verde smeraldo e un'espressione che raccoglieva al suo interno rabbia, paura e determinazione. Indossava dei jeans strappati sporchi di fango, una canottiera grigia e degli scarponcini simili ai miei, ma meno nuovi. Aveva un aspetto selvaggio, che però mi ispirava un senso di libertà. Poi mi ricordai che mi stava puntando un coltello alla gola e mi risvegliai dalle mie fantasie.
<< Che volete?! Vi ha mandato Estron?! Se non ve ne andate subito giuro che lo uccido >>
Aveva una voce che esprimeva la forte determinazione che provava.
<< Tranquilla, io faccio parte degli alieni ribelli, quelli che hanno sconfitto Estron, mentre lui.... Lui è umano. >> Intervenne la dottoressa.
La ragazza rinfoderò lentamente il coltello. La dottoressa le spiegò tutto ciò che non sapeva, il che era davvero poco, e poi la convinse a venire con noi. Una volta tornati al veicolo salimmo a bordo e questo si mise in moto, pronto per tornare alla navicella.
L'atmosfera era avvolta da un silenzio imbarazzante, quindi decisi di avviare una conversazione.
<< Ah ehm.... Come ti chiami? Io sono Mike >>
<< Emma... Mike è il tuo nome completo? >>
<< No in realtà mi chiamo Michael ma tutti mi chiamano Mike >>>
<< Allora non è questo gran favore, non credi? >>
Quella ragazza era strana... Molto strana. E pensare che sarei dovuto restare con lei per il resto della nostra vita.
Spero vi piaccia :)
Non credevo di poter arrivare a scrivere 2000 parole è un record.
Ah comunque ho cambiato nome, ero Aneresginny
P.S. i nomi sono puramente casuali eh ahahahha
P.P.S. Estron in Gallese significa alieno ;)
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