❨ 𝟬𝟯𝟴 ❩
𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗍𝗋𝖾𝗇𝗍𝗈𝗍𝗍𝗈 → ʷᶤᵗʰ ᶠᵒˡᵈᵉᵈ ᵃʳᵐˢ ʸᵒᵘ ᵒᶜᶜᵘᵖᶤᵉᵈ ᵗʰᵉ ᵇᵉᶰᶜʰ ˡᶤᵏᵉ ᵗᵒᵒᵗʰᵃᶜʰᵉ
━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑪 // 𝒔𝒄𝒊𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒊𝒏𝒏𝒂𝒎𝒐𝒓𝒂𝒕𝒊
〔 episode 20 . . . . season 4 〕
༄ // ❝ the originals ❞
Il periodo dopo il ballo fu silenzioso a casa Mikaelson ━ soprattutto visto quello che era successo con la cura.
Rebekah era arrabbiata perché Klaus l'aveva privata delle sue possibilità di essere umana, e Klaus era scomparso per occuparsi di alcuni affari, che Elijah e Audrey scoprirono presto stavano accadendo a New Orleans.
I due avevano trovato una lettera nel suo studio, lasciata per lui da Katherine, che parlava di una strega di nome Jane-Anne Deveraux ━ a quanto pare, lei e le streghe stavano cospirando contro di lui.
"New Orleans." ripeté Rebekah confusa. "Che diavolo ci è andato a fare Klaus?"
"Evidentemente ha saputo di alcune streghe che cospirano contro di lui." Elijah spiegò quello che avevano appreso. "Quindi, conoscendolo, è andato laggiù per ucciderle."
"Beh, le streghe del Quartiere Francese non sono persone con cui scherzare." disse Rebekah consapevolmente mentre un piccolo sorriso speranzoso compariva sulle sue labbra. "Non pensi che abbiano trovato un modo per ucciderlo una volta per tutte, vero?"
Quando vennero a sapere che Klaus era a New Orleans, Elijah aveva spiegato brevemente la storia dei Mikaelson con quella città ad Audrey ━ loro erano stati quelli che avevano aiutato a costruirla, ed era stata la loro casa per molto tempo, fino a quando Mikael li aveva trovati e cacciati.
Audrey scosse la testa, prendendo il drink che la bionda le aveva offerto. "Non lo pensi davvero."
"Oh, sì invece." Rebekah continuò a sorridere, sorseggiando il suo stesso drink.
Elijah le lanciò un'occhiata. "Rebekah, siamo una famiglia, potresti evitare di gioire in questo modo."
"Quale famiglia?" ribatté lei. "Siamo tre semi sconosciuti uniti da una line di sangue. Per quanto mi riguarda, spero con tutto il mio cuore che trovino un modo per far marcire quel bastardo traditore al più presto." disse Rebekah senza mezzi termini.
Elijah la guardò, chiaramente non impressionato, prima di tendere la mano ad Audrey. "Vieni, amore mio."
La bionda Mikaelson sollevò un sopracciglio verso la coppia. "Dove state andando?"
"Voglio scoprire chi sta tramando contro Niklaus." Elijah si fermò a guardarla. "E poi deciderò se fermarle... o aiutarle, a seconda del mio umore." pensò prima di andare avanti, mentre Audrey scuoteva la testa ad entrambi prima di seguire la sua anima gemella.
* * *
New Orleans era una città bellissima.
Non erano lì da molto tempo, ma Audrey non poteva fare a meno di ammirarla ━ le strade erano piene di gente, le persone del posto e i turisti festeggiavano insieme e i vicoli erano pieni di luci.
Quando i due arrivarono, si diressero subito verso il Quartiere Francese, tenendo sempre d'occhio Klaus anche se si fermarono al bar Rousseau's per escogitare un piano ━ sembrava il posto migliore per iniziare, dato che, grazie a qualche ricerca, avevano scoperto che Jane-Anne lavorava proprio lì.
La barista sorrise mentre posava un drink davanti a tutti e due, sollevando un sopracciglio. "Allora, cosa vi porta nella Big Easy?"
Elijah sorrise affettivamente, con uno sguardo leggermente perso nei ricordi. "Una volta vivevo qui."
"Davvero?" chiese la bionda con interesse. "Quando?"
"Oh, sembrano passati quasi cent'anni." l'originale ridacchiò, guadagnandosi un sorriso discreto da parte di Audrey.
La barista, senza capire la battuta di fondo, si limitò ad annuire. "Io mi sono appena trasferita. Cosa vi ha riportati qui?"
"Beh, mio fratello è in città da qualche parte." le disse Elijah. "Temiamo che si sia messo nei pasticci."
Lei inclinò la testa al suo tono. "Lo dici come se fosse una cosa normale."
Audrey fece una smorfia. "Normale potrebbe essere un piccolo eufemismo."
Elijah non si scompose, valutando attentamente le sue parole mentre parlava. "Beh... è un uomo complicato. Superbo, sgarbato, un po' irascibile." elencò. "Sai, non abbiamo lo stesso padre. Io non ho mai dato peso alla cosa, ma mio fratello ne soffre terribilmente. Non si sente parte della famiglia. A dirla tutta, tende sempre a mettersi nei pasticci."
"E immagino che tu tenda a tirarlo fuori dai pasticci?" ipotizzò la barista, guadagnandosi un piccolo sorriso e un cenno da parte di Elijah.
"Anche tu, eh?" chiese, lanciando un'occhiata ad Audrey.
"È praticamente di famiglia." le disse onestamente la bruna. "C'è sempre stato per me quando avevo bisogno di lui. E quindi mi sento in dovere di aiutarlo quando è nei guai."
La bionda annuì di nuovo. "In che guaio si è messo tuo fratello"
"Pensa che qui ci siano persone che cospirano contro di lui."
La barista fece una pausa, guardando incredula le loro espressione serie. "Wow. Narcisista e paranoico." scosse la testa, sembrando leggermente imbarazzata dai loro sguardi. "Scusate. Sono barista laureanda in psicologia. Il classico cliché."
"Senti..." Elijah lesse con attenzione la targhetta con il suo nome. "Camille, stiamo cercando una persona che possa eventualmente far luce sulla attuale situazione. Lavora qui, Jane-Anne Deveraux. Hai idea di dove possiamo trovarla?"
"No." Camille scosse la testa, riflettendo per un attimo. "Ma so chi potrebbe saperlo. Nel quartiere c'è una donna che fa fare dei tour ai turisti. Si chiama Sabine." spiegò. "Se vuoi trovare Jane-Anne, è meglio che parli con lei."
"Grazie." Audrey sorrise e Camille annuì, prima di allontanarsi per servire un altro cliente.
"Andiamo a parlare con questa Sabine." Elijah guardò Audrey e posò dei soldi sul bancone, prima che i due se ne andassero.
* * *
Era buio e le strade erano illuminate dalle luci della città mentre una donna guidava un gruppo di turisti lungo una strada del Quartiere.
"Benvenuti a New Orleans, ecco il gioiello della corona della città della Mezzaluna, il Quartiere Francese." annunciò a loro mentre tutti ascoltavano con interesse, gli occhi che si guardavano intorno. "Jazz e jambalaya, passione, poesia, per non parlare di cose che girano di notte. Mostri che si nutrono di sangue umano, spiriti vendicativi della morte e coloro che io preferisco, le streghe."
La donna fece un cenno verso il piccolo negozio di fronte a loro. "Qui abbiamo il negozio di voodoo, Jardin Gris. Entrate, comprate un filtro magico."
I turisti del gruppo si dispersero per entrare, lasciando la guida da sola all'esterno, che si diresse verso le due figure che aspettavano lì vicino. "Avete intenzione di continuare a seguirmi, Elijah, Audrey, o volete parlare?"
I due si avvicinarono ed Elijah guardò la donna con attenzione. "Quindi sai chi siamo."
"Un vampiro originale, indossa sempre un completo." affermò facendo un cenno, poi spostò lo sguardo su Audrey. "La doppelganger Petrova, anima gemella del suddetto vampiro originale. Le voci girano in fretta."
Poi alternò lo sguardo tra i due. "Tu e la tua famiglia siete famosi tra le streghe, specialmente ora che tuo fratello è tornato in città."
"Niklaus è qui perché ha saputo che una strega cospira contro di lui." le disse Elijah. "Il suo nome è Jane-Anne Deveraux."
Sabine li guardò, addolorata. "Beh, se cerca Jane-Anne, arriva un po' tardi."
Entrambi conoscevano bene l'espressione del suo volto ed Elijah le lanciò un'occhiata preoccupata. "Vuoi dirmi che è morta?"
"Venite con me." disse lei annuendo, voltandosi per fare strada. "Sua sorella Sophie vorrà parlarvi."
Sabine li condusse attraverso il Quartiere, in una strada piuttosto silenziosa, dove era riunito un gruppo di streghe. Erano tutte messe in cerchio intorno a un corpo mentre lasciavano fiori e accendevano candele, con il capo chino in segno di rispetto.
Accanto al corpo, una donna era inginocchiata mentre piangeva sommessamente, e le altre guardavano con compassione.
"È lei Jane-Anne?" chiese Elijah scioccato mentre i tre si fermavano a una certa distanza da dove tutti erano in lutto. "Uccisa così, davanti a tutti?"
"Da queste parti vengono solo streghe." Sabine spiegò loro. "Ora la sorella è venuta a prendere il corpo. Il suo spirito non potrà riposare finché non verrà sepolta nel cimitero."
"Dimmi che mio fratello non ha nulla a che fare con tutto questo." pregò Elijah.
"No." Sabine scosse la testa. "Jane-Anne è morta perché è stata sorpresa a praticare della magia."
"Cosa?" Audrey chiese confusa. "È un reato da queste parti?"
Prima che la donna potesse rispondere, un forte fischio risuonò nell'aria, facendole cambiare velocemente espressione. "Volete sapere chi l'ha uccisa?" chiese loro. "State per dare una prima occhiata a Marcel in azione."
Gli occhi di Elijah si allargarono leggermente. "Marcel il vampiro?"
Sabine si limitò a lanciargli un'occhiata. "Le cose sono cambiate da quando la tua famiglia ha lasciato la città." affermò. "Marcel è cambiato."
"Bene, bene, bene, cosa abbiamo qui?" chiese uno dei vampiri, che Audrey suppose fosse Marcel visto il modo in cui Elijah lo guardava. "Devo dirlo Sophie, questo angolo di strada non sembra molto fortunato per la tua famiglia stasera. Meno di un'ora fa abbiamo dovuto dare una piccola lezione a tua sorella."
Sophie lo guardò tra le lacrime. "La portiamo dove riposerà, Marcel. Lasciaci in pace."
"Non ho dato il permesso di spostarla." affermò Marcel, scuotendo la testa. "Anzi, l'ho lasciata qui per una ragione, per dare un messaggio."
Il vampiro si guardò intorno a tutte le streghe riunite. "Se qualcuno sta pensando di organizzare una sorta di ribellione, le mie regole stabiliscono che le streghe non possono praticare la magia nel Quartiere, eppure un uccellino mi ha informato che Jane-Anne preparava qualche deliziosa magia."
Poi fece una pausa, guardando Sophie. "Ah, a proposito. Visto che sei qui, una domanda veloce. Il mio vecchio amico, l'ibrido Klaus, guarda caso si è rifatto vivo all'improvviso e chiede, fra tanta gente, proprio di Jane-Anne. Sai perché?"
Sophie lo guardò freddamente. "Non lo so. Le streghe non si intromettono negli affari dei vampiri."
Marcel la guardò, facendo schioccare le labbra. "Mmhm, anche perché sarebbe piuttosto stupido, questo è certo. Facciamo così, torna al ristorante a preparare il tuo famoso gumbo che fa felici i turisti." poi spostò lo guardò su due vampiri che erano con lui. "Prendete il corpo."
"Cosa?" Sophie si alzò in piedi mentre prendevano il corpo di Jane-Anne da terra. "No! Fermi! Fermi! Marcel!"
"Prendo in consegna il corpo di tua sorella, magari ricordi perché Klaus è qui." le rispose semplicemente.
"Marcel ti prego." la strega Deveraux lo implorò. "Così il suo corpo non sarà in pace."
Marcel non mostrò alcuna compassione, si girò e si allontanò, seguito dai suoi vampiri. "Non è un mio problema."
Audrey guardò Elijah mentre Marcel si allontanava, e qualcosa si fece strada nelle menti di entrambi ━ si erano imbattuti in qualcosa di molto peggiore di quanto entrambi potessero immaginare e, in qualche modo, Klaus era stato coinvolto in tutto questo.
* * *
Dopo la scena in strada, Elijah e Audrey riuscirono a trovare Sophie al Rousseau, dove la stavano minacciando due vampiri. Elijah si era subito occupato della situazione e, come Sabine, Sophie aveva capito subito chi erano.
Non volendo parlare all'aperto, la strega condusse la coppia al cimitero di Lafayette.
Sophie aprì il cancello e li precedette ━ Audrey entrò dietro di lei con facilità, fermandosi quando si accorse che Elijah la stava aspettando fuori.
"Questo è terra sacra, perciò i vampiri devono essere invitati ad entrare." disse loro la strega, guardando Elijah che aspettava pazientemente. "Ma visto che sono disperata... entra. Possiamo parlare liberamente qui."
"Allora ti consiglio di cominciare a parlare. Che voleva tua sorella da Niklaus?" chiese curiosamente l'originale. "Non è ovvio?" rispose Sophie.
"Abbiamo un problema con i vampiri e ci serve aiuto. Marcel ha un esercito alle sue spalle. Le streghe hanno tentato di combattere. Non abbiamo avuto molta fortuna, finché mia sorella ha incontrato una ragazza, un lupo mannaro di passaggio nel quartiere, veniva da una piccola città della Virginia." spiegò. "Aveva un rapporto speciale con tuo fratello."
Audrey inclinò la testa quando le venne in mente un pensiero. "Chi, Hayley?" chiese, ricordando di aver sentito Caroline menzionare il nome in relazione a Tyler ━ alla fine aveva aiutato Katherine per qualche motivo, quando c'era stato tutto quel problema con la cura. "Che mi dici di lei?"
"A quanto pare, hanno trascorso del tempo insieme." affermò Sophie. "Una cosa tira l'altra e adesso questa speciale donna-lupo è incinta." guardò Elijah. "E il padre del figlio che ha in grembo è tuo fratello Klaus."
Elijah scosse immediatamente la testa. "È impossibile."
"Niente è impossibile, specie quando si tratta di tuo fratello." gli disse lei. "Pensaci, viene chiamato l'ibrido, giusto?" alzò la voce e girò la testa. "Portatela qui!"
Improvvisamente uscirono tre streghe insieme a una ragazza bruna ━ aveva le braccia incrociate al petto, sembrava confusa, o peggio irritata, e quando vide Elijah e Audrey alzò un sopracciglio. "Chi siete voi?"
Elijah guardò Sophie e le streghe. "Dateci un momento, per favore." richiese.
Quando Sophie fece un cenno, i tre vennero spostati all'interno del cimitero, più precisamente in una cripta dove potessero parlare in privato. Hayley si sedette su una panchina di pietra, continuando a guardare con diffidenza la coppia. "Allora, ti hanno tenuto qui contro la tua volontà?"
Hayley annuì. "Mi hanno attirato nella palude e mi hanno tenuta prigioniera. Poi hanno fatto... degli strani incantesimi." fece una smorfia, sembrando frustrata. "Anche se non capisco come possa essere successo. Voglio dire, i vampiri sono morti. Non possono avere figli."
"No, non possono." Audrey annuì, sedendosi accanto a lei sulla panchina. "Ma Klaus non è un vampiro normale."
"Forse se conoscessi la storia di mio fratello, capiresti che è possibile. Ecco, se posso." Elijah cercò di mettere la mano sulla tempia di Hayley, ma lei si tirò velocemente indietro. "Che cosa fai?" chiese mentre si allontanava allarmata. Elijah si limitò a sorriderle con calma. "Rilassati. Se apri la tua mente a me, posso mostrartelo."
Hayley sembrò scettica, ma Audrey annuì in modo rassicurante. "Puoi fidarti di lui." le promise. "Questo ti aiuterà solo a capire perché tutto questo sta accadendo." Hayley guardò Audrey e riuscì a sentire la fiducia incrollabile che la donna aveva per l'Originale.
Quindi annuì lentamente, permettendo ad Elijah di allungare le mani e di posarle delicatamente sulla sua testa. Entrambi chiusero gli occhi e Audrey rimase a guardare, ascoltando, mentre Elijah cominciava a spiegare la storia.
"Al principio, la nostra famiglia era umana... migliaia di anni fa ormai. Anche se nostra madre era pratica di arti magiche, eravamo solo una famiglia che cercava di sopravvivere in tempi in cui era davvero difficile farlo. E , nel bene e nel male, eravamo felici." il piccolo sorriso sulle sue labbra sparì mentre continuava. "Finché una notte, il nostro fratello minore venne ucciso da coloro che erano una grande minaccia per il nostro villaggio."
Audrey si spostò da dove era seduta, mettendogli una mano sulla spalla e stringendola dolcemente ━ lui sorrise debolmente in segno di apprezzamento. "Uomini che si trasformavano in lupi durante il plenilunio. La nostra famiglia era devastata, e Niklaus più di tutti. Disperato, per proteggere il resto di noi, nostro padre costrinse nostra madre a ricorrere alla magia nera per renderci più forti. È in questo modo che sono nati i primi vampiri. Ma insieme alla velocità, alla forza, all'immortalità, arrivò una fame tremenda. E Niklaus era il più affamato di tutti. Quando uccise per la prima volta, capimmo cosa fosse veramente. Non era solo un vampiro."
"Certo, era anche un lupo mannaro." concluse Hayley, allontanandosi mentre apriva gli occhi. "È la maledizione del lupo mannaro. Si attiva alla prima vita che prendi."
"Niklaus era il risultato di una scappatella che nostra madre ci aveva nascosto." disse Elijah. "Una relazione, con un lupo mannaro come te. Infuriato per il tradimento, mio padre costrinse nostra madre a fare un incantesimo per sopprimere in Klaus la parte di lupo, negandogli ogni contatto con il suo vero io."
"Ed è rimasto così per molto tempo, finché Klaus non ha spezzato la maledizione." parlò Audrey. "La mia famiglia era parte di ciò di cui aveva bisogno per spezzarla."
"Tuo padre era un bastardo." disse senza mezzi termini la ragazza Marshall, facendo ridere entrambi. "Io sono Hayley, comunque." si introdusse dopo un momento. "Probabilmente dovresti conoscere il mio nome dato che mi stai raccontando la storia della tua vita. Sebbene già la conosca. La tua famiglia è leggendaria. Tuo fratello è un noto psicopatico... con cui ho fatto sesso. Un classico per me."
"Non posso certo giustificare il suo comportamento, ma tu devi capire che nostro padre lo perseguitava, ci ha dato la caccia per secoli, ogni volta che trovavamo un qualsiasi tipo di felicità, eravamo costretti a fuggire." disse Elijah onestamente mentre Hayley lo ascoltava attentamente.
"Perfino qui, a New Orleans, dove siamo stati più felici che mai. Poco dopo aver rotto l'incantesimo che gli impediva di diventare un ibrido, Niklaus sfidò nostro padre. Pensavo che questo lo avrebbe reso felice." scosse la testa. "Era più furioso che mai. Mi chiedo se magari questo bambino possa far trovare a fratello la felicità. Possa salvarlo da se stesso."
Sophie entrò nella cripta. "Sono contenta che tu ti senta così, perché abbiamo bisogno del tuo aiuto."
"Cosa vuoi esattamente, e cosa ha a che fare con questa giovane donna?" Elijah arrivò al punto.
"Vogliamo cacciare Marcel e i suoi vampiri dalla città. Klaus è la chiave." annunciò Sophie. "Tutto ciò che Marcel sa sui vampiri, l'ha imparato da Klaus. Marcel si fida di lui, lo rispetta, e non sospetterà il tradimento."
Elijah annuì, ma lanciò uno sguardo d'intesa. "Sì, beh. Come sicuramente saprai, mio fratello Niklaus non ama che gli si dica cosa fare."
"Ecco perché vi ho portati qui entrambi." Sophie guardò prima Elijah e poi Audrey. "Marcel ha cacciato i lupi mannari dalla città molti decenni fa. Credi sul serio che darà il benvenuto a un bambino ibrido nel suo territorio? Convinci Klaus ad aiutarci, e nessuno saprà dell'ultimo membro della vostra famiglia."
"Se non è un ricatto, gli assomiglia molto." Elijah la guardò attentamente.
Sophie si limitò ad alzare le spalle. "Come ho già detto, sono disperata."
"Bene, allora è un lavoro fatto su misura per me."
* * *
Quando rintracciarono Klaus, Elijah e Audrey lo riportarono al cimitero, dove le streghe stavano aspettando con Hayley.
Klaus rimase in silenzio mentre gli raccontavano tutto ciò che avevano detto ad Audrey ed Elijah, entrambi osservando attentamente la sua reazione. "No. È impossibile." fu l'unica cosa che disse.
"Ho detto la stessa cosa anch'io." disse a sua volta Elijah.
"Questa è una bugia. State tutti mentendo." cercò di smentire l'ibrido. "I vampiri non possono procreare."
"Ma i lupi mannari sì." gli ricordò Sophie. "La magia ti ha reso vampiro, ma tu sei nato licantropo. Tu sei l'ibrido originale, il primo della tua specie, e questa gravidanza è una sorpresa della natura."
Rifiutandosi di ascoltare altre parole, Klaus guardò furiosamente Hayley. "Sei stata con qualcun altro, ammettilo!"
"dici sul serio?! Mi hanno tenuta prigioniera nell'orrida palude piena di alligatori, pensando che io aspettassi il bambino del miracolo." ribatté Hayley senza lasciare che il suo tono la spaventasse. "Non credi che avrei parlato se non fosse tuo?"
"Mia sorella ha dato la sua vita per fare l'incantesimo che ha confermato la gravidanza." raccontò Sophie. "Grazie al sacrificio di Jane-Anne, la vita di questa donna e del suo bambino sono sotto il nostro controllo."
"Se non ci aiuti a liberarci di Marcel, credimi, Hayley non vivrà abbastanza a lungo per vedersi col pancione." annunciò senza rimorso. Hayley si bloccò a questa notizia. "Aspetta cosa?"
"Ora basta." intervenne Elijah. "Se volete Marcel morto lo farò io stesso."
Sophie scosse la testa in segno di rifiuto. "No. Non possiamo. Non ancora. Abbiamo un piano preciso da seguire e ci sono delle regole."
Audrey guardò Klaus, notando il silenzio in cui era caduto e l'espressione cupa sul suo viso. "Klaus..." iniziò, facendo con cautela un passo avanti verso di lui.
Klaus si allontanò da tutti loro, con lo sguardo ancora cupo e il tono basso mentre parlava. "Come osate dare ordini a me? Minacciare me con quella che, per errore, reputate come una mia debolezza?! Il vostro è un inganno patetico, non voglio più sentire altre menzogne!"
"Niklaus!" disse Elijah in tono fermo, obbligando suo fratello a guardarlo. Il nobile originale fece semplicemente un cenno verso Hayley. "Ascolta."
Silenzioso, Klaus guardò Hayley e ascoltò, socchiudendo gli occhi sul suo stomaco. Per un breve momento, nei suoi occhi apparve un barlume, ma l'ibrido lo scacciò altrettanto velocemente. "Uccidi lei e il bambino. A me non interessa." annunciò prima di precipitarsi fuori dal cimitero.
Inorridita, Hayley scosse la testa. "Al diavolo tutto questo. Io me ne vado!" ma quando si voltò per andarsene le streghe si affrettano a bloccarle la strada.
"Nessuno tocchi la ragazza. Sistemerò questo casino." ordinò Elijah, guardando Audrey. "Amore mio, potresti..."
"Vai." lo interruppe la bruna consapevolmente. "Posso aspettare con Hayley. Vai a cercarlo."
Dandole un bacio sulla fronte, Elijah corse dietro a suo fratello, lasciando Audrey con Hayley e le streghe.
"Lasciatela in pace." ordinò Audrey, trascinando Hayley lontano dalle streghe che le stavano bloccando la strada.
Le streghe aggrottarono la fronte, facendo per riprendere la lupa, ma Sophie si limitò a scuotere la testa. Hayley rivolse alla ragazza Gilbert uno sguardo grato e le due ragazze si spostarono ad aspettare contro un muro, in silenzio mentre le streghe chiacchieravano tra loro.
"Marcel e i suoi vampiri sono fuori controllo." sentirono Sophie dire, difendendosi da una donna anziana. "Bisognava fare qualcosa."
La strega più anziana non sembrò impressionata. "E la soluzione è coinvolgere più vampiri?"
"Questi non sono vampiri qualunque, Agnes. Sono gli Originali." sottolineò Sophie.
"Cosa ti fa pensare di poter controllare l'ibrido?"
Improvvisamente apparve Elijah, appoggiato ad un muro. "Non può. Nemmeno io sono del tutto sicuro di poterlo fare. Audrey nemmeno." disse loro. "Ma ora che il vostro covo ha risvegliato la sua ira, ho una domanda. Cosa impedisce a mio fratello di uccidervi invece di collaborare?"
Sophie prese un ago, lo mostrò all'originale e si punse nella mano. "Ahi!" sibilò Hayley quando una goccia di sangue spuntò sulla sua mano nel punto esatto in cui Sophie si era punta. "Che diavolo!?"
"L'incantesimo fatto da mia sorella, quello per cui è morta." iniziò. "Mi ha legata a Thea. Perciò tutto quello che accade a me, accade a lei, quindi la sua vita è nelle mie mani."
Hayley impallidì dall'orrore, senza accorgersi che le sue mani si spostarono immediatamente sul suo stomaco.
"A Klaus non importerà niente del proprio figlio, ma è chiaro che a te importa molto. Se devo ferire Hayley, o peggio, per assicurarmi di avere la tua attenzione, lo farò."
Elijah la guardò leggermente divertito. "Osi minacciare un originale?"
Sophie si limitò a guardarlo con uno sguardo senza espressione. "non ho niente da perdere. Hai fino a mezzanotte per convincere Klaus a cambiare idea."
* * *
Ci volle molto per convincerlo, ma alla fine Klaus accettò un accordo con Sophie Deveraux.
Audrey non era esattamente sicura di come Elijah fosse riuscito a gestire la cosa, dato che non si era sentiva a suo agio nel lasciare Hayley da sola con le streghe, quindi era rimasta a tenerla d'occhio.
Elijah la pensava allo stesso modo e si era assunto il compito di far cambiare idea a suo fratello minore.
La mattina dopo, i quattro erano alla piantagione, nella villa fuori dal quartiere che Klaus riteneva sicura. Le due ragazze avevano iniziato ad esplorare la grande casa, lavorando insieme per togliere le lenzuola dai mobili.
"Tutto bene?" chiese Elijah mentre camminava, sentendo Hayley tossire.
"Sì, è solo un po' di polvere." Hayley annuì. "Questo posto è antico."
"Sì. Dovrebbe servire al nostro scopo. È un rifugio dai nostri affari nel Quartiere. Ora, sei la persona più importante della famiglia. Hai bisogno di una bella casa." le disse onestamente prima di guardarla per un lungo momento. "Quindi sono curioso... in tutto questo tempo, qualcuno ti ha chiesto cosa provi?"
Hayley alzò un sopracciglio. "Nell'avere un bambino miracoloso da un uomo psicotico con cui ho avuto un'avventura di una notte?"
Audrey si morse il labbro per nascondere un sorriso divertito. "Nell'essere madre, intendeva questo."
La ragazza Marshall lo guardò pensierosa, il che rese chiaro che era la prima volta che le veniva chiesto il suo parere al riguardo ━ si era trovata in una situazione senza alcuna scelta in merito.
"Io-io non lo so, sono stata abbandonata quando sono nata e i miei genitori adottivi mi hanno cacciato di casa nel momento in cui ho attivato la mia maledizione." rivelò, alzando lentamente le spalle. "Quindi... non so cosa significhi essere madre perché io... io non me ho mai avuta una."
"Io ti proteggerò sempre. Lo faremo entrambi." annunciò Elijah mentre la sua mano si intrecciava con quella di Audrey. "Ti do la mia parola."
"E il nobile Elijah mantiene sempre la sua parola." rifletté Klaus mentre si sporgeva dalla porta dietro. Alzando gli occhi al cielo, Hayley lo superò e andò al piano di sopra, lasciando gli altri tre da soli.
Elijah lo guardò in attesa. "È andata?"
"A dire il vero, sì." Klaus annuì mentre si spostava ulteriormente all'interno della stanza. "Il tuo subdolo scambio ha funzionato piuttosto bene. Marcel è stato felice di accettare il mio sangue, come se avesse accettato le mie più sentite scuse." spiegò. "Il suo amico, Thierry, è vivo e io sono un ospite gradito nel Quartiere Francese. La mia unica preoccupazione ora è questo covo di streghe impudenti."
"Rebekah aveva ragione." Audrey si appoggiò alla scrivania dietro di lei. "Certamente non sono persone con cui scherzare."
Elijah annuì d'accordo. "Penso che siano oneste. Hanno rilasciato Hayley. Sebbene non siano state del tutto affidabili." disse. "Marcel ovviamente ha qualcosa che a loro serve. Se non lo vogliono morto, ci deve essere una ragione. Oltre all'arma segreta che usa per controllare le streghe, Marcel ha assemblato un piccolo esercito di vampiri. Lavorando insieme, possiamo distruggerli dall'interno."
"E Rebekah?" chiese Klaus mentre si appollaiava accanto ad Audrey, versandosi un drink. "Ha smesso di tenere il broncio e viene a divertirsi con noi?"
Elijah scosse la testa con un sospiro. "Ha espresso il suo disinteresse chiaramente."
"Troppe volte pugnalata e rinchiusa in una bara, immagino?" vedendo il sorrisetto sulle sue labbra, la ragazza Gilbert gli colpì il braccio, ma il sorriso dell'ibrido non svanì. "O magari non ha la tua fede incrollabile nel fatto che io possa essere salvato."
"Rebekah potrebbe ancora sorprenderci." disse Elijah con sicurezza. "Dopo tutto, abbiamo fatto tutti lo stesso giuramento."
Klaus annuì mentre cominciava a camminare dietro la scrivania. "Io spero che resti lontana. Perché nel mio desiderio di riprendermi questa città, di rubare a Marcel quanto egli ha di più caro, ho individuato una nostra enorme vulnerabilità." alzò lo sguardo verso suo fratello e la sua amata. "Una debolezza che Marcel potrebbe sfruttare."
Elijah lo guardò confuso. "E quale sarebbe?"
"Sei tu."
"NO!" Audrey urlò, guardando Klaus accelerare e infilare un pugnale nel petto di Elijah. Proprio come in passato, sentì un dolore acuto al petto nel punto in cui si trovava il pugnale, anche se la collana lo rendeva sopportabile.
Delle lacrime si raggrupparono nei suoi occhi. "NO! KLAUS!" urlò la bruna, ma lui la spinse via. "ELIJAH!"
Elijah sussultò di dolore quando iniziò ad essiccarsi, mentre Klaus lo teneva tra le braccia. "Perdonami, fratello mio. Non c'è alcun potere nell'amore. La pietà ci rende deboli. La famiglia ci rende deboli. Se voglio vincere questa guerra, devo farlo da solo."
"Che cosa hai fatto?" Audrey sentì le lacrime rigare le sue guance mentre Klaus posava il corpo di Elijah a terra. "Perché?!"gridò, correndo per cercare di estrarre il pugnale dal petto della sua anima gemella.
Immediatamente, Klaus la afferrò e la tirò indietro, mentre i deboli pugni che gli stava tirando non gli facevano niente. "Scusa tesoro."
Mettendole le mani su entrambi i lati della testa, le spezzò il collo, lasciando cadere il suo corpo accanto a quello di Elijah. Il ciondolo rosso della sua collana cominciò a brillare, rassicurando l'ibrido che si sarebbe risvegliata, il che lo aiutò ad alleviare il senso di colpa che provava. "Sto facendo quello che deve essere fatto."
Facendo un respiro profondo, Klaus bevve l'ultimo sorso del suo drink e andò a spostare suo fratello in una bara. Mentre la sua mano sfiorava la tasca della giacca, sentì qualcosa all'interno ━ curioso, lo tirò fuori, rivelando una scatola di velluto.
Quando la aprì, il gioiello all'interno luccicò sotto la luce del sole e un pesante sospiro lasciò le sue labbra. Chiudendo il coperchio, lo posò sulla scrivania e continuò a fare quello che stava facendo.
Durante tutto questo, Audrey giaceva a terra priva di sensi, ignara di cosa l'avrebbe aspettata quando si fosse svegliata.
nota dell'autrice:
ed eccoci qua di nuovo, dopo quella che è sembrata un'eternità ho finito questa storia. audrey è sicuramente la protagonista che mi è piaciuta di più scrivere visto che mi identifico molto in lei.
lei ed elijah sono la coppia perfetta, si amano immensamente e sono l'uno la roccia dell'altro.
fortunatamente però, questa non è la fine della loro storia ! a breve, quando avrò finito l'altro mio libro su kai parker (andate a leggerlo please 😭), pubblicherò il sequel di anomaly che si baserà sulla serie tv 'the originals'.
inoltre volevo ringraziare tutte le persone che hanno votato e commentato questa storia, non abbandonandomi dall'inizio alla fine! VI VOGLIO UN MONDO DI BENE ED È TUTTO MERITO VOSTRO SE ADESSO STO SCRIVENDO QUESTO <3
e con questo vi lascio, spero che questa storia vi sia piaciuta e di rivedervi nel prossimo libro.
un bacio <3
𝘢𝘳𝘤𝘵𝘪𝘤 𝘮𝘰𝘯𝘬𝘦𝘺𝘴 ⸻ 𝘤𝘳𝘺𝘪𝘯𝘨 𝘭𝘪𝘨𝘩𝘵𝘪𝘯𝘨
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