❨ 𝟬𝟮𝟬 ❩
𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗏𝖾𝗇𝗍𝗂 → ᵈᵉᵃʳ˒ ᴵ ᶠᵉᵃʳ ʷᵉ'ʳᵉ ᶠᵃᶜᶤᶰᵍ ᵃ ᵖʳᵒᵇˡᵉᵐ
━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩 // 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆
〔 episode 7 . . . . season three 〕
༄ // ❝ mondo di spettri ❞
Audrey si era rifiutata di lasciarsi infastidire dagli eventi della sera prima, evitando Elena mentre si preparava a uscire di casa, non volendo parlarle dopo il loro litigio.
Non era sicura di cosa si aspettasse, ad essere sincera. Con tutti i legami che aveva creato con i vampiri originali, sarebbe dovuto essere ovvio come avrebbero reagito sua sorella e i suoi amici. Tuttavia, ciò non cambiava per niente come si sentiva.
Rebekah era sua amica, e non le avrebbe voltato le spalle per ottenere la loro approvazione.
Klaus, anche se era ancora arrabbiata con lui per averle spezzato il collo, era diventato suo amico durante l'estate in cui erano stati via. Lui la trattava come una di famiglia, e anche se aveva fatto cose che Audrey non avrebbe mai perdonato, non poteva odiarlo ━ dubitava che l'avrebbe mai fatto.
Quanto ad Elijah, loro erano legati. Era una cosa che non poteva controllare, ma più ci pensava, più sapeva che non avrebbe voluto cambiare nulla al riguardo. Da quando l'aveva incontrato, tutto ciò che aveva fatto era stato proteggerla quando gli altri non lo facevano, e farla sentire come se fosse la prima scelta di qualcuno.
Tra loro due si era subito creata una connessione, una connessione che si era formata prima che sapessero del loro legame, ed era una connessione che Audrey sapeva di non voler perdere.
La sua mano si aggrappò istintivamente alla sua collana mentre ci pensava, uscendo dai suoi pensieri mentre si faceva strada attraverso l'affollata piazza cittadina, verso il punto in cui si trovavano Caroline e Bonnie.
Era la Notte delle Lanterne a Mystic Falls, e Alaric aveva convinto tutti i suoi studenti di storia ad aiutarlo. Sentendosi ancora in colpa per quello che era successo al falò, Caroline aveva insistito che Audrey si unisse a lei e Bonnie mentre aiutavano ad allestire le decorazioni ━ rifiutandosi di accettare un no come risposta.
Nel momento in cui si unì a loro, la bionda la fece aiutare a tenere ferma la scala, dato che Bonnie era impegnata ad appendere delle lanterne sugli alberi.
"Con l'incantesimo per mandare via Vicki, ti sei liberata anche di Anna?" chiese Caroline alla strega Bennett.
"Magari." Bonnie sospirò. "Ho solamente bloccato la magia che stava aiutando Vicki a crearsi un'appiglio fisico qui. Jeremy ha ancora una linea diretta con l'altra parte, e purtroppo, fintanto che vuole vedere Anna e lei vuole vedere lui, lei resta qui."
Audrey le rivolse un sorriso triste, scuotendo la testa. "È un idiota." affermò.
Apparentemente, Jeremy era morto quel giorno in cui Audrey aveva lasciato la città con Klaus e Stefan, e Bonnie era riuscita a riportarlo indietro con la magia. Tuttavia, riportarlo indietro aveva avuto delle conseguenze, perché Jeremy ora era in grado di vedere i fantasmi.
Inoltre, erano i fantasmi di quelli con cui aveva un forte legame, come Anna e Vicki.
Caroline guardò le due e i suoi occhi guizzarono per lo più su Bonnie. "Non crederai che io possa resistere alla tentazione di commentare."
La strega le lanciò semplicemente un'occhiata. "Ecco. Hai commentato."
"Bonnie..."
"Cosa vuoi che ti dica, Caroline?" chiese la Bennett con un'espressione sconfitta sul volto. "Sono andata contro l'equilibrio della natura quando ho riportato in vita Jeremy, e ora ne pago le conseguenze."
"Beh, voglio sentirti dire che non ti sta bene." dichiarò Caroline.
"Perché hai tutto il diritto di non essere d'accordo con Jeremy." aggiunse Audrey, facendo un piccolo cenno di assenso.
Bonnie guardò onestamente le sue amiche. "Ma è ovvio che non mi sta bene. Semplicemente non so cosa farci."
Le due la guardarono comprensivamente prima che una familiare auto blu si fermasse vicino a loro, con il fratello più grande dei Salvatore all'interno. "Ciao biondina. Piccola Gilbert. Streghetta." i suoi occhi si socchiusero su Bonnie. "Penso che tu abbia incasinato il tuo vudù quando ti sei sbarazzata di Vicki Donovan."
La Bennett incrociò le braccia sul petto. "Cosa vuoi dire? Perché?"
"Perché sono piuttosto sicuro di essere stato arrostito allo spiedo dallo spettro di Mason Lockwood." le informò Damon con tono seccato.
Caroline lo guardò incredula. "E cosa te lo fa pensare?"
"Forse perché mi ha incatenato a una sedia e mi ha infilzato con un attizzatoio rovente nel petto." rifletté il corvino, rivolgendo loro un sorriso sarcastico mentre continuava a parlare. "Diciamo che è stato una specie un déjà vu."
"Penso che si chiami karma." ribatté Audrey, prima di lanciare un'occhiata confusa a Bonnie. "Comunque, non avevi detto che gli spettri non possono interagire fisicamente con le persone?"
"Infatti, non possono." insistette la strega Bennett.
"Sì, beh, non ho tempo per un Lockwood vendicativo." intervenne Damon, andando dritto al punto. "Quando uccido qualcuno, io mi aspetto che resti morto. Qualunque cosa tu abbia combinato, cerca di rimediare in fretta." ordinò con fermezza, prima di allontanarsi.
* * *
Sperando che Damon si sbagliasse sul fatto che fosse stato Mason a torturarlo, le tre ragazze avevano lasciato i loro lavoretti di decorazione della piazza e erano andate a cercare Matt.
Bonnie pensava che fosse stata di nuovo Vicki, e sapevano che Matt poteva dare loro le risposte di cui avevano bisogno. La Bennett gli aveva detto di mandare via la sorella e, sapendo quanto potesse essere difficile per lui, c'era la possibilità che non lo avrebbe mai fatto.
"Non ho visto Vicki, te lo giuro." promise il ragazzo Donovan. "L'ho rimandata indietro come mi hai chiesto."
"Sei sicuro?" insistette Bonnie. "Perché lei ha tante ragioni per perseguitare Damon quante ne ha Mason Lockwood."
"Se n'è andata, Bonnie." Matt scosse la testa. "Se fosse qui, lo saprei."
Caroline inarcò un sopracciglio. "Perché pensi che sia Vicki e non Mason?"
"Perché se un altro fantasma oltre a Vicki Donovan ha un appiglio fisico dalla nostra parte, vuol dire che Damon ha ragione e qualcosa è andato storto." spiegò Bonnie mentre preoccupazione e stress le attraversavano gli occhi.
Audrey emise un sospiro, guardando Matt con un sorriso triste. "Stai bene?"
"Ne ho avuto abbastanza di questa storia degli spettri." rispose onestamente. "Quindi, stavolta ne resto fuori." restituendo ad Audrey un piccolo sorriso, Matt si voltò e se ne andò, lasciando le tre a guardarlo andare via tristemente.
"Mi dispiace moltissimo per lui." disse piano Caroline. "Pensa a quanto ha sofferto per mandare via sua sorella." lanciò un'occhiata a Bonnie, che annuì d'accordo. "Già, è una cosa che richiede molta forza."
La strega semplicemente alzò gli occhi al cielo. "Ho un problema di spettri da risolvere, Caroline." ricordò con un sospiro. "Risparmia la predica su Jeremy per dopo."
Abbassandosi, afferrò la cinghia della borsa e fece per prenderla, ma essa si aprì e tutte le cose al suo interno si rovesciarono a terra. Sospirando ancora una volta, la ragazza Bennett si chinò per rimettere a posto la sua roba, quando il suo grimorio si spalancò improvvisamente, facendola saltare indietro mentre si fermava su una pagina specifica.
Audrey lo guardò con diffidenza. "Okay, il tuo grimorio si è appena-?"
"Credo di si." disse Bonnie mentre afferrava il grimorio e guardava la pagina che su cui si era aperto.
"Ti prego dimmi che è una ricetta per i biscotti." pregò la vampira Forbes con la voce piena di quello che sapevano essere falso ottimismo.
"È un incantesimo di manifestazione." la Bennett lesse le parole con la fronte corrugata. "Rende visibile la materia invisibile."
"Cos'è la materia invisibile?" chiese la bionda.
"Gli spettri."
* * *
"Allora è qui dentro che hai riportato Jeremy in vita?"
Caroline e Audrey seguirono Bonnie giù per le scale mentre le tre si facevano strada nel seminterrato della vecchia casa delle streghe, dove Bonnie aveva detto che doveva fare l'incantesimo.
Audrey era diffidente nei confronti del piano, incerta se fare l'incantesimo fosse una buona idea, ma Bonnie pensava che avrebbe potuto aiutarle a trovare una soluzione al loro problema.
"Sì." Bonnie annuì mentre si sistemava in un punto del pavimento, posando il grimorio davanti a sé. "Scusa. Lo so che mette i brividi, ma ci serviva un luogo appartato per fare l'incantesimo."
"Hmm." mormorò la bionda, visibilmente a disagio. "Non sarà infestato dagli spiriti delle cento streghe che furono orribilmente bruciate vive in questo posto, vero?"
"Caroline non iniziare, che fai venire paura anche a me..." Audrey si interruppe, incrociando le braccia sul petto mentre si guardava intorno nel seminterrato.
"Non sono più qui." Bonnie rassicurò la coppia. "E hanno detto chiaramente che non sarebbero più tornate."
"Giusto, ma te l'hanno giurato?"
Bonnie le lanciò un'occhiata prima di porgere a entrambe dei fiammiferi, facendo in modo che accendessero le candele sparse qua e là mentre si preparava. Nessuno delle due obbiettò e si misero al lavoro ━ Caroline si occupò di un lato della stanza mentre Audrey dell'altro.
"Pronta." disse la bionda dopo un momento, spegnendo il fiammifero e voltandosi a guardare la strega. "Hai bisogno che noi..." si fermò quando vide che gli occhi di Bonnie erano chiusi per la concentrazione, avendo già iniziato a fare l'incantesimo. "Si, okay."
Audrey si spostò di nuovo accanto a Caroline, guardandosi intorno mentre un po' di venticello cominciava a circondarle. "È normale che succeda?"
"Bonnie, questo non mi piace..." iniziò la Forbes mentre tutto nella stanza cominciava a tremare e il vento si faceva più forte. "Bonnie."
La Bennett le ignorò, mantenendo la concentrazione sull'incantesimo quando il vento si fermò improvvisamente e qualcuno le afferrò le mani. Sia Caroline che Audrey la fissarono con gli occhi spalancati, riconoscendo all'istante la donna accovacciata di fronte a Bonnie. "Oh, mio Dio. Quella è tua...?"
"Nonna?" mormorò scioccata la strega. Delle lacrime cominciarono a rigarle le guance mentre guardava sua nonna con un sorriso triste che le tirava le labbra. "Non posso credere che tu sia qui!"
Shelia Bennett la guardò dolcemente, stringendole delicatamente le mani. "Su, non piangere, non c'è tempo per le lacrime." poi guardò Caroline e Audrey. "Sono lieta di rivederti, Caroline. Anche tu, Audrey."
"Salve, Shelia." mormorarono le due all'unisono, fissando incredule la donna di fronte a loro.
Shelia tornò a guardare Bonnie. "Hai fatto un bel pasticcio, tesoro. Le streghe ti avevano detto che salvando Jeremy avresti corso un grosso rischio e tu l'hai fatto ugualmente."
"Non avevo scelta." spiegò la strega mentre cercava di trattenere le lacrime. "Io lo amo e io- io non potevo semplicemente lasciarlo andare."
"Io ti capisco." Shelia annuì. "Ma hai forzato la porta che conduce dall'altra parte. C'è una vecchia strega qui che ne ha approfittato. Si è approfittata di te, tesoro." le spiegò. "Quando tu hai fatto quell'incantesimo per mandare via Vicki, la strega ha spalancato la porta, aprendo il passaggio a chiunque avesse delle questioni in sospeso."
Bonnie annuì lentamente, elaborando l'informazione. "Come fai a sapere tutto questo?"
"Le streghe parlano. Anche dall'altra parte. Chi credi che faccia tutte le regole?" le chiese.
"Che cosa vuole la strega?"
L'espressione dolce di Shelia si trasformò in severa. "Questo è affare dei vampiri Originali, non tuo. Non voglio che tu ti metta in mezzo." i suoi occhi guizzarono di nuovo su Audrey. "E suggerisco anche a te di starne fuori. Il tuo nome fa parte delle chiacchiere, Audrey."
La Gilbert la fissò in silenzio, aprendo la bocca per rispondere ma fermandosi non sapendo cosa avrebbe dovuto dire.
Shelia le lanciò lo stesso sguardo severo che aveva rivolto a sua nipote prima di voltarsi di nuovo verso Bonnie. "Io sono qui perché tu hai sconvolto l'equilibrio della natura. Ed è tuo preciso dovere metterlo a posto. Ora devi chiudere quella porta."
* * *
Per chiudere la porta che la antica strega aveva aperto, il talismano da cui traeva potere doveva essere distrutto ━ che si era rivelato essere il ciondolo di Elena, quello che una volta apparteneva a Rebekah.
Dopo che la gemella Gilbert più grande aveva detto loro che Damon era stato l'ultimo ad averlo, le ragazze si erano fatte strada nella villa dei Salvatore. Tuttavia, dopo aver cercato letteralmente dappertutto, si erano arrese.
Non essendo ancora non pronta a parlare con sua sorella, Caroline aveva chiamato Elena dato che Damon non rispondeva mentre la Gilbert e la Bennett continuavano a cercare.
"Okay, prima troviamo il ciondolo e poi sceglieremo tra i due drammi di coppia spettrali." disse Caroline mentre riattaccava, guadagnandosi un'occhiata confusa. "Di cosa stai parlando?"
Caroline la guardò con ansia, mordendosi il labbro. "Uhm...Lexi è tornata. Quindi Elena vuole che aspettiamo un po' prima di distruggere il ciondolo."
"Hai detto due drammi di coppia. Plurale." le fece notare Bonnie, socchiudendo gli occhi. "Che succede, Caroline?"
"Care?" Audrey la guardò confusa mentre la bionda rimaneva in silenzio.
La Forbes emise un sospiro. "Elena ha sorpreso Jeremy mentre baciava Anna." ammise tristemente, guardando per terra. "Mi dispiace."
Bonnie rimase in silenzio per un lungo momento con le lacrime alle estremità degli occhi. "L'ha baciata?"
"Oh, Jeremy..." Audrey sospirò delusa, passandosi una mano sulla fronte.
"Adesso lei ha un'appiglio, quindi probabilmente pensa di poter restare." Caroline le mise le mani sulle spalle con uno sguardo calmo. "Ma tu, io e Audrey, troveremo quel ciondolo. Okay? Okay."
Audrey guardò l'espressione affranta sul volto di Bonnie e si sforzò di nascondere la rabbia che provava nei confronti del fratellino. Sperava che avesse fatto la cosa giusta, mandando via Anna e sistemando le cose con Bonnie, e invece l'aveva solamente ferita più di prima.
Le tre tornarono alla ricerca del ciondolo, controllando in ogni singolo angolo. Audrey era persino strisciata sotto il letto, Caroline aveva guardato nel contenitore in cui tenevano gli spazzolini e Bonnie aveva svuotato il baule ai piedi del letto di Damon.
Con un sospiro di frustrazione, la Forbes gettò di nuovo gli spazzolini nel contenitore. "Ugh! Mi arrendo. Ormai abbiamo cercato dappertutto."
Bonnie non disse niente mentre controllava il suo telefono, che stava vibrando sul cassettone. Il suo viso si incupì quando vide chi la stava chiamando. Caroline stava per rispondere al posto suo, ma Audrey la precedette. "Cosa vuoi, Jeremy?" sbottò.
"Audrey? Avete trovato il ciondolo?"
"Non ancora." disse, fermandosi quando sentì il tono della sua voce. "Aspetta, cosa succede?"
"Gli spettri dei vampiri della cripta hanno ucciso Tobias Fell. Vi conviene trovare quel ciondolo prima che comincino a colpire in ordine alfabetico tutte le famiglie fondatrici."
"Beh, non è dove dovrebbe essere." lo informò, prima che le venisse in mente un pensiero che la fece accigliare. "A meno che qualcuno non l'abbia preso."
"Chi?"
"Tu che dici?"
Jeremy rimase in silenzio per un momento. "Mi sta dicendo che non ce l'ha."
"Oh, certo e tu le credi." Caroline alzò gli occhi al cielo.
"Sai una cosa, sì, io le credo." ribatté Jeremy, dopo aver sentito il suo commento.
"Sei più intelligente di così, Jeremy. O almeno pensavo lo fossi." sbottò Audrey, sempre più arrabbiata. "Stai per perdere tutto a causa di questo. Probabilmente c'è qualcosa che non capisco, ma quello che so è che stai spezzando il cuore di qualcuno che ti ama tantissimo. Quindi datti una svegliata, Jer." detto questo, riattaccò e Bonnie la guardò con un piccolo sorriso riconoscente.
* * *
Audrey si era separata da Caroline e Bonnie quando avevano lasciato la villa dei Salvatore.
Mentre la coppia tornava alla casa delle streghe, Audrey decise di andare in città per cercare Jeremy. Doveva assicurarsi che facesse la cosa giusta e non lasciasse che quello che stava succedendo con Anna offuscasse il suo giudizio.
Si fermò quando il suo telefono vibrò e sullo schermo apparve un messaggio del ragazzo in questione che diceva di portare il ciondolo alla casa delle streghe. Dopo aver inoltrato il messaggio a Caroline, infilò il telefono in tasca e continuò a camminare.
"Bene, bene..." mormorò una voce. Audrey si bloccò quando i suoi occhi si posarono su un uomo, che la fissò con un sorrisetto. "Audrey Gilbert."
Un senso di familiarità pervase la ragazza Gilbert mentre lo fissava con cautela. Poi si ricordò dove aveva già visto quel volto mentre due uomini apparivano ai lati dell'uomo. Erano lupi. Quelli del branco di Jules, quelli che Elijah aveva ucciso la notte in cui l'avevano attaccata dietro il Grill.
Immediatamente, fece un passo indietro. "Hai paura? Non c'è nessun fidanzato in giro a proteggerti questa volta?" continuò a chiedere il primo lupo, sogghignando.
Deglutendo il groppo che si era formato nella sua gola, ripensò a quella notte. Poteva ricordare la lama che impugnava, la freddezza del metallo che le premeva contro il collo, e le forti braccia del suo salvatore.
"Non siamo qui per te questa volta, principessa." gli occhi dell'uomo si socchiusero sulla sua collana. "Vogliamo quella."
Audrey scosse lentamente la testa, scacciando tutta la paura dal suo viso, rifiutandosi di essere spaventata. Non era la stessa ragazza che era la notte in cui avevano cercato di ucciderla ━ molte cose erano cambiate e lei glielo avrebbe dimostrato.
"La volete?" chiese, rimanendo immobile a testa alta mentre li guardava. "Venite a prenderla!"
Tutti e tre i lupi corsero verso di lei, e Audrey sentì il familiare calore sul petto mentre la collana cominciava a brillare di rosso. Stringendo la mano in un pugno, colpì il primo ragazzo in faccia, calciandolo nel petto così da farlo cadere a terra.
Poi si voltò verso quello alla sua sinistra, facendo per tirargli un pugno e fermandosi per un secondo quando lui le strinse forte la mano. La bruna sussultò quando lui le torse il braccio dietro la schiena, spingendola contro il suo petto.
La Gilbert abbassò la testa e poi la risollevò con una forza disumana, sbattendogli la nuca contro il naso. Il lupo lanciò un urlo di dolore, lasciandola cadere mentre si portava le mani dove l'aveva colpito. "Piccola bast-"
Audrey rimase confusa mentre si fermava, non avendo tempo per fare nulla quando una mano afferrò la collana, strappandogliela dal collo. "No!" urlò, correndo per cercare di riprendersela mentre il primo ragazzo la tirava indietro velocemente.
"Sei sicuro che sia questo che vuole la strega?" l'altro lupo grugnì, sollevando la collana in modo beffardo.
"Questo è tutto." l'uomo che teneva la Gilbert annuì mentre le avvolgeva una mano intorno al collo. "Sai cosa fare."
Gli occhi di Audrey si spalancarono quando la collana cadde a terra, prima che il lupo sollevasse il piede per pestare il cristallo ━ e poi scomparve.
La Gilbert si toccò immediatamente la gola, respirando affannosamente mentre indietreggiava, guardandosi intorno rapidamente. I lupi erano spariti e senza fare domande, Audrey corse e raccolse la collana da terra, rimettendola al collo.
Non notando la piccola crepa sul cristallo rosso.
𝘵𝘩𝘦 𝘤𝘢𝘳𝘥𝘪𝘨𝘢𝘯𝘴 ⸻ 𝘭𝘰𝘷𝘦𝘧𝘰𝘰𝘭
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