❨ 𝟬𝟭𝟳 ❩
𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝖽𝗂𝖼𝗂𝖺𝗌𝖾𝗍𝗍𝖾 → ᶰᵒʷ ʷᵉ'ʳᵉ ᵍᵒᶤᶰᵍ ᵗᵒ ʳᵉᵖᵉᵃᵗ ʰᶤˢᵗᵒʳʸ
━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚
𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩 // 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆
〔 episode 4 . . . . season three 〕
༄ // ❝ comportamento molesto ❞
"Non ci vorrebbe della stoffa in più?!" sbraitò Rebekah guardandosi allo specchio.
"Non direi." Klaus rispose sua sorella irritato, sorridendo mentre la commessa gli riempiva il bicchiere di champagne.
Non avendo nient'altro da indossare se non il suo vestito degli anno venti, Rebekah aveva insistito affinché loro quattro andassero a fare shopping. I due uomini avevano acconsentito a malincuore e si erano accomodati sulle sedie davanti al camerino, approfittando al massimo dello champagne offerto.
E dato che loro non offrivano alcun aiuto, Audrey si stava impegnando per trovare tra gli scaffali dei vestiti qualcosa che pensava potesse essere lo stile di Rebekah. La bionda non aveva una vera idea dello stile moderno, quindi la Gilbert sperava che tutti i suoi giorni di shopping con Caroline le sarebbero tornati utili.
Tirando indietro la tenda, Rebekah uscì dal camerino, indossando un abito nero corto. "Quindi le donne del 21° secolo si vestono come prostitute" alzò un sopracciglio. "E pensare che mi guardavano male perché indossavo i pantaloni."
"Li hai indossati perché oggi potessero circolare quasi nude." rifletté Klaus "E cos'è questa musica?" chiese la bionda, arricciando il naso per il disgusto. "Sembra il rumore di un deragliamento."
"È disco-music." rispose Stefan, sorseggiando il suo bicchiere di vino. "Ed è per ballare?" Rebekah inarcò di nuovo un sopracciglio.
"Abbiamo finito?" Klaus intervenne irritato mentre Stefan si limitava a canticchiare la canzone che risuonava dalla radio del negozio. Rebekah guardò suo fratello. "E perché sei così scontroso?"
"Mi serviva una sola cosa da te affinché la mia strega capisse perché i miei ibridi muoiono, una soltanto." l'ibrido alzò un dito con un sorriso tutt'altro che felice sul volto. "Il tuo ciondolo. E l'hai perso."
"Non l'ho perso." Rebekah si difese innocentemente. "È solo scomparso da novant'anni." fece un piccolo giro guardando il Salvatore dagli occhi verdi. "Allora, cosa ne pensi?"
"Mi piace." affermò, sembrando confuso mentre lei lo guardava accigliato. "Che c'è? Ho detto che mi piace."
"Capisco sempre quando menti, Stefan." Rebekah sbuffò, incrociando le braccia sul petto mentre torna verso il camerino. Audrey la interruppe rapidamente mettendosi tra le braccia diverse grucce.
"Ecco, prova questi." le disse la Gilbert, indicando specificamente un top bianco, alcuni pantaloncini di jeans scuri e poi aggiunse anche un paio di tacchi. "Penso che questi saranno molto più di tuo gusto."
"Visto?" Rebekah si voltò verso i due uomini, indicando Audrey. "Lei almeno sta cercando di aiutare! Grazie, Audrey." sorrise all'umana e posò i vestiti nel camerino, prendendo un abito che aveva provato prima. "Ecco, devi provarlo." le disse, tendendo un vestito rosso verso la ragazza Gilbert. "Ti starà sicuramente benissimo."
"Oh, non ho i soldi per-" cercò di dire Audrey prima di essere interrotta. "Oh non ti preoccupare. Pagherà Nik. Non è vero, Nik?" Rebekah guardò suo fratello in attesa.
Klaus fece un cenno, anche se non poté fare a meno di sospirare al pensiero di fare altri acquisti. "Divertiti, tesoro."
Prima che Audrey potesse dire qualcosa, Rebekah la spinse nel camerino accanto al suo, chiudendo la tenda in modo che potesse cambiarsi.
* * *
Poche ore dopo, i tre tornarono al bar e si sedettero ad aspettare mentre Gloria cercava di trovare la collana con un incantesimo.
Rebekah e Audrey avrebbero voluto continuare a fare shopping, dato che entrambe si erano divertite moltissimo e avevano iniziato ad aiutarsi a vicenda per trovare abiti ━ ma Klaus mise un punto al loro divertimento dopo il decimo negozio.
Entrambe le ragazze erano uscite con più borse di quante ne potessero portare, lasciando una piccola un'ammaccatura sulla sua carta platino.
Entrambe adesso indossavano uno dei loro nuovi abiti, sedute insieme in cima al bancone mentre la ragazza Gilbert aiutava Rebekah a capire come usare il suo nuovo telefono.
"Ci hai lasciati." affermò la bionda mentre Stefan entrava, alzando lo sguardo su di lui. "Si scusatemi." disse il Salvatore. "La shopping terapia al dettaglio mi aveva stancato"
"Non dirlo a me." mormorò Klaus, sorseggiando il suo bicchiere pieno di sangue. Stefan guardò Gloria mentre la strega si univa a loro. "Cosa sta facendo?"
"Sta fallendo." affermò Klaus e Gloria lo guardò con uno sguardo truce. "È difficile trovare qualcosa senza niente su cui lavorare." sottolineò.
"Allora usa me." Rebekah si alzò in piedi dal bancone. "L'ho indossato solo per un migliaio di anni."
"Vedi?" disse la strega. "Lei sta proponendo una soluzione." la bionda sorrise compiaciuta, guadagnandosi una risatina da Audrey. "Va bene, dammi la mano, tesoro." le comandò Gloria, prendendo la mano di Rebekah.
"Sta, uh, sta cercando il ciondolo?" chiese Stefan con attenzione e Audrey lo guardò alzando un sopracciglio ━ poteva sentire un po' di panico nella sua voce, e sembrava che né Klaus né Rebekah se ne fossero accorti. Il Salvatore le fece un piccolo cenno con la testa, osservando attentamente l'originale e la strega.
"Riesco a sentire qualcosa." mormorò Gloria con gli occhi chiusi mentre si concentrava. Klaus si sporse in avanti con interesse mentre Stefan e Audrey la guardavano lavorare in silenzio. "Anta Cotis Syrum, Anta Cotis Syrum. Anta Cotis Syrum, Anta Cotis Syrum." con un piccolo sussulto, i suoi occhi si aprirono e lasciò cadere la mano di Rebekah. "L'ho trovato."
"Allora dov'è?" chiese con impazienza la bionda. "Non funziona così, bambola." le disse Gloria. "Ricevo immagini. C'è una ragazza con le sue amiche..."
"Sì." Rebekah annuì mentre la rabbia dentro di lei cominciava a crescere. "Una ragazza morta con amiche morte, se non riavrò il mio ciondolo."
Gloria si appoggiò allo schienale della sedia, emettendo un sospiro. "Beh, devo riconcentrarmi per altri dettagli."
"Allora fallo." affermò Klaus, avvicinandosi a lei e appoggiando i palmi delle mani sul tavolo. "Mi serve più tempo." dichiarò la strega lanciandogli un'occhiataccia. "E spazio. Senti, stai disturbando il mio feticcio."
"Posso aspettare." disse l'ibrido minacciosamente. "Certo che puoi." Gloria annuì, non turbata dal tono della sua voce. "Ma non è quello che ho chiesto."
"Ehi." Stefan diede una pacca sulla schiena a Klaus con calma. "Senti, perché non andiamo, torniamo più tardi. Sono affamato. Scegli tu chi mangiare." suggerì, prima di dirigersi verso l'uscita.
Klaus ci pensò per un momento prima di lanciare un'occhiata a Rebekah e Audrey e seguire Stefan. "Beh ma non è giusto" Audrey gemette mentre le due ragazze li seguivano. "Non tutti noi seguiamo una dieta di sangue."
Rebekah si protese in avanti e afferrò il portafoglio di suo fratello, incatenando il suo braccio con quello di Audrey e tirandola avanti. "Beh, questa mi sembra un'ottima soluzione." la Gilbert sorrise e le due ridacchiarono mentre correvano velocemente, ignorando Klaus che le chiamava irritato.
* * *
Dopo una piccola deviazione con Rebekah, lei e Audrey tornarono al magazzino con Klaus e Stefan, dove tre ragazze soggiogate gli aspettavano.
La ragazza Gilbert arricciò il naso mentre i tre si nutrivano di loro, ma a questo punto si era praticamente abituata. Si mise comoda sopra una cassa di legno e mangiò una fetta della pizza che lei e Rebekah avevano comprato insieme ━ non si aspettava che lei e Rebekah sarebbero andate così d'accordo, ma non si lamentava.
Era bello avere qualcun altro con cui parlare, dopo essere stata sola con Klaus e Stefan per tutta l'estate.
"La mia ragazza è morta." Rebekah si lamentò, lasciando cadere il corpo a terra. "Che noia." alzandosi da dove era seduta si unì ad Audrey, prendendo una fetta di pizza. "E questo non è molto giusto nei confronti di Rey."
Klaus la ignorò, guardando Stefan mentre si allontanava dalla sua ragazza. "Non stavi scherzando sul fatto di essere affamato." Stefan respirò pesantemente mentre il suo viso tornava lentamente alla normalità. "Sì. È stata una lunga giornata."
"E non hai lei come sorella." disse Klaus da sopra la sua spalla, ridacchiando.
Rebekah lo guardò per nulla impressionata. "Sei cattivo." piagnucolò, restringendo lo sguardo su Stefan. "E anche tu sei cattivo, perché sei cattivo? Un tempo mi amavi."
"Sono passati novant'anni, Rebekah." le ricordò Klaus. "Dagli un attimo." ma le sue parole fecero diventare il broncio sul suo viso ancora più pronunciato. "Perché prendi le sue parti?"
"Perché, cara sorella." iniziò l'ibrido, girandosi per guardarla bene. "Provo compassione per ogni uomo che non ti dà quello che vuoi."
"Non farmi sembrare una ragazzina!" Rebekah lo fissò frustrata, battendo leggermente il piede. "Non lo sono!"
"Mille anni di esperienza di vita affermano il contrario." affermò Klaus, alzando gli occhi al cielo.
"Ehi!" Audrey lo interruppe, lanciandogli un tovagliolo appallottolato in testa. "Lasciala in pace, Klaus. Non ha fatto niente di male. Io penso che sia piuttosto dolce."
"Beh nemmeno tu sei facile." disse Stefan a Klaus, facendo incupire leggermente l'espressione sul volto di Klaus. "Insomma, ho passato solo un'estate con te e vorrei farmi esplodere la testa."
Il sorriso di Rebekah crebbe di più mentre rideva. "!"
Lasciando cadere il cadavere della ragazza sul pavimento, il Salvatore si alzò in piedi. "Devo andare." annunciò prima di andarsene senza pronunciare un'altra parola.
Rebekah guardò Audrey e suo fratello con la fronte corrugata per la confusione. "Dove sta andando?"
"A scrivere un nome sul muro." rispose Klaus semplicemente mentre Audrey scrollava le spalle. "È una lunga storia." lasciando cadere a terra il cadavere, l'ibrido si alzò in piedi. "Vado a cercare qualcos'altro da mangiare, poi controllo la nostra strega. Restate qui e non combinate guai." avvertì le due, prima di lasciarle sole nel magazzino.
"Magnifico." Rebekah alzò gli occhi al cielo. "Ci hanno lasciate qui con le mani in mano mentre loro si divertono." disse sbuffando mentre Audrey alzava semplicemente le spalle, mangiando la sua pizza mentre i suoi occhi si posavano sul suo petto, sentendo un calore familiare ━ la sua collana stava brillando di nuovo, cercando di trascinarla in direzione della bara di Elijah.
"Non lo lascerà pugnalato per sempre." disse Rebekah quando se ne accorse. "Solo fino a quando Nik penserà che avrà imparato la lezione per qualsiasi tradimento lo abbia accusato."
"Sì, ha promesso che lo avrebbe risvegliato al momento giusto." Audrey annuì e i suoi occhi lanciarono un'occhiata alla bara in questione. "Lo prendo in parola."
"Come fai?" le chiese la bionda, costringendo la Gilbert a guardarla confusa. "Mi ha raccontato quello che ha fatto. Ha ucciso tua sorella, tua zia, ha rischiato la tua vita pugnalando Elijah. Eppure ti fidi di lui. Hai tutto il diritto di odiarlo."
"Sinceramente? Non lo so." ammise Audrey, guardando in basso con un'espressione pensierosa sul viso. "Tutto quello che ha fatto quest'estate è proteggermi, il che non è qualcosa che molte persone hanno fatto nella mia vita. Almeno, non come ha fatto lui." scrollò di nuovo le spalle, le sue dita giocherellarono con la sua collana mentre tornava a guardare Rebekah.
"Tuo fratello ha questo modo di farti provare compassione per lui, anche quando non dovresti." ammise e Rebekah annuì con un piccolo sorriso. "Sì...mille anni di esperienza lo confermano, suppongo."
* * *
Audrey lasciò il magazzino non molto tempo dopo, tornando in albergo per ammazzare il tempo.
Inoltre, uscire da lì aveva anche calmato la collana, il che era un bene. Non importa quanto lo desiderasse, non poteva togliere il pugnale da Elijah.
Era buio quando tornò al magazzino, scoprendo che il posto era stranamente silenzioso. "Klaus? Rebecca?" li chiamò ad alta voce. "Stefan?"
"Nik, non-" prima che Audrey potesse realizzare cosa stesse succedendo, il suo corpo andò a sbattere contro il muro mentre Klaus la guardava con uno sguardo cupo. "Cosa state nascondendo tu e Stefan?"
"Che cosa?" la Gilbert sbatté le palpebre, emettendo un piccolo gemito di dolore. "Non so di cosa-"
"Non mentirmi!" gridò l'ibrido, facendola sussultare. "C'è qualcosa a cui ti sei aggrappato. Un pezzo della tua vecchia vita. Cos'è?!"
"N-niente. Klaus, io-" prima che potesse finire, Klaus le mise le mani ai lati della testa, spezzandole il collo. "NIK!" Rebekah urlò inorridita mentre il corpo di Audrey cadeva a terra immobile.
"Non preoccuparti." disse impassibile, guardando la collana brillare attorno al collo della mora. "Si riprenderà presto."
𝘵𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘪𝘨𝘩𝘣𝘰𝘶𝘳𝘩𝘰𝘰𝘥 ⸻ 𝘩𝘦𝘳𝘦 𝘸𝘦 𝘨𝘰 𝘢𝘨𝘢𝘪𝘯
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