❨ 𝟬𝟭𝟲 ❩

𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝖽𝗂𝖼𝗂 → 'ᶜᵃᵘˢᵉ ˢʰᵉ ᵍʳᵉʷ ᶠʳᵒᵐ ᵗʰᵉ ᵈʳᵃᵐᵃ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑩               //              𝒔𝒆𝒈𝒖𝒊𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒄𝒖𝒐𝒓𝒆

episode 3 . . . . season three 〕

༄ // ❝ una di famiglia ❞















          Audrey poteva sentire i dolori al petto.

Da quando si era tolta la collana in montagna, i dolori erano tornati e sapeva che era solo questione di tempo prima che tornassero anche i sanguinamenti dal naso.

Tuttavia, la Gilbert era rimasta testarda nella sua decisione di tenerlo nascosto, lasciandolo nascosto in tasca fino a nuovo avviso. Con le braccia incrociate sul petto, scese dall'auto con Stefan e Klaus, guardandosi intorno nel magazzino in cui si erano fermati.

"Bentornato a Chicago, Stefan." Klaus sorrise compiaciuto, aprendo una porta chiusa davanti a loro, rivelando la città illuminata dalle luci nel cielo notturno. "Sei mai venuta qui, tesoro?" l'ibrido alzò un sopracciglio verso Audrey.

"No." scosse la testa, guardando il panorama con soggezione ━ nessuno poteva negare quanto fosse bello. "Stavo guardando dei college qui, ma non l'ho mai visitata."

Stefan guardò Klaus, non impressionato. "Cosa ci facciamo qui?"

"So quanto amavi questo luogo." rifletté l'originale mentre il suo sorrisetto cresceva leggermente, incrociando gli occhi con il Salvatore. "Ti riporta alla mente i bei vecchi tempi da squartatore?"

"Non ricordo quasi niente." ammise Stefan. "Molto sangue, molte feste. I dettagli sono confusi."

"Beh, questo è un vero peccato." Klaus fece un verso, scuotendo la testa. "Sono i dettagli che creano la leggenda. Si diceva che lo squartatore di Monterrey si sentisse solo, e così decise di trasferirsi in città. Era il proibizionismo. Quasi tutto era vietato, e per questo era divertente." il suo sorrisetto si trasformò in uno sguardo d'intesa. "Chicago era magica."

"Sì, beh, ti credo sulla parola." Stefan scrollò le spalle con uno sguardo vacuo. "Come ti ho detto, non mi ricordo niente." poi alzò un sopracciglio. "Perché siamo ancora con te?" indicò Audrey e se stesso. "Ci siamo divertiti, con i tuoi ibridi hai fallito. Non vuoi dimenticare tutto?"

"Incontreremo la mia strega preferita." informò Klaus i due, tornando verso la macchina. Immediatamente, uno degli umani che aveva soggiogato gli aprì una delle portiere, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della Gilbert. "Se qualcuno può aiutarci con gli ibridi, è lei."

* * *

          Il bar di Gloria aveva messo un'espressione confusa sul volto di Stefan Salvatore, e il suo sguardo aveva solamente fatto crescere il sorrisetto di Klaus.

Audrey lanciò un'occhiata ai due per un momento prima di scuotere la testa, guardandosi intorno con interesse. Si spostò e si sedette ad uno dei tavoli mentre i due si appoggiavano alla ringhiera delle scale, decidendo che era meglio tenersi un po' lontani.

"Sembra familiare, vero?" disse Klaus consapevolmente al Salvatore, che lo guardò incredulo. "Non posso credere che questo posto sia ancora qui."

"Cos'è? Uno scherzo?" i tre si girarono a sinistra, vedendo una donna che li fissava, tutt'altro che impressionata. "Senti qui, un ibrido entra in un bar e dice al barista-"

"Smettila." la donna interruppe rapidamente Klaus, sembrando tutt'altro che divertita. "Sarai pure invincibile, ma non per questo sei divertente." lo avvertì, guadagnandosi una risatina da parte di Audrey. Poi il suo sguardo cadde su Stefan. "Mi ricordo di te."

"Già. Tu sei Gloria." Stefan annuì quando la riconobbe. "Perché non sei..."

"Vecchia o morta?" Gloria alzò un sopracciglio. "Se morissi chi gestirebbe il bar, eh?"

"Gloria è una strega molto potente." Klaus informò Stefan e Audrey.

"Posso rallentare un po' l'invecchiamento con erbe e incantesimi. Ma arriverà il mio momento un giorno." spiegò la strega, prima che i suoi occhi cadessero su Audrey. "Beh, quando mi ha parlato di te, non ero sicura se credergli." rifletté , lanciando un'occhiata a Klaus. "Non dirmi che ti ho fatto quella collana perché tu non gliela regalassi."

Audrey si morse la lingua mentre Klaus si voltava a guardarla, socchiudendo gli occhi quando vide che mancava la collana. "Audrey, dov'è?" con un sospiro, la Gilbert la tirò fuori dalla tasca, tenendolo davanti a tutti perché lo vedessero.

Non disse nulla, preparandosi per la ramanzina che stava per arrivare. Fino a quel momento, né lui né Stefan si erano accorti che se l'era tolto, cosa che lei vedeva come una buona. "Perché non lo indossi?" la ragazza rimase in silenzio, mettendo ulteriormente alla prova la sua pazienza. "Audrey!"

"Perché mi ha spaventato, ok?" sbottò la Gilbert, alzando le mani. "Ha iniziato a brillare quando eravamo in montagna, e poi all'improvviso, ho incominciato a correre ad una velocità disumana contro un albero!"

"Sei l'anima gemella di un vampiro, tesoro. Un originale per lo più." le ricordò Gloria, prendendo con cura la collana dalle sue mani. "Questo blocca gli effetti che quei fastidiosi pugnali hanno su di te, ma rafforza anche il tuo legame con Elijah, anche nel suo stato attuale. La velocità? Questo è solo un assaggio di tutti i vantaggi dei vampiri a cui ti darà accesso." spiegò, rimettendola con intorno al collo di Audrey.

"Non preoccuparti, te lo spiegherò meglio mentre starai qui." poi tornò a guardare Klaus. "Perché sei qui?"

L'ibrido sospirò, scuotendo leggermente la testa verso la doppelganger, prima di guardare lei e Stefan. "Perché voi due non andate a prenderci qualcosa da dietro il bancone?" disse, essendo più un ordine che un suggerimento.

"Sì, certo." il Salvatore annuì, cogliendo subito il significato nascosto delle sue parole.

Audrey lo seguì al bar, lasciando Klaus e Gloria da soli a parlare. Si appollaiò su uno sgabello da bar e le sue dita giocherellarono con la collana mentre Stefan osservava la sezione di alcolici. La Gilbert sapeva che stava ascoltando la conversazione tra l'ibrido e la strega, ma era troppo distratta da altri pensieri per chiedergli i dettagli.

Tutto quello che voleva fare era parlare con Gloria, che chiaramente sapeva più di quanto fosse riuscita a trovare nei libri durante il corso dell'estate. Oltre allo stesso Elijah, era l'unica che poteva darle le risposte che voleva. 

"Cos'è questo?" Audrey alzò lo sguardo, vedendo Stefan che mostrava una foto a tutti loro.

Era una vecchia foto di lui con Klaus al bar, le loro braccia strette attorno alle spalle dell'altro. La foto riportò un sorrisetto sul volto dell'ibrido. "Beh, te l'ho detto, Stefan. Chicago è un posto magico."

"Ma questo sono io." affermò il Salvatore mentre la foto lo lasciava confuso. "Con te."

Dato che Klaus non provò nemmeno a  rispondere, Gloria intervenne, alzandosi in piedi. "Portami Rebekah, poi parleremo." disse all'originale prima di andarsene nel retro. 

L'ibrido si diresse verso la porta da cui era entrato e Stefan lo seguì con la foto ancora stretta tra le mani, mentre Audrey sospirava, correndo per raggiungere i due.

* * *

          "Non ha senso, perché non mi ricordo di te?"

"L'hai detto tu stesso." Klaus scrollò le spalle, senza guardarlo. "Quel periodo ha moltissimi vuoti." Stefan divenne sempre più frustrato. "Se mi conoscevi, perché non mi hai detto niente?"

"Sono un impegnato in questo momento." Klaus lo respinse. "Il viale della memoria dovrà aspettare."

Il Salvatore perse la pazienza a quel punto, afferrandogli il braccio e costringendolo a fermarsi. "Cosa sta succedendo?! Rispondimi." chiese mentre la sua frustrazione finalmente aveva la meglio su di lui.

Klaus lo guardò per un momento, spingendogli via la mano silenziosamente. "Possiamo dire che non siamo partiti nel migliore dei modi." cominciò e il suo tono profondo era stranamente calmo. "Anzi, a dire il vero, ti odiavo."

Poi iniziò a spiegare quando incontrò Stefan negli anni '20, che all'epoca usciva con una ragazza di nome Rebekah ━ la stessa che Gloria li aveva mandati a prendere. Si scoprì che era la sorella minore di Klaus, il che era parte del motivo per cui i due non andavano d'accordo all'inizio.

"Tua sorella." il Salvatore mise insieme i pezzi. "Quindi conoscevo un altro vampiro originale."

"Se la risposta ti spaventa, non domandare." affermò Klaus senza mezzi termini prima di avvicinarsi a cui cinque bare riposte sugli scaffali.

Audrey sentì il suo petto riscaldarsi leggermente mentre la collana cominciava a scaldarsi ━ qualcosa la stava spingendo nella direzione di una bara specifica. Notandolo, l'ibrido accelerò rapidamente davanti a lei, bloccandole la strada. "Non è ancora il momento, tesoro."

"Ma-" interrompendola, le afferrò delicatamente la spalla, guidandola in direzione di un'altra bara. Sollevando il coperchio, rivelò una bionda sdraiata all'interno con indosso un vestito bianco. Audrey inclinò la testa, guardando con curiosità Rebekah Mikaelson. "È carina."

Klaus le sorrise. "Assicurati di dirglielo in faccia, tesoro. La conquisterai subito così."

"Non mi ricordo di lei." disse Stefan mentre si univa a loro.

"Ti consiglio di non dirglielo. Rebekah ha un carattere peggiore del mio." detto ciò, l'ibrido le estrasse il pugnale dal petto, guardando la sua sorellina con un'espressione gentile. Audrey non l'aveva mai visto così ━ tranne quando parlava con lei.

"È tempo di svegliarsi, sorellina. Fai pure con comodo Rebekah." Klaus roteò gli occhi mentre l'essiccazione svaniva più lentamente del solito. "Fa la melodrammatica."

"Senti, perché non mi dici che cosa sta succedendo?" gli chiese Stefan senza mezzi termini. "Insomma, è ovvio che mi hai voluto qui per una ragione?"

"Beh, tu hai molti talenti utili." rifletté l'ibrido. "Io?" domandò il Salvatore e l'originale annuì. "In effetti, è da te che ho imparato alcuni dei miei trucchi migliori. Ero il tuo più grande ammiratore."

La storia che seguì fece sentire leggermente male Audrey. Pensava di esserci abituata, di non potersi sentirsi disgustata dopo tutto quello a cui aveva assistito negli ultimi mesi. Tuttavia, questa storia le ricordò che era solo un'umana coinvolta in dramma soprannaturale.

Quando si conobbero, i due originali e Stefan si confrontarono con un uomo, il marito delle donne da cui si erano nutriti. Dopo che lui li aveva minacciati di chiamare la polizia, per divertimento, Stefan aveva costretto l'uomo a bere il sangue di sua moglie.

"Oddio..." Audrey si accigliò, scuotendo la testa al pensiero e il Salvatore le lanciò un'occhiata. "Perché dovrei crederti?"

Klaus si fermò davanti a una guardia di sicurezza, soggiogandolo. "Quando si sveglierà, dille di incontrarci al bar di Gloria." gli ordinò, indicando dove Rebekah giaceva nella sua bara. "Poi offriti a lei e lascia che si nutri fino a quando morirai." e la guardia annuì.

Audrey lo guardò corrugando la fronte. "Dove state andando?"

"Stefan pensa che stia mentendo." cominciò, guardando il vampiro. "Io e te ci conoscevamo. Mi hai confidato un tuo segreto e ora te lo dimostrerò."

"Come?" chiese Stefan, scettico. "Andando al tuo vecchio appartamento." tirò fuori qualcosa dalla tasca, lanciandolo ad Audrey, che lo prese con facilità. Osservandolo, vide che era il suo portafoglio. "Ci vediamo al bar, tesoro. Sentiti libera di comprare tutto ciò che desideri."

Detto questo, la coppia se ne andò, lasciando Audrey a fissare il portafoglio incredula. Sentì la sua collana riscaldarsi di nuovo, ei suoi occhi guizzarono verso la bara di Elijah ━ chiudendoli ed emettendo un profondo sospiro, si sforzò di distogliere lo sguardo.

Lasciò il magazzino, sapendo che il tentativo di svegliarlo non sarebbe andato a buon fine né per lui né per lei.

* * *

          Audrey decise di sfruttare al massimo il portafoglio di Klaus.

Lo shopping era stato una bella pausa e una distrazione da tutto quello che stava succedendo, e Chicago non mancava di negozi da visitare. Si era limitata principalmente alle librerie, acquistando quei libri che sapeva di amare e a cui sarebbe potuta tornare quando si fosse annoiata.

Aveva dato un'occhiata a diversi negozi di abbigliamento, ma acquistare un vestito nuovo non le sembrava giusto senza Caroline al suo fianco, che le dava sempre la sua onesta opinione su qualunque cosa Audrey prendesse.

Prese il suo tempo prima tornare al bar, lasciando tutto ciò che aveva comprato all'hotel in cui alloggiavano. 

Arrivò proprio mentre Stefan scompariva, uscendo da una delle porte. "Dov'è andato?" chiese alzando un sopracciglio verso Klaus. "A bersi un drink." rispose, guardandola mentre si sedeva sullo sgabello del bar accanto a lui. "Ti sei divertita?"

"Ho preso dei libri." la Gilbert annuì, restituendogli il portafoglio. "La tua piccola gita ha convinto Stefan?"

"Lo ha portato a fare domande." rispose Klaus in modo criptico. "Quindi per ora ci siamo presi una pausa dalla strada della memoria." fece un cenno a Gloria, che mise un drink davanti ad Audrey. "Bevi. Dobbiamo andare a vedere perché Rebekah ci mette così tanto."

"Stiamo per chiudere!" Gloria gridò al bar affollato. "Sbrigatevi a bere!"

"Vedo che hanno aperto il bar anche ai rifiuti." Audrey corrugò la fronte alle parole dell'ibrido, e si voltò con gli occhi spalancati per la sorpresa, vedendo Damon seduto al bar con loro. Lanciò uno sguardo al corvino, come per dirgli di andarsene, ma lui la ignorò, sorridendo compiaciuto verso l'ibrido. "Oh, tesoro, mi hanno detto di peggio."

"Non ti arrendi mai, vero?" rifletté Klaus, alzando un sopracciglio.

Damon scosse la testa. "Ridammi mio fratello e Audrey, e non mi vedrai mai più."

Klaus lo osservò per un lungo momento, prima di guardare la ragazza Gilbert, che gli rivolse uno sguardo implorante. Sapeva che Damon poteva era in pericolo e l'ultima cosa che voleva era che si facesse uccidere.

"Beh, sono combattuto." disse l'ibrido. "Vedi, ho promesso a Stefan e Audrey che non ti avrei ucciso, ma per quante volte vale la mia promessa? E chiaramente tu vuoi morire, altrimenti non saresti qui, quindi..."

"Cosa posso dire?" Klaus allungò la mano attorno al collo di Damon, facendo soffocare il Salvatore con le sue parole. "Mi piace il rischio."

"Oh cavolo, cos'è stato?" chiese l'originale, prendendo uno stuzzicadenti dal bancone. Sollevò l'uomo dai capelli corvini dal pavimento, tenendolo sempre per il collo. "Ho bevuto un po', quindi mi perdonerai se ti mancherò il cuore ai primi tentativi."

"Klaus, fermati!" lo implorò Audrey, mentre lui cominciava a infilare lo stuzzicadenti nello stomaco del Salvatore. "Klaus, per favore. Se ne andrà. Lascialo andare."

"No, non è qui, hmm." Klaus la ignorò, facendo gemere Damon dal dolore mentre continuava a pugnalarlo. "Ooh, c'ero quasi." rifletté, inclinando lo stuzzicadenti verso il suo cuore.

"Ti serve un socio in affari? Dimentica Stefan e Audrey. Io sono molto più divertente."

Klaus lo lanciò dietro, facendo schiantare Damon contro dei tavoli mentre dei pezzi di legno si spargevano intorno a lui. Afferrando i resti della una gamba di una sedia, Klaus torreggiò sopra di lui. "Non sarai più divertente quando sarai morto."

"Klaus!" gridò Audrey disperatamente.

Prima che l'originale potesse finire il lavoro, il paletto nella sua mano si incendiò, costringendolo a gettarlo via con un grugnito, socchiudendo gli occhi verso Gloria. "Fai sul serio?" chiese seccato.

"Non nel mio bar." disse la strega fermamente ai due vampiri. "Andate fuori."

Damon provò a sedersi ma Klaus lo spinge indietro e lo guardò furiosamente. "Non devi negoziare la libertà di tuo fratello. Quando avrò finito con lui, non vorrà tornare indietro." cominciò a bassa voce. "Quanto ad Audrey, adesso è una di famiglia, e non resterà mai più con a te e i tuoi amici." togliendo la mano dal collo di Damon, si allontanò.

La Gilbert fissò il corvino per un lungo momento prima di seguire l'originale.

* * *

          Dicendo a Stefan e Audrey di aspettare fuori, Klaus si fece strada nel magazzino, avvicinandosi al punto in cui si trovava la bara di Rebekah ━ trovandola spalancata e vuota mentre il corpo morto e insanguinato della guardia giaceva immobile sul pavimento.

L'ibrido si fermò e si guardò intorno. "Rebekah...sono il tuo fratellone. Vieni fuori, ovunque tu sia."

All'improvviso, l'originale bionda si precipitò fuori e apparve di fronte a lui, bucandogli il petto con il pugnale. "Vai all'inferno, Nik!"

Ansimando per il dolore, Klaus emise un grugnito mentre estraeva l'oggetto appuntito e la ferita guariva all'istante. Tenendo il pugnale davanti a sé, lo lascia cadere a terra, lanciando uno sguardo a sua sorella. "Andiamo, sapevi che non mi avrebbe ucciso."

"Sì, ma speravo che ti facesse più male." sbottò Rebekah, voltandosi e allontanandosi da lui.

Roteando gli occhi, l'ibrido si avvicinò a lei, fermandola sui suoi passi. "Posso capire che tu sia arrabbiata con me, Rebekah... perciò ti perdono. Solo per questa volta." disse prima di guardare verso la porta. "Ti ho portato un'offerta di pace. Puoi entrare."

Stefan entrò, con uno sguardo vuoto stampato sul volto. L'espressione di Rebekah passò da arrabbiata a sorpresa, fissando il Salvatore incredula. "Stefan..."

Klaus camminò davanti a lui, mettendogli una mano sulla spalla mentre lo guardava negli occhi. "Ora puoi ricordare"

Gli occhi di Stefan lampeggiarono quando riconobbe la bionda mentre tutti i ricordi gli attraversano la mente. Lui ricambiò lo sguardo di Rebekah, avvicinandosi mentre si rendeva conto di chi fosse. "Rebekah..."

"Stefan."

Fermandosi, Stefan si voltò a guardare Klaus mentre altri ricordi lo colpivano. "Mi ricordo di te. Eravamo amici."

"Siamo amici." Klaus lo corresse. I suoi occhi guizzarono tra Stefan e sua sorella, prima di tornare a guardare la porta. "Vieni fuori, tesoro. Non c'è bisogno di fare la timida." la chiamò.

Esitante, Audrey entrò e i suoi occhi incontrarono quelli di Rebekah all'istante. Uno sguardo di disgusto apparve sul viso della bionda, fissando la ragazza Gilbert. "Perché diavolo non è morta, Nik?" chiese a suo fratello. "Lei è la stupida doppelganger."

"Rebekah." le disse Klaus con calma, appoggiando le mani sulle spalle di Audrey. "Sii gentile. Audrey fa parte della famiglia." le rivolse uno sguardo d'intesa. "È quella di cui ha parlato la strega tanti anni fa."

Gli occhi di Rebekah si spalancarono. "È legata a uno di noi?"

"Ad Elijah, per l'esattezza." Klaus annuì in conferma. "La doppelganger è morta, fidati di me. Ce n'erano due però, due gemelle." si avvicinò ad Audrey, nonostante le sue lievi proteste. "Rebekah, questa è Audrey Gilbert. Audrey, questa è la mia sorellina, Rebekah."

Rebekah mantenne lo sguardo fisso su Audrey e iniziò a girarle intorno, rigirandosi una ciocca di capelli attorno al dito. "Beh... sei carina dai." rifletté la bionda dopo un momento. Poi avvolse un braccio intorno alla spalla di Audrey, costringendo la ragazza a guardarla sorpresa. "Ci potrebbe essere utile un'altra ragazza in famiglia. Ci sono troppi maschi."

Klaus roteò gli occhi al suo commento prima di guardare sua sorella. "Torniamo al perché siamo qui. Gloria mi ha detto che tu sai come contattare la strega originale."

Rebekah inarcò un sopracciglio. "La strega originale?"

"Tu hai qualcosa che serve a Gloria." la bionda alzò la mano per toccarsi il collo e i suoi occhi si spalancano quando si rese conto che mancava qualcosa. "Dov'è il mio ciondolo?" chiese, tornando indietro e cercando nella sua bara. "Cosa ne hai fatto? Non lo tolgo mai!"

"Non lo so." Klaus scrollò le spalle. "Non l'ho toccato."

"Dobbiamo trovarlo, Nik! Adesso, lo rivoglio subito!"

Gli occhi di Klaus si incupirono quando realizzò. "Non dirmi che è quello che serve, Rebekah!" urlò, senza nemmeno tentare di nascondere la rabbia nel suo tono.

Con un urlo frustrato, Rebekah gettò a terra la sua bara, facendola a pezzi.















𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘥𝘦 ⸻  𝘵𝘩𝘢𝘯𝘬 𝘶 𝘯𝘦𝘹𝘵

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