❨ 𝟬𝟬𝟯 ❩

𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗍𝗋𝖾 →  ʷʰᵉʳᵉ ʰᵃᵛᵉ ʸᵒᵘ ᵇᵉᵉᶰ˒ ᶤ ʷᵒᶰᵈᵉʳ ᶤᶠ ᶤ'ˡˡ ᵉᵛᵉʳ ˢᵉᵉ ʸᵒᵘ ᵃᵍᵃᶤᶰ

━━━━━━━━━ 𝒂𝒏𝒐𝒎𝒂𝒍𝒚

𝒔𝒊𝒅𝒆 𝑨 // 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒊𝒏𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐

episode 10 . . . . season two

༄ // ❝ il sacrificio ❞











































Audrey non aveva davvero dormito. Si era girata e rigirata nel letto per alcune ore, e si era alzata quando aveva sentito un trambusto nell'atrio, che si rivelò essere Alaric e zia Jenna.

Dopodiché, si era rannicchiata nel letto con la lampada del comodino accesa, leggendo un libro fino alle prime ore del mattino. Quindi, dire che era stanca quando era scesa a fare colazione, era un enorme eufemismo.

Elena alzò un sopracciglio mentre entrava in cucina, vedendo le occhiaie sotto gli occhi della gemella mentre le porgeva semplicemente una tazza di caffè.

"Grazie." borbottò Audrey attraverso uno sbadiglio, sedendosi sull'isola della cucina. Tuttavia, non ci rimase a lungo, alzandosi dopo aver bevuto un bel sorso di caffè mentre iniziava a frugare nella credenza. "Ci sono rimasti dei Pop-Tart?"

"Jeremy ha preso l'ultimo pacchetto prima di partire." rispose Elena, dirigendosi verso la porta non appena suonò il campanello.

Audrey emise un gemito, chiudendo l'anta un po' più energicamente di quanto avesse intenzione di farlo. "E cereali sia." borbottò, afferrando i cornflakes e una ciotola, prima di dirigersi verso il frigorifero.

Mentre lo stava chiudendo, sua sorella rientrò in cucina, seguita dai fratelli Salvatore. "Perché siete qui così presto?"

"Hanno parlato con Katherine." la informò Elena. "Oh." i fratelli continuarono a raccontare loro la loro conversazione con Katherine.

Apparentemente, in cambio del suo rilascio dalla cripta, avrebbe consegnato loro la pietra di luna. Una volta fuori, sarebbe scappata il più lontano possibile da Mystic Falls e non avrebbero mai più avuto sue notizie.

Audrey si lasciò sfuggire immediatamente un sospiro. "Non le credete, vero?"

"No, certo che no." Damon scosse la testa, scettico quanto lei sull'accordo. "Vogliamo solo la pietra di luna."

"Secondo l'amico di Rose, Slater, c'è un modo per distruggere l'incantesimo che Klaus vuole spezzare." Stefan spiegò loro.

"Niente sacrificio della doppelganger." continuò Damon. "Ergo, voi due vivete."

Elena rimase priva di emozioni mentre chiedeva. "Come si distrugge?"

"Liberandolo dalla pietra di luna."

"Cosa vi fa credere che funzionerà?" chiese la sorella più grande, e Audrey socchiuse gli occhi verso di lei. Qualcosa non andava, lo sapeva per certo.

Elena era divertita sin dalla loro conversazione con Katherine, specialmente dopo che era stato rivelato quello che Klaus aveva fatto alla sua famiglia; e sua sorella non ne capiva il motivo.

Damon sorrise, appollaiandosi sul bancone accanto alla gemella più giovane. "Abbiamo una strega dalla nostra parte." Audrey aggrottò la fronte, allontanando rapidamente la mano del corvino mentre prendeva la sua tazza di caffè.

"Ne avete parlato con Bonnie." realizzò lei e Stefan annuì. "Ha detto che farà qualunque cosa per poterci aiutare."

"È Katherine che ha la pietra di luna." Audrey fece loro notare. "Non ve la darà mai. Voleva a malapena darci risposte così com'erano."

"La prenderemo." rispose Stefan semplicemente. "Beh." iniziò Damon.

"Quello che intende dire è che la strapperemo dalle mani del suo cadavere, se necessario." dichiarò senza mezzi termini. "Bonnie deve trovare un modo per togliere il sigillo abbastanza a lungo per farci entrare, prendere la pietra e uscire in tempo perché lo ripristini."

Elena annuì lentamente, prendendo in considerazione l'intero piano. I suoi occhi si spostarono su sua sorella, che la guardò a sua volta, cercando di capire cosa stesse pensando. "Wow. A quanto pare avete pensato proprio a tutto ."

Damon sorrise ancora una volta, con una chiara espressione di orgoglio sul viso. "Sì. Siamo fantastici."

"Però c'è un problema." fece notare Elena, facendo corrugare la fronte dei fratelli. "Io non voglio che lo facciate."

Stefan lanciò un'occhiata a suo fratello, guardando Audrey che scrollò le spalle, non sapendo cosa avesse in testa la sua gemella. "Cosa stai dicendo? Non abbiamo scelta." disse incredulo.

"E Klaus?" chiese loro.

Stefan si limitò a guardarla con la fronte aggrottata, confuso per il suo atteggiamento. "Lo troveremo dopo aver preso la pietra di luna."

"È avverrà prima o dopo che avrà ucciso tutti coloro a cui tengo, compresi voi due." Elena indicò Stefan e Damon, il che mise un'espressione sorpresa sul viso del corvino.

"Ma se toglieremo l'incantesimo dalla pietra, possiamo salvarti la vita; a tutte e due ."

"Lo so. Continuate a dirlo." Elena si alzò e lasciò la stanza, Audrey la fissò per un momento prima di seguirla.

* * *

Crescendo, Audrey ed Elena erano sempre state in grado di dire cosa stava pensando l'altra. Sapevano cosa stava pensando l'altra, cosa stava provando l'altra e sapevano quando l'altra era ferita.

Tutti intorno a loro avevano dedotto che fosse una cosa 'da gemelle', ma questo non aveva impedito ai loro genitori di essere sorpresi quando iniziavano a finire le frasi l'una per l'altra.

Grayson Gilbert fu particolarmente confuso, quando Elena andò da lui un giorno, le due ragazze avevano solo dieci anni, lamentandosi che le faceva male la gamba. L'aveva controllata, ma non c'era alcun segno che potesse causarle dolore, quindi l'aveva ignorato come se non fosse niente.

Ma poi Audrey tornò a casa da un appuntamento con Caroline con una benda avvolta intorno al ginocchio, e Liz gli spiegò che era caduta arrampicandosi al parco. La benda era posta nel punto esatto da cui Elena aveva detto che proveniva il dolore.

Eppure, Audrey al momento non aveva idea di cosa stesse passando per la testa di sua sorella.

Si rifiutava di parlare di ciò che aveva detto quella mattina, e invece si concentrava sull'ultimo piano per le risposte che aveva, che era quello di parlare con l'amico di Rose, Slater.

Determinata a capire cosa stesse combinando, Audrey si rifiutò di lasciarla andare fino in fondo da sola e si unì a lei nel suo viaggio a Richmond con Rose. Il vampiro era riluttante ad accettare di aiutare, ma Elena fu in grado di influenzarla, con la promessa di un anello solare.

Fermandosi nel parcheggio sotterraneo, le tre si diressero verso l'appartamento di Slater mentre Rose sbatteva forte il pugno contro la porta. "Slater? Slater, sono Rose. Apri!" dopo un breve momento di silenzio, tornò a guardare le gemelle. "Non c'è, mi dispiace."

"Mm-mmm." mormorò Elena, scuotendo ostinatamente la testa. "Non siamo venute fin qui per niente."

Rose sospirò e aprì la porta usando la sua forza da vampiro. Elena guardò all'interno dell'appartamento e il vampiro le indicò la stanza. "Dopo di te." la gemella più grande entrò nell'appartamento con Audrey e Rose al suo seguito.

Il vampiro entrò più in là delle gemelle, guardandosi intorno con curiosità. "Slater?" mentre Rose si muoveva verso il retro dell'appartamento, guardò attraverso una porta e il suo viso cadde per lo shock. "Non credo che potrà aiutarci."

"Oh mio Dio..." sospirò Audrey, avvicinandosi per vedere cosa aveva trovato. Elena rimase senza fiato mentre tutte guardavano il corpo di Slater che giaceva essiccato con un paletto nel cuore.

Dopo un momento, Rose si spostò e trascinò il corpo del suo amico lontano dal loro campo visivo mentre le sorelle Gilbert tornavano nell'area principale, verso la scrivania del computer.

Mentre Audrey si sedeva sulla sedia, Elena afferrò la pila di fogli posata vicino alla tastiera, guardandoli con interesse. "Chi ha fatto saltare in aria il locale lo ha ucciso perché sapeva troppo."

Rose le si avvicinò e guardò Elena che sfogliava i fogli. "Forse per impedirgli di aiutare persone come noi." indovinò consapevolmente.

"Era un'enciclopedia dei vampiri e sapere troppe cose lo ha portato alla morte." poi si avvicinò alle tende chiuse, aprendole per far entrare la luce.

Elena guardò sbalordita la usa azione. "Ma che stai..?"

"Vetro temperato." Rose sbatté delicatamente le nocche contro il vetro, fissando pensierosa fuori dalla finestra. "I raggi U.V non passano. Un tempo venivo qui a guardare il giorno."

"Ci dispiace," le disse Audrey onestamente, guardandola con un sorriso comprensivo. "Per Slater. Era tuo amico, non è giusto."

Rose fece il più piccolo cenno del capo, abbassando lo sguardo per un momento prima di tornare indietro per unirsi alla coppia. "Trovato niente?"

"Ehm..." chinandosi accanto alla sedia su cui sedeva Audrey, Elena si allungò e fece schioccare le dita contro la tastiera, tentando di accedere al computer. "È protetto da password. Non posso accedere."

"Allora è inutile, andiamo." all'improvviso, sentirono qualcosa fare un grande frastuono.

"Rose!" Alice, piangendo disperatamente, si precipitò verso Rose e l'abbracciò. "È morto!"

* * *

Rose accarezzò la mano di Alice in modo confortante mentre la donna cercava di ritrovare la sua compostezza e poi si alzò per entrare nella stanza dove Elena stava versando acqua calda nelle tazze da tè, aggrottando la fronte verso sua sorella, che stava rubando i biscotti che aveva messo su un piatto.

"L'ha trovato pochi minuti prima di noi." Rose disse loro mentre si sedeva.

Elena si accigliò tristemente. "Come sta?"

"Sta reagendo in modo eccessivo." Audrey si strozzò con il biscotto che aveva in bocca sbattendo le palpebre, sorpresa dalle parole di Rose. "Alla grande."

"Il suo ragazzo è appena morto." scattò Elena in difesa di Alice. "Nessuna reazione è eccessiva."

Rose si limitò ad alzare gli occhi al cielo. "Piange per sé stessa. Non le importava di Slater." Elena guardò il vampiro, incuriosita. "Lo frequentava solo nella speranza che lui la trasformasse."

La doppelganger si voltò per guardare Alice e, afferrando la tazza di tè, Elena uscì dalla stanza incamminandosi verso la donna e porgendole il tè.

"Cosa sta facendo?" chiese Rose, non capendo le azioni della gemella più grande.

"Sta usando le lacrime di coccodrillo a suo vantaggio." disse Audrey consapevolmente, spostandosi per sedersi accanto a lei. "Mia sorella usa questo metodo per ottenere ciò che vuole."

"E tu?" disse Rose, facendo inclinare la testa ad una Audrey confusa. "Cosa vuoi da tutto questo? È chiaro che non hai interesse a saperne di più su Klaus."

"Perché so già come finisce questa storia, Rose." disse semplicemente la ragazza Gilbert. "Alla fine, una di noi morirà in questo sacrificio, e le probabilità che sia Elena sono scarse. Stefan e Damon troveranno un modo per salvarle la vita, e la mia vita sarà un danno collaterale." Audrey si strinse nelle spalle. "È sempre stato così, e così sempre sarà."

"Ti sei arresa." realizzò Rose mentre sul suo viso appariva un'espressione di compassione.

"No." Audrey scosse la testa alle sue parole. "Me ne sono fatta una ragione. Arrendersi e accettare la verità sono due cose completamente diverse."

Rose aprì la bocca per dire qualcosa prima di lanciarle uno sguardo consapevole mentre i suoi occhi si spostavano di nuovo dove erano sedute Elena e Alice.

Prima che Audrey potesse chiederle cosa c'era che non andava, vide Alice alzarsi rapidamente in piedi, sedendosi davanti al computer. Le tre si avvicinarono da dietro, osservando mentre si collegava facilmente al computer di Slater.

"Qualcuno è stato qui." Alice disse loro. "L'hard-disc è stato cancellato."

"Forse da chi l'ha ucciso." dichiarò Rose come se fosse una cosa ovvia.

"Ma siete fortunate, Slater era un paranoico." continuò la donna, lanciando loro una breve occhiata da sopra la spalla mentre lavorava. "Aveva fatto un backup su un altro server."

"Lo sai che non la lascerò neanche avvicinarsi al mio sangue, vero?" mormorò lentamente il vampiro, guardando la gemella Gilbert più grande.

"Io lo so. Lei no." Elena passò davanti a Rose, che sorrise.

"Come ho detto." Audrey le si avvicinò. "Ha un metodo tutto suo per ottenere ciò che vuole."

"Kristen Stewart." Alice sbuffò mentre scorreva gli elenchi di file, le gemelle si spostarono per stare ai suoi lati. "Dio, quanto era ovvio."

"Sono tutti indirizzi di vampiri?"

Alice continuò a far scorrere i file. "Slater era ossessionato. Quasi quanto me."

"Che ne dici di quello?" Rose indicò al di sopra della sua spalla una cartella specifica. "Cody Webber. Si sono scambiati decine di e-mail su Elijah."

"Potrei chiamarlo?" si offrì Alice.

Elena prese il telefono e glielo porse. "Digli che vogliamo mandare un messaggio a Klaus. La doppelganger è viva ed è pronta a consegnarsi." i suoi occhi si spostarono brevemente su Audrey. "Ma menziona che c'è solo una di noi. Non ha bisogno di sapere anche di mia sorella."

Gli occhi di Alice si spalancarono per l'eccitazione guardando le gemelle, mentre sia Rose che Audrey fissavano Elena. "Oh, mio, Dio, sapevo di avervi riconosciuto."

"Tu mandagli il messaggio." detto questo uscì velocemente dalla stanza.

Audrey non esitò a seguirla, afferrando il braccio della sua gemella e tirandola indietro. "Che diavolo stai facendo?" le chiese guardandola come se fosse pazza. A questo punto, Audrey era abbastanza sicura di che lo fosse.

"Se Klaus sa che sei viva, ti troverà e ti ucciderà." Elena si limitò a guardarla senza dire nulla. "Che è esattamente ciò che hai sempre voluto."

"O io o tutta la nostra famiglia."

"Oppure io!" rispose di scatto l'altra gemella. "Questa non era una decisione che dovevi prendere tu, Elena!"

"Invece si!" le rispose, strappando il braccio dalla sua presa. "Non capisci, Rey? Questa è la mia scelta. Questo è il mio problema da affrontare. Sono io quella che ha portato tutto questo nelle nostre vite. Sono io quella che si è innamorata di Stefan. Tu non hai mai chiesto niente di tutto questo." lei scosse la testa.

"Sono stata io ad iniziare tutto questo, quindi tutto questo finirà con me. Klaus ha bisogno solo di una di noi, quindi io morirò e tu vivrai." disse Elena irritata.

Era questo. Questo era lo strano scherzo del destino che Audrey riteneva impossibile. Lei fissò sua sorella con le lacrime agli occhi. "Lena..." sentì un nodo formarsi in fondo alla gola.

La gemella più grande aveva le lacrime agli occhi mentre metteva le mani sulle spalle di sua sorella, stringendole delicatamente. "So che pensi che non lo vedo." cominciò tristemente.

"Che non mi accorgo di quante volte vieni messa in pericolo per me. Come se lo ignorassi, come se non stesse realmente accadendo." le lacrime iniziarono a rigarle le guance. "Bene, ora tocca a me salvarti."

Non sapeva cosa dire e la sua gola non la voleva far parlare, non trovando le parole giuste. Allora, si fece avanti e avvolse le braccia intorno a Elena, stringendola forte. In pochi secondi, Elena ricambiò l'abbraccio, senza dover parlare per sapere cosa stava pensando l'altra.

Erano tre parole che in quel momento sapevano di non essersi dette abbastanza.

Ti voglio bene.

In quel momento Alice entrò nella stanza, seguita da Rose. "Cody sta arrivando ed è veramente ansioso di conoscerti."

* * *

          Il tempo passato ad aspettare Cody sembrava un'eternità.

Audrey era seduta al tavolo, con le mani avvolte attorno a una tazza di tè. Aveva sempre avuto l'impressione che Elena non avesse idea o non vedesse cosa succedeva proprio di fronte a lei. Eppure, ora stava mettendo la sua vita in pericolo ed era disposta a sacrificarsi — perché quello era il destino del doppelganger.

Sembrava tutto spento. Come se stesse aspettando che qualcuno le strappasse il tappeto da sotto i piedi.

"Cosa ci fai qui?"

Audrey alzò lo sguardo e vide sua sorella fissare Damon, che era in piedi con uno sguardo indifferente impresso sul viso. I suoi occhi si socchiusero.

"Cosa ci fai tu qui?" ribatté Elena con il viso pieno di confusione. Rose entrò in quel momento e la rabbia s'impossessò del viso della doppelganger mentre la guardava. "L'hai chiamato?"

Rose la guardò con un leggero senso di colpa. "Mi dispiace, Elena."

La gemella maggiore si accigliò. "Hai detto che mi capivi!"

"Ha mentito." Damon intervenne prima che lei potesse rispondere, costringendo Elena a guardarlo ancora una volta.

"Damon Salvatore." Alice si fece avanti, fissandolo con assoluto timore.

Damon fece una smorfia, guardando Rose. "Falla sparire."

"Assolutamente no..." si lasciò sfuggire Alice mentre Rose la trascinava fuori dalla stanza.

"Piccola Gilbert, alzati." il corvino guardò Audrey prima di guardare di nuovo Elena. "Forza. Andiamo via."

"No." Elena si rifiutò all'istante. "Ho detto andiamo via." ripeté lui.

"Bene. Puoi andartene e prendere Audrey, ma io non verrò con te."

Audrey sospirò, massaggiandosi stancamente le tempie con le mani. "Ci risiamo..." mormorò guardando la coppia.

Il Salvatore dai capelli corvini divenne lentamente più seccato. "Tu non puoi più prendere decisioni ormai." Elena si accigliò, "Quando mai ho preso una decisione?" rise lei. "Lo fate tu e Stefan lo fate per me. E questa è la mia decisione."

"Chi ti salverà la vita mentre prenderai decisioni?" la derise il vampiro in risposta.

"Non mi stai ascoltando, Damon. Non voglio essere salvata. Non se questo significa che Klaus ucciderà ogni singola persona che amo." gli disse Elena senza mezzi termini. "Non lascerò che mia sorella muoia solo perché io possa vivere, visto che io sono la ragione per cui è stata coinvolta in tutto questo. Tu e Stefan volete salvare qualcuno? Allora salvate lei."

Fu allora che il tappeto le fu strappato da sotto i piedi. In tutto questo, Audrey aveva ignorato l'unica cosa che aveva sempre saputo. Stefan e Damon non avrebbero mai lasciato morire sua sorella, non importa quale nobile sacrificio Elena fosse disposta a fare. Entrambi i fratelli erano innamorati di lei, troppo profondamente per permetterle di morire.

Il gesto era stato carino, anche se solo per un momento. Ma questo era tutto ciò che sarebbe mai stato.

Un gesto.

Damon prese saldamente il braccio di Elena. "Porta il culo fuori dalla porta prima che ti carichi sulle spalle e lo faccia io."

"No!" stringendo il pugno, lo fece oscillare in avanti mentre cercava di spezzare la sua presa, ma Damon lo prese con facilità.

Elena si lasciò sfuggire un piccolo sospiro di dolore, mentre lui si avvicinava pericolosamente a lei. "Non farlo mai più." lasciò cadere il pugno e si allontanò, lasciando la doppelganger scioccata.

Le tre ragazze erano sedute ad aspettarlo quando improvvisamente rientrò, chiudendosi dietro una serie di doppie porte. "È ora di andare. Alice dorme profondamente e non ricorderà nulla di questa giornata terribilmente stupida."

All'improvviso, le porte d'ingresso si spalancarono e tre uomini entrarono nell'appartamento. Damon girò la testa per guardarli mentre Rose, Audrey ed Elena si alzavano.

"Siamo qui per la doppelganger." disse quello davanti, presumibilmente Cody, mentre guardava il piccolo gruppo.

"Grazie per essere venuti." Elena tentò di camminare verso di loro, ma Damon la tirò indietro. "Ti spezzo il braccio, capito?" sussurrò seriamente prima di guardare Cody. "Qui non c'è niente per voi."

L'uomo nella parte posteriore cadde improvvisamente a terra, morto, rivelando Elijah in piedi dietro di lui. Gli altri due vampiri guardarono indietro verso l'originale, che si precipitò su di loro.

Rose sussultò e usò la sua velocità da vampiro per uscire di corsa dall'appartamento mentre Elijah guardava Damon e le gemelle.

I suoi occhi incontrarono quelli di Audrey, che sentì quella sensazione riapparire nel suo stomaco, proprio come il giorno in cui lo aveva visto per la prima volta. Le labbra di Elijah si contrassero in un piccolo sorriso, prima di interrompere il loro contatto visivo.

"Ti ho ucciso." disse il corvino, confuso e sorpreso. "Eri morto."

L'originale sorrise. "Da secoli ormai." poi rivolse la sua attenzione a Cody. "Chi sei?"

"Tu chi sei?" chiese il vampiro evidenziando il 'tu', non avendo idea di chi fosse.

"Sono Elijah."

Il viso di Cody impallidì leggermente quando capì con chi aveva a che fare, il tono duro lasciò la sua voce mentre rincominciava a parlare.

"Volevamo portarla da te. Per Klaus. Lei è la doppelganger. Non so come mai esista, ma esiste. Klaus la vorrà vedere." balbettò, facendo un cenno a Elena. "Non sapevamo che ce ne fossero due, il messaggio diceva solo una. Le avremmo portate entrambe."

Elijah inarcò un sopracciglio. "Qualcun altro sa che siete qui?"

"No." lui scosse la testa.

"Bene, allora siete stati incredibilmente utili." Elijah affondò il braccio nel petto dei due vampiri, entrambi grugnirono mentre l'originale strappava i loro cuori. I due caddero a terra, morti, ed Elijah lasciò rotolare i loro cuori per terra.

I suoi occhi ricaddero sui tre e, ignorando Damon che fece un passo avanti in modo protettivo, il suo sguardo incontrò di nuovo quello di Audrey e in un batter d'occhio scomparve come se non fosse mai stato lì.









































𝘭𝘦𝘯𝘯𝘺 𝘬𝘳𝘢𝘷𝘪𝘵𝘻 ⸻ 𝘢𝘨𝘢𝘪𝘯

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