❝𝑁𝑜𝑛 𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑚𝑎𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑖𝑛𝑑𝑖𝑓𝑒𝑠𝑖 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙𝑎 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑧𝑎, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑎𝑚𝑖𝑎𝑚𝑜.❞

||𝑆𝑖𝑔𝑚𝑢𝑛𝑑 𝐹𝑟𝑒𝑢𝑑||

Quell'immagine si ripeteva costantemente nella testa di Senku, non voleva proprio andarsene, così come non voleva sparire la spiacevole sensazione che stava provando.

Lui, che si era sempre dichiarato un uomo di scienza, dedito solamente ad essa, era finito con il cadere nella trappola dell'amore, e ora a causa della sua indecisione ne era rimasto scottato.

Aveva appena deciso di non scappare più da quelli che erano i suoi sentimenti, ma subito un'ostacolo si era messo sulla sua strada.

Avrebbe dovuto prevederlo. Ikuyo e Gen con il passare dei giorni trascorrevano sempre più tempo insieme, era normale che sarebbe nato qualcosa tra di loro.

Sospirò pesantemente, sedendosi su un tronco che si trovava poco lontano da dove erano tutti gli altri. Voleva starsene un po' da solo con i suoi pensieri.

Ora cosa avrebbe fatto?
Come avrebbe gestito tutto quello?
Come avrebbe fatto a gestire le sue emozioni?

La scelta di accettarli era derivata proprio dal fatto che non riusciva più a celarli e a soffocarli nella profondità del suo animo.

Quindi ora cosa avrebbe dovuto fare?

Per la prima volta Senku non sapeva come risolvere la situazione, non aveva uno straccio di idea in mente.

Non si era mai trovato a dover combattere contro cose del genere, aveva sempre avuto a che fare con problemi matematici e scientifici, non con l'amore.

Era sempre stato più semplice nasconderlo, invece che farci i conti.

«Senku, tutto bene? Sembra tu abbia appena visto un fantasma.» Kinuyo era passata lì per puro caso, non aspettandosi di vedere il ragazzo con quell'espressione, sembrava essere successo qualcosa.

Il diretto interessato alzò lo sguardo verso di lei.
«Magari avessi visto un fantasma» commentò il giovane, facendo capire alla castana che effettivamente c'era qualcosa che non andava.

«Cosa mai potrebbe esserci di peggiore?» Domandò lei, sedendosi sul tronco.

Senku le lanciò un'occhiata, poi si sporse in avanti e poggiò le braccia sulle ginocchia, riportando il suo sguardo davanti a sé.

Non aveva molta voglia di parlarne, però sapeva che Kinuyo avrebbe insistito per sapere cosa lo avesse portato a stare così.
Era consapevole del fatto che gli si leggeva in faccia che non era tutto apposto.

«Terra chiama Senku! Ci sei?» La giovane cominciò a sventolare una mano davanti il suo viso.

Mano che l'altro scostò quasi subito.
«Si che ci sono» rispose velocemente.

Kinuyo lo guardò aggrottando le sopracciglia.
«Sul serio, va tutto bene?» Quando si accorse che da parte sua non arrivava nessuna risposta andò avanti.
«C'entra Ikuyo per caso?»

Lo vide irrigidirsi. Quella era già di per se una risposta alla domanda che aveva appena posto la ragazza.

«Perché lei è sempre la prima ti viene in mente in questi momenti?» Chiese Senku, non controllando un accenno di fastidio nella sua voce.

Kinuyo lo guardò sempre più sorpresa da quell'atteggiamento, non lo aveva mai visto così.

«Perché solo lei potrebbe impensierirti così» rispose con voce bassa la castana, portando lo sguardo sulle mani del giovane, strette tra di loro talmente forte da rendere le nocche bianche.

«Avete litigato di nuovo?» Azzardò a chiedere, se lui non avesse risposto allora Kinuyo sarebbe andata a chiedere ad Ikuyo, doveva vederci chiaro in quella situazione.

«No» disse Senku, pensando che forse una litigata sarebbe stata meno complicata da gestire.

Avrebbe preferito quella a ciò che aveva visto.

«Allora vuoi dirmi cosa diavolo è successo?» Tutto quel mistero le stava dando fastidio, non c'era bisogno di essere così criptici, se non ne voleva parlare bastava dirlo invece di continuare ad evitare l'argomento.

Un sospiro uscì dalle labbra di Senku, per quanto volesse tenerselo per se, alla fine cedette.
«Ho visto Gen baciare Ikuyo.» Fece una breve pausa.
«E lei ha ricambiato.»

Kinuyo sbarrò letteralmente gli occhi.
«LORO HANNO FATTO COSA?!» Non si rese conto di aver urlato, fu lo sguardo che Senku le rivolse a farle capire che era meglio non farlo sentire a qualcun altro.

«Non farmelo ripete un'altra volta, hai capito benissimo.» Le disse il ragazzo.

La castana in quel momento si trovava divisa a metà.
Era felice per la sua amica, sapeva che provava qualcosa di più di una semplice amicizia per Gen, inoltre sapeva anche che aveva deciso di voltare pagina, smettendo di sperare in una svolta nel suo rapporto con Senku.

Dall'altra invece non poteva che rattristarsi per come Senku aveva preso la cosa.
Per quanto voleva nasconderlo, anche lui provava qualcosa di più profondo per Ikuyo, e questo già da prima della pietrificazione.

Ikuyo e Senku hanno coltivato quei sentimenti da un tempo immemore, avevano passato anche l'intera pietrificazione con ciò che provavano l'uno per l'altra.
Il loro amore si può quasi definite mistico, da favola.

Ma come tutte le favole, arrivare al lieto fine non è per niente semplice.

«Questo è successo perché tu ti sei fatto troppi problemi in merito.» Iniziò a dire Kinuyo.
«Non puoi biasimare Ikuyo per aver voluto voltare pagina.» Quelle parole gli avrebbero fatto ancora più male, ma doveva sentirsele dire.

«Credi che non lo sappia?» Non la guardava in faccia, ma il suo intero corpo era scosso da piccoli tremiti, poteva solo immaginare cosa stesse provando in quell'istante.

Nel vederlo così la castana non poté fare a meno di pensare a Taiju.

Anche lui avrebbe avuto la stessa reazione nello scoprire la sua relazione con Kinro?

Alla sola idea di vederlo in quel modo sentiva dolore, proprio al centro del petto.

«Lo so benissimo, ma quel che è fatto è fatto.» Quelle parole riportarono alla realtà Kinuyo.

Senku non era uno che parlava di quelle cose o di ciò che sentiva con tanta leggerezza, cercava sempre di buttarla sull'ironia.
Se ne stava parlando significava che era veramente insopportabile la sensazione che avvertiva dentro di se.

La castana si era ritrovata in una situazione nella quale non sapeva bene che consiglio dargli.

Ad aiutarla fu l'immagine di Taiju che apparve nella sua testa. Lui non avrebbe mollato nemmeno per un secondo, avrebbe provato con tutto se stesso a riconquistarla.

Quindi decise di prendere come esempio ciò che si era impresso nella sua mente per poter aiutare Senku come meglio poteva.

«Quindi vuoi lasciar perdere? Se ti fa stare così male allora smetti di scappare dai tuoi sentimenti e prova a riconquistarla.» Gli disse lei.

«Non so se te ne sei resa conto, ma faccio pena in queste cose, non mi ci vedo proprio a forzare dei gesti in cui non mi ci ritrovo» replicò Senku con l'ennesimo sospiro.

A Kinuyo scappò un sorriso.
«Non ce ne è bisogno.»

L'altro la guardò con espressione interrogatoria, non capendo il senso delle sue parole. Prima diceva una cosa, poi un'altra, lo stava solamente confondendo.

«Non credi che i tuoi discorsi si stiano contraddicendo?»
«Fammi finire di parlare.»

La castana si sistemò meglio sul tronco.
«Con lei ne hai fatti di gesti carini, il problema è che poi ti sei sempre tirato indietro.» Gli rivolse uno sguardo.
«Con Ikuyo riesci a comportarti così, e non fai il minimo sforzo, ti viene naturale.»

«Quindi devo continuare così? Mi sembrava di aver capito che avessi sbagliato tutto.»
«L'unica cosa che hai sbagliato è stata respingerla quando hai capito che quei sentimenti sarebbero potuti diventare reali, e non solo qualcosa che ti tenevi dentro.»

Quando notò il suo sguardo colpevole Kinuyo decise di andare avanti con il suo discorso.
«Senku, lei si è innamorata di te proprio perché tu sei così. Non c'è bisogno che stravolgi il tuo carattere, devi solo smettere di scappare.»

xxx

Quella sera Kinuyo aveva deciso di non andare da Kinro, non voleva rimandare la conversazione che doveva fare con l'amica.

Quando succedevano cose di quel calibro le due ne parlavano sempre, e quella volta non sarebbe stata un'eccezione.

«Ikuyo, non farmi aspettare ancora, ti si legge in faccia che è successo qualcosa.» Le disse la castana, incitandola a parlare.

Non poteva dirle che lo era venuta a sapere da Senku, così come Senku non avrebbe fatto capire che li aveva visti.

Doveva essere Ikuyo a parlargliene, era meglio non complicare ulteriormente la situazione.

La ragazza scivolò accanto all'amica, incrociando le gambe per poterle raccontare quanto successo con Gen.

«Non riesco mai a nasconderti niente, eh?» L'altra ridacchiò prima di rispondere.
«Quando è qualcosa riguardante i tuoi problemi amorosi, no, non riesci a nascondermelo.»

Ikuyo rise a quel suo commento, effettivamente quando si trattava di Senku o di Gen difficilmente riusciva a celare ciò che provava.

«Bene, allora andrò dritta al punto, senza fare troppi giri di parole.» La guardò per qualche secondo, poi spostò il suo sguardo su un punto indefinito della capanna.

«Gen mi ha baciata» disse con un piccolo sorriso sul volto, se pensava a quell'istante poteva sentire le sue guance arrossarsi.

Kinuyo, in un gesto improvviso, l'afferrò per le spalle e cominciò a scuoterla leggermente, cercando di non alzare troppo la voce.
«E tu me lo vieni a dire solo adesso?! È trascorsa un'intera giornata! Non si fa così!»

La castana si lasciò scuotere, con un'espressione beata sul viso.
«Aaaah! Scusa, ma poi ho passato l'intero pomeriggio con lui e il tempo è volato.»

«Quindi tu hai ricambiato.» Kinuyo avvicinò il volto a quello dell'amica.
«Secondo te avrei questa faccia se non lo avessi fatto?» Disse creando un cerchio immaginario con il dito, indicando il suo viso.

L'altra ragazza fece un sorrisetto.
«Sapevo che prima o poi sarebbe successo.» Si allontanò e si sedette meglio sul pavimento.
«Anzi, sono sorpresa, Gen ha saputo aspettare veramente tanto.»

Ikuyo annuì, il giovane aveva atteso il momento giusto per baciarla, probabilmente perché sapeva che doveva prima creare un legame con lei, altrimenti sarebbe stato rifiutato immediatamente.

Non poté fare a meno di sorridere pensando al modo in cui era riuscito ad insinuarsi nella sua mente, facendo nascere dei sentimenti per lui.

«Lo ammetto, non me lo aspettavo, sai?» Confessò la giovane a Kinuyo.
«È stato così improvviso, ma io ho reagito di conseguenza, ricambiando il bacio.»

L'amica la osservò con attenzione, se avesse potuto l'avrebbe vista fluttuare da terra tanto era felice per quanto c'era stato tra loro due.

Anche Kinuyo era felice per lei, però c'era un'argomento che doveva toccare per forza, più che altro per sapere cosa pensasse Ikuyo.

«Quindi hai scelto Gen?» Domandò alla castana, che si prese dei secondi per rispondere.

La vide sdraiarsi e incrociare le braccia dietro la testa.
«Sai anche tu quanto ci ho provato con Senku. Letteralmente fino allo sfinimento, ma non mi ha portato a niente.» Sospirò.

«Non posso farci niente, non vuole avere niente a che fare con l'amore, e per questo io per lui non sarò altro che un'amica, anche se magari prova qualcosa.» Lanciò uno sguardo a Kinuyo.

«Gen al contrario non ha mai cercato di nascondere i suoi sentimenti, non si è tirato indietro, pur sapendo del mio legame con Senku. Avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto lasciar perdere, ma non l'ha fatto.» Una breve pausa intercorse da quelle sue frasi.

«Lui non ha tentato di scappare da ciò che provava.»

Kinuyo si mise nei suoi panni, e capiva il suo punto di vista.

Aveva passato così tanto tempo a rincorrere Senku.
Ma lui, quando si rendeva conto di star per superare il punto di non ritorno da quei sentimenti, si tirava indietro. E Ikuyo non poteva andare avanti in quella maniera per tutta la vita.

La sua voglia di voltare pagina era del tutto lecita, però quello che Kinuyo si chiedeva era come avrebbe fatto l'amica a chiudere in un cassetto ciò che sentiva per Senku. Non sarebbe stato facile.

«Ricambiando il bacio ho compiuto la mia scelta.» Concluse Ikuyo.

Non si sarebbe allontanata da Senku, dopotutto era molto legata a lui, ma non avrebbe più provato a fargli capire quelli che erano i suoi sentimenti. Ora non ce ne era più bisogno.

Kinuyo si sdraiò accanto a lei, mettendosi su un fianco e piegando il braccio, così da poter appoggiare la testa sul palmo della mano.

«Devi fare quello che ti senti, tu meglio di chiunque altro sai cosa potrebbe essere meglio per te.» Sorrise.
«Ma ora voglio sapere tutto per filo e per segno, non tralasciare nessun dettaglio.»

Da quel momento in poi sarebbe stato tutto nelle mani di Senku.

Se intendeva porre rimedio ai suoi errori, allora doveva impegnarsi per riuscirci, esattamente come faceva con i problemi scientifici che tanto amava.