Quando arrivarono l'intero gruppo si trovava davanti al magazzino, occupati a lavorare su qualcosa.
Con loro c'era anche Kinuyo, che non perse tempo nel lanciarle un'occhiata, ovviamente non le passò inosservato il fatto che fosse insieme a Gen.

Senku invece era intento a versare del ferro bollente in una specie di stampo improvvisato.

Passato il tempo necessario affinché si raffreddasse, che Ikuyo aveva passato parlando con la sua amica, spiegandole di come Gen ci avesse spudoratamente provato con lei, Chrome afferrò il ferro, innalzandolo al cielo.

«Ecco, ci siamo, guardate qui!» Ikuyo si avvicinò al ragazzo, per poi battere il cinque con lui sorridendo.

Successivamente Gen cominciò a fare un discorso su quale dei due gruppi, quello del Regno della Scienza o quello di Tsukasa, avesse più probabilità di vincere.
Questo gli portò delle minacce da parte di Kohaku, ma anche il consenso da parte di Senku nel lasciarlo tornare indietro.

Il suo ragionamento non faceva una piega, il ragazzo doveva tornare da Tsukasa, altrimenti se lo sarebbero comunque ritrovato addosso.

«Tranquillo. Abbiamo in preparazione un new item di indicibile figaggine.
Lo stiamo costruendo adesso usando il ferro, e appena lo vedrai... Vorrai entrare nel Regno della Scienza al millemila per cento, ti assicuro» disse poi il giovane facendo un sorriso.

Proprio come aveva detto Ikuyo, quello sarebbe stato di fondamentale importanza per la decisone del nuovo arrivato.

«Ah, che sarà mai?» Rispose Gen incrociando le braccia al petto.
«State costruendo delle spade?»

Senku, che nel frattempo stava salendo al magazzino, si fermò girandosi verso di lui.
«Un generatore elettrico.»

Il bicolore rimase più che scioccato da quella rivelazione.

«Cavolo Senku, lo hai paralizzato» commentò ironica Ikuyo osservando il giovane, a momenti sudava a freddo.

«Ah, perché dovete fare tutti quella faccia? Ci vorrà un po', ma possiamo farcela» disse Senku per poi riprendere a salire.

«Cioè, dici sul serio?» Gen era ancora sconvolto dalla notizia.
«Ma dai, è più che impossibile vincere a questo gioco!»

«Eh?» Ikuyo incrociò le braccia al petto, fissandolo con la coda dell'occhio.
«Fidati di una che conosce Senku da molto più tempo di te, quando si mette in testa una cosa andrà avanti fino a che non è riuscito a raggiungere l'obiettivo, quindi ci riusciremo.»

Il ragazzo stava per risponderle ma dal cielo cominciarono a vedersi dei fulmini.

Chrome era entusiasta della cosa, credendo che fosse il momento giusto, ma Senku lo fermò, spiegandogli che invece non era così.

Si mise quindi a cercare un magnete, e fu la piccola Suika a fornirglielo.

«Farò cadere un fulmine su un bastone di ferro e costruirò un magnete extra-power con il potere della scienza!» Stava dicendo il ragazzo dagli occhi cremisi.

«La mia idea era costruire un parafulmine e aspettare come un cretino... Ma non posso ignorare questa chance.»

Cretino? Si è dato del cretino da solo?
Lo sto decisamente influenzando con questa cosa.

Ikuyo girò appena la testa, facendo finire i capelli davanti al volto e cercando di non mettersi a ridere per la cosa.

Kinuyo la guardò, anche l'amica stava cercando di trattenere le risate.

Ma nel guardarsi scappò ad entrambe un sorriso, seguito da una leggera risata, fortunatamente nessuno le sentì, tanto erano impegnati a sentire il discorso di Senku.

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Mentre si sbrigavano nel preparare le ultime cose videro tre persone avvicinarsi a loro.

Uno di loro si chiamava Magma, e a detta di Kohaku con lui lo scontro era assicurato.

Ma grazie a Gen si evitò quella situazione, si era mezzo in mezzo, usando una delle sue tecniche da illusionista per fermarli.
Ikuyo lo guardò con un leggero sorriso, se non fosse stato interessato a quello che stavano facendo non si sarebbe mai esposto così.

Ha praticamente già deciso.

Successivamente cercarono un punto più alto, dove c'erano più possibilità che cadesse un fulmine e riuscirono nel loro intento, ottenendo così il magnete.

Ikuyo si avvicinò a Kinro, che guardava la sua lancia ridotta in polvere, anche Kinuyo si trovava lì.

«Che senso ha fare quella faccia? Tanto Senku ne può creare benissimo un'altra.» Stava dicendo la castana.

«Ma dove è finita la tua lancia? È sparita, verooo?!» Cominciò a dire Ginro con tono canzonatorio.

«Ah ma guarda che faccia, non dirmi che ti eri veramente affezionato ad un oggetto creato da quella che tu definisci stregoneria!» Ikuyo si unì al biondo, fissando il moro con un sorrisetto.

«Quella che ha fatto solo per te, la lancia d'oro che non mi hai nemmeno mai prestato! Ma comeeee?» Continuò il giovane seguito a ruota dalla ragazza.
«Oh, questo significa che sei sempre di più dalla nostra parte? Dai ammettilo che la scienza ti sta incuriosendo sempre di più, dai, dai.»

Kinro di tutta risposta se ne andò, picchiando in testa il fratello e lanciando un'occhiataccia a Ikuyo, che nel frattempo se la rideva sotto i baffi.

«Voi due mi spaventate insieme» disse Kinuyo portandosi una mano sul viso.

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Ormai erano passati giorni dall'arrivo di Kinuyo, e ogni giorno si erano allenati subito dopo la conclusione del turno da sorvegliante di Kinro.

Aveva potuto notare come la ragazza fosse insistente, cercava sempre di avviare una conversazione con lui.
Sembrava quasi l'avesse presa come una sfida personale.

Mentre pensava a quello il ragazzo era intento a togliersi i vestiti, così da andare a dormire, ma una voce lo bloccò.

«Ei Senku, scusa se ti disturbo, ma ho bisogno del tuo aiuto per una co-» La castana era appena entrata nella capanna come se nulla fosse, fermandosi di botto una volta visto Kinro, che la fissava a sua volta.

«Credo tu abbia sbagliato-» Cominciò a dire il moro, ma si interruppe, perché la sua attenzione fu catturata dal nodo che la ragazza teneva fra i capelli.
Nodo che si stava allentando, il giovane si sentì in dovere di andare a sistemarglielo.

«Scusa... So che sono passati dei giorni, ma ancora devo orientarmi bene, non era mia intenzione disturbar-»

Nessun'altra parola uscì dalla sua bocca, perché Kinro si era avvicinato a lei, allungando le braccia ai lati del suo viso, così da sistemarle il nodo.

«Ti si sta allentando il nodo.» Le sussurrò lui, mentre lei diventava sempre più rossa in viso.

Questo perché nell'allungarsi aveva accorciato di molto le distanze fra di loro.
Kinuyo ora aveva il viso a pochi centimetri da suo collo.

«G-Già, grazie... È stato un gesto carino da parte tua» disse una volta che Kinro si fu allontanato.
«Ora dovrei andare... Non ti disturberò oltre, ci vediamo domani per gli allenamen-»

La castana stava già indietreggiando, per dirigersi verso l'uscita, ma scivolò perdendo l'equilibrio.
Se non fosse stato per Kinro la ragazza sarebbe sicuramente finita a terra, ma il moro si era subito precipitato verso di lei, afferrandola.

Ora le sue braccia circondavano le spalle di Kinuyo, come in un abbraccio.

La tirò su, attirandola verso di lui.
La giovane non sapeva cosa dire, le parole sembravano non voler proprio uscire, quindi si limitò a guardare gli occhi verdi del ragazzo che aveva di fronte.

«Dimmi Kinuyo, lo fai apposta?»
«A fare cosa?»
«Ad attirarmi a te, questo tuo modo di fare mi intriga.»
«Non capisco a cosa-»
«La tua testardaggine nei miei confronti, mi incuriosisce.»
«Kinro...»

Dopo quello il ragazzo aprì di scatto gli occhi, constatando che quello che aveva appena vissuto era tutto frutto della sua immaginazione.
Stava sognando.

Si tirò su a sedere, non riusciva a comprendere il motivo di quel sogno.
Non gli era mai successa una cosa del genere prima, e secondo la sua opinione non doveva farsi influenzare dai nuovi arrivati, quindi non ne capiva il senso.

Anche se per certi versi una parte di lui era incuriosita dalla loro conoscenza e dalla loro stregoneria.

Sì alzò e subito dopo sentì nuovamente la sua voce: «Ei Senku, scusa se ti disturbo, ma ho bisogno del tuo aiuto per una co-»

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«Secondo me non se lo ricorda.» Stava dicendo Senku, mentre era appoggiato alla parete, con le braccia incrociate al petto.

«Dai! Fallo concentrare! Voleva impararle queste cose, anche se a noi sembrano stupidaggini per lui non lo sono.» Ikuyo lo guardò, chiedendogli silenziosamente di avere pazienza.

Lui sospirò in risposta.
La ragazza decise di avvicinarsi, per sussurrargli: «E dai, tira fuori la pazienza che hai avuto con me»

«Tu già sapevi molte cose, è diverso, non ti ho mai dovuto aiutare con "argomenti" come questo.»
«Tu armati comunque di pazienza, per favore.» Sorrise per poi tornare da Chrome.

Il ragazzo si era imputato sul voler imparare i simboli che indicavano gli elementi chimici, così Ikuyo glie ne aveva detti alcuni, tra quelli che avevano usato.

«Ce ne sono così tanti di elementi? Wow, e io che pensavo di averne collezionati molti, devo ancora scoprire tante cose!
Vorrei imparare i loro simboli!» Aveva detto loro il giovane una mezz'oretta prima.

«Beh ma è facile! Ferro è "Fe"! Basta prendere le prime due lettere della parola» esclamò entusiasta dopo un momento di riflessione.

La ragazza scosse immediatamente la testa.
«No, per esempio lo zolfo è "S", magari fosse così facile.»

Il moro si grattò la testa, pensando a quello che l'amica gli aveva appena detto.
«Un'eccezione quindi...»

«Una delle tante» aggiunse Senku pochi secondi dopo.

«Ho due domande adesso.» Li guardò e poi riprese a parlare.
«Perché non posso semplicemente indicare il ferro con "F"? E perché lo zolfo ha "S" come simbolo?»

«"F" preso da solo indica il fluoro.» Lo informò la castana.
«È "S" perché prende il nome dal latino» continuò il ragazzo dagli occhi cremisi.

Chrome li fissò per un bel po', con un'aria abbastanza confusa.

«Sapete cosa? Ora ci penso per bene, voi andate a cercare Kinuyo... Doveva venire qui, perché aveva bisogno di qualcosa... Ma...» Disse poi il moro.

«Dici che si è persa?» Domandò Senku.
«Può darsi... Non è molto che si trova qui, su andiamo.» Ikuyo si incamminò dopo aver pronunciato quella frase.

«Eh? Non puoi andarci da sola?» Si lamentò il ragazzo.

Questo la fece tornare indietro, e non appena ne ebbe l'occasione gli afferrò un polso.
«Su, su, andiamo! Lasciamo Chrome da solo a pensare a quello che ha appena imparato.»

«Sei ancora sicura di volergli insegnare queste cose?» Le chiese Senku una volta fuori dal magazzino, osservandola con una delle sue solite facce che faceva quando, secondo lui, la risposta era ovvia.

«Beh, si... Deve solo fare pratica.»
«Non ti vedo abbastanza convinta.»

Ikuyo lo guardò sicura.
«Ce le farà, hai visto come ci si è impuntato? Vuole ampliare le sue conoscenze con qualsiasi cosa gli capiti a tiro, quindi sono sicura che ce la farà.
Anche tu sai che le capacità ce le ha, Chrome può farcela.» Dopodiché sorrise al giovane.

Sentirono poi un rumore provenire da una capanna, più precisamente quella dove Kinro dormiva.

I due si scambiarono uno sguardo prima di avvicinarsi.
Entrarono senza nemmeno avvisare e videro una scena che alla castana fece sbarrare gli occhi.

Kinuyo si trovava fra le braccia del moro, in evidente imbarazzo, sembrava la stesse tenendo.

«Cosa sta succedendo qui?» Domandò Ikuyo guardando prima uno e poi l'altra.