❝𝐿𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑐𝘩𝑒 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑒𝑖 𝑏𝑢𝑜𝑛𝑖 𝑖𝑛𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑖.❞

||𝐵𝑎𝑟𝑢𝑐𝘩 𝑆𝑝𝑖𝑛𝑜𝑧𝑎||

La mattina seguente si mossero senza perdere tempo, prima sarebbero arrivati al villaggio e meglio era.

Tutta quella pace, dopo quello successo con Tsukasa, sembrava surreale.

Ikuyo chiuse per un momento gli occhi, godendosi il vento che le accarezzava il viso, per poi riaprirli facendo un bel sospiro.

«Hai paura di quello che potrebbe fare Tsukasa?» Le domandò improvvisamente Senku mentre finiva di controllare il lavoro fatto per quella specie di carro che erano riusciti a costruire.

«Come?» Rispose lei guardandolo.

«Ho sentito cosa hai chiesto ieri sera a Kohaku.» Spiegò lui cominciando ad armeggiare sulle ruote.

«Pensavo dormissi.»

«Mi ero girato da poco, non mi addormento mica alla velocità della luce. Allora, hai paura di quello che potrebbe fare Tsukasa?» Chiese nuovamente fermandosi dal suo lavoro, così da guardarla a sua volta.

Ikuyo si morse le labbra abbassando lo sguardo.
«In un certo senso, più che per me... Ho paura per voi.»

«Tranquilla, quando avremmo costruito le armi della scienza ci saranno buone possibilità di batterlo.»
«Lo so e mi fido di questo, ma... Meglio prevenire che curare no?»
«Devi pensare anche a te stessa comunque, non solo agli altri.»

«Ti stai preoccupando per me?» Chiese lei con un piccolo sorriso.

«Il mio è solo un consiglio» rispose Senku con un'alzata di spalle, prima di concentrarsi nuovamente sulle ruote.

La giovane mantenne il sorriso, il ragazzo non era tipo da esprimere certe cose ad alta voce, ma sapeva che ci teneva e si preoccupava per tutti loro.

Passò poi ad un altro argomento, visto che voleva dirglielo già da un po'.

«Comunque, è grandioso come siamo riusciti a riutilizzare la carrucola per costruire questa specie di carro super veloce, però siamo leggermente in discesa.» Fece notare al ragazzo, indicando sotto di loro.

Ikuyo non aveva mai dubitato della capacità di Senku di costruire cose dal nulla, però in quel momento sentiva che non sarebbe andata a finire bene.

«Sicuro di riuscire a guidarlo senza andare a sbattere contro qualche albero?»
«Sicuro al millemila per cento, fidati di me.»
«Ah io mi fido, però mi fido anche del mio istinto.»
«E sentiamo, cosa ti dice il tuo istinto?»

Si avvicinò a lui, che stava sistemando le ultime cose, accovacciandosi così da poterlo guardare in faccia.

«Mi dice che faremo un volo assurdo.»
«Eh? No, non succederà.»

Inizialmente andò bene, ma quando Kohaku indicò di svoltare a destra successe quello che Ikuyo sospettava.

«Senku, a destra dovevi girare maledizione!» Si tenne per la brusca svolta.
«Vuoi forse ammazzarci? Ma sei creti-»

Non fece in tempo a finire la frase che tutti e tre volarono gambe all'aria.
Solo Kohaku atterrò in piedi, gli altri due finirono a terra.

«Ikuyo... Ce l'hai tirata» borbottò lui con la faccia sporca di terra.
«Senku... Stai zitto ti prego, è stato un azzardo bello e grosso viaggiare in quel modo.»
«Era il modo più veloce.»
«Lo so, ma ho rischiato di prendermi un infarto.»

Lo guardò e senza riuscire a trattenersi rise per la sua faccia.

«Che hai da ridere? Non è che tu stia messa meglio.»

«Non mi importa di come sto messa io al momento» disse ridendo e facendogli l'occhiolino.

Entrambi si alzarono una volta sentita la voce di Kohaku, che aveva detto loro di essere arrivati.

Incredibile... E pensare che siamo stati un anno qui senza incontrare nessuno.

Arrivati all'ingresso del villaggio però vennero attaccati da due ragazzi, fortunatamente la ragazza bionda lì fermò immediatamente.

È veramente brava, non c'è che dire.

«Piantatela di fare chiasso, Kinro, Ginro! Mi hanno salvata, devo essergli grata!» Disse lei.

«No, non va affatto bene, Kohaku! Non si può» cominciò ad affermare il ragazzo biondo.
«Gli estranei non sono ammessi, ormai è diventata una legge. Il capo villaggio si arrabbierà.»

Subito dopo intervenne l'altro ragazzo.
«La questione è molto semplice. Le leggi sono leggi.»

Ikuyo lo osservò bene, assottigliando lo sguardo.

Moro... Occhi verdi... No, non ci credo!

Dopo quel pensiero scoppiò in una fragorosa risata ricordando le parole di Kinuyo, sul fatto che se avesse incontrato un ragazzo moro e occhi chiari avrebbe dovuto tenerglielo da parte.

Subito si portò entrambe le mani sulla bocca, notando come gli altri la stessero guardando confusi.

Che figuraccia-

«Tranquilli, continuate pure, non fate caso a me» disse poi facendosi scappare un'altra risatina.

Kinuyo, sei forse una veggente?

Fu veramente difficile calmarsi e non riscoppiare a ridere di nuovo, nel farlo si era pure persa un pezzo del discorso.

Non sapeva cosa si fossero detti, ma Senku si era avvicinato all'acqua termale raccolta da Kohaku.

«Guarda, guarda, che situazione esplosiva...» Disse mentre bagnava la saponetta che aveva tirato fuori.

Poi cominciò a strofinarla, per creare delle bolle di sapone.

Ikuyo sbarrò letteralmente gli occhi nel vedere la reazione dei due ragazzi.

Il moro le attaccava, mentre il biondo si chiedeva cosa fossero.

«Ma stiamo scherzando vero?» Cominciò a dire la ragazza, incredula.
«Non credo a quello che sto vedendo, se il loro livello è questo allora-» Si fermò, come se avesse capito qualcosa, e si girò di corsa verso Senku, sorridendo vittoriosa.

«Saranno sicuramente dalla nostra parte!» Concluse lei il discorso che stava facendo il ragazzo sulla forza lavoro che potevano avere grazie al potere della scienza.

«Non so cosa farci con queste! Se le colpisco aumentano! Non ho scelta. Devo usarla, o altrimenti... Tecnica segreta! Ci penserà qualcun altro!» Esclamò il biondo correndo via e chiamando qualcuno.

Io non-
Ma è pazzo?
Davvero tutto questo per... Delle semplici bolle?

«Ce ne è di lavoro da fare...» Borbottò la castana scioccata da quanto aveva visto, portandosi una mano sul viso.

Poi arrivò un altro ragazzo, di nome Chrome, che si definì il genio della stregoneria e intelligente a livelli assurdi.

Proprio per quello volle sfidare Senku, affermava di non essere secondo a nessuno in quel campo e Ikuyo si dovette trattenere dal scoppiare a ridere di nuovo.

«Tanto sappiamo entrambi come andrà a finire» disse la castana al ragazzo dagli occhi cremisi incrociando le braccia al petto.

La ragazza voleva godersi lo spettacolo senza intervenire, ma quando Chrome fece cambiare colore alle fiamme, chiamandolo "Rainbow Bridge", non riuscì a trattenersi.

Insieme a Senku spiegò quello che era appena successo, lasciando il moro senza parole.

Si susseguirono altre sfide fra i due, ma il vincitore era sempre il ragazzo dagli occhi cremisi, che riuscì ad appropriarsi del magazzino del moro.

Non appena entrati ad entrambi si illuminarono gli occhi alla sola vista di tutti quei minerali.

«Woah! Guarda quanti!» Ikuyo andava da una parte all'altra del magazzino.

Mentre Kohaku e Ginro non capivano tutto il loro entusiasmo, questi ultimi continuarono imperterriti a gioire per ogni cosa che vedevano.

Sembravano dei bambini ai quali si erano date delle caramelle.

«Chrome sei un grande! Quanti altri ne hai?!» Esclamò la castana con tono vivace, era parecchio tempo che non vedeva così tanti minerali in una sola volta.

«Ne ho molti, non ve lo aspettavate eh?» Rispose fiero della sua raccolta.

Ikuyo si avvicinò e appoggiò entrambe le mani sulle sue spalle, sorridendo.

«Questa è una notizia straordinaria, immagina quante cose possiamo creare grazie a tutto questo!» Vide spuntare un sorriso anche sul volto del moro.

«Cose estremamente straordinarie!» Disse lui, poi Senku si alzò e parlò.

«Ikuyo, ce l'abbiamo fatta, abbiamo tutto quello che ci serve» affermò osservandola con un sorrisetto.

Dopo aver tolto le mani dalle spalle di Chrome si avvicinò al ragazzo.

Poi entrambi batterono il cinque, afferrandosi le mani e avvicinandosi l'uno all'altra.

«La civiltà scientifica sta per rinascere!» Pronunciarono quelle parole all'unisono.

xxx

Più tardi scoprirono anche che il moro raccoglieva tutto quello che gli poteva servire per curare Ruri, una ragazza alla quale teneva molto.

Sperimentava quelle piante sul suo stesso corpo nella speranza che funzionassero.

Quella sera raccontarono lui della loro civiltà.
Inutile dire che ne rimase sorpreso e subito si alleò con loro, nell'intento di salvare Ruri e riportare il mondo a come fosse prima della pietrificazione.

«Chrome...» Cominciò a dire Ikuyo avvicinandosi a lui.

«È vero che Senku ha vinto tutte quelle sfide, ma è anche vero che noi veniamo dalla civiltà scientifica, abbiamo avuto modo di studiare queste cose.
Tu no, hai provato e riprovato fino ad ottenere dei risultati.
Sei veramente intelligente.» Gli disse per poi inclinare leggermente la testa e sorridere.

«Grazie! E ora con voi qui lo diventerò anche di più!» Sorrise alzando un pugno verso il cielo.

Dopodiché Ikuyo decise di dormire, visto che la mattina dopo avrebbe cominciato l'allenamento.
Doveva essere più che riposata.