❝𝑆𝑎𝑝𝑒𝑡𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑚𝑎𝑙𝑒? 𝐼𝑙 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑎.
𝑉𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑛𝑢𝑙𝑙𝑎.❞

||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||

Quando arrivarono notarono una giovane ragazza bloccata sotto il tronco di un albero, subito Senku le chiese se poteva aspettare così da poterla salvare.

Dopo aver avuto il suo consenso si girò verso Ikuyo, che annuì, pronta ad aiutarlo.

Lavorarono fino al tramonto, senza fermarsi e con una coordinazione pazzesca.

Riuscirono a costruire una carrucola, portando a termine il loro obiettivo: tirare su quel tronco e salvare la ragazza bionda.

Il ragazzo si buttò giù dall'albero, tenendo la corda, così da mettere in moto la carrucola.
Ma una volta arrivato a terra perse l'equilibrio.

Ikuyo, che era a pochi passi da lui, venne travolta dal suo corpo.
Non caddero rovinosamente a terra solo perché si appoggiarono l'uno all'altro.

La ragazza nello stesso momento allungò il braccio verso la corda, afferrandola, non potevano rischiare di lasciarla andare.

Nel farlo si era sporta ancora di più verso Senku, facendo scontrare così i loro petti.
Quando voltò la testa verso di lui notò che si era già girato verso di lei, ora i loro visi erano più vicini che mai.

Le sue guance arrossirono a quella vicinanza, non poteva evitarlo, quando si trattava di lui non ci riusciva proprio.

Ikuyo poteva sentire il respiro di Senku sul suo viso, lo sguardo le cadde per un secondo sulle sue labbra per poi riportarlo sui suoi occhi, il ragazzo non aveva detto una parola, si limitava a guardarla.

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì un suono, era ipnotizzata dagli occhi di lui.
Aveva sempre amato quegli occhi, di un rosso cremisi.
La ragazza li avrebbe guardati per ore senza stancarsi, ma la voce della bionda riportò entrambi alla realtà.

Se Kinuyo fosse stata lì con loro se ne sarebbe sicuramente uscita con qualche sua battuta, che non avrebbe fatto altro che farla arrossire ancora di più.

Senku si raddrizzò allontanandosi per poi andare a legare la corda al tronco dell'albero.

Ikuyo buttò fuori l'aria rendendosi conto di aver trattenuto per un po' il respiro.

La frase che disse la giovane, ormai libera, le fece sbarrare appena gli occhi.

«Io mi chiamo Kohaku. E a quanto pare... mi sono presa una cotta allucinante per te.»

Scusami? Oh andiamo bene-

Girò lo sguardo verso di lei, non diceva sul serio.
O almeno, era quello che stava sperando la castana.

Dopo quell'episodio si dovettero accampare per la notte, e a quanto pare con quella frase non intendeva quello che Ikuyo aveva capito.

«Combatterete con l'uomo capellone, giusto?» Chiese ad un certo punto Kohaku.
«Vi aiuterò, non posso certo tirarmi indietro come se niente fosse.»

Senku si mise a sedere.
«Già. Costruiremo il Regno della Scienza per questo motivo.
Comunque, per iniziare ci serve manodopera.» 

La bionda si alzò, guardando i due.
«In pratica intendi che volete dei compagni, no? Allora perché non venite con me?»

«Allora hai anche altri leoni tuoi compagni?» Domandò il ragazzo con un sorriso, erano riusciti nel loro intento.

«Si. Se riuscirete a farveli amici, potrete sicuramente contare su di loro.
Ci sono anche degli uomini perfetti per lo scopo.
Vi mostrerò la strada, Senku, Ikuyo! Seguitemi pure!»

La castana annuì, aveva ascoltato tutto in silenzio a causa di un pensiero che la tormentava da quando si erano fermati per la notte.

Dopo che Senku si era sdraiato nuovamente, dando loro le spalle, Ikuyo si avvicinò alla ragazza bionda.

«Kohaku, devo chiederti un favore.»

xxx

Una volta arrivati a destinazione Kinuyo aveva messo su un bel discorso sul perché fossero tornati, Tsukasa infatti accettò la loro proposta, ma solo a patto che Kinuyo dormisse al suo fianco.

La ragazza accettò così che il loro piano potesse andare avanti.
Taiju fu stranamente silenzioso, sicuramente non gli andava a genio quella cosa, ma per il bene di tutti dovette farsi andare giù quella richiesta.

Ora Kinuyo si trovava seduta ad ammirare il cielo stellato, chiedendosi come stessero i suoi due amici.

Poco prima aveva parlato con Tsukasa, nell'intento di capire perché le avesse chiesto una cosa del genere.
Era riuscita a farsi dire una cosa, che inizialmente l'aveva lasciata interdetta: aveva ammesso che Kinuyo gli piaceva.

«Metti questo, o prenderai freddo.» Sentì dire alle sue spalle.

Tsukasa era lì e le aveva appena appoggiato la sua pelliccia di leone sulle spalle.

«Grazie» disse la ragazza lanciandogli uno sguardo.

«Sai cosa mi ha colpito di te?» Disse improvvisamente.
«Cosa?»
«Credi fermamente nel legame con i tuoi amici, me lo hai detto un giorno.
Hai detto che sono la forza che vi fa andare avanti, credo che in parte sia vero, visto che avete deciso di tornare nonostante quello che io abbia fatto.»

Non marcò il fatto che Ikuyo non fosse lì con loro.

Sicuramente non si aspettava di certo che lei tornasse, all'inizio gli era sembrato sospetto, doveva ammetterlo.

Perché l'avevano lasciata da sola?

Ecco la domanda che si era posto.

Per darle un po' di spazio?
Per quello che Ikuyo aveva detto lui?

In ogni caso si sarebbe accertato di tutto al momento giusto.

«Certo, lo credo anche ora e ci crederò per sempre, tu hai cambiato idea in merito?»
«Ora ho ottenuto quello che mi serve per creare una popolazione a diretto contatto con la natura, più avanti forse potrei prendere in considerazione questo tuo punto di vista.»
«Tsukasa... Non sottovalutare la forza dell'amicizia.»

Kinuyo si era girata verso di lui pronunciando quelle parole.

Tsukasa non aveva idea di cosa fosse capace il potere dell'amicizia, soprattutto quando era un legame forte come quello che avevano Kinuyo e gli altri quattro ragazzi.

xxx

Kohaku le lanciò uno sguardo mentre Ikuyo si sedeva accanto a lei.

«Che tipo di favore?» Domandò poi.
«Quando arriveremo al tuo villaggio... Ti andrebbe di allenarmi?»

La bionda la osservò per un po', sondandola con lo sguardo, come fosse alla ricerca di una qualche motivazione a quella richiesta.

«Vuoi vendicarti del capellone per aver quasi ucciso Senku?» Chiese invece di darle una risposta.

Ikuyo fece un sospiro e pensò prima di parlare.

«Non posso negare che in parte sia per quello, quando l'ha colpito e io pensavo fosse morto... Gli ho detto che avrebbe pagato le conseguenze delle sue azioni.
Ma è anche per il suo modo di pensare, crede di poter scegliere per gli altri, anche se questo riguarda la loro intera vita.» Scosse la testa, per poi tornare al nocciolo della questione.

«Il fatto però principalmente è un altro.
Non voglio più trovarmi in una situazione di totale impotenza mentre i miei amici sono in pericolo.
Io in quel momento non ho potuto fare niente, assolutamente niente.
Sappiamo tutti che tornerà e io voglio essere pronta, perché se ha battuto te che sei capace a combattere allora io, ora come ora, sarei solo d'intralcio, e non è nelle mie intenzioni.»

«Capisco» rispose e dopo un momento di pausa continuò.
«Va bene, ma se non riuscirai a reggere il passo smetterò di aiutarti.»

«Ci riuscirò, grazie.» Fece un piccolo sorriso alla ragazza, prima di alzarsi per andare a dormire.
«Buonanotte.»

Una volta sdraiata si fermò a pensare ai suoi tre amici, sperava con tutta se stessa che stessero bene.

La serata senza le frecciatine e le risate di Kinuyo, le urla e i battibecchi di Taiju con Senku, la dolcezza di Yuzuriha era stata strana.
Ikuyo sentiva che mancava qualcosa, ed era la loro presenza.

Voleva rivederli al più presto possibile, le mancavano già tutti i momenti passati insieme.

Tra tutte le persone proprio quel pazzo di Tsukasa dovevamo risvegliare?

Buttò un'occhiata a Senku.
Lui le sembrava anche fin troppo tranquillo, prendeva spesso le cose con una leggerezza assurda.

Poteva capirlo però, perché proprio come lei riponeva nella scienza una fiducia incrollabile.
Ma la castana voleva comunque sapersi difendere, per ogni evenienza.

In quello Stone World non poteva evitarlo, erano esposti a più pericoli e dovevano essere pronti a tutto.

Si girò su un fianco, dormivano tutti tranne lei, come al solito.
Da quando si era risvegliata spesso passava parte della notte a pensare.

Allungò la mano e l'appoggiò su quella del ragazzo accanto a lei, che sbucava da fuori il sacco a pelo.

Sentiva di doverlo dire, sperando che poi quel pensiero l'avrebbe tormentata di meno in seguito.

«Ancora penso a quello che è successo quando credevo fossi morto, non riesco a togliermelo dalla testa...» Disse a bassa voce.

«Probabilmente non te lo dirò mai, so che per te esiste solo la scienza e che cose come l'amore o le cotte ti appaiono come degli intralci sulla tua strada.» Strinse appena la presa abbassando per un momento lo sguardo.

«Vorrei tanto che tu cambiassi idea, sarebbe tutto un po' più semplice.»

Ikuyo si avvicinò a lui, non essendo ancora entrata nel suo sacco a pelo poteva muoversi liberamente.

«Io...» Si fermò non continuando la frase, tenendosela per se.

Invece si sporse ancora più avanti lasciandogli un casto bacio sulle labbra, così da non svegliarlo.

Chiuse gli occhi e a malincuore si dovette allontanare.
Inizialmente però rimase vicino al suo viso, tentata di baciarlo di nuovo.

Senku, che mi stai facendo?
Non mi sono mai sentita così con qualcuno.

Si rimise al suo posto, infilandosi nel sacco a pelo, lasciando così anche la sua mano.

«Ti prometto che non farò più una cosa del genere, quando succederà di nuovo, se succederà, sarà perché lo vogliamo entrambi» sussurrò infine prima di chiudere gli occhi.