- 4. Proposta -
Lo spettacolo era finito, e nel totale non era stato tanto male.
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TAEHYUNG POV.
Il locale non si stava svuotando in fretta quando credevo, ciò voleva dire che ci sarebbero stati altri spettacoli, però meno gettonati.
Uscii per fumare una sigaretta.
Yoongi aveva ragione, questo spettacolo mi aveva ispirato, vedere alcune persone, vederne altre, era stata un ottima esperienza, avevo anche trovato un nuovo soggetto da fotografare: il secondo ballerino.
Per quanto il primo fosse affascinante e i suoi movimenti straboccassero di sogni, il diavolo era quello che serviva a me, volevo rappresentare cinismo e pregiudizi, quasi un ossimoro.
Spensi la "brucia polmoni", mia mamma la chiamava così, feci un sorriso quasi impercettibile a quel ricordo, rientrai nel locale e mi diressi al bancone, chiesi al barista come raggiungere i camerini. Dopo un quarto d'ora e venti euro riuscii a estorcergli la strada.
I corridoi erano proprio come me li immaginavo, stretti e con dei led rossi ai lati del soffitto.
Stranamente però i camerini erano solo tre, e solo due di essi erano singoli e chiusi con una porta, il primo era un open space dove si stavano cambiando almeno dieci persone contemporaneamente.
Sopra i due chiusi con la porta c'erano due stelle con dei nomi, però io non sapevo chi stavo cercando, avevo il cinquanta percento di possibilità di sbagliare, tentai la prima porta, bussai, non rispose nessuno, aprii e lo trovai vuoto, però trovai i bozzetti del vestito da cigno nero, perciò supposi fosse il camerino del primo ballerino.
Secondo tentativo, bussai, mi arrivò una risposta: "avanti".
Aprii la porta e entrai: trovai la mia preda davanti ai miei occhi.
"Sei venuto qui per scopare? Oh scusa che domanda inutile siamo in un pub è ovvio" Disse sarcastico. Mi irritò il tono che usò, ero entrato gentilmente, non me lo meritavo.
"No non sono qui per questo" risposi alla sua stessa maniera. Rimase sorpreso dalla mia risposta.
"Allora cosa vuoi? Io devo lavorare perciò se sei qui per i complimenti grazie, ma sparisci, e in fretta che mi devo cambiare per andare a casa" si diresse verso un separé per cambiarsi.
Gli presi il polso e lo guardai negli occhi.
"Sono un fotografo, ti voglio come modello".
"Me? Come modello? Perché? Ho visto come mi guardavi durante lo spettacolo, eri schifato, come mai adesso ti attraggo tanto signor fotografo?" Ecco perché mi aveva parlato con superiorità appena entrato.
"Rappresenti i concetti centrali del mio stile grafico" Parlavo anche con termini troppo formali e ero troppo calmo: il ballerino mi aveva messo in soggezione.
Il suo viso si stavà a rilassando: stava valutando la mia offerta.
"In caso accettassi, cosa fa un modello?"
Gli spiegai che io ero una persona molto impulsiva, perciò appena avrei avuto un idea per una foto lo avrei chiamato, gli dissi i tipi di idee che avevo: le vaghe, le concettuali e le illuminazioni.
Le vaghe erano immagini con pezzi mancanti, perciò non doveva venire subito, le idee si sarebbero trasformate in foto nel servizio che avremmo fatto ogni sabato.
Le concettuali erano immagini con un punto in comune tra loro, posizioni non precise, il colore dello sfondo forse era chiaro, ma erano comunque molto sfocate.
Le illuminazioni: davanti i suoi occhi appariva la sua musa, in quella posizione, con quello sguardo, vestita in quel modo, gli disse che a qualunque ora del giorno o della notte lui sarebbe dovuto correre da lui, c'erano solo poche eccezioni nelle quali avrebbe potuto non correre e avere 30 minuti di tempo per finire quello che stava facendo.
Proprio mentre il ballerino stava per accettare si sentì un urlo.
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Spazio autrice:
Questo capitolo è di 600 parole, sto provando a farli più lunghi
Comunque:
TAN TAN TAN TAAAAAN
Chi avrà mai urlato?
Lo scopriremo alla prossima puntata!
By _serendipity-x_
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