Capitolo 28 ~mia, solo mia~

I due vampiri erano stesi sotto le coperte.

Mika si trovava a petto nudo e con i pantaloni della tuta.

Mentre [nome] una leggerò vestitino che rappresentava un cielo stella.

I colori che sfumavano dal blu fino violetto passando per il porpora.

Gliel'aveva regalato regalato Mika il giorno in cui hanno guardato le stelle.

Adesso non poteva più fare niente per contraddirlo quindi stava a fare quello che voleva.

Il ragazzo dei capelli biondi coccolava dolcemente la più piccola.

Mika passa a pettinare i capelli della [colore] che profumavano di [profumo].

Mika scende con la mano verso la sua coscia.

La ragazza deglutì rumorosamente.

M-Mika....

La piccola venne interrotta da Mika.

Shshshsh non pensarci ci penserò io a te amore mio.

Disse Mika mettendosi a cavalcioni su di lei.

Mika la bacio con foga spingendola verso il materasso.

La ragazza sussulta.

Sentendo il bisogno di staccarsi per vedere gli occhi [colore] di [nome].

Sentendo il bisogno di un contatto con lei iniziò a baciarle il collo con altrettanta foga facendo sospirare la [colore].

Le mani di Mika scivolarono lungo la vita della più piccola.

[nome] strinse le mani a pugno cercando di trattenersi.

Voleva che la lasciasse in pace.

Mika inizia a toglierli la vestaglia.

La ragazza divenne bianca all'azione del maggiore.

Tranquilla cucciola mia non farà male.

Mika passò una mano sul suo ventre facendole venire i brividi di freddo.

Mika sfioro l'intimo [colore] di [nome].

Lui la guardò come per chiederle il permesso.

Non sarebbe servito a molto dirgli di no lo avrebbe fatto solo stesso.

Quindi si limitò a voltare lo sguardo altrove.

Mika si tolse gli ultimi indumenti e fece lo stesso con quello di [nome].

Si posizionò senza tante cerimonie davanti alla sua entrata.

Poi si fece strada in lei causandole dei forti gemiti che andavano tra il dolore è il piacere.

Mika spinse ancora dentro di lei fino a che entrambi non raggiunsero il limite.

Quando poi sentì il liquido di Mika scaldarla le lacrime le solcarono le guance.

Si sentiva sporca.

Aveva traditi e questo non se lo sarebbe perdonata mai più.

Mio si staccò e si stese e la prese tra le sue braccia.

Non notando dal troppo entusiasmo le piccole perle che cadevano luccicanti dagli occhi della minore.

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