7.Incubo

Sono sola al buio, vedo una luce e piano si presenta davanti a me un letto d'ospedale, sopra un ragazzo con collegati dei fili... James.

Compare anche il resto della stanza, sul comodino vasi di fiori, soprattutto rose bianche, le sue preferite (anche le mie a dire il vero).

Sento quel fastidioso 'bip' che si presentava ogni qualvolta andassi a trovarlo, ogni volta che ero lì a piangere di fianco al mio amico, c'era anche lui, onnipresente.
"Ti prego perdonami..." provo a dire piangendo "James..." Continuo a chiamarlo scuotendolo ma non risponde, solo quel 'bip' che mi accompagna, sempre così.

Ogni cosa scompare e intorno a me tutto è nero come all'inizio, poi varie immagini scorrono velocemente.
Sono quelle dell'incidente, di quella maledetta sera, e varie voci mi rimbombano nelle orecchie allo stesso tempo: "é tutta colpa tua" "lo hai rovinato" "aveva una vita davanti, come hai potuto?" "Non lo rivedremo più per colpa tua" "sta soffrendo a causa tua".

Mi metto le mani tra i capelli, la testa gira e fa male, molto male.
In lontananza dei medici intorno a un letto, lo stesso di prima con lui, posso sentire quello che dicono mentre sono seduta dolorante, appoggiata ad un muro.
"Lo stiamo perdendo!"
"Libera! Non funziona! Ancora!" Continua così per non so quanto, forse attimi, secondi, minuti, forse anche ore, non lo so.

"É solo colpa tua" le voci ora si sono unite, insieme urlano e continuano a ripetere la frase, scappo, non le posso più sentire.

Finisco in un giardino, un roseto, ci corro in mezzo. A destra e sinistra rose di ogni colore, ma spiccano soprattutto quelle rosse, poi diventano rosa, di ogni sfumatura, gialle, poi grigie poi sempre più scure, appassiscono, tutto intorno a me si tinge di scuro, ancora.

Noto di star andando incontro a una rosa, sola e unica, ed è nera. Per quanto non voglia continuare a correre lo faccio involontariamente, poco prima di schiantarmici contro inizio a cadere nel vuoto, accerchiata da una distesa infinita di nero, ma a cui non sono abbastanza vicina da poterlo toccare, ci sono esattamente in mezzo.
Mi compare davanti lui.
"É colpa tua"
"James no!" E continuo a cadere, gli tendo la mano ma si gira dall'altra parte, il nero si avvicina sempre di più, sono spacciata.

Mi sveglio di soprassalto, urlando.

"Ehi calma, Krystal sveglia! Va tutto bene, tranquilla, ci sono io" è Dylan, per fortuna. Sono tutti con delle facce spaventate davanti al mio letto, Aly, Dylan e... Jess, no... lei non doveva esserci.

Mia madre è ancora a lavorare ed è meglio così, non sa che i miei incubi non sono mai andati via e non voglio che si preoccupi.
"Tieni" Alyson mi porge un bicchiere d'acqua.
Decido di andare in bagno a sciacquarmi la faccia per calmarmi.
Jess mi segue ancora un po' spaventata ma con sguardo curioso, acceso da quella curiosità così innocente tanto nobile, attraverso i suoi occhi scorgo la voglia di aiutarmi.

"Ehi..." fa timida ed esitante.
"Ciao" cerco di rassicurarla con un sorriso.
"Succede sempre?"
"Sì, ma ogni altra volta mi sveglio senza disturbare il resto della casa, é strano, di solito non é così violento"

"Chi è James?" mi sento morire al pensiero di ricordare.
Era uno dei miei migliori amici, quasi un fratello.
"Perché?" non me la sento di rispondere.
"Lo hai detto e mormorato più volte nel sonno, finché non hai iniziato ad urlarlo a squarciagola"

"Era come un fratello, insieme a Liam. Sono sempre andata più d'accordo con i maschi che non le femmine, credo tu l'abbia capito" sorrido nostalgica e continuo "era il fidanzato di Alyson, lo è ancora... nonostante sia in coma da ormai quasi due anni" le racconto tutta la storia, dalla festa fino all'ospedale.
Alla fine sono sul punto di piangere e lei insieme a me.
Ma non piango, ho fatto una promessa e la voglio mantenere, non piangerò.

"Non è colpa tua" dice stringendomi forte e tra i singhiozzi. Non le rispondo.
"Vieni. Andiamo a dormire. Tra un po' suonerà la sveglia. Prova a dormire ancora un po'" mi prende la mano, premurosa.

Ci provo ma non ci riesco.
Sono le 9.00 quando suona la sveglia. La spengo per non svegliare Jess e vado a farmi una doccia per far sparire almeno un po' delle occhiaie che mi ritrovo.

Ci incontreremo con i ragazzi e faremo un giro nel pomeriggio per poi andare a prepararci e ritrovarci davanti casa mia, per andare alla festa con la macchina di Austin.
La mia rivoluzione comincerà proprio oggi, frugo nel mio armadio alla ricerca di qualcosa di adatto ad un giro per il centro in un freddo giorno d'autunno.

Noto che Jess si è svegliata.
"Ehi"
"Buongiorno. Come stai?" Chiede cauta, sembra ancora preoccupata.
"Stavo cercando qualcosa da mettere per oggi" Dico nella speranza che si offra di aiutarmi.
"Ti aiuto io" Una medaglia!

Alla fine ha fatto davvero un buon lavoro:


"Stai benissimo" esclama "e ora via col trucco!" Dice entusiasta. Io più di fondotinta e un velo di mascara non mettevo, invece oggi ho praticamente tutta una profumeria in faccia.

Scendiamo per uscire e nel frattempo decidiamo di chiedere un parere femminile da Alyson e uno maschile da Dylan.
Appena mi vedono Alyson mi guarda stupita e Dylan si avvicina.
"Salve ci conosciamo? Sono Dylan. Lei come si chiama, signorina?" Sembra quasi serio.
"Idiota!" Lo riempo di pacche sul petto.

"Stai bene! Come mai questo cambiamento?" Chiede Ally
"Mi hanno sfidato-"
"Capito" dicono alzando gli occhi al cielo, non facendomi finire nemmeno la frase. Sanno che alle sfide non resisto e che le vinco sempre e comunque.

Usciamo e mandiamo un messaggio agli altri per capire dove dobbiamo trovarci.
"Non vedo l'ora di vedere le loro facce. Soprattutto quella di mio fratello" la frase di Jessica mi fa sorridere, questa voglia di vivere e contentezza quasi mi contagiano.

Arriviamo al parco e li notiamo.
"Ciao!" Si voltano, silenzio.
"Beh. Me l'aspettavo" Liam ride seguito da Ryan.
Austin è ancora sbigottito dal mio aspetto. Per usare un'espressione tipica di Anne, sono passata 'dalle stalle alle stelle', io non avrei mai esagerato così.
Adesso sono... Carina, forse, ma del tutto diversa da come ero prima, comunque ehi, sono sempre io.

Purtroppo...

"Ehm ehm" fa Jessica e i ragazzi si ricompongono.
"Uhm... Ciao ragazze " Liam prova a ricomporsi.
"No davvero. Sei Krystal, o che so, la sua gemella opposta?" scherza Ryan.
"Sì certo, mi chiamo Irina, sono quella buona e vorrei tanto regalarti un mucchio di caramelle!"
"Sì, sei tu" afferma Ryan, fingendosi un po' offeso.

Austin's POV
Le stiamo dando per disperse.

"Ciao" dicono tutte e due in sincrono.
Ci giriamo e rimaniamo assolutamente stupiti, Krystal è bellissima, non che non lo sia già di suo, ma vestita così... Sono sempre stato abituato da quando è arrivata ai suoi maglioni e felpe larghe e ora sono intento a fissarla quasi incantato.
Ora tutti i ragazzi non le toglieranno gli occhi di dosso.

Ammettilo che sei geloso e che non vuoi che gli altri la guardino!

Non è vero. Beh sì insomma, però solo perché sarà difficile-

Farla una tua preda. Lo so, fa come ti pare.

Infatti, io faccio come mi pare.

Smettila di mentire a te stesso, ti piace.

Fatti i cazzi tuoi.

Krystal mi sveglia dal mio dialogo con la mia mente schioccandomi le dita davanti al viso, per poco non mi prende dentro il naso.
Sapevo che sotto quei maglioni larghi si nascondeva una bella ragazza, ma non pensavo così.

Krystal's POV
"Oooh! Ci sei? Ti sei incantato" schiocco le dita davanti al viso di Austin, forse un po' troppo vicino.
"Si si, ehm, come mai questo cambiamento?" ritorna dal suo stato di trance.

"Ieri mi hai sfidato. Non ricordi?" Ma è stupido? Soffre di Alzheimer?
"Riguardo la festa, non riguardo il tuo intero guardaroba" sembra infastidito...Ma perché?

"1.Volevo cambiare da un po' 2.Mi hai provocato ugualmente e 3.Hai imparato a non sfidarmi mai, o potresti rimanerci scottato, e lo dico in generale" parlo con tono di sfida, forse alludendo al fatto che penso di dargli fuoco, ma é solo un'idea in bozza.
"Sappi che sei inquietante" fa ironico, che avesse percepito i miei pensieri malevoli?
"Lo so"

"Prima che si commetta un omicidio andiamo a prendere un gelato!" Si inserisce la mia amica.
"A novembre?" Chiede Ryan.
"Il gelato ci sta sempre" ribatto, Jessica mi batte il cinque.
"Va bene. Accontentiamo le signore" l'unico vero cavaliere qua è Liam, l'ho addestrato bene.
"Ok" acconsentono Ryan e Austin, quest'ultimo sbuffa sonoramente.

Ci avviamo verso il bar, rimango un po' indietro per poter parlare con Liam, voglio dirgli dell'incubo.
"Mi spiace piccola, casa mia è sempre aperta per te, lo sai" parla dopo avermi ascoltata.
"Grazie" faccio un sorriso sincero.
"Devi andare avanti Kry, te l'ho già detto"
"Lo so... lo so" sono frustrata, vorrei ma non ci riesco.

Entriamo nel bar e subito due cameriere che mi sembrano gli alberi d'inverno ci fanno accomodare.
Ci sediamo e subito vengono a chiedere cosa vogliamo.
"Se ci fate scegliere prima..." Jess le tollera di poco, io nemmeno.
"Oh sì certo " si allontanano facendo ballonzolare tutto il silicone che hanno addosso.
"Percepisco un forte odio" bisbiglio per farmi sentire solo da lei che sbuffa infastidita.
"Bleah! Che schifo" esclama Liam e io ridacchio con Jess.

"Amico ma che problema hai? Non é la prima bella ragazza che ti fa schifo" esclama Austin.
"Certo che sei ottuso" lo beffeggio.
"Amico, sono gay" annuncia Liam, Ryan ridacchia e Austin ha una faccia che non si può descrivere.
Poi prevale il sollievo tra le tante sfumature della smorfia che ha assunto.

Abbiamo scelto tutti e come se avessero dei radar le tizie di prima si catapultano al nostro tavolo, non mancando di mettere le braccia sotto il seno per far effetto push-up. Come se non ne avessero già abbastanza di push-up, che troie.
Mi stanno dando sui nervi, non è un bene.

Trattano me e Jess come se non esistessimo.
"Ehi Jess. Che ne dici se mi diverto un po' con queste?"
"Come?" Alza gli occhi al cielo giardandole, interessata alla mia idea.
È abbastanza scocciata anche lei.
Le spiego tutto e lei scuote la testa ridendo.

Quando si avvicinano con i nostri frappè la mia borsa va a finire loro sotto i tacchi, accidentalmente s'intende, facendole cadere una di faccia e l'altra di culo, e i nostri frappè stanno loro in testa come 'ciliegina sulla torta'.
È andata meglio del previsto, dato che non pensavo che per tre frappè sarebbero venute entrambe...
'Quante puttane ci voglio per portare tre frappè?' Nuovo indovinello dell'anno.
Jess sta per morire e io ho un ghigno che si noterebbe a chilometri di distanza.

Tirano un urlo e scappano via.
E lì non ce la faccio più, scoppio a ridere. Non credo torneranno a questo tavolo finché non ce ne saremo andate.
Io e Jess ridiamo talmente tanto che quasi cadiamo dalle sedie con le lacrime agli occhi.

"Sei fantastica" esordisce Liam
"Mi stavano dando i nervi quelle due" e mi batte il cinque, che ricambio volentieri più che soddisfatta.
"Già, erano insopportabili. Grazie" concordano gli altri due ridendo.
Austin ride per la prima volta oggi, è davvero bello... ehm, no, brutto.

Eh? Che stavi dicendo?

Nulla.

No no! Cos'è Austin ora che ride?

Nulla, ho detto!

Certo certo...

"Bene noi andiamo" dice Jess dopo un'oretta e io acconsento.
"Come? Ma sono solo le 4.30!" Si lamenta Ryan.
"Prova tu ad acconciatori decentemente i capelli, farti un trucco che non ti faccia sembrare di plastica, scegliere cosa mettere e infine abbinarci scarpe e borsa. Senza contare quello che devi mettere sopra per uscire e il fatto che bisogna abituarsi ai tacchi!" Controbatte lei, gli uomini non capiranno mai le pene di noi donne, mai.

"Ok ok! Meglio che andiate se la mettete così" si arrende subito.
"A stasera" saluta Liam, gli do un bacio sulla guancia prima di uscire.
Paghiamo la nostra parte alla cassa e corriamo a casa mia per iniziare a prepararci.

Dopo mezz'ora davanti all'armadio ho scelto un completo che mi piace molto:

Lascio i capelli sciolti, li piastro e con l'aiuto di Jess mi rifaccio il trucco, senza esagerare, é vero che devo cambiare ma non sembrare come la Barbie.

Anche Jess è fantastica nonostante il rosa, un colore che odio:

Anzi, essendo rosa cipria che è il più accettabile che conosco e che forse userei anch'io per vestirmi, forse.

Ho deciso di osare per questa festa e così anche Jess per 'solidarietà', io credo voglia far colpo su qualcuno, poi glielo devo chiedere ma credo di aver capito.
Sentiamo un clacson e capiamo che sono arrivati i ragazzi.
Siamo in 5, ma si sta comodi in auto.
Anche se mi duole dirlo è davvero bella la macchina di questo ignobile soggetto, una BMW nera.

Quando entriamo in macchina i ragazzi sono ancora più stupiti di questo pomeriggio.
Austin è al posto del guidatore e quindi non mi vede bene, per fortuna o dovrei sorbirmelo che mi sfotte per tutto il viaggio.

"Tu chi sei e cosa ne hai fatto della mia Kry?" Chiede Liam scherzoso.
"No, ma fai sul serio?" Domanda Ryan.
"Ho cambiato tutto il mio guardaroba"
"Amico, hai perso" si rivolge poi ad Austin.

Austin's POV
Arriviamo a casa di Krystal e suoniamo il clacson.
Non posso vederle quando entrano ma so che mi pentirò di aver sfidato Krystal.

"Tu chi sei e cosa ne hai fatto della mia Kry?" Da quando sarebbe sua? Ho capito che sono amici e lui é gay, ma se continua così gli salto al collo.

E come mai?

Beh perché ... Perché...Perché...

Esatto, perché ti piace.

Cosa? No! Non mettermi parole in bocca.

Invece si, é la pura e semplice verità.

"No ma fai sul serio?" È davvero così cambiata? Io non la vedo, non posso, é buio in macchina e sono al posto del guidatore, e inoltre credo che se la vedessi rischierei di sbandare, ma é davvero più bella di questo pomeriggio?

Come mai ti interessa?

Sarebbe un motivo in più per farla mia.

Perché continui con queste merdate?

Perché é quello che penso.

Non é vero!

"Ho cambiato tutto il mio guardaroba" ma è fuori? Se si veste sempre come oggi tutti i ragazzi le andranno dietro... cazzo.

Geloso mi dicono...

Non sono geloso. Solo che così sarà più difficile averla se avrà più coglioni intorno.

Stronzate! Tu la vuoi solo per te perché ti piace.

Non è vero!

Seh, convinto.

"Amico hai perso" santo cielo.
Arriviamo a casa di Mike e quando scendiamo do una bella occhiata a Krystal.

Ok. Respiri profondi... e smettila di fissarla come un maniaco.

Simpatico. Beh, almeno le calze nere e la giacchetta di jeans la coprono un po'.
La vedo catapultarsi dentro e la seguo con lo sguardo.
Devo smetterla di fissarla.

Lo dico anch'io.

Mi devo distrarre... so io come.

NO!

Oggi niente coscienza, solo alcool e ragazze.

Dove credi di arrivare comportandoti così?

Ok... allora... alcool, ragazze e coscienza spenta.

Angolo autrice:
Ciao a tutti, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Secondo voi, la serata sta prendendo una bella piega?

Grazie mille
Alla prossima❤
_IlMioNomeSG_

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