49.Josh
Flashback pt.2
Cerco tra le pagine gialle, trovo il numero e lo compongo.
"Stazione di polizia centro Londra, posso aiutarla?"
"Ho bisogno di parlare con un vostro poliziotto" dico molto semplicemente.
"Il nome?"
"Non so il cognome, ma si chiama Charlie"
"Oh certo, Charlie! Non so se l'agente è libero ora"
"Per favore, è importante"
"Signorina, io..."
"La prego"
"Ci provo, c'è qualche emergenza?"
"Nessuno in pericolo, ma è molto importante lo stesso"
"Capito, vedo se è qui" è strano trovare una così disponibile e gentile, molto molto raro.
"Agente Charlie, chi parla?" La sua voce in questo momento mi sembra quella di una creatura celeste.
"La sua delinquente preferita" cerco di compensare la sua eccessiva serietà.
"Krystal! Come mai chiama?" Fa curioso, me è bello che mi abbia riconosciuto subito.
"Sono rinchiusa in un carcere minorile... Avrei bisogno che venisse a tirarmi fuori" so che in questo momento mi starà prendendo per matta.
"Non posso tirati fuori! Che hai fatto?" Infatti...
"Può venire?" Insisto.
"Non possono i tuoi genitori?" peccato che i miei genitori siano completamente impegnati a ignorare telefonate importanti.
"Non rispondono, lei è la mia ultima speranza per non restare qui settimane" dico con vice supplicante.
"Mi assicuri che sei innocente?" Chiede, anche da qui posso vederlo, in un certo senso, incrociare le braccia e inarcare un sopracciglio.
"Al... 70%" spero di convincerlo lo stesso.
"Vuoi spiegare?" Chiede stranito dalla mia percentuale.
"Non è il mio telefono questo!" Gli faccio capire che deve per forza venire qui, per evitare ore di conversazione al telefono di qualcun altro.
"Ho capito, vengo lì, ma mi devi un favore, ragazzina" dice severo, ma anche con vice gentile e un non so che di paterno.
Poi attacca.
"Se siamo fortunati, siamo fuori in poco" sorrido al mio migliore amico.
"Grazie" mi abbraccia contento.
Speriamo che Charlie riesca a fare qualcosa...
Siamo obbligati comunque a tornare alle nostre celle/stanze.
Per fortuna per ora non la condivido con nessuno, mentre Liam è nella stanza con Josh.
Quel tipo é strano, felice di vivere qui, tra l'altro maggiorenne.
Oltre che strano, devi ammettere, è anche tremendamente carino.
Già...
Non ci credo! Non c'è un uomo nella tua vita che sia brutto!
Ti ricordo che la mia vita è anche la tua.
Ma io sono costretta a vivere qui! Tu sei libera!
Non è colpa mia!
"Krystal" mi chiama qualcuno mentre apre la porta.
"Josh, dimmi"
"È arrivato Charlie"
"Liam è già lì?"
"Sì"
"Andiamo!" Mi alzo di scatto e lo seguo a passo veloce.
Nel mentre riesco a guardarlo per intero da dietro.
Ha capelli castano chiaro, con la luce sembrano quasi biondo scuro, e da quanto ho visto prima anche dei penetranti occhi color Nutella, incorniciati in un volto dai lineamenti decisi.
Il suo portamento esprime tutta la sua delicatezza e decisione, lo squadro anche per quanto riguarda il fisico.
Non so dove ha trovato tutto il tempo per allenarsi e farsi venire un fisico così, ma posso dire che visto da qui sembra superare Liam, il che non é facile.
Le spalle sono larghe e la vita stretta, le gambe toniche e lunghe, sarà alto alla pari di Liam ma il suo ciuffo lo fa sembrare anche più alto.
"Ma come fai?" Chiedo, incurante di sembrare una matta o una disperata.
"A fare?" Chiede confuso, rallentando per guardarmi in volto.
"Ad avere quel fisico" lo indico col mento.
"Hai notato?" Chiede con fare orgoglioso e ammiccante.
"Sì, ho notato" gli faccio incurante di averlo gonfiato di boria.
"Quando sei rinchiuso qui da anni e l'unica cosa da fare, oltre che qualche scappatella, é andare alla palestra in cortile, lo fai" scrolla le spalle.
"Complimenti"
"Sembri davvero stupita" dice ridacchiando.
"Sono appassionata di sport, non ho avuto vita facile come potrebbe sembrare, per cui mi sfogo così"
"Ti capisco" probabilmente neanche lui ha avuto, e non ha tutt'ora, vita facile.
"I tuoi genitori?" Chiedo, lo vedo abbassare la testa.
"Scusa, non volevo" intuisco che ho toccato un tasto dolente.
"Io non ho genitori, sono cresciuto in un orfanotrofio e ho preso strade sbagliate, per cui da lì sono venuto direttamente qui"
"Mi spiace"
"E di che? Sto bene così"
"Mi fai talmente tanta tenerezza che ti porterei a casa con me"
"Chissà, magari a casa di una bella ragazza potrei viverci" insieme ridiamo come scemi.
"Grazie del complimento"
"Verità! Eccoci arrivati, qui dietro ci sono il dirigente e Charlie, con Liam" mi apre la porta.
"Grazie"
"A dopo" si gira e se ne va, mentre con la mano mi saluta.
Ricambio ed entro.
"Krystal" mi chiama Charlie, vedendomi entrare.
"Che bello vederla!" Esclamo sollevata.
"Vorrei poter dire lo stesso, ma la situazione non é il massimo" risponde invece lui.
"Ha ragione"
"Usciamo" in poco gli spieghiamo tutto.
"Può essere anche legittima difesa, ma non c'è nessuno a testimoniarlo, io vi credo comunque"
"Grazie davvero"
"Vedrò cosa fare" rientra nell'ufficio, dopo un po' esce e ci chiama.
"Ho parlato col dirigente" inizia, indicandolo.
"Buona sera" ci saluta quest'ultimo, non avendo potuto farlo prima, ricambio il saluto e ritorno ad ascoltare Charlie.
"Uscirete, ma purtroppo nessuno di noi era presente e quindi nessuno può testimoniare, per cui non possiamo rilasciarvi immediatamente, possiamo solo diminuire il tempo di permanenza sulla fiducia"
"È già qualcosa" dico un minimo sollevata.
"Ma..." Continua Charlie.
"Prima di venire qui ho chiamato i tuoi genitori, tua madre era disperata, tanto che alla fine ha dovuto parlare tuo fratello con me" inizio a pensare il peggio.
"Verranno qui domani, per parlarti"
"Ha chiamato anche mio padre?"
"Sì, quando ha risposto era abbastanza impegnato, tanto che mentre mi ascoltava continuava a lavorare, lo sentivo chiaramente" Tipico.
"Non sembrava felice alla notizia, ha detto che pagherà per farvi uscire appena potrà essere qui di persona, tra circa quattro o cinque giorni"
"La ringrazio, Charlie" dico semplicemente.
"Di nulla, è stato un piacere aiutarti per quanto possibile, arrivederci" sorride a tutti e poi esce dalla stanza, quello si che è un uomo strano! Ma non posso dire nulla di male nei suoi confronti.
"Signori, è quasi ora di cena, credo che vi darò il permesso di mangiare in camera in compagnia di Josh, vi va?"
"La ringrazio tantissimo" dice Liam.
"Anch'io" mi aggiungo.
"Bene, conoscendolo sarà nella palestra del cortile, chiamatelo e andate a prendere da mangiare, poi cenate dove preferite, ma succederà solo per stavolta, sia chiaro" continua, noi annuiamo e usciamo.
"Davvero esiste una palestra?" Chiede il mio migliore amico.
"Sì!" Esclamo entusiasta, consapevole che la mia permanenza qui la passerò soprattutto lì.
"Ecco dove Josh ha preso quel fisico" riflette Liam.
"Ehi calmo, forse interessa a me" dico, naturalmente scherzando.
"Davvero?"
"No no, tranquillo" ridiamo.
Per me sarebbe impossibile essere interessata a qualcuno dopo l'esperienza con Davon e poi con James, chissà quando riuscirò a sbloccarmi di nuovo.
Fine flashback
Il giorno dopo ho incontrato la mia famiglia e abbiamo chiarito tutto.
Mio padre è arrivato a tirarci fuori, o meglio, i suoi soldi sono arrivati a tirarci fuori, quattro giorni dopo.
Lo avrebbe fatto mia madre, ma dopo la separazione ha voluto a mala pena il mantenimento e ha rinunciato alle carte di credito collegate al conto di mio padre.
Nel corso di quei giorni abbiamo legato tantissimo con Josh, ma poi dopo l'uscita ci siamo sentiti pochissimo e dopo il mio trasferimento per nulla, ma sapevo che si era cacciato di nuovo nei guai con l'ennesima rissa.
"Cosa fai qua?" Chiedo con fare severo al ragazzo davanti a me.
"Sono venuto a trovarvi"
"Josh..."
"Non ho voglia di parlare qui"
"Hai un posto in cui dormire?"
"No... Pensavo di venire da te..."
"Sei impazzito?"
"Ehi! Sei stata tu a dire: 'mi fai talmente tanta tenerezza che ti porterei a casa con me'... Beh! Ora posso venire a casa con te!" Il mio migliore amico scoppia a ridere.
"Liam... Portalo a casa mia e stai con lui"
"Cosa dici ai tuoi?"
"Il minimo indispensabile" do uno sguardo a mio fratello facendo segno di darmi le chiavi della moto e di casa.
Lui me le passa, sa bene chi è Josh.
"Tieni, queste sono le chiavi della moto e queste quelle di casa" le prende felice e seguendo Liam va verso la porta.
"Josh!" Lo chiamo, lui si gira "se scopro che sei scappato ti prendo a calci e ti faccio rimpiangere di essere venuto!" Lui mi sorride, consapevole del fatto che le mie parole sono dettate soprattutto dal bene che gli voglio, e poi esce.
"Ragazzi! A casa! Non c'è più nulla da vedere!" Alle mie parole tutti se ne vanno, e alla fine rimaniamo io, Jess, Mad, Ryan, Austin e mio fratello.
"Dylan per favore, vai a controllare quei due" dico con tono implorante a mio fratello.
"Va bene, ci vediamo dopo?" Chiede prendendo le chiavi dell'auto.
"Sì"
"Come torni?"
"A piedi" rispondo scrollando le spalle.
"Sicura?"
"Sì fratellone, grazie" gli sorrido grata e lui se ne va.
"Chi era quel figo?!" Chiedono Jess e Mad ancora con gli occhi spalancati.
"Scusa?" Chiede Ryan con una punta di gelosia.
"Amore! Io amo solo te, ma non puoi dire fosse brutto" Jess con tono ruffiano e lasciandogli un bacio sulle labbra.
"Era un figo" dice Mad.
"Ragazze... Dopo, Ryan le accompagni a casa?" Ryan annuisce e dopo aver salutato Austin e avergli lasciato uno sguardo d'intesa esce con le mie amiche.
Non riesco a spiaccicare parola.
"Chi era?" Le sue parole riecheggiano nella palestra ormai vuota.
Il suo tono è duro, forte e deciso, ma soprattutto geloso.
"Andiamo fuori?" Chiedo abbastanza preoccupata, lui mi fissa in modo insistente, completamente serio, a braccia incrociate.
Senza dire nulla si muove e va verso l'uscita.
So che dovrei cambiarmi, ma la borsa con il cambio se l'è portata via Jess.
Quando usciamo il cambio di temperatura si sente, ma fa comunque caldo, infondo siamo a Miami.
Iniziamo a camminare in silenzio, vedo quanto è arrabbiato.
"Perchè a casa tua? Perchè qui? Chi è?" Quasi urla fuori di sè, io respiro profondo e inizio a spiegare.
"Josh è un amico, l'ho conosciuto in carcere minorile" inizio, capendo che l'unico modo per farlo calmare è dirgli quello che vuole sapere.
"Quand'è che sei stata in carcere minorile?!" Chiede sconvolto.
"Quando uscendo da scuola Davon ha esagerato e Liam è corso in mio aiuto"
"Sempre i soliti" nasconde un sorriso.
"Già..."
"Lo hai conosciuto lì, quindi?" Continua con tono più dolce di prima, ma comunque duro.
"Sì, lui era lì già da tanto"
"Che aveva fatto?"
"Ha preso strade sbagliate, risse, alcol e ogni tanto droga, tutte cose da cui credo sia uscito, ormai" mentre gli dico queste cose cerco al contempo di rassicurarlo, non vorrei che pensasse che frequento delinquenti drogati.
Si passa una mano tra i capelli e sospira, probabilmente sollevato dalla mia spiegazione, anche se non troppo.
"E poi?"
"Insieme a Liam eravamo sempre attaccati, durante quel periodo, ad allenarci in palestra, poi mio padre ci ha tirato fuori. Ma Josh é rimasto lì" racconto con un po' di nostalgia di quei momenti pazzi.
"Non vi siete più visti?" Chiede nuovamente, ora il suo tono è poco più normale.
"L'ultima video chiamata l'abbiamo fatta verso luglio, poco prima che io partissi da Londra per venire qui"
"E lui è venuto perchè...?" Ora sento solo curiosità e un pizzico di gelosia nella sua voce, forse un po' di fastidio...
"Spero solo per una visita di cortesia, non vorrei si fosse cacciato ancora nei guai e quindi sia venuto qui" è la mia paura più grande, se ha veramente fatto così, si beccherà altro tempo da passare in quel maledetto posto.
"Come sapeva che eri qua?"
"Sapeva che venivo a Miami, e non ci vuole molto a scoprire dove mi trovo, grazie ai giornali che monitorano sempre i movimenti di mio padre"
Finalmente sento che quel litigio che stava per uscire è stato stroncato e quando lui mi prende per mano ne ho la conferma.
"Va bene, non sarà facile per me..."
"Devi cercare di non essere geloso, soprattutto di lui" dico guardandolo negli occhi, Josh é un po' come Mike: un donnaiolo.
Certo... Mike lo fa per dimenticare Rose, come avevo già capito durante il primo allenamento a cui ero andata.
Josh invece é solo alla ricerca della ragazza giusta, che credo di aver già trovato...
Ti pareva...
Che c'è? Voglio solo saperlo con la ragazza giusta!
Sei in qualche modo posseduta da Cupido.
Ma va!
Prima Liam e Juan, poi Jess e Ryan, ora stai cercando di sistemare pure il povero Josh!
Voglio solo che siano felici.
Prepariamo gli elmetti e il cibo nello scantinato...
Perché?
Josh col il suo modo di fare scatenerà un disastro con la piccola Madison...
Chi ha detto che voglio metterlo con Mad?
Sono la tua mente, idiota, conosco tutti i tuoi pensieri e so cosa pensi anche mentre dormi!
Inquietante...
Non dirlo a me! Certe volte ciò che pensi é spaventoso e ambiguo, fattelo dire.
"E come faccio? Lo hai visto?" Chiede ridacchiando un po' scettico dalla mia scorsa affermazione e richiamandomi alla realtà.
"Come?" Chiedo stranita.
"Persino io da uomo dico che è un bel ragazzo!" Rido vedendo la sua faccia.
"Devo preoccuparmi?" Chiedo ridendo più forte, non sia mai che mi lasci proprio per Josh.
"Lui si deve preoccupare" dice con fare minaccioso.
"Forse tu, data la sua stazza e da dove esce" continuo a ridere, Josh é un altro dei pochi che riuscirebbe a tenermi testa in uno scontro, perché la sua stazza compensa la sua scarsa strategia, e al contrario di molti deficienti che ho affrontato, lui i muscoli li sa usare.
"Va bene, ci preoccuperemo tutti" risponde poi il mio ragazzo ridendo ironico.
"La smetti di ridere?!" Esclama poi scocciato.
"Non riesco" dico tenedomi la pancia.
Subito Austin mi tira su e mi bacia quasi in modo prepotente, facendomi zittire all'istante e prendendosi tutta la mia attenzione.
E anche tutta la tua faccia...
Sì... Anche quella.
"Scusa, era l'unico modo per fermarti" dice quando si é staccato.
"Un classico" rispondo col fiatone.
"Dovevo provarci, prima o poi" ridacchia un po'.
"Lo sa il tipo che sono il tuo ragazzo?" Chiede poi.
"No"
"Allora andiamo a farglielo sapere" mi tira forte e questo suo gesto mi fa ridacchiare.
"Ehi aspetta..." Dico cercando di trattenerlo a mia volta ridendo.
"Dimmi" si ferma un attimo per guardarmi.
"Sono le 15.30, andiamo a casa mia e parli con Josh, poi usciamo io e te e mangiamo fuori, ti va?" Chiedo sorridendo felice.
"Certo, e lo chiedi?" Sorride a sua volta e mi tira a sè.
"E sai cosa? Vieni a dormire da me" io scoppio a ridere capendo il perchè della sua decisione.
"Non essere geloso!" Lo canzono.
"Ti ho solo detto di dormire da me, Jess e Maryon non disturbano, mio padre come sempre è fuori e i miei fratelli si sono trasferiti di fianco a noi"
"E io ti ho solo detto che sei geloso"
"Sì e quindi? Ti voglio vicina a me, me e solo a me"
"Quanto sei bello da geloso"
"Io sono bello sempre, e non sono geloso!"
"Invece sì! E sai cosa penso?"
"Cosa?"
"Che sarebbe anche ora! Finora ho tirato fuori le unghie io per te! Ma tu mai! Quindi tocca a te essere geloso"
"Il tuo discorso non fa una piega"
"Quindi dormirò a casa mia"
"E se ti prendo un gelato?"
"Non cambia nulla"
"Uffa"
"Dai andiamo" questa volta lo tiro io e lo porto a piedi fino a casa mia.
Entriamo in casa e sul divano c'è una divisione netta, i miei genitori, Olly e Ana da una parte a squadrare Josh.
Aly in piedi che guarda la scena e Dylan, Josh e Liam dall'altra parte del divano.
Dylan ha avuto modo di conoscere Josh e sono diventati abbastanza amici, soprattutto perchè sono entrambi molto protettivi con me, ma Liam non è da meno.
"Che succede?"
"Perché questo delinquente è qui?" Chiede papà schietto.
"Non è un delinquente, è un mio caro amico di Londra, che ha bisogno di un posto dove stare per poco"
"Tesoro... Lo hai conosciuto quel periodo del carcere minorile" dice mia madre un po' esitante.
"Non siete carini a dire così" si intromette Alyson, incrociando le braccia.
"Noi stasera partiamo per un'emergenza a Brasilia, non so se..."
"Ci sono io, c'è Aly, c'è Ana con Olly, non siamo soli, può stare per un po', no?" Chiede Dylan insistente.
"Noi dobbiamo iniziare a preparare le valigie, ci fidiamo, per cui non approfittate" dice mio padre capendo di essere stato 'sconfitto'.
"Io vi ringrazio, ma se vi devo creare problemi preferisco andare in un motel" afferma Josh alzandosi.
"Non se ne parla" insiste Dylan.
"Ti ospiterei io, ma i miei non sanno nemmeno come ti ho conosciuto e sarebbero problemi se lo scoprissero" dice Liam.
"Per cui rimarrai da noi" alzo le spalle.
"Hai le valigie?" Chiedo poi.
"Si le abbiamo portate di sopra, ma non so dove lasciarle" fosse stato qualche mese fa non avrei esitato a dirgli di lasciarle in camera mia, ora invece sono indecisa.
"Vedremo dopo"
"Andiamo a fare merenda" esclamo poi, tutti acconsentono e così andiamo in cucina da Ana.
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"Come state ragazzi? Ancora non ve l'ho chiesto" chiede poi Josh mentre finiamo la torta fatta da Ana questa mattina.
"Io sto bene, mi sono fidanzato, sai?" Inizia Liam.
"Ho sempre sostenuto che saresti stato un ottimo playboy come il sottoscritto, ma se le tue preferenze sono altre... Me lo presenterai" in effetti Liam se fosse etero sarebbe sempre attornato da ragazze.
"Tu un playboy? Ma non farmi ridere" rido io.
"Lo sono sempre stato" ribatte Jo.
"Sei troppo gentile per essere un playboy, tratti le donne con rispetto e non sei troppo insistente" lui è più un ragazzo romantico, se si può definire così, un latin lover.
"Grazie" dice sorridendo.
"E tu, come va?" Chiede poi a me.
"Io sto bene"
"Ti sei più cacciata nei guai?"
"Prossima domanda?" Dico facendo ridere tutti.
"E a ragazzi? Come va?" Dice guardando Austin con occhi scrutatori.
"Credo che tu l'abbia già capito" dico prendono la mano del mio ragazzo.
Josh si alza, si pulisce le mani e viene verso di noi.
"Io sono Josh Moore"
"Austin Emilton"
"Piacere di conoscerti" afferma Josh.
"Lo stesso vale per me" risponde Austin, ma so che ancora non ne è del tutto convinto.
"Trattala bene o contatto dei miei amici e ti facciamo capire come si fa" fa poi Josh minaccioso.
"Fantastico! Un altro mastino!" Borbotta Austin, nessuno qui sa resistere e scoppiamo a ridere.
"Sentito Dylan? Siamo dei mastini!" Esclama Liam.
"Ho sentito, ma forse ha ragione" risponde Dylan.
"Ragazzi preparatevi perché formeremo un bel terzetto" si inserisce invece Josh.
"Lasciatelo stare, dai!" Esclamo io, abbracciando il mio ragazzo con fare protettivo.
"Finché si comporta bene" la loro sincronia nel dire questa frase fa paura.
"Comunque, andate in salotto, io qui devo pulire" Ana ci caccia dalla cucina, così andiamo sul divano.
Iniziamo a guardare delle repliche di Teen Wolf, che più o meno mette d'accordo i gusti di tutti.
Quando le tre puntate finiscono mi rendo conto che è il caso di prepararmi per uscire con Austin.
Lui con jeans e maglietta a maniche corte è a posto, ma io non mi sono nemmeno fatta una doccia!
"Io vado a prepararmi"
"Non c'è bisogno, stai bene così" mi dice Austin.
"Aly, accompagnami per favore" lo ignoro e inizio a salire.
Arrivo in camera mia e subito dopo entra mia sorella.
"Sicura di volerli lasciare soli?" Chiede mia sorella con un sorrisetto divertito.
"Perché no?" Chiedo ridacchiando, mentre apro l'armadio.
"E ora cosa metto?" Chiedo disperata.
Mia sorella mi affianca e iniziamo a escludere vari capi.
Quello che mi preoccupa di più in questo momento é:
Perché Josh è qui? Per quanto resterà? Austin come la prenderà? Si ingelosirà tanto? Come andrà d'ora in poi il nostro rapporto? E questa serata come andrà?
E soprattutto... Scoppierà la terza guerra mondiale con quegli scemi da soli di sotto?
Che ne pensate?
Josh Moore ---> Giovanni Bonamy
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