43.Ancora
Entriamo nell'ufficio del preside, é come lo ricordavo, elegante e vecchio stile.
Naturalmente le sedie non sono abbastanza, così a sedersi sono Liam, con ovviamente in braccio me, e mio padre, mentre Dylan e Austin sono in piedi dietro di noi.
"Signor Matthwes, lei ha sentito tutto?" Chiede il preside a mio padre.
"Tutto, così come mio figlio" risponde serio mio padre.
"Ha qualcosa da dire?" Domanda il preside.
"Beh... Solo che la signorina qui presente é figlia di suo padre" risponde mio padre iniziando a ridere, questa risposta me l'aspettavo tanto quanto mi aspettavo di resistere dal picchiare forforina.
"Concordo in pieno" risponde a sua volta il preside in un sospiro.
"Papà...?" Fa Dylan con tono interrogativo.
"Vi spiego subito: ho frequentato questa scuola e il signore qui quando ha iniziato la sua carriera da preside ha avuto la fortuna di avermi tra i suoi primi allievi" spiega mio padre.
"Non ci credo" dico ridacchiando.
"É così" dice il preside.
"Pensavo fossi londinese!" Esclamo io
"Tua madre é londinese, io mi sono trasferito lì per frequentare l'università a Londra e l'ho conosciuta, ci tenevo a tornare qui e mi si é presentata l'occasione col trasferimento quest'estate" chiarisce papà.
"Non ne avevo la più pallida idea" dice mio fratello.
"Nemmeno io!" Esclamo.
"Fatto sta che suo padre, signorina, era proprio come lei" dice ridendo il preside.
"Anch'io come te avevo il professore che mi odiava e che io odiavo, e che non perdeva mai occasione di mandarmi dal qui presente preside" dice papà sorridendo probabilmente ai ricordi della sua adolescenza.
"A proposito! Quanto tempo fa é andato in pensione tricheco?" Chiede poi al preside mio padre.
"Appena ti sei diplomato" risponde il preside trattenendo le risate.
"Che fortuna..." dice papà ironico, la cosa che adoro é il soprannome 'tricheco'.
"Con tutto il rispetto... Ma vi sentite?!" Chiedo io sconcertata e divertita seguendo il loro scambio di battute.
"Hai ragione, non abbiamo più l'età" dice il preside.
"Ora signorina, tornando seri, vorrei un attimo farle notare che dare a una professoressa della zitella senza la minima vita sociale con troppi gatti non é proprio educato, come non lo é dirle implicitamente che é una vecchia decrepita, signor Lopez" dice il preside guardando dritto negli occhi me e Liam.
"Io non ho accennato ai gatti... Anche se era una buona idea..." Dico, in effetti sarebbe stato ancora più divertente.
"No, per carità! Quello che voglio dire é che, piuttosto di discutere con la professoressa, può alzarsi e andare in mensa o in palestra, ma non si faccia rimandare ancora qui, ne potrebbe andare del suo voto di comportamento" mi dice tremendamente serio.
"Ha ragione, ma ha sentito quello che mi ha detto!" Esclamo ancora un po' infastidita.
"E va bene che lei si faccia rispettare, nulla in contrario, ma lo faccia davanti a me, così da farmi sapere chi davvero ha torto, come oggi" dice con tono tranquillo.
"Non so se ha capito, é così tutte le volte che mi vede" rispondo io.
"Naturalmente la signora verrà ripresa, per cui non credo le darà più problemi" dice il preside.
"Quindi lei, signorina, starà buona, dato che questo, detto tra noi, é l'ultimo anno della professoressa qui" continua il preside.
"Davvero? Fantastico!!" Mi alzo in piedi presa dall'euforia della notizia.
Mi arriva uno scappellotto da dietro
"Sorella, anche se é insopportabile, non é carino, per niente" mi dice Dylan.
"Quanto scocci" sbuffo massaggiandomi il capo.
"Sei senza speranza" sospira mio fratello.
"Comunque, signor preside, io volevo parlarle della partita dei ragazzi" dice mio fratello, tutti drizziamo le orecchie interessati.
"Dimmi" dice il preside.
"É stata anticipata, sarà la settimana prossima, é d'accordo?" Chiede mio fratello.
"Certamente, nessun problema" afferma il preside.
"Lei, signor Matthews? Voleva parlare, no?" Chiede poi.
"Solo dell'andamento di Krystal qui, ma l'ho già visto" dice mio padre guardandomi male, ma allo stesso tempo divertito.
"E di Aly non ti preoccupi?" Chiedo offesa.
"So benissimo che é una delle studentesse coi voti più alti" dice papà, gli faccio la linguaccia e lui risponde volentieri.
"Benissimo, tra poco si esce da scuola, se volete posso firmare la vostra uscita anticipata, dato che avrete ancora la stessa professoressa fino alla fine" risponde il preside, capendo che tornare in classe non é una buona idea.
"Le saremmo grati" risponde Austin.
"Benissimo, allora andate" dice il preside.
"Grazie di tutto signore" dice Liam prima di uscire.
Quando siamo tutti fuori papà ci saluta velocemente e va a lavoro.
"Ragazzi io vado a casa, voi che fate?" Chiede Dylan
"Saluto in classe e vengo con te, mi aspetti?" Chiedo.
"Si, ma sbrigati" risponde mio fratello.
"Torno a piedi a casa, ma vado a salutare anch'io" dice Liam.
"Ok, ti aspetto qua fuori" mi fa Dylan, poi va verso l'uscita.
"Tu che fai?" Chiedo a Austin.
"Io andrò a casa, ho la macchina" risponde.
"E Jess?" Chiedo pensando alla mia migliore amica.
"A Ryan non dispiacerà accompagnarla" alza le spalle mentre risponde.
"Non vieni con me a casa mia?" Chiedo.
"Troppo presto" dice col sorriso.
"Hai paura di mio fratello" dico non credendo alla sua scusa.
"Vero" dice e io scoppio a ridere.
"Va bene, mio cavaliere, ci sentiamo dopo?" Chiedo.
"Certo" dice e mi dà un bacio a stampo.
"Ma se vai in palestra ci vediamo lì, ho gli allenamenti" dice.
"Andata"
"Siete diabetici" dice Liam da dietro.
"Tu non hai visto nulla" dico minacciosa e lui scoppia a ridere.
"Tranquilla" dice passando avanti e iniziando ad andare in classe.
"Non dirà nulla vero? Il patto era niente smancerie davanti a qualcuno" dice Austin.
"Hai ragione, ma mi fido" dico ridendo, gli do un altro bacio e lo trascino in classe.
"Spero che il preside vi abbia dato una bella lavata di capo" dice la serpe quando entriamo.
"Si, non immagina nemmeno" risponde sarcastico Liam.
"Mi auguro che ora sarete più rispettosi" dice.
"Senti chi parla" borbotto.
"Come scusi?" Chiede l'arpia
"Nulla! Comunque il preside ci ha detto di uscire prima, per cui arrivederci" dice Austin tirando me e Liam via, per poco riesco ad afferrare la cartella.
Poco prima di uscire faccio il segno di 'ci sentiamo dopo' a Mad e Jess.
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Dopo essere usciti da scuola ognuno é andato a casa propria, ho chiamato le ragazze una volta sicura che la scuola fosse finita anche per loro per aggiornarle un po' su tutto e ora, a distanza di un bel po' a causa delle lunghe telefonate di gruppo, sono in palestra a fare la pressa per i quadricipiti, con mio fratello che controlla il mio lavoro di fianco.
"Ok, hai finito per oggi, tra poco arrivano i ragazzi, mi vai a prendere le chiavi della stanza?" Dice dopo che ho finito.
"Si va bene" sistemo il peso, la sedia, scendo e vado verso l'ufficio di J con le gambe doloranti e i muscoli molli per lo sforzo.
Busso e quando J mi dà il permesso entro.
"Scusa J, disturbo?" Chiedo entrando.
"Assolutamente no" dice, guardo bene, di fianco a lui c'è una donna di circa la sua età e Jorge.
"Jorge! Non pensavo fossi qui" dico stranita.
"Piccola Kry, sono venuto a trovare mio fratello" risponde.
"Piacere" dico porgendo la mano alla donna vicino J.
"Piacere cara, tu devi essere Krystal Matthews, io sono Rosemary, ma puoi chiamarmi Mary" dice la donna.
"Come lo sa?" Chiedo.
"Mio marito parla molto di te a casa, ero curiosa di conoscerti" risponde.
"Suo marito?" Chiedo, Jorge é vedovo... Jerry non sapevo fosse sposato.
"Si, mio marito Jerry" conferma i miei pensieri.
Qualcuno bussa.
"Avanti" dice J, dalla porta entra mio fratello.
"Kry, i ragazzi sono arrivati e già non sopporto più Austin, quindi dammi le chiavi" mi ordina con tono stizzito.
"Non le ho" rispondo ridendo.
"J dammi le chiavi" J senza dire nulla prende la chiave e gliela porge.
"Che ti ha fatto Austin?" Chiedo ridendo.
"Non fa altro che cercarti dappertutto! Appena entrato ha chiesto di te e continua a guardarsi intorno, lo hai fatto diventare una femminuccia paranoica!" Dice serio, ma con uno sfondo di divertimento.
"Ma va cagare" dico ridendo.
"Grazie, ti porto con me" risponde ridendo.
"Scusate la maleducazione, ciao J, ciao Jorge, salve signora, non credo di averla mai vista qui...giusto?" Dice mio fratello salutando tutti e accorgendosi di Rosemary.
"Esatto ragazzo, sono venuta a salutare mio marito, dato che ero qui nei dintorni" dice la signora, mio fratello rimane abbastanza confuso così decido di intervenire.
"É la moglie di J" dico, lui mi guarda strano, ma poi scoppia a ridere.
"No! ma dai?" Non ci crede.
"Si invece" dico scoppiando a ridere a mia volta.
"Ragazzi perché é così difficile per voi capirlo?!" Chiede J scocciato e curioso
"Fa strano" rispondo smettendo piano di ridere.
"Troppo" dice Dylan.
"Vai Dylan, i ragazzi ti aspettano" dice J un po' infastidito dalle nostre risate, decido di uscire anch'io dietro mio fratello.
"No Kry, tu stai qua" dice J, così un po' insicura mi siedo davanti a lui.
"Ti sei fidanzata... E non me l'hai detto" dice quasi offeso.
"Scusa" dico.
"Sono felice per te, io l'ho sempre detto che stavate bene insieme!" esclama.
"Sembri una ragazzina presa dal gossip" dice la moglie facendo ridere me e Jorge.
"Devi vederli insieme quei due! Sono unici" dice J a Mary, facendomi arrossire.
"Io volevo chiederti com'è andata durante gli ultimi tempi" so cosa vuole sapere Jorge.
"Due ragazze e un ragazzo" rispondo.
"Perché?" Chiede.
"Due ci provavano con Austin, uno invece mi ha dato fastidio" rispondo infastidita al pensare a 'Cecilia'.
"Non puoi picchiare ogni ragazza che guarda il tuo ragazzo, é contro produttivo" dice Jorge guardandomi negli occhi.
"Io lo trovo molto produttivo invece" dico soddisfatta.
"Concordo con la ragazza" si intromette Rosemary.
"Grazie" rido.
"Cerca di controllarti di più, ok?" Chiede Jorge alzando gli occhi al cielo.
"Ci proverò" rispondo.
"Ah e ho litigato un po' troppo con una professoressa" dico ricordandomi di forforina.
"E come mai?" Chiede.
"Mi odia" rispondo semplicemente.
"Non é per il tuo atteggiamento strafottente, magari?" Alzo gli occhi al cielo.
"Sono fatta così!" Esclamo.
"Lo so" risponde ridacchiando leggermente.
"Ti do questo consiglio vecchio come il mondo: conta fino a cento, se necessario" dice poi.
"Cercherò" mi alzo.
"Posso andare?" Chiedo ai due fratelli.
"Si, ma non finisce qui" dice J, ancora un po' offeso.
"Va bene, quando vuoi parlare sai dove sono" risponde invece Jorge.
"Arrivederci" dico a tutti prima di uscire.
"Arrivederci cara" sento rispondere Mary, le sorrido di sfuggita e poi chiudo la porta.
Quando esco vado nella stanza dove stanno i ragazzi.
Vedo sedute su una panca Jess e Mad, mentre Juan é in piedi vicino a loro.
"Cognato!" Dico felice di vederlo.
"Ehi" risponde.
"Come stai?" Chiedo, non lo vedo da un po'.
"Tutto bene" dice.
"Che fai qui?" Chiedo.
"Sono l'assistente di tuo fratello, e poi ho una scusa per controllare Liam" dice facendomi ridere.
"Ho saputo che ti sei messa con Austin, e dei tuoi istinti omicidi" dice ridendo, ma continuando a guardare il suo ragazzo.
"Si... Diciamo che sono un po' possessiva" rispondo ridacchiando.
"Giusto un po'" risponde sarcastico ridendo.
"A lui piace così" dico alzando le spalle.
"Solo perché lui é uguale a te" risponde con tono ovvio.
"Non mi sembra" dico pensandoci, non é mai stato geloso ai miei livelli.
"Aspetta e vedrai" risponde, forse é solo questione di tempo.
"Ti farò sapere" dico e insieme scoppiamo a ridere.
"Vado a fare finta di aiutare, a dopo" si allontana ridacchiando, quel ragazzo lo adoro.
"Ciao" dico sedendomi vicino alle mie migliori amiche.
"Ehi" dice Jess.
"Ehi" dice Mad con tono piatto, troppo piatto
"Che succede?" Chiedo stranita.
"Siamo venute perché non avevamo niente da fare... Ma abbiamo dimenticato che lo scemo fa parte della squadra" dice Jess, capisco tutto.
Seguo lo sguardo di Madison e sta puntando insistentemente il suo ex, che parla con una ragazza che lavora in palestra.
So che dopo avergli dato una lezione la ha lasciata in pace, e probabilmente la cheerleader smorfiosa di domenica con cui l'ha tradita farà lo stesso, o per lo meno si darà una calmata.
Nessuno mi ha mai tradita nel periodo in cui sono diventata più forte, ma se anche fosse non potrebbe esserci a testimoniare, se qualcuno lo desiderasse dovrebbe andare direttamente al cimitero, se mi ritrovassi Davon davanti per esempio non avrebbe molto da vivere dopo il nostro incontro.
Sto tutto il tempo a guardare Austin che si allena e non posso far a meno di pensare quanto sia strano che ora lui sia il mio ragazzo.
Mi vede e mi sorride con fare ammiccante.
Credici tesoro, perché sono la prima a shippare la #Krystin già dal primo momento!
Coscienza, sei speciale...
Primo complimento, facciamo progressi!
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Sono le 18.00 e i ragazzi hanno quasi finito di allenarsi ormai, li vedo tutti stremati completamente.
"Krystal!" Urla J entrando nella stanza.
"Sono qui" dico, lui si gira verso di me e mi viene incontro.
"Ho bisogno di un favore" dice.
"Chi devo testare?" Chiedo, capendo già che il tipo di favore che mi chiede lui sono questi.
"Oh grazie al cielo sei intelligente! Nulla di speciale, i ragazzi dell'ultima volta non andavano bene, tranne uno, per cui c'è un posto ancora libero e una ragazza si é presentata" spiega velocemente.
"Sei sicuro?" Chiedo, non so se una ragazza, nuova tra l'altro, reggerebbe.
"No, prima testala normale, poi sulla lotta" dice serio, un po' capisco, una ragazza rischio di spaventarla coi miei modi di 'testare'.
"Falla entrare" dico, lui subito va fuori e poco dopo rientra con una ragazza al seguito.
La stanza sembra diventare un cimitero, nessuno fiata e tutti mi guardano.
Non posso credere di averla davanti, rido? Mi arrabbio? Cosa faccio?
"Ehi Kry, io vado..." Il tono di Jorge che intanto é entrato diventa sempre più lento man mano che guarda la scena, e soprattutto che si accorge dei fulmini che gli sguardi della ragazza mi stanno lanciando.
"Credo invece che resterò ancora un po'..." Dice, in una situazione diversa mi sarei messa a ridere.
"Benissimo, ricordami il tuo nome..." Dico cercando di mantenere la calma
"Cecilia" risponde.
"Ok, inizio col farti vedere la palestra" dico cercando di mantenere un tono normale insieme alla calma, tutti sono stupiti dalle mie parole.
Esco dalla stanza con lei al seguito, facciamo un tour alla meglio della palestra e dopo le mostro le macchine più usate.
Prima le faccio dire quello che sa sui vari esercizi e poi la faccio provare per testare anche la sua resistenza fisica.
Devo dire che é abbastanza preparata su tutti i fronti e perciò non posso dire a J di non assumerla, devo trovarle almeno una pecca.
"Allora come va... La tua relazione con Austin?" Chiede dopo aver finito l'ennesima macchina, decido di rispondere alla sua domanda nonostante il fastidio.
"A gonfie vele!" esclamo, lei in risposta, quando mi volto, alza gli occhi al cielo e fa una faccia scocciata, la vedo solo con la coda dell'occhio ma basta a farmi irritare.
"Come mai hai scelto di lavorare qui?" Chiedo io, iniziando ad andare verso il ring.
"Perché devo mantenermi e non ho nulla da fare" e ci crediamo tutti che non hai nulla da fare! O meglio...nessuno.
"Tu invece? Che ci fai qui?" Chiede con tono di disprezzo.
"Ci lavora mio fratello, il proprietario é un mio amico, la squadra del MIO ragazzo si allena qui, io mi alleno qui...ti basta?" Calco abbastanza l'aggettivo possessivo 'mio' e senza lasciarla rispondere le passo tutto quello che serve per salire sul ring.
"Pensavo avessimo finito..." Dice lei.
"Oh no, devo testare le tue capacità sul ring" dico aspettando che lei si metta tutto.
"Tu?" Chiede.
"A me non servono" dico, capendo che si sta chiedendo il perché non sto mettendo nessuna protezione.
"Sicura? Solo perché sei riuscita a picchiarmi una volta non vuol dire che lo farai ancora" dice smorfiosa.
"Non intendo quello, ma sinceramente non credo sarà tanto difficile affrontarti" dico ormai stufa
"Non fare tanto la grande! Avevo bevuto quella sera, non ero in me" altra cosa a cui credo!
"Non faccio la grande, io sono così" rispondo.
In lontananza vedo i ragazzi che escono dalla stanza, già tutti cambiati che stanno per uscire, poi Ryan mi vede e così facendo lo fa notare al resto delle persone.
"Avete finito?" Chiede J.
"Manca il ring" sogghigno io, la ragazza qui mi ha dato tutti i motivi per dare il meglio di me.
"So che mi divertirò" dice la tipa, tutti si guardano per capire se l'ha detto veramente, perché tutti sanno com'è andata durante il nostro ultimo scontro.
"Se ne sei così sicura..." Dico io ridacchiando.
"Facciamo le cose più interessanti...se vinco io, prenderò il tuo posto qui in palestra e...mmmh... Austin passerà un po' di tempo con me..." Sogghigna divertita.
"BRUTTA-" allungo la mano per tirarle i capelli, ma subito Liam e Dylan mi bloccano.
Ora grazie a loro sono contro il muro della palestra, con loro e Austin che mi guardano.
"Non accettare" dicono insieme.
"SE NON ACCETTI LA TUA REPUTAZIONE NE RISENTIRÀ, TI AVRÒ AUTOMATICAMENTE BATTUTO" urla la racchia, nonostante tutto questo sia terribilmente cliché, non posso fare a meno di non essere indifferente.
"Come posso non accettare?!" Chiedo spazientita.
"Non puoi, io non voglio passare del tempo con lei" dice Austin.
"E soprattutto non voglio che prenda il tuo posto in palestra" si aggiunge Dylan.
"Io, invece, non voglio che tu sia infelice" dice Liam.
"Ragazzi, tranquilli, sapete che lei non perderà" dice J venendo da noi.
"E inoltre quella ragazza sta solo mostrando la cresta, perché oggi ti ha visto tranquilla e serena, pensa che potrà batterti solo perché pensa che l'ultima volta ti sia andata di fortuna" dice Jorge, mi fido di lui, soprattutto quando analizza la gente, non sbaglia mai.
"Hanno ragione" dico, loro mi lasciano e posso andare verso la stupida.
"Quindi? Ti riveli per quello che sei? Una codarda?" Chiede, mi sento come Marty McFly, quando lo chiamano 'fifone'.
"No, accetto" dico incrociando le braccia.
"Lo scontro sarà dettato dalle regole normali, niente colpi bassi ecc, ci stai? O riesci a vincere solo barando?" Non rispondo e salgo sul ring.
Lei con un sorrisetto mi segue.
Questa ragazza non mi ha più dato i motivi per dare il meglio di me, ma mi sta dando, anche ora col suo ghigno, altrettanti e più motivi per dare IL peggio di me.
Mi concentro e penso a quello che ha detto la prima sera, a quanto avrei voluto continuare a percuoterla anche se era scappata.
Penso a come, col suo atteggiamento, ha mostrato di voler avere il mio ragazzo per sé.
Penso a come mi sta prendendo in giro, dandomi della codarda e credendo di potermi battere.
Cosa ancora più importante: penso che se perdo il mio ragazzo passerà del tempo con lei... Questo non l'accetto.
"Via!" Esclama J.
Io sto ferma, lei sta ferma.
Lei fa un passo, io pure.
Tutto quello che lei fai, lo faccio anch'io.
La vedo arrabbiata, e tanto.
Quando mi colpisce ho già capito come comportarmi.
Il pugno che mi ha tirato era forte, ma se avessi avuto le protezioni non l'avrei neanche sentito, inoltre era scarso di tecnica e precisione, era solo un pugno pieno di rabbia e poca saggezza, perché se fatto bene poteva farmi saltare tranquillamente un molare.
Indietreggio di pochi passi e il suo sorriso vittorioso mi dà solo soddisfazione, ho capito che lei non ha la minima idea di come si possa tenere un incontro fatto bene, delle infinite strategie che si possono adottare.
"Ti ho zittito eh?" Chiede retorica, do uno sguardo alle espressioni di tutti.
Ognuno é sulle spine, ma i sorrisi consapevoli di Jorge, J, Dylan, Liam, Mike, Ryan (lo so, tanti) e, soprattutto, di Austin mi fanno capire che sanno cosa voglio fare.
Angolo autrice:
Ciao a tutti, come va? Spero bene, scusate ancora il ritardo!
Come finirà secondo voi? Qual'è strategia adotterà Kry?
Fatemelo sapere e se il capitolo vi é piaciuto lasciate una stellina!
Grazie mille
Alla prossima ❤️
_IlMioNomeSG_
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