40.Forti legami

"Vi siete messi insieme?" Chiede Liam dopo aver ascoltato tutto quello che é successo da quando sono sveglia.
"In realtà... Non lo abbiamo detto espressamente"
"Siete incredibili! Siete da studiare nel laboratorio di qualche programma televisivo! Forse loro vi potranno capire, perché io no!" Dice gesticolando decisamente troppo.
"Ehi calma! Non ho capito nulla" dico ridacchiando.
"Ora ti picchio" dice a braccia incrociate guardandomi serio.
"Non lo farai" dico facendo un passo indietro.
"Lo farò" va poco avanti.
"Invece no" inizio ad allarmarmi.
"Invece sì" comincia a rincorrermi.
"Dai no! É tardi!" Dico dall'altra parte del letto, mentre lui cerca di anticipare le mie mosse.
"Te la sei cercata! Tu e il tuo fidanzato" sentire 'fidanzato' mi deconcentra un attimo, il tempo che lui possa scavalcare il letto e immobilizzarmi per martoriarmi di solletico.
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"Benissimo, domani ne avrai ancora, ma adesso cambiati e dormi" dice alzandosi e guardandomi divertito.
"Sei pazzo" dico tirandomi su, col fiatone.
"Non che tu sia meglio eh" dice ridendo.
"Siamo migliori amici in fondo" rispondo, inizio a cambiarmi e a cercare il mio pigiama nei cassetti.

"Adoro troppo quel tatuaggio" dice Liam guardando il mio fianco.
"Anch'io lo amo"
"Stai scherzando?" Chiede guardandomi attentamente, so a cosa si riferisce.
"Che c'è? Stasera rosso!" Dico come se niente fosse.
"Tu... Che metti una roba del genere al primo appuntamento, qui puzza qualcosa" quanto si vede che siamo migliori amici da quando eravamo due organismi unicellulari.
"Hai ragione, sei tu" dico scherzando.
"Mi sono fatto la doccia, quindi no" risponde sarcastico.
"Ti conosco, sei una brava ragazza, non faresti nulla al primo appuntamento" dice stavolta serio.
"Uffah, diciamo che... Mi hanno obbligato" mi guarda come se avessi un terzo occhio.
"In che senso?" Chiede subito sull'attenti, come se dovesse andare subito a piacchiare Austin.
"Dovevo far tacere la mia coscienza" mi scoppia a ridere in faccia senza grossi problemi.
"Non sei carino!" Dico picchiandolo a suon di cuscino.
"Ok ok! Tranquilla, ma solo per informazione, la coscienza non dovrebbe dare consigli giusti e soprattutto coscienziosi?" Chiede ancora ridacchiando.
"Non é colpa mia se ho la coscienza pervertita e handicappata!"

Ehi! Guarda che ti sento!

Scusa, non volevo...

Ti farei il dito medio se lo avessi!

"Proprio come te insomma" mi dice Liam che se la ride bellamente.
"Sei un cafone" dico infilando i pantaloncini che uso per pigiama con la maglietta smanicata.
"No dai, non volevo offenderti, anch'io parlo con la mia coscienza, sai?" Dice mentre mi metto di fianco lui
"E cosa ti dice?" Chiedo divertita, ma anche curiosa
"Che se continuo ad essere il tuo migliore amico finirò presto in un manicomio" dice serio, ma non regge molto e la sua risata raggiunge in pieno il mio viso.
Non resisto e gli tiro una ginocchiata al fianco, che lo fa smettere immediatamente di ridere.
"Buonanotte" dico ridendo e dandogli le spalle.
"Si si" dice lui ancora con la voce dolorante.

Poco dopo lo sento mettere le braccia intorno alla mia vita e abbracciarmi, così assumiamo la posizione 'a cucchiaio'.
Infondo siamo così, magari discutiamo un po', io gli tiro qualche calcio e poi torna tutto normale.
"Ora si, buonanotte" dice lui facendomi ridacchiare.
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Vengo disturbata altamente da delle voci.
"Non preoccuparti, tra poco si svegliano" afferma la prima
"Sono le 14.00, non é che sono morti?" Chiede la seconda
"Ma va!" Risponde nuovamente la prima
"Perché non li svegliate voi?" Questa voce...
Lentamente apro gli occhi e davanti mi ritrovo un paio di piedi, cosa non molto piacevole.
"Ma cosa...?!" Dico aprendo gli occhi di scatto e spingendo via quei due mostri, ma lo faccio troppo forte così mi spingo all'indietro e con me tiro giù anche la persona a cui appartengono i piedi, mentre coi miei sento colpire qualcosa.

Sento una botta fortissima al fondoschiena e dei lamenti provenire anche dall'altra persona, mentre delle risate echeggiano nella stanza.
Sposto la coperta, caduta anche questa insieme a me, e vedo Liam che si massaggia il naso dolorante ai piedi del letto, mentre Aly, Dylan e Austin se la ridono di gusto.
"Ma che ti ho fatto di prima mattina?!" Chiede il mio amico.
"Nulla perché?" Chiedo cercando di alzarmi nonostante la botta.
"Mi hai tirato un calcio sul naso a caso?" Chiede esasperato.
"...scusa(?)" Mi guarda male e mi salta addosso, mi butta sul letto e inizia a farmi il solletico.
"Basta!" Dico io al limite.
"Te lo meriti per avermi quasi rotto il naso!" Dice continuando imperterrito.
"Io avevo i tuoi piedi in faccia!" Dopo un bel po' si ferma e ci alziamo sotto lo sguardo dei miei fratelli e Austin.

"Che ci fai qui? Non dovevi venire di pomeriggio?" Chiedo confusa.
"Di fatti, sono le 14.00" dice con un sorriso bellissimo.
"Scusa! Arrivo subito" dico iniziando a frugare nell'armadio.
"Non preoccuparti" dice uscendo con Dylan e Liam.
"Tesoro, il trucco é a lunga tenuta, ma per la pelle ti consiglio di toglierlo" mi dice Alyson, quando tutti sono usciti.
"Ah vero! Vado subito, tu mi scegli i vestiti?"
"Certo" corro in bagno e inizio a struccarmi velocemente.

Quando esco mia sorella ha un sorriso compiaciuto mentre guarda dei vestiti stesi sul letto.
"Ecco qui!" Dice quando mi vede entrare
"Grazie" prendo i vestiti e inizio a cambiarmi.

Alyson ha scelto un jeans nero attillato con un crop top grigio e da mettere sopra una camicia tartan nera e rossa.

Quando esco senza dire nulla mi porge la borsa nera e un paio di tacchi non troppo alti che spezzano tutto con il loro colore beige scuro e i lacci sul marrone.

"Scendiamo" dico io.
"Impaziente?" Chiede lei.
"Abbastanza" dico sorridendo.
"Ti piace tanto?" Chiede guardandomi dolce.
"Molto" rispondo.
"Ti capisco sai? Con James era lo stesso le prime volte..." Di slancio la abbraccio fortissimo.
"Ehi! Tranquilla, non preoccuparti, sto bene" mi dice.
"Sicura?"
"Certo, andiamo" mi prende per mano e insieme scendiamo le scale.

"Pronta?" Chiede Austin quando mi vede scendere.
"Si, possiamo andare" dico io sorridendo.
"E a noi non saluti?" Chiede mia mamma di fianco a mio padre su uno dei divanetti.
"Certo" vado ad abbracciarli.
"Comportati bene" mi dice lei.
"Bambina mia, devo farti il discorso?" Chiede mio padre
"Assolutamente no" dico io mentre passo a mia sorella.
"Divertiti" dice
"Ehi, poi vorrei parlarti, ok?" Chiede Dylan abbracciandomi.
"Certo, tutto bene?" Chiede vendendolo un po' spento.
"Si, ora va' e divertiti" dice.
"Va bene, a dopo" dico salutando anche verso Ana e Oliver.
"A dopo, signorina" rispondono loro.

Quando usciamo dalla porta e la chiudiamo alle nostre spalle, Austin mi ruba un bacio a stampo.
"Ehi" dico sorpresa.
"Mi sei mancata" dice giustificandosi, mentre iniziamo a camminare.
"E c'era bisogno di rubarlo, il bacio?" Chiedo io, mentre mi allungo e gliene do una a mia volta.
"Sei incredibile" dice sorridendo.
"Lo prendo come complimento" dico alzando le spalle.
"Fai bene"

"Dove andiamo?" Chiedo dopo un po' di chiacchiere.
"Pensavo al parco" dice lui.
"Ok, cosa vuoi fare?" Chiedo ancora
"Si vedrà, non essere così ansiosa" dice ridendo.
"Non sono ansiosa, ma tremendamente curiosa" spiego, cercando di rimanere seria.
"Adoro i tipetti curiosi" dice baciandomi il naso.
"Benissimo" lo prendo per mano.
"Quanto siamo sdolcinati" dice stringendo la mia mano.
"Non c'è nessuno a guardarci no?" Chiedo ridendo.
"Hai perfettamente ragione"

Dopo un po' che camminiamo arriviamo al parco dove di solito mi incontro con Jorge.
Mi stupisce vedere che lui non c'è.
"Ti va prima qualcosa da mangiare? Dato che non hai pranzato" dice gentile, richiamandomi dai miei pensieri.
"Non ti dispiace?" Chiedo, in fondo lui starebbe a guardare me mangiare.
"No, magari prendo qualcosa anch'io" dice alzando le spalle
"Grazie" nello stesso momento anche il mio stomaco si fa sentire, facendo scoppiare entrambi a ridere.

Quando entriamo in un bar vicino al parco una signora ci accoglie.
"Buongiorno" ricambiamo il saluto e ci sediamo su un divanetto.
Poco dopo la donna si presenta davanti a noi con un bloc notes in mano
"Cosa prendete?" Chiede con tono gentile.
"Io un panino al prosciutto e formaggio con una bottiglia d'acqua minerale" dico.
"Non hai mangiato tesoro?" Chiede mentre finisce di annotare il mio ordine.
"Esattamente" rispondo
"Allora te lo faccio portare subito, e tu giovanotto? Vuoi qualcosa?" Chiede poi a Austin.
"Mi va bene una birra analcolica" risponde lui cordiale.
"Arriva" chiude il blocchetto e se ne va sorridendoci.

"Forse questa é la volta buona che non c'è una cameriera gallina a rompere" dico sbuffando
"Ma se guardo solo te" dice lui mettendomi un braccio dietro le spalle.
"Ma loro no!" Sbotto io facendolo scoppiare a ridere.
"Un'altro aspetto che mi piace di te é l'avversione per le cameriere potenzialmente carine" dice baciandomi la guancia.
"Sono le Barbie migliori dopo le cheerleader" dico io.
"Sei inquietante ora" ridacchia.
"Il temine per descrivermi non é ancora stato inventato" dico in risposta.
Nello stesso momento arrivano le nostre ordinazioni, così mi butto sul mio panino.

"Quanto sei vorace" dice lui vedendo che dopo meno di cinque minuti sono già a metà del panino.
"Lo hai detto anche te che non ho mangiato scusa!" Dico a mo' di giustifica.
"Va bene, sono quasi le tre, quindi stiamo un'oretta insieme e poi ti riaccompagno" mi dice arrivando a metà della sua birra.
"Perché così presto?"
"Tu hai i compiti da fare..." Inizia, e solo ora mi ricordo dell'amata forforina "...che io ho finito ieri, e poi ti avevo detto che oggi avevo gli allenamenti" finisce
"A che ora?" Chiedo, magari posso andarli a vedere.
"Alle 17.00, ma mi incontro lí coi ragazzi prima"
"Ok" continuiamo a parlare e dopo circa 10 minuti tutt'e due abbiamo finito e andiamo a pagare.
"Pago io" dico guardandolo male.
"Uffah" dice lui.
"Ecco bravo lamentati e fammi fare" dico iniziando a cercare i soldi.

"Tesoro, non preoccuparti, offro tutto io" dice la stessa signora che ci ha preso le ordinazioni.
"Ma..." Cerco di obiettare.
"Niente ma"
"Sicura? Nemmeno mi conosce"
"E chi lo sa?" Mi sorride dolce.
"Io voglio pagare lo stesso" dico guardandola.
"No no" dice lei ricambiando il mio sguardo di sfida.
"Però voglio lasciare la mancia, signora Margaret" dico dopo aver letto la sua targhetta sulla divisa, e prendendo tutti i soldi che dovrei pagare e mettendoglieli in mano.
"Sei una ragazza furba"
"Non si può rifiutare la mancia no?" Chiedo io, consapevole di aver vinto.
"Va bene, per questa volta te la faccio passare" dice la donna ridendo.
"Alla prossima" dico io, tirando la manica di Austin fuori dal locale.

"Sei incredibile" dice Austin lasciamdomi un bacio a stampo.
"Io vinco sempre" dico sorridendo.
"Adoro il come non ti arrendi davanti ad una sfida, anche se é la più stupida e inutile" dice sincero.
"Grazie"
"Andiamo al parco, ti va?" Chiede prendendo la mia mano.
"Ok"

Quando arriviamo al parco mi incanto ancora a guardare la panchina, Jorge non c'è.
"Ehi..." Mi richiama Austin
"Ehi, scusa" dico
"Fa nulla, sicura che vada tutto bene?" Chiede preoccupato
"Si, certo" dico io
"Ok, allora ti va l'altalena?" Chiede col suo bellissimo sorriso.
"Ovviamente"

Mi fa sedere e inizia a spingermi.
"Così é troppo sdolcinato però, e siamo in pieno giorno" dico io ridendo.
"Mmmh... Hai ragione" da una spinta fortissima e poi grida:
"Attenta!" Subito dopo sale facendo un salto grandissimo sul seggiolino e arriviamo talmente alti che l'altalena si sbilancia quasi completamente.
Subito il parco vuoto si popola delle nostre risate da esauriti.
"Così mi piace!" Grido io, mentre lui continua a spingere forte l'altalena, in piedi dietro la mia schiena.
"Anche a me così piace di più!" Dice, subito dopo però rischia di cadere perché andiamo troppo in alto.

In lontananza finalmente vedo Jorge, ci sta guardando e sul suo volto si vede chiaramente un sorriso bellissimo e ampio.
"Ferma un'attimo l'altalena" dico io.
"Ok..." Dice lui confuso, piano piano smettiamo di dondolare e quando sono sicura di non rischiare una caduta scendo e corro da Jorge, seguita subito da Austin.

"Ehi! Mi stavo preoccupando!" Esclamo.
"E perché? Sono vecchio ormai, dovevo fare il mio pisolino!" Dice capendo il motivo della mia preoccupazione.
"Non sei vecchio, hai poco più di 60 anni!" Dico io, in risposta lui se la ride un po' e poi ci squadra.
"Siete una coppia strana voi due, io sarò anche vecchio stile eh, ma due che si comportano così sull'altalena..." Dice lui guardando noi e poi l'altalena, ridacchiando un po'.
"Chi ti ha detto che siamo una coppia?" Chiedo.
"Lo si vede da miglia di distanza" dice ovvio.
"Hai ragione" dico alzando gli occhi al cielo, mentre Austin da dietro mi bacia la guancia.

"Ragazzo! Come stai?" Chiede Jorge dando attenzione a Austin.
"Benissimo, grazie, e lei?" Risponde lui con tono felice, poggiandosi alla mia spalla.
"Vedo vedo, comunque non c'è male" risponde Jorge
"Penso che andrò a prendere un caffè. Krystal, cara, continua così" dice mentre si allontana.
"Lo farò!" Dico
"Continua ad essere felice!" dice poco prima di attraversare la strada.
Quando sta per entrare nel locale in cui siamo stati prima, si gira e ci sorride, per poi entrare.

"Sei molto legata a lui" dice Austin, ancora poggiato a me.
"Più di quanto immagini, lui mi ha aiutato quando stare a casa era diventato impossibile" dico io, lui mi bacia la nuca.
"Ti va di camminare un po'? Tra mezz'ora devo andare" dice lui levandosi da me.
"Va bene" dico.

Continuiamo a camminare, finché non ci accorgiamo che ormai é tempo per lui di accompagnarmi a casa e andare dai suoi amici per prepararsi all'allenamento di oggi.
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Qualcuno bussa alla porta della mia stanza, Austin se n'è andato da poco e io ormai sono già a metà dei compiti, dato che c'erano solo i compiti di forforina da fare.
"Avanti!" Dico
"Ehi sorellina" dice Dylan entrando e sedendosi sul letto.
"Sto per andare dai ragazzi in palestra, ma volevo parlarti... Per cui vuoi venire con me?" Chiede.
"Ehm... Si tanto ho già finito, era solo un piccolo ripasso di geografia" dico chiudendo il libro e alzandomi dalla sedia.
"Mi metto le scarpe, indosso qualcosa di sportivo e sono pronta" dico
"Allora ti aspetto giù" dice lui uscendo dalla stanza.

Mentre metto il cappotto ed esco dalla casa seguendo mio fratello, non posso che chiedermi che cosa mai vorrà dire.
"Sai, siamo sempre stati uniti, giusto?" Chiede accendendo l'auto.
"Si, certo" rispondo confusa
"Mi dicevi sempre tutto, e ora? Cos'è successo?" Chiede guardando dritto a sé, ma so che in realtà vorrebbe guardami dritto negli occhi.
"Non capisco" chiedo ancora più confusa.
"Non ci parliamo quasi più ormai"

"É per questo che mi sei sembrato strano per tutto questo tempo..." Dico
"Credo di sì" alza le spalle mentre cambia la marcia.
"Non devi preoccuparti e mi spiace se ti é sembrato che ti stessi mettendo in secondo piano" dico io.
"Solo ho avuto molte cose a cui pensare e non ho pensato di parlarti di tutto"
"Ho solo paura che tu stia crescendo troppo in fretta, che non sarò più la persona che ti aiuterà quando sarai triste, che ti tirerà su il morale, quella con cui farai le solite stupidate o con cui scommetterai su quelle gare tra solo noi due, a cui alla fine vinci sempre perché l'allieva ha superato il maestro" appena finisce il suo discorso arriviamo a scuola.
"Il mio fratellone!" Dico saltandogli addosso e abbracciandolo forte.
"Non devi aver paura, il nostro é uno di quei legami che va oltre il sangue, il nostro é un legame tra cuori, resterai sempre il mio eroe" dico, lui mi stringe e poi scendiamo dalla macchina.

"Ok, tra poco arriveranno i ragazzi con le cheerleader ma noi-" lo blocco immediatamente.
"I ragazzi con chi?!" Chiedo abbastanza scocciata.
"Tu stai nel tuo angolino, loro nel loro, e tutto andrà bene" dice guardandomi negli occhi.
"E va bene" dico sbuffando.

"Che mi dici del tuo ragazzo?"
"Beh... Non é esattamente il mio ragazzo" lui alza gli occhi al cielo, ma decido di ignorarlo e raccontare più o meno nel dettaglio, ricordando che é comunque mio fratello maggiore, tutto quello che gli interessa.
"Vacci piano, ricorda che papà ha più avvocati che capelli, Oliver ha una Ferrari che non vede l'ora di usare e io tanto istinto omicida così come Liam" dice guardandomi serio.
"Si lo so, ma sento che sto facendo la cosa giusta, adesso"
"Mi fido, se sei felice tu lo sono anch'io" dice.
"Grazie" dico.

Arriviamo in palestra e alcuni ragazzi sono già lì, compresi Ryan, Mike, Liam e Austin.
"Ehi che ci fai qui?" Chiede Austin confuso, mentre mi avvicino.
"Mio fratello voleva parlare, così sono venuta con lui" spiego brevemente.
"Avete parlato?" Chiede Liam
"Si" rispondo.
"C'è Jess con te?" Chiede Ryan.
"Ora vedo se vuole venire" dico prendendo il telefono, le mando un messaggio e le dico che il suo fidanzato la cerca e già che ci sono lo mando anche a Mad.

Poco dopo arrivano anche le cheerleader capitanate da Rose e io sento il toro dentro di me iniziare a scaldarsi.
"Amore, non approvo questa tua avversione per ogni cheerleader che ti passi davanti, ma finché non ti fanno nulla stai buona" dice Liam, lui sa perché le odio così tanto, io sbuffo e vado sul primo gradone degli spalti per guardare l'allenamento.
"Iniziate con i soliti giri di corsa!" Dice Dylan mentre suona col fischietto, poi si siede vicino a me.

"E l'allenatore delle cheerleader?" Chiedo
"Sarei io, ma mi sono categoricamente rifiutato, per cui ho dato il compito a Rose, ma dato che tra poco se ne andrà, dovrò scegliere qualcun'altra"
"Che schifo" dico io guardando la lunghezza delle loro gonne, o meglio, quanto sono corte, e in risposta mio fratello ridacchia.
"A molti della squadra non dispiace per nulla" dice lui e io grugnisco.
"Posso dire però che Ryan e Austin é da un bel po' che non le calcolano" cerca di rassicurarmi.
"Si ma loro? Non fanno che star loro addosso" dico io guardando come li osservano.

"I ragazzi hanno finito con la corsa, devo andare a visionare l'esercizio che devono fare da vicino" dice mio fratello alzandosi.
In quel momento Rose si avvicina a me e mi guarda con un sorriso strano.
"Guardi il tuo ragazzo durante gli allenamenti?"
"Già" dico continuando a guardarlo.
"Sai, dato che ormai non ho più nulla da perdere te lo dico, la vedi quella ragazza? Quella con i capelli sciolti neri" dice indicando la parte dove si trovano.
"Ah ah" dico.
"Bene, lui ultimamente si atteggia un po' troppo" dice, come se mi interessasse in qualche modo.
"E perché lo dici a me?" Chiedo, la squadro e mi sembra di averla già vista fuori dalla scuola, credo alla festa di Mike, una di quelle che ballava bene, ma da oca e troppo spinto.
"Nessuno la sopporta qua dentro, per cui vorrei che le dessi una raddrizzata" dice lei, naturalmente ne sono in grado e sono anche lusingata da questa richiesta, ma non ho motivo per prendermela con lei.

"Non mi ha fatto nulla di male" dico.
"Continua a vantarsi che il capitano della squadra non fa che starle dietro, che continua a chiamarla e che la riempie di regali" dice, ecco questo sarebbe un motivo per darle una lezione.
"Davvero?" Chiedo stringendo i pugni.
"Si"
"Io non l'ho sentita" dico, facendole capire che non mi fido poi tanto, anche se la cosa mi dà parecchio fastidio.
"Guardala ora" dice, lo faccio e vedo che continua a guardarlo e a ridacchiare con le altre.
Osservo lei che fa a lui qualche occhiolino quando si gira e che ad un certo punto fa il segno del 'chiamami' con le dita.

"Chi sei tu?!" Chiede Jess, facendomi spaventare.
"Eh?"
"Ha ragione, a quest'ora l'avevi già mandata all'ospedale!" Si aggiunge Madison.
"Da quanto siete qui?"
"Non ha importanza, io ti consiglio di fargliela pagare" dice Rose
"Giusto!" Dice Madison
"Infondo quello é il tuo ragazzo!"
"Ed é lei... La cameriera del locale con cui il mio ex mi tradiva" dice Madison con un fil di voce, ma lasciando tutte senza parole. La frase appena sentita mi fa spalancare gli occhi per lo stupore e l'unica cosa che voglio ora é proprio vedere fino a quanto i miei livelli di violenza possono ancora mantenersi bassi.

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Scusate l'attesa come sempre, come vi é sembrato questo capitolo? Che ne pensate della coppia Krystin? Come pensate andrà avanti?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate stelline per farmi sapere che volete il prossimo e commenti per farmi sapere le vostre impressioni!

Grazie mille
Alla prossima ❤️
_IlMioNomeSG_

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