39.Primo appuntamento

"So che non ti piacciono i ristoranti stellati, ma volevo fare le cose fatte bene" dice guardandomi negli occhi, ora é il ragazzo che conosco, sicuro di sé e dolce allo stesso tempo, ma senza esagerare.
"Nessun problema" gli sorrido.
"Sei davvero bellissima" dice ancora.
"Grazie"
"So che mia sorella ti ha fatto passare le pene dell'inferno oggi" dice ridendo
"Si... L'estetista é stato una specie di trauma all'inizio" dico, lui fa una smorfia capendo a che mi riferisco, ma poi ridacchia.
Di solito adesso ci si sente in imbarazzo per l'argomento, ma noi no, ed é questo che mi piace, poter parlare di tutto e capirsi a vicenda senza necessariamente essere in imbarazzo.

"Le unghie invece le adoro e non sono stato un trauma, così come i capelli" dico
"Li stavo guardando, sono davvero belli, sia i capelli che le unghie" dice squadrandomi
"Infondo tutto questo non é per niente da me! Preferivo stare un po' più comoda" dico
"Già anch'io" dice sistemandosi la cravatta, evidentemente é abbastanza scomoda.
"Era meglio la tuta per tutti e due" dico ridendo
"Decisamente" le nostre risate vengono interrotte da una cameriera, una biondina tutte curve e denti bianchissimi, col rossetto rosso accesso che urla una cosa sola...

"Volete ordinare?" Chiede... E mi sta anche bene perché ho fame, se non fosse che lei si sta mangiando Austin con gli occhi, mentre lui guarda me, e questo mi infastidisce tanto quanto mi compiace.
"Un'altra cameriera" dico schietta, alla fine il lato infastidito ha avuto la meglio, devo dire che mi mancava.
"Come scusa?" Chiede, il tono che usa e il fatto che abbia abbandonato qualsiasi formalità non fanno che aumentare ciò che non provavo da tanto: voglia di vincere, di polverizzare, di farmi valere... E di giocare con le Barbie.
"Hai sentito" dico, le sto dando un'ultima possibilità prima di abbatterla.
"Hanno mandato me però" quel tono sprezzante è come se mi desse il via libero.

"Ascolta attentamente: sono io che pago, col mio ragazzo, e se a me non piace il servizio posso andarmene benissimo a casa senza pagare, e quando il tuo capo mi chiederà il motivo, io risponderò indicando proprio dove ti trovi tu...poi non piangere se ti licenziano" dico facendo la classica vocina 'dispiaciuta' ma piena di sarcasmo, sta per rispondere quando una voce la stronca sul nascere.

"Io dico che lei ha spiegato bene il concetto, puoi andare e mandare qualcun'altro" queste parole mi gonfiano il cuore, la ragazza davanti a noi sconfitta se ne va e io e Austin ci guardiamo compiaciuti e sorridendo.
"E così... Sei gelosa veramente"
"Non é vero"
"Fidati dei tuo ragazzo" dice punzecchiandomi, é vero... Ho detto alla ragazza che era il mio ragazzo quando in realtà non é del tutto vero.
Sbuffo e non dico nulla, riconoscendo che siamo 1-0 per lui.
"Ok forse un pochino lo sono, mi piaci, lo ammetto. Quello che non ammetto, però, é che le galline ti stiano troppo attorno e che in più mi diano corda per trattarle male" dico, lui annuisce soddisfatto e mi guarda con quel sorrisetto che ormai ho imparato a farmi piacere.

In poco tempo arriva un cameriere a prendere i nostri ordini.
Lui é rispettoso, guarda dritto il suo blocchetto mentre ascolta attentamente ciò che vogliamo, quando ha finito chiude il bloc notes e mi sorride prima di andarsene.
"Ma chi si crede?" Borbotta Austin
"Perché?" Chiedo
"Ti ha sorriso da donnaiolo, ignorandomi completamente"
"Sei esagerato...e decisamente geloso" dico guardandolo e ridendo
"Forse é per questo che ci troviamo bene insieme" dice ridendo
"Siamo praticamente uguali, ma anche diversi" continua.
"Siamo uguali ma non troppo" dico io.
"Giusto"

Arrivano i nostri piatti e continuiamo a ridere e scherzare mentre mangiamo.
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Abbiamo appena finito di mangiare
"Non pensavo mangiassi così tanto, infondo" mi dice Austin ridendo.
"Ehi!" Esclamo facendo la finta offesa.
"Hai preso anche un po' del mio!" continua a ridere.
"Avevo fame!" Mi giustifico mettendo il broncio.
"Dai! Non mettere il muso" dice ridendo.
"Mi stai dando della grassona" dico io girando il volto.
"Ma scherzi?! Non é vero!" Perde completamente il sorriso.
"Si invece" dico, cercando di trattenere le risa.
"Mi devo far perdonare?" Chiede mettendosi davanti a me.
"Non mi interessa" cerco di gonfiare le guance per nascondere il sorriso.

"Signorina la prego di perdonare questo babbeo che lei ha davanti, l'ha detto in buona fede" non ce la faccio e esplodo.
"Quanto tempo é che non sentivo il termine 'babbeo'" dico ridendo
"Hai un sorriso bellissimo" mi dice guardandomi.
"Ti piace prendermi in giro?" Chiede mentre continuo a ridere.
"Si" cerco di fermare le risate.
"Molto bene" si avvicina fino ad arrivare ad un palmo dal mio naso.
"Perché se sarà necessario a farti mantenere quel sorriso mi farò prendere in giro per la vita" mi guarda serio negli occhi e divento serissima tutto d'un tratto.
"Sei una cosa incredibile" dico sorridendo, lui non risponde ma in compenso mi tira su dalla sedia e mi porta fuori in terrazza, la stessa che ammiravo incantata quando siamo arrivati e ci siamo seduti.

"Non dobbiamo andarcene?" Chiedo
"Come?"
"Beh... Di solito funziona così: finisci di mangiare e te ne vai per lasciare il tavolo a qualcun'altro" dico
"Ah, hai ragione, ma ho prenotato il tavolo fino alla fine della serata" dice
"Ah" non so che dire così mi giro ad ammirare le stelle.

"Questo posto é speciale per me" dice dopo un po'
"Come mai?"
"Ci venivano sempre con tutta la mia famiglia ed era magnifico, stavamo tutto il tempo qui, sul terrazzo, a guardare le stelle"
"Sono stupende"
"Sono d'accordo"

"Come mai ti piacciono?" Chiedo
"Questa passione me l'ha trasmessa mia madre" dice abbassando lo sguardo
"Mi dispiace di avertela fatta tornare in mente" dico dispiaciuta.
"Non preoccuparti" mi sorride.

"Era una donna fantastica, la sola che avessi mai amato... Ho pensato che le donne alla fine portano solo delusioni: mia madre mi ha abbandonato, Beth mi aveva portato via Jacob e Giuly mi aveva portato via Aaron, Jessica 'mi aveva rovinato la vita'...almeno così pensavo. Perciò le donne per me erano diventate semplici oggetti, come si sente dire da molti, ma per me era vero, più ci stavo lontano più stavo meglio: ero lontano dalle delusioni" non mi aspettavo una cosa del genere, lo guardo ed è poggiato al parapetto in pietra con lo sguardo rivolto al cielo.
Si allontana da lì e si avvicina a me.

"Ti ho raccontato tutto questo perché mi fido di te, con te mi sento bene e mi sento al mio posto" lo abbraccio
"Fa talmente strano: non siamo più noi" dico
"Torniamo come prima allora, se non ti piace, ma ti prego, restiamo insieme" dice stringendomi
"D'accordo" dico
"Quindi niente più smancerie o dolcezze?" Chiede
"Solo quando gli altri non ci guardano" rispondo ridendo.
"Andata" ci diamo la mano come a confermare ciò che abbiamo appena detto.

Mi metto anch'io poggiata al parapetto, mentre lui mi cinge i fianchi da dietro.
"Oh Jack, sto volando!" Dico e per poco non cadiamo giù dal ridere.
"Ma che uscita" dice Austin ridendo come un matto.
"Dai ci stava!" Dico io
"Hai bevuto troppo vino per stasera" continua a ridere.
"Magari qualche smanceria ci sta... Però dopo ci prendiamo un po' in giro, é più divertente" dico io tenendomi la pancia.
"Ci sto!" Dice ancora piegato a ridere.

Man mano che ci riprendiamo ci avviciniamo e ci affacciamo di nuovo, in silenzio questa volta e nella stessa posizione di prima.
"Di te in fondo non so nulla, di base" afferma Austin
"In che senso?"
"Per esempio: quando il mondo ha ricevuto il dono della tua nascita?"
"Scemo"
"Dai rispondi!"
"Ecco... Il 14 febbraio" dico, lui vacilla un po', sa cos'è successo a James quella sera e che tutto sia accaduto proprio a San Valentino di sicuro lo ha destabilizzato.
"E così sei nata a San Valentino!" Esclama dopo
"Esatto, ma non me ne vanto" dico io
"E perché?"
"Non é la mia festa preferita, si insomma, troppo sdolcinata" rispondo
"Te la farò adorare" mi dice come se fosse una promessa.
"Auguri" non mi risponde ma alza gli occhi al cielo facendomi ridacchiare.

"E il tuo colore preferito?" Domanda
"Non so... Mi piacciono i colori sconosciuti e particolari ma per i vestiti preferisco i colori scuri"
"Sconosciuti?"
"Si per esempio... Il colore della mia borsa e delle scarpe, ecco"
"Più andiamo avanti più penso che tu ti voglia far notare" dice lui
"Non é vero! Antipatico" dico io
"Sto scherzando" gli faccio la linguaccia
"Comunque é vero, é un colore davvero bello" dice
"Allora ti perdono" dico, gli bacio la guancia e ci sorridiamo a vicenda.

"E i tuoi colori preferiti? Quando sei nato lo so già..." chiedo io
"A me piacciono molto i colori neutri, ma se nella giusta quantità mi piacciono tutti"
"Giusto, é vero" concordo con lui.

"Quali sono le tue passioni?" Mi fa dopo.
"Allora, mi piace molto divertirmi, uscire e svagarmi, stare con gli amici... ma la mia passione più grande é lo sport, cresciuta ancora di più nei miei momenti di sfogo, devo molto agli sport praticati in quel periodo, mi hanno aiutato a non pensare" lui annuisce, sta in silenzio come se non sapesse cosa dire, così decido di parlare io.

"E tu? Quali sono le tue passioni?"
"Ho gli interessi di ogni ragazzo normale" faccio un sorrisetto amaro, ma per non offenderlo mi giro dall'altra parte.
"Qualche pregiudizio?" Chiede lui con fare sarcastico.
"No, assolutamente" dico io
"Gli interessi degli uomini vanno ben oltre a quello che pensi tu" mi dice e io non posso fare a meno di ridergli dritto in faccia.
"Ah sì? E cos'altro vi interessa?"
"Allora... Ognuno ha le sue passioni, io personalmente amo il football"
"Ma giochi a basket"
"Non c'è la squadra di football a scuola. Mio padre preferiva il basket e lo ho accontentato" mi dice.
"Capito"
"Quando andrò all'università, se lo farò, ne sceglierò comunque una con la squadra di football, così da poterci entrare" conclude, i suoi occhi sono sognanti, immagino che sia davvero la sua grande passione il football.

"Cos'altro ti piace?" Domando.
"Viaggiare, il verde, la pizza, i videogiochi, il mare poi lo adoro!" Rido per la raffica di cose che dice, che tra l'altro non hanno il minimo nesso tra di loro.
"Anche a me piacciono molto queste cose" dico.
"Ti piacciono i videogiochi? Ma sei una femmina" metto una mano sul viso, respiro profondo e lo guardo con un sorrisetto che dice tutto.
"Perché la tua famiglia é così maschilista?" Chiedo
"No nulla, in effetti sei molto brava a giocare, non c'è che dire"
"Grazie" dico con fare orgoglioso.

Mette la testa sulla mia spalla da dietro, i tacchi ci portano alla stessa altezza per cui per lui é molto semplice, la mia schiena tocca i suoi pettorali e ci aderisce perfettamente, stiamo così per tantissimo a contemplare il cielo mentre siamo abbracciati così e lui mi cinge la vita.
Mai sentite emozioni così forti in tanto silenzio.

"Ti va un gelato?" Chiedo dopo un bel po'.
"Sul serio?" Chiede scoppiando a ridere.
"Si perché?" Chiedo non capendo.
"Hai mangiato per due stasera" dice.
"E allora? Il dolce ci sta sempre"
"Va bene, va bene" dice alzando le mani e continuando a ridere.
"E smettila!" Dico tirandogli una pacca sulla schiena.
"Ahi!"
"Ti sta bene!" Questa volta rido io.

Entriamo e prendo la borsa col cappotto per poi uscire affiancata da Austin.
"Pago io" dice
"Non se ne parla!" Rispondo.
"Ma sei impazzita? Ti ho invitata io quindi pago!"
"Metà?"
"No! Vai!" Mi spinge delicatamente via mentre tira fuori la carta di credito.

La sua dolcezza mi fa sorridere e pensare quanto questo ragazzo mi abbia preso il cuore.
"Signorina, mi scusi" davanti a me un uomo abbastanza avanti con l'età, col sorriso dolce e gli occhi stanchi.
"Mi dica" dico
"Sono il proprietario del locale" mi dice
"Salve! Devo farle i complimenti per il posto" dico porgendogli la mano, lui la prende e la bacia, sono in pochi ancora così.
"La ringrazio, mi fa piacere sapere che la serata le é piaciuta, c'è stato qualcosa che magari non é stato di suo gradimento?" Chiede lui gentile, dietro il signore posso vedere la ragazza di prima che serve a un tavolo, si accorge di me e mi tira un'occhiata supplichevole, dopo aver visto che sto parlando col suo capo.
"No signore! É stato tutto incantevole!" Dico rivolgendogli un sorriso cordiale.
"Dammi del tu! Mi chiamo Arthur" mi dice sorridendo.
"Oh ok, Arthur" dico.

"Bene bene, sai sono felice che tu sia venuta" mi dice.
"E perché mai?" Chiedo confusa.
"Austin é venuto perché ha portato qui te" spiega.
"Lo conosce?"
"Da quando era nella culla" risponde con un tono fiero.

"E com'era?" Chiedo curiosa.
"Era un diavoletto, non stava mai fermo, come tutti i suoi fratelli, vedere tutti gli Emilton era sempre uno spettacolo, é un ragazzo bravissimo e spero che anche tu te ne sia accorta" mi dice
"È così" rispondo, intanto guardo Austin da lontano e non posso fare a meno di sorridere.

"Ti dico una cosa: sei importante per lui, più di quanto immagini" dice, continua vendendo il mio sguardo curioso "non ha mai portato una ragazza ad un appuntamento qui, tanto meno la ha fatta sedere a quel tavolo, questo dovrebbe dirti molto su quello che prova" mi dice serio.

"Zio Arthur!" Dice Austin dirigendosi verso di noi.
"Figliolo! Come stai?"
"Tutto bene grazie! Lei é Krystal, la mia..." Esatto... Cosa sono? "Ragazza" conclude, il mio cuore scoppia a sentire questa parola.
"Krystal, lui é mio zio Arthur, non lo é veramente ma lo chiamo da sempre così" fa le presentazioni, molti brevi.
"Ci siamo già presentati, hai una ragazza incantevole" dice guardandomi.
"Lo so" risponde Austin.
"Trattala bene oppure puoi considerarti bandito dal ristorante!" Dice Arthur
"Ricevuto" dice Austin ridendo.
"E ora andate! Su forza! A divertirvi!" Dice scherzando.
"E tornate presto insieme!" Dice mentre usciamo dalla porta.

"É una persona splendida" dico
"Lo conosco da sempre, le estati spesso le passo qui a dargli una mano soprattutto coi conti" dice
"Sei un ragazzo d'oro" dico avvicinandomi.
"Tu dici?" Si avvicina.
"Io dico"
"Sicura?"
"Decisamente" i nostri sorrisi si scontrano e danno via ad un bacio fantastico, di quelli che ti prendono l'anima e ti mettono le ali, forse per aiutare le mie povere gambe che tremano al suo bellissimo sorriso.

"Andiamo a prendere il gelato allora?" Mi chiede dopo che ci siamo staccati.
"Si!" Rispondo felice, lui ridendo mi conduce fino all'auto e ci dirigiamo dritti verso casa, dove si trova una gelateria fantastica.
"Sicura che é lì?" Chiede Austin
"Si! Dai parcheggia qui" dico io slegando in fretta la cintura.
"Calma, il gelato non corre via!"
"I commessi si però! Chiude tra poco!" Dico io tirandolo.
"Sei sicura che qui é buono? Potevamo prenderlo direttamente al ristorante!" Mi dice poco prima di entrare.
"Avevo voglia di un cono" dico dirigendomi verso il bancone dei gelati.

"Salve! Cosa vi servo?" Chiede la signora dietro al bancone
"Un cono a due gusti... Pistacchio e cioccolato bianco" dico guardando bene le bacinelle, ormai quasi tutte vuote.
"Lo stesso per me" dice Austin, in pochissimo siamo fuori sulle panchine davanti al locale a mangiare gelato.

"Buono" dice Austin seduto vicino a me, mentre assaggia un gusto.
"Io me ne intendo in fatto di gelati, cosa credi?" Chiedo ridendo.
"Non ne avrei mai dubitato" risponde
"Cosa stai insinuando? Che sono una cicciona? Di nuovo?" Chiedo facendo la finta stupita, infondo lo so quello che intendeva.
"Ma basta!" Esclama facendomi scoppiare a ridere.
"Dai, sto scherzando!"
"Non sei affatto cicciona! Sei perfettamente in forma e poche sono le ragazze che hanno un corpo così" dice serio.

In risposta passo un dito sul cioccolato e glielo spalmo sulla guancia sotto il suo sguardo stupito.
"Grazie" dico tirando via il cioccolato con un bacio.
"Certo che sei strana" dice mettendo la mano sulla sua guancia, incredulo.
"Ma anche questo mi piace di te" mi dice sorridendo dolce.
Gli lascio un leggero bacio a stampo
"Anche tu sei un po' strano a volte, ma mi piaci lo stesso" sorrido a mia volta.

"Pensavo... Domani é domenica e i compiti da fare non sono molti, ti va di uscire ancora nel pomeriggio?" Dice poco prima di finire il suo cono.
"Certo, cosa avevi in mente?" Chiedo
"Nulla, solo stare insieme per due o tre ore... Vorrei di più ma tuo fratello ci sta massacrando di allenamenti a scuola" dice mentre si alza a buttare la carta.
"Come mai?" Chiedo finendo anch'io il gelato.
"Abbiamo un'amichevole la settimana prossima, anche se si sa che con quella squadra non c'è nulla di 'amichevole'" dice
"E perché?"
"Abbiamo fatto una partita l'anno scorso e non hanno fatte nemmeno 2 punti, quindi ci odiano"
"É comprensibile" dico io.

Iniziamo a dirigerci verso l'auto. Quando siamo tutti e due seduti riprendiamo il discorso.
"A me piace di più quando la competizione é alta, perché c'è più adrenalina e si é più motivati a giocare meglio" dice accendendo la macchina.
"Anche a me piace più così che quando si ha la vittoria assicurata" rispondo.
"So che ami la competizione" dice ridendo.
"Chi non la ama?" Chiedo io scherzando.
"Comunque é sabato prossimo, ti tengo il posto davanti?"
"Certo!"

Quando arriviamo davanti a casa mia si ferma e mi guarda.
"Ci vediamo domani?" Chiede
"Va bene, vieni tu?"
"A piedi, per cui vestiti pesante" mi dice.
"Va benissimo, a domani" dico, gli do un bacio sulla guancia e esco dall'auto.
"Aspetto che entri" dice
"Va bene, ma non credo possa succedermi qualcosa in poco più di 15 metri" dico ridendo e dirigendomi alla porta, prima di entrare lo saluto con la mano, lui mi sorride e riparte.

Quando varco la soglia di casa guardo male tutta la gente seduta sul divano, anzi, che si é buttata sul divano, dopo aver cercato di spiare tutto dalla finestra.
"Vergognatevi" dico a mia madre, mio padre, Dylan, Alyson, Liam, che non so cosa facciamo qui, Oliver e Ana.
"Che ci fai qui?" Chiedo al ragazzo.
"Sono il tuo migliore amico!" Lo fulmino con lo sguardo, so che non é così curioso. Consapevole del fatto che non me la bevo parla.
"I miei sono a Praga, quindi posso dormire qui?" Guardo i miei genitori, e vedo che non fanno una piega, per cui devo credere che abbia avvisato prima di arrivare.
"Certo, inizia ad andare" dico.
Mentre lui sale le scale io vado verso la mia famiglia.

"Papà... Non me l'aspettavo da te"
"Sei comunque la mia bambina!"
"Mamma, da te un po' si" dico ridendo
"Cattiva, io ho sempre rispettato la tua privacy" dice offesa, bacio i miei genitori per poi andare dai miei fratelli.
"Da voi me l'aspettavo più del sole in agosto" loro ridacchiando si alzano e mi abbracciano.
"La mia sorellina ha il ragazzo" dice felice Alyson
"Smettila, non ne siamo sicuri" dico
"Manca solo quello, ma per il resto del mondo e pure per gli oggetti, siete una coppia splendida" dice, mi fa un occhiolino e se ne va.
"La mia sorellina cresce" Dylan mi stringe più del dovuto.
"Fratellone, sarò sempre la tua sorellina"
"Mi fa piacere sentirlo" mi lascia, mi bacia la guancia e sale le scale.

"Ana e Oliver, da voi non me lo sarei mai aspettato" dico rimproverandoli
"Scusa, ma io sono curiosa!" Dice Ana
"E io non voglio che tu vada in giro con dei delinquenti" risponde Olly
"State tranquilli" dico, mi avvicino e quando abbraccio Ana lei mi chiede:
"Era lui al telefono?"
"Si" dico ridendo
"Ci tiene a te, se ha chiamato addirittura a casa" dice sorridendo.
"Se ti fa qualcosa lo investo con la Ferrari" dice Oliver baciandomi la guancia.
"Ti farò sapere" rispondo.

Poi do la buonanotte a tutti e salgo le scale diretta in camera mia.
"Qualcosa da dirmi?" Chiede Liam a braccia incrociate, appena entro in camera mia.
"Decisamente sì" rispondo ridacchiando, lui in risposta cambia il suo sguardo curiosissimo in attentissimo e il suo sorriso é meraviglioso.
"Avanti, spara" dice sedendosi sul letto
"Bang!" A questa risposta mi guarda malissimo.
"Ringrazia che sono curioso oppure ti avrei torturato fino all'alba" e ne sarebbe capace, se c'è una persona che riuscirebbe a tenermi testa in uno scontro dopo Dylan é sicuramente lui.
"Va bene, va bene" dico, mettendo le mani in aria a mo' di resa.

Inizio a parlare della serata e non posso far a meno di tenere un sorriso da un orecchio all'altro per tutto il tempo.
Non vedo l'ora dell'appuntamento di domani.

Angolo autrice:
Ciao! Come va? Scusate l'infinita assenza e vi ringrazio per la pazienza! Come vi é sembrato questo capitolo? Ve lo aspettavate cosí? Fatemelo sapere e ditemi le vostre impressioni! Lasciate una stellina per farmi capire che volete che io aggiorni il quanto più prima possibile!
Buona serata!

Grazie mille
Alla prossima ❤️
_IlMioNoneSG_

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